Suolo e Salute

Autore: admin

La Commissione UE al lavoro sul commercio bio con i Paesi Terzi

La Commissione europea ha ricevuto mandato dai ministri dell’agricoltura dell’UE per avviare coi Paesi Terzi i negoziati relativamente al commercio dei prodotti biologici. L’intento, come dichiarato dal Commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, è quello di “rivedere gli accordi internazionali dell’Unione, passando da disposizioni amministrative ad accordi reali, con una vera reciprocità tra Paesi, anche per consentire ai produttori comunitari di esportare in modo trasparente e con garanzie giuridiche”. Il Commissario ha aggiunto che l’intenzione è quella di applicare alle regole UE per l’importazione di prodotti biologici la stretta conformità alle regole dell’Unione, in modo tale da ridurre il margine di manovra e discrezionalità degli Organismi di Controllo nei Paesi Terzi. Proprio in sede di revisione dell’attuale quadro giuridico del biologico infatti erano emerse carenze nel sistema di riconoscimento dei Paesi terzi ai fini della reciprocità adottato attualmente. Il Consiglio dei Ministri UE ha auspicato che possano essere migliorati gli attuali meccanismi per agevolare il commercio internazionale di prodotti biologici, perseguendo reciprocità e trasparenza in tutti gli accordi commerciali.
Fonte: ANSA

Emirati Arabi: il mercato del bio tocca quota 16,3 milioni di dollari

Cresce la domanda di prodotti bio negli Emirati Arabi: secondo quanto riportano i dati della società di indagini di mercato Euromonitor, negli EAU il mercato dei cibi bio confezionati ha toccato, nel corso del 2013, la cifra record di 16,3 milioni di dollari, con la prospettiva di un incremento ulteriore del 30% entro il 2018, fino a toccare e superar eil tetto dei 21 milioni di dollari. In particolare, il 43% delle vendite riguarda i cibi biologici per bambini, il 35% le salse e i condimenti, il 15% il bio confezionato e il 7% per i prodotti lattiero caseari e le bevande. Mancano tuttavia dati sulle vendite dei prodotti freschi. Sempre secondo Euromonitor, la maggior parte degli acquisti è effettuata da stranieri residenti negli Emirati, anche se sono in aumento gli acquisti anche da parte dei locali, ed in particolare nel caso di giovani ad alto reddito e livbello di istruzione, abituati a viaggiare.

Fonte: ICE Dubai, Sinab

Cresce il bio in Danimarca

Secondo quanto riporta Organic Denmark, le vendite di prodotti bio in Danimarca sono aumentate costantemente negli ultimi dieci anni, con un valore del mercato che, nel corso del 2013, ha ragigunto i 5,8 miliardi di corone danesi (circa 780 milioni di euro), con un aumento del 6% rispetto al 2012. In particolare sono frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari ad aver fatto registrare gli incrementi più significativi: in Danimarca, circa un terzo del latte venduto è biologico e, secondo quanto riporta Naturmaelk, una delle maggiori latterie del paese, nel primo trimestre del 2014 la crescita rispetto al primo trimestre del 2013 è stata di oltre il 10%. Bene anche il bio nelle mense e nei ristoranti: le vendite di prodotti biologici per le cucine private e le mense scolastiche sono cresciute del 9,4% nel solo 2013. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Organic Denmark all’indirizzo http://www.organicdenmark.dk/uk/home.aspx

Fonte. Sinab

De Castro: Salama da Sugo IGP conferma valore Emilia-Romagna

“Ancora una volta l’Emilia-Romagna conferma il valore delle proprie produzioni agroalimentari di qualità, consolidando il primato in Italia per denominazioni registrate”. Ad affermarlo il presidente uscente della Comagri del parlamento europeo Paolo De Castro commentando la pubblicazione sulla G.U. dell’UE del documento unico per il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta “salama da sugo igp”.

Fonte: Agrapress

Coldiretti: calo provocato dal crollo dei prezzi dell’ortofrutta

Secondo una nota Coldiretti la frenata dell’inflazione nel nostro Paese è dovuta anche “al crollo dei prezzi dei vegetali freschi, che fanno segnare la maggior diminuzione tra tutti i beni di largo consumo, ma a scendere drasticamente sono anche le quotazioni della frutta”. “L’’andamento dei prezzi riflette certamente l’andamento stagionale, ma è soprattutto il risultato di una situazione difficile sul lato dei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981”. Nell’anno in corso, secondo la confederazione, sono stati in particolare i prodotti della dieta mediterranea a subire il maggiore taglio della spesa alimentare, pari in media al 2% e che “non ha risparmiato nessun prodotto della tavola”. Per questa seconda metà dell’anno è lecito attendere una leggera inversione di tendenza, perché sarà proprio la spesa alimentare, continua la nota, “che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo”.

Fonte: Agrapress

Istat: a maggio alimentari in calo dello 0,2%

Secondo le rilevazioni Istat riferite al mese di maggio 2014, i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche hanno fatto registrare un aumento dello 0,1% sul mese precedente ed un calo dello 0,2% su base annua.  Secondo l’Istituto di Statistica “l’aumento su base mensile dei prezzi degli alimentari non è da attribuire principalmente al rialzo, su cui incidono fattori stagionali, dei prezzi della frutta fresca (+4,1%), che su base annua mostrano una flessione del 6,6%, più ampia di quella rilevata ad aprile (-4,1%), per effetto del confronto con maggio 2013, quando l’incremento congiunturale era stato più marcato (+6,8%)”. “Fattori stagionali contribuiscono a spiegare anche le diminuzioni, rispetto ad aprile, dei prezzi dei vegetali freschi (-3,1%; -8,6%, da -6,0% del mese precedente) e della carne ovina e caprina (-0,6%, +2,0% in termini tendenziali)”, conclude il comunicato.