Suolo e Salute

Autore: admin

Inea presenta l’annuario dell’agricoltura italiana

Un’ampia raccolta di dati e riflettori puntati sulle dinamiche del settore agricolo nel volume “Annuario dell’agricoltura italiana 2013”, che verrà presentato dall’INEA, a Roma il prossimo 23 dicembre alle ore 11: 30, presso la Sala Cavour del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, via XX settembre 20. Giunto ormai alla LXVII edizione, l’Annuario dell’INEA presenta, al fianco degli andamenti delle principali componenti del sistema agroalimentare nazionale, analisi più originali sui processi di diversificazione e di ampliamento dell’attività agricola nella direzione della fornitura di beni e servizi alla collettività, sull’evoluzione del mercato fondiario, sull’impiego di lavoro straniero in agricoltura e sulla dimensione del sostegno pubblico agli operatori del settore primario. Durante l’incontro verranno presentati anche i risultati della monografia di approfondimento dell’Annuario, La cooperazione: una nuova centralità nello sviluppo del sistema agroalimentare italiano, che approfondisce la  tematica nella sua dimensione produttiva, distributiva e sociale. Introdurrà i lavori Giovanni Cannata, Commissario Straordinario dell’INEA, seguirà la relazione tecnica di Roberta Sardone e di Gaetana Petriccione. E’ attesa la partecipazione del Ministro Maurizio Martina.

A San Pietroburgo il Forum “Eco Beauty – cosmetici naturali e biologici”

Si svolgerà a San Pietroburgo dal 25 al 27 febbraio prossimi il Forum “Eco Beauty – cosmetici naturali e biologici. Destinatari del forum specialisti e i rivenditori naturali e biologici,, distributori e negozi Internet, estetiste, proprietari di salone di bellezza, giornalisti e altri professionisti del settore. Il programma prevede numerose presentazioni rivolte a professionisti esperti  e tavole rotonde.  Il Forum si terrà il 2015/02/26 al padiglione 3, al secondo piano nella sala conferenze No H28. Per paertecipare è necessario inviare una mail a ekokosmetika@t-online.de oppure inviare una mail all’indirizzo  evgenia.karaseva@reedexpo.ru

Fonte: Organic Market.info

Commissione ambiente PE approva accordo trilogo su OGM

E’ stato approvato dalla Commissione Ambiente del PE l’accordo sugli OGM raggiunto dal trilogo. A darne notizia il presidente della Commissione stessa, Giovanni La Via, secondo il quale tramite l’accordo “viene ribadito il principio della sussidiarietà” garantendo “flessibilità agli stati membri che vorranno restringere o negare la possibilità di coltivare OGM nel proprio territorio”. L’entrata in vigore dell’accordo è prevista per la primavera del 2015. La Via ribadisce la soddisfazione per l’accordo raggiunto, accordo che “aspettavamo da tempo e sono soddisfatto del risultato raggiunto durante il negoziato, e ratificato oggi ad ampia maggioranza dalla commissione Envi”. In questo modo “gli stati membri che vorranno vietare la coltivazione adesso potranno farlo senza correre il rischio di essere citati dinanzi alla corte di giustizia”. In altre parole “il testo approvato consentirà agli stati membri di proibire la coltivazione anche dopo l’ottenimento dell’autorizzazione a livello europeo. Sarà inoltre possibile per gli stati membri basare il divieto sulla scorta di motivazioni relative a politiche ambientali, oltre che legate ai rischi di impatto per la salute e l’ambiente, già testati durante la fase autorizzativa”. Inoltre, proprio in base all’accordo raggiunto, entra in vigore “l’obbligo per gli stati membri di assicurare che le coltivazioni OGM non contaminino altre aree interessate dalla coltivazione di prodotti non OGM, e di impegnarsi per evitare contaminazioni transfrontaliere con paesi confinanti”. Per La Via “abbiamo assicurato flessibilità e certezza del diritto, dando ascolto ai nostri cittadini e alle loro esigenze, visto che quello degli OGM è un tema molto sensibile e su cui c’è un forte dibattito nell’opinione pubblica”.

Fonte: Agrapress

Berkley: nuove conferme sull’efficacia del bio

Nuove conferme circa l’efficacia del biologico anche da un punto di vista squisitamente produttivo. Il responso questa volta viene dalla prestigiosa università americana di Berkley, California, che ha condotto uno studio comparando un centinaio di ricerche dedicate all’agricoltura biologica e a quella convenzionale. Secondo i dati comparativi elaborati dai ricercatori americani, i raccolti bio sono più ricchi del previsto e, con alcuni accorgimenti, possono avvicinarsi quanto a resa anche alle coltivazioni convenzionali.

Obiettivo della ricerca quello di verificare la fondatezza dell’idea secondo la quale l’agricoltura biologica, benché sostenibile, non sarebbe in grado di fornire cibo sufficiente per lee esigenze della popolazione mondiale. “Un lavoro di questo tipo – ha dichiarato la professoressa Claire Kremen, co-direttrice del Berkeley Food Institute – è fondamentale” sia perché “il fabbisogno alimentare mondiale dovrebbe aumentare notevolmente nei prossimi 50 anni”, sia perché “la capacità dei fertilizzanti sintetici di aumentare la resa delle colture è in calo”.

Fonte: Agrapress

Parlamento Europeo: incontro sui TTIP

Si è tenuta nei giorni scorsi presso il Parlamento Europeo un incontro promosso da Paolo De Castro, relatore permanente per i negoziati UE-USA della Comagri nonché coordinatore del gruppo S&D, sul tema “TTIP, rischi e opportunità per il settore agroalimentare”. Nel corso della sessione, come si apprende da un comunicato, “i rappresentanti europei degli agricoltori, delle cooperative e dell’industria agroalimentare hanno fatto il punto su aspettative e timori in relazione al negoziato transatlantico attualmente in corso”.

Secondo De Castro la posta in gioco è molto alta e l’accordo può portare grandi opportunità per molti settori produttivi dell’UE, a cominciare proprio dall’agroalimentare.

Sul tema, ha portato il proprio contributo Albert Jan Maat, presidente del Copa, la prima organizzazione europea di rappresentanza degli agricoltori che annovera attualmente 60 membri effettivi degli Stati membri dell’Unione europea e altre 36 organizzazioni partner che includono rappresentanti di paesi come l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. Secondo Maat è fondamentale delineare un’agenda comune tra Unione Europea e Stati Uniti per poter definire standard agroalimentari comuni. Maat ha poi insistito sulla necessità di riconoscere e tutelare le indicazioni geografiche.

Christian Pees, presidente Cogeca (Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea), che riunisce le organizzazioni nazionali di rappresentanza delle cooperative agricole, ha sottolineato che è sbagliato attendersi un accordo limitato alle sole questioni tariffarie, ma al contrario capace di affrontare e risolvere una serie di punti cruciali, a cominciare da quello riguardante gli aspetti fito-sanitari e l’utilizzo di

ormoni e antibiotici.

Mella Frewen, di Fooddrink Europe, che rappresenta il mondo dell’industria alimentare, ha insistito sul fatto che l’accordo dovrà in primis risolvere alcuni nodi più urgenti, concentrandosi in particolare su quegli aspetti che rischiano di costituire effettive barriere di esportazione tra Europa e USA.

La vicepresidente del Parlamento Europeo Mairead McGuinness ha dichiarato che fondamentale è la capacità dell’accordo di conciliare i rispettivi standard, prendendo come punto di riferimento la parte avente standard migliori a seconda dei settori interessati. Solo in questo modo, ha continuato la MCGuinness, il TTIP potrà essere definito un vero partenariato e non un semplice accordo commerciale.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Bernd Lange, presidente e relatore permanente per il TTIP della Commissione Commercio Internazionale dell’Europarlamento che, come si apprende dal comunicato, “ha riassunto i temi principali della discussione, partendo dalla necessità di una maggiore trasparenza durante le fasi di negoziazione. Lange ha poi rimarcato come il mercato statunitense rappresenti un’enorme opportunità per il settore agroalimentare europeo e come, per questa ragione, sarà necessario adoperarsi al massimo per rimuovere tutte le barriere commerciali attualmente esistenti”. Lange si è detto fiducioso circa il buon esito dei negoziati, a condizione però che “le contrattazioni subiscano una svolta nei prossimi mesi, con obiettivi molto più ambiziosi rispetto a quelli posti fino ad ora”.

Fonte: UE, Agrapress

India: autorizzate colture sperimentali di OGM

Cattive notizie dall’India per gli oppositori degli OGM. Il Ministro indiano dell’Ambiente ha infatti autorizzato la realizzazione di campi sperimentali di colture GM dichiarando che non vi è alcuna prova scientifica che gli organismi geneticamente modificati siano un male per la salute o l’ambiente. In una risposta scritta sottoposta alla Rajya Sabha, la camera alta del Parlamento indiano, riguardo le interrogazioni riguardanti la recente decisione della GEAC (Il Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica) di consentire prove sul campo, il ministroha dichiarato che “le colture geneticamente modificate hanno caratteristiche utili come la resistenza agli insetti e la tolleranza agli erbicidi, allo stress, resistenza alle parassitosi fungine, alle malattie, elevata tolleranza al sale e alla siccità ed una maggiore resa che può aiutare nella sicurezza alimentare “. Il ministro ha detto che le colture GM ed in particolare mais, colza, soia, cotone vengono coltivate e utilzzate come cibo, mangimi e prodotti trasformati in molti paesi del mondo. “Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che le colture GM danneggino il suolo, la salute umana e l’ambiente”, ha detto. In ogni caso, “in considerazione delle diffuse preoccupazioni relative alla sicurezza, all’efficacia e alle rese delle sementi transgeniche, prima che una qualsiasi coltivazione GM venga autorizzata verrà effettuata un’accurata valutazione e verrà seguito un rigoroso processo di regolamentazione prima che venga concessa l’autorizzazione alla coltivazione. Il Ministro ha infine reso noto che lo stesso Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica ha recentemente autorizzato colture sperimentali di cotone, riso, ricino, grano, mais, arachidi, patate, sorgo, melanzana, senape, canna da zucchero, e ceci, al fine di raccogliere informazioni accurate in merito alla sicurezza di queste coltivazioni.

Fonte: Crop Biotech Update