Suolo e Salute

Autore: admin

A Locorotondo un convegno sul vino biologico organizzato da Suolo e Salute

Appuntamento sabato 29 marzo 2014 dalle ore 9,30 presso l’Auditorium Boccardi I.I.S.S. “Caramia – Gigante” di Locorotondo (BA) per il convegno “Vino biologico: tecniche di produzione e opportunità di mercato”, organizzato da Suolo e Salute in collaborazione con Chimiberg, Cifo e Isvea. Sono trascorsi oltre venti mesi dall’entrata in vigore del reg. Ce 203/2012, che disciplina la produzione del vino biologico, ed è utile fare un primo bilancio sulle criticità e sui risultati applicativi di tale norma. A dispetto dei miglioramenti ancora necessari è importante sottolineare che, dopo oltre vent’anni di attese, è stato colmato un vuoto legislativo e finalmente le cantine possono utilizzare in etichetta l’eurofoglia, il logo del biologico europeo, e la dicitura “vino biologico”, alla pari degli altri prodotti bio. Dall’entrata in vigore della normativa si è registrato un grande impulso al settore enologico: i dati infatti segnano per il 2013 in Italia un significativo incremento degli ettari vitati coltivati in biologico e un aumento notevole delle cantine bio; inoltre le esportazioni di vino bio sono in crescita su tutti i mercati internazionali. Trascorso il primo periodo di applicazione, per dare al settore maggiore slancio e prospettive, è importante fare il punto della situazione sulle questioni ancora aperte e meritevoli di attenzione. Il convegno organizzato da Suolo e Salute mira proprio a questo e vuole essere un proficuo momento di confronto tecnico sugli argomenti chiave che interessano tutta la filiera del vino biologico, dalla gestione in campo della vite fino alle opportunità di mercato del prodotto finito. La giornata sarà moderata da Roberto Pinton di FederBio. Interverranno Vincenzo Verrastro – IAMB, che parlerà dei prodotti ammessi per la concimazione e per la difesa della vite; a seguire Francesco Acinapura – Cifo illustrerà le metodologie nutrizionali per lo sviluppo della vite coltivata con metodo biologico . Massimo Bestetti di Chimiberg affronterà il tema della difesa della vite in biologico ed in particolare del contributo del solfato di rame tribasico. Normativa e tecniche di vinificazione in biologico saranno invece al centro dell’intervento di Mirko Pioli – Laboratorio ISVEA, mentre il Direttore Sviluppo, Marketing e Rapporti Istituzionali di Suolo e Salute, Alessandro D’Elia, interverrà sul tema del controllo e della certificazione del vino biologico. Dopo l’intervento conclusivo dello stesso Pinton riguardo le opportunità di mercato offerte dal vino biologico, seguirà la discussione tra i relatori dell’incontro.
Per l’iscrizione inviare e-mail a sviluppo@suoloesalute.it con i seguenti dati: nome e cognome, società/ente di appartenenza, numero di telefono e indirizzo e-mail.

L’invito all’evento (documento in formato pdf) può essere scaricato a questo link.

FAO: aumentano le contaminazioni da OGM

Secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto pubblicato dalla FAO, sono in aumento i casi di contaminazione di prodotti alimentari e mangimi ad opera di OGM. La FAO riporta infatti ben 198 segnalazioni da 75 Paesi (compresa l’Italia) di altrettanti casi in cui sono state riscontrate tracce di prodotti transgenici in alimenti o mangimi che in teoria non avrebbero dovuto contenerne. Secondo lo studio, avviato nel 2002, la maggior parte dei casi è stata riscontrata nel quadriennio 2009-2012, soprattutto in prodotti di provenienza americana, canadese o cinese. Tra i prodotti in cui si è verificato il più alto numero di contaminazioni i semi di lino, il riso, il mais, la papaya, la soia e diversi mangimi per animali domestici. La contaminazione è avvenuta a seconda dei casi direttamente in fase di coltivazione, oppure in sede di trasformazione, imballaggio, stoccaggio e trasporto. Su tutto, si innesta la problematica relativa alle diverse autorizzazioni di cui godono gli OGM, consentiti in alcune nazioni e non in altre, nonché il problema delle soglie di tolleranza che possono variare anche sensibilmente da Paese a Paese.  Ad esempio nei territori dell’UE il limite è stabilito allo 0,9%, ma unicamente per gli OGM autorizzati a livello comunitario. Per tutti gli altri, è invece obbligatoria l’etichetta “contiene OGM”. Secondo quanto riportato dallo studio, attualmente 30 Paesi nel mondo coltivano OGM, o per ricerca o per motivi commerciali, 17 sono privi di sistemi di sicurezza o comunque di regole per quanto riguarda gli OGM, mentre sono 55 quelli che hanno scelto una politica di tolleranza zero nei confronti degli organismi geneticamente modificati privi di autorizzazione.
Fonte: Greenplanet

DataTable: on line il bio nel mondo

Sono disponibili on line i dati relativi all’estensione della superficie agricola biologica nel mondo, alla percentuale di terreni coltivati a biologico rispetto alla superficie agricola totale e al numero dei produttori bio nelle diverse regioni del pianeta. A rendere possibile questa innovativa consultazione il “DataTable”, basato sulle informazioni raccolte dell’indagine FiBL-IFOAM 2014. Si possono estratte dati per continente e paese riferiti al periodo 2005 – 2012. Ulteriori datatables sono attualmente in fase di preparazione e andranno ad arricchire le informazioni disponibili on line sul biologico. Ulteriori informazioni possono essere ottenute ai seguenti link:

Dynamic data table http://www.organic-world.net/statistics-data-tables-dynamic.html

The World of Organic Agriculture 2014 http://www.organic-world.net/2630.html

Fonte: Sinab, FIBL-IFOAM

Confeuro: OGM, serve chiarezza

Confeuro, per voce del presidente nazionale Rocco Tiso, interviene sul tema OGM invocando maggiore chiarezza e una presa di posizione netta da parte del Ministero delle Politiche Agricole, definendo la questione in Italia come oramai “paradossale”. “Chiediamo al Ministro Martina di fare un’operazione di chiarezza e verità a beneficio dei consumatori e di spiegare come intende portare avanti la ricerca. Molti prodotti presenti nei supermercati vengono importati da mercati come quelli del Sud e del Nord America, e sono OGM a cui non ci sembra vengano imposti grandi limiti di commercializzazione. Quel che ci chiediamo allora è come sia possibile continuare a fare queste crociate di moralità senza dar seguito alla ricerca e nascondendo informazioni essenziali ai cittadini. Come Confeuro abbiamo sempre sostenuto, e sosteniamo ancora oggi, le virtù delle piccola e media impresa agricola italiana, e non abbiamo alcuna intenzione di svenderla ai potentati dell’agroindustria, Questo però non può significare mistificare la questione OGM con impalcature retoriche come quella dei “piccoli” contro i “grandi”. Il tema OGM  è oggettivamente complesso e richiede ricerche e studi approfonditi prima di potersi avvicinare a una definizione chiara dei pregi e dei difetti, ma non ha davvero alcun senso affrontarlo in termini propagandistici o ideologici”.
Fonte: Freshplaza

Cambiamento climatico: nuovi scenari per l’agricoltura

Secondo uno studio realizzato da Andy Challinor dell’Università di Leeds (UK), il cambiamento climatico in atto avrà conseguenze più rapide e significative del previsto sull’agricoltura, in special modo nelle aree temperate del pianeta, Nord America e Europa in primis. Dai modelli di Challinor emerge che anche un aumento relativamente contenuto di due soli gradi (scenario considerato fin troppo ottimista da molti scienziati) contrariamente a quanto ipotizzato fino ad ora potrebbe comportare un calo nella produzione dell’ordine del 25% già a partire dal 2030, quindi entro una quindicina d’anni. Mentre al contrario fino ad oggi si considerava l’aumento di 2 gradi centigradi sostanzialmente tollerato dal sistema-agricoltura. I dati elaborati provengono da ben 1.700 diversi studi che sono stati comparati e utilizzati per elaborare una simulazione sofisticata e accurata. Per gli scienziati, l’emergenza climatica è quindi ancor più pressante e rischia di avere conseguenze molto serie anche nel’ipotesi che le temperature non salissero di 4 o 5 gradi come negli scenari peggiori. Su Nature Climate Change, Challinor ha dichiarato: “La nostra ricerca mostra che i raccolti saranno influenzati negativamente dai cambiamenti climatici molto prima del previsto. L’impatto dei cambiamenti climatici sulle colture varierà di anno in anno e da zona a zona. Questa variabilità aumenterà al crescere delle temperature”.
Fonte: Freshplaza, cbc.ca

Martina: sull’etichettatura “a semaforo” il Governo italiano è contrario

Commentando il documento della Conferenza delle Regioni in cui viene avanzata al Governo la richiesta di adoperarsi in sede comunitaria contro il cosiddetto sistema dell’etichettatura “a semaforo”, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina ribadisce il punto di vista dell’Italia: “La posizione del Governo italiano sull’etichetta nutrizionale o a ‘semaforo’, voluta dal Regno Unito, è di contrarietà – ha affermato il Ministro – “Già in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura e della Pesca ho intenzione di coinvolgere su questo tema anche gli altri Paesi che hanno già espresso contrarietà, per ribadire la necessità di sospendere l’utilizzo di uno strumento che potrebbe andare a ledere anche alcune tra le nostre tradizionali eccellenze alimentari, in modo particolare i prodotti a denominazione di origine. Il rischio, infatti, è che vengano date ai consumatori informazioni approssimative e fuorvianti sulle caratteristiche e le peculiarità dei prodotti agroalimentari, con conseguenze dannose anche per le nostre aziende”. La cosiddetta “etichettatura a semaforo” è stata autorizzato dal Ministero della Salute del Regno Unito e, come documentato in diverse news apparse in precedenza su suoloesalute.it, hanno suscitato forti opposizioni da parte di numerosi paesi europei, Italia in testa.
Fonte: AIOL