Suolo e Salute

Autore: admin

Martina interviene in merito alle misure a sostegno dei giovani agricoltori

A margine del Consiglio Agricoltura dell’UE, il Ministro Martina ha precisato la posizione del governo italiano dichiarando che “i giovani agricoltori italiani, grazie alle misure di mercato previste dalla nuova Politica agricola comune, riceveranno un contributo di 78 milioni di euro l’anno” e precisando che “questo non basta”. Secondo Martina “è’ necessario ritornare al regime del 2001 che prevedeva la possibilità per lo Stato di concedere aiuti ai giovani produttori per l’acquisto di terreni da destinare alla produzione agricola”, dichiarandosi soddisfatto per il costituirsi di “un bel fronte di Paesi che sostengono l’Italia e che può essere ulteriormente rafforzata”. In particolare ad appoggiare la proposta italiana sono state Francia e Ungheria. Secondo Martina “se vogliamo investire sul futuro dell’agricoltura europea e rimanere competitivi sui mercati, dobbiamo anche innovare il settore attraverso nuova forza lavoro”. La nuova PAC costituisce uno strumento importante in questa direzione, “ma servono sforzi ulteriori per agevolare l’accesso alla terra e l’acquisto di terreni”. Per questo motivo, ha continuato il Ministro dell’Agricoltura, “è importante che la Commissione preveda per i giovani la possibilità di accedere agli aiuti di Stato per l’acquisto della terra superando l’attuale vincolo del 10% che risulta troppo restrittivo e non aiuta a risolvere il problema”.
Fonte: Agronotizie

UE, accordo per la tutela delle coltivazioni minori

I ministri dell’Agricoltura UE hanno raggiunto un accordo mirante a tutelare, attraverso un fondo dedicato, le colture minori. L’azione prevede in particolari inventivi per sostenere le cosiddette “coltivazioni minori” (tra le quali ricadono molte varietà di frutta, verdura e fiori) e di contrasto delle malattie più rare che affliggono le coltivazioni intensive. Secondo il presidente di turno del Consiglio UE, il ministro greco dello sviluppo rurale Athanasios Tsaftaris, “si tratta di casi che riguardano un quarto dell’agricoltura europea”, per un valore stimato di circa 70 miliardi di euro l’anno, pari al 22% dell’intera produzione europea e con un impatto sul bilancio degli agricoltori quantificato in un miliardo di euro l’anno.
Fonte: Agronotizie

Il Consiglio Agricoltura UE discute la data di scadenza degli alimenti

Arriva sul tavolo del Consiglio Agricoltura dell’UE il dibattito riguardante gli sprechi alimentari e le possibili soluzioni per ridurli. In particolare sono stati Svezia e Paesi Bassi a mettere l’argomento all’ordine del giorno. Diverse le proposte avanzate, tra le quali quella di prevedere eccezioni nell’indicazione della data di scadenza per quegli alimenti che si conservano più a lungo. Una posizione sostenuta da Austria, Germania, Lussemburgo e Danimarca rispetto alla quale il Commissario Europeo alla Sanità, Tonio Borg, ha fatto sapere che a metà giugno presenterà insieme al collega Potocnik, Commissario all’ambiente, una comunicazione (che non costituisce tuttavia proposta legislativa) riguardo l’alimentazione sostenibile in cui sarà contemplata anche la questione della scadenza di alcuni alimenti. LA comunicazione sarà al vaglio della Commissione in concomitanza con la presidenza Italiana, a metà del mese di luglio.
Sul tema il Ministro Martina di è dichiarato prudente: “Per noi qualità e sicurezza sono due punti irrinunciabili”, precisando che “per l’Italia la soluzione contro gli sprechi alimentari, non si risolve discutendo esclusivamente sulla questione etichetta. Bisogna al contrario costruire un piano di interventi, lavorare molto sul fronte prevenzione e anche sulla cultura alimentare”.
Fonte: Agronotizie

Piadina IGP, De Castro: conferma del primato italiano nell’agroalimentare

“Un’ulteriore conferma del valore dell’agroalimentare emiliano-romagnolo e italiano di qualità, rispettivamente primo in Italia e primo in Europa per numero di denominazioni registrate”. Così il Presidente Uscente della Comagri Paolo De Castro nel commentare la pubblicazione sulla G.U. de’’UE della domanda di registrazione dell’IGP “piadina romagnola/piada romagnola”. Secondo De Castro le tutele previste dal “pacchetto qualità” costituiscono “un altro esempio di come l’Europa, grazie proprio all’Europarlamento  lavori a sostegno di un settore strategico come quello agroalimentare, che va protetto e promosso senza riserve nell’interesse collettivo di consumatori e produttori”.
Fonte: Agrapress

Piadina Romagnola: pubblicata la domanda di registrazione

Analogamente a quanto accaduto nel caso della Finocchiona IGP, è stata pubblicata sulla G.U. dell’Unione Europea la domanda di registrazione dell’Indicazione Geografica Protetta “Piadina Romagnola / Piada Romagnola”. Ovviamente anche in questo caso sono previsti tre mesi di tempo per eventuali domande di opposizione da parte degli Stati Membri. La Piadina Romagnola, conosciuta in tutto il mondo, è un prodotto di panetteria risultante dall’impasto di farina, grassi, sale e alcuni ingredienti opzionali e successivamente cotta su piastra. Di forma tipicamente circolare, è tipica del territorio Romagnolo (Rimini, Forlì Cesena e Ravenna) e di alcuni Comuni della Provincia di Bologna.
Fonte: AIOL, Mipaaf

Pubblicata la domanda di registrazione per la Finocchiona Igp

Il Mipaaf ha comunicato nei giorni scorsi che è stata pubblicata sulla G.U. dell’Unione Europea la domanda di registrazione dell’Indicazione Geografica Protetta “Finocchiona”. Da questo momento in avanti, secondo quanto prevede la procedura comunitaria, vi sono tre mesi di tempo per gli altri Stati Membri per presentare eventuali domande di opposizione, al termine dei quali la Finocchiona IGP entrerà a far parte delle produzioni iscritte nel registro europeo delle Denominazioni di Origine Protette (DOP) e delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP).
Salume tipico toscano, la Finocchiona è uno dei salumi più diffusi in regione ed è caratterizzata dalla morbidezza dell’impasto e dal tipico arome dato dai semi e/o fiori di finocchio (da cui evidentemente il nome) utilizzati per la produzione.
Fonte: AIOL, Mipaaf