Suolo e Salute

Autore: admin

Chi beve più vino rosso al mondo? I cinesi!

La nuova frontiera del vino? In Cina. Questo almeno quanto risulta dai dati di “Vinexpo” resi noti nei giorni scorsi da Coldiretti, secondo i quali il gigante asiatico sorpassa l’Italia e la Francia conquistando il primato di maggior consumatore al mondo di vino rosso nel 2013. “In Cina sono state stappate 155 milioni di casse per un totale di 1,86 miliardi di bottiglie di vino rosso nel 2013 rispetto alle 150 milioni dei francesi e ai 141 milioni degli italiani”. “Un incremento record pari al 136 per cento rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si e’ verificato un calo del 18 per cento in Francia e del 5,8 per cento in Italia”. Curiosamente, la popolarità del vino rosso in Cina deriva anche dal significato associato al colore rosso, associato nella cultura cinese alla salute, al potere e alla buona sorte. Malgrado il dato proponga interessanti scenari di crescita sul fronte delle esportazioni, Coldiretti ricorda che “la maggioranza del vino consumato in Cina e’ di produzione locale anche se le importazioni rappresentano complessivamente una quota di mercato di 19 per cento”.

Fonte: Agrapress

CUN Suini, raggiunto l’accordo sul Regolamento

Al termine della riunione svoltasi il 22 gennaio scorso presso il Mipaaf alla presenza delle organizzazioni designatrici dei componenti della Commissione unica nazionale – Suini da macello, di rappresentanti del Mipaaf e di Borsa Merci Telematica Italiana, Assica, Coldiretti, Confagricoltura e Cia,è stato approvato il nuovo regolamento che entrerà in vigore a partire già dalla prossima riunione della Commissione, in programma il 23 gennaio a Mantova. Una svolta che arriva al termine di un lungo stallo risolto grazie anche alla mediazione del Mipaaf, che ha lavorato a lungo per trovare una mediazione sula riforma. Il nuovo Regolamento prevede tra l’altro che le parti si impegnino a fissare il prezzo finale del prodotto escludendo l’ipotesi di ‘non quotati’; che venga introdotta maggiore flessibilità nella tempistica; e la semplificazione di alcune procedure adottate nella definizione della tendenza di mercato e nella formazione del prezzo; il rafforzamento della figura del Segretario (designato dalla BMTI) nel suo ruolo di mediazione nella fase di la fissazione del prezzo. Un successo che si inserisce in un più ampio quadro strategico voluto dal Ministero con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative di settore in un unico progetto nazionale e che diviene propedeutico alla discussione in programma nella giornata di oggi in occasione della riunione del Tavolo di filiera.

Fonte: AIOL

AgrOsserva, una fotografia dell’agricoltura italiana nel III trimestre 2013

L’agricoltura fa registrare una nuova contrazione nel terzo trimestre 2013, ma il settore primario riesce sostanzialmente a “tenere” rispetto al sistema industriale. Questo uno dei dati più significativi contenuti nel rapporto AgrOsserva e riferito al periodo luglio-settembre 2013. La flessione dell’agroalimentare, nell’ordine dell’1,6%, è in parte imputabile al clima sfavorevole per l’agricoltura italiana, ma fa registrare una frenata netta rispetto al dato riferito al trimestre precedente, dove il calo era stato del 2,4%. Sostanzialmente stabile invece l’occupazione, in calo di un modestissimo 0,1%, ben al di sotto della media nazionale che, nello stesso periodo, ha visto il segno meno attestarsi al 2,3%. Scorporando il dato, l’occupazione dipendente nelle campagne è calata dello 0,9% mentre quella indipendente ha fatto registrare un aumento quasi speculare, compensandosi. Per quanto riguarda il tessuto agricolo nazionale, prosegue la contrazione nel numero di imprese, scese di 7.716 unità, pari al 4% in meno rispetto allo stesso periodo 2012. Patisce in particolare il Nord-Est, con un -5,2%, meno invece il centro (-3,1%). Buone performances invece per l’industria alimentare, in aumento dello 0,8% (su base annua), con 513 imprese in più per un totale di 68.256. Scendono sensibilmente i prezzi di produzione (-3,2%), dato però risultante da una crescita dei prodotti zootecnici (+2,2%) e una contemporanea, significativa riduzione dei prezzi delle coltivazioni vegetali (-7,1%). Anche se su base tendenziale il segno resta positivo (+3,1% i prezzi rispetto al terzo trimestre del 2012), con  un incremento delle colture vegetali del 4,6% e di un + 1,5% della zootecnia. Sempre più complicato invece l’accesso al credito, in calo di ben il 13% rispetto all’anno precedente. Sul fronte dei consumi, prosegue la contrazione della spesa per i generi alimentari, calata in valore del 3,9% ma solo dell’1,7% in volume. A sottolineare il tentativo da parte degli italiani di spostare i propri acquisti verso prodotti scontati o di basso prezzo. Meglio la domanda proveniente dall’estero, in grado di far lievitare le esportazioni da gennaio a settembre 2013 del 5,8% rispetto al 2012: aumenti particolarmente significativi per vini e spumanti (+8,3%), olio di oliva (+9,9%), ortaggi freschi (+12,3%), e segni positivi di entità più contenuta per frutta fresca e trasformata, pasta, salumi, formaggi e latticini. In particolare, a trainare l’export soprattutto le spedizioni verso Paesi extra europei (+7,9% su base annua) rispetto a quelli europei (+4,7%). Cresce invece meno l’import (+3,5%). Malgrado le difficoltà affrontate nel corso dell’anno, gli operatori si sono dimostrati meno pessimisti rispetto a scenari di medio-lungo periodo rispetto a quanto non lo fossero nel trimestre precedente, segno di una tendenziale inversione di rotta in questo senso. In termini assoluti, tuttavia, solo il settore vitivinicolo al momento da registrare un clima di fiducia positivo (+5,8), mentre i valori dell’indice più negativi riguardano i comparti dei seminativi (-11,2) e della zootecnia da latte (-7,2).

Fonte: AIOL, ISMEA

 

Ismea-Unioncamere danno vita ad “AgrOSserva”

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma “AgrOsserva, l’Osservatorio sulla congiuntura del settore agro-alimentare realizzato da Ismea insieme ad Unioncamere. L’Osservatorio produce un rapporto trimestrale di analisi e previsioni riguardanti l’agroalimentare italiano, uno strumento “nuovo e più completo per monitorare le dinamiche congiunturali e di mercato del settore, utile alle istituzioni e agli operatori soprattutto ai fini decisionali”, secondo le parole del Presidente dell’Ismea Artuto Semerari. “Un’opportunità in più” – ha proseguito Semerari – “per le aziende che non sempre, soprattutto in una fase come quella attuale, si trovano nelle condizioni di comprendere appieno il contesto in cui operano e di valutare i possibili aspetti evolutivi dei mercati”. L’importanza strategica dell’agroalimentare ai fini del rilancio dell’economia nazionale è stata sottolineata anche dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, secondo il quale la caratteristica saliente dell’Osservatorio è quella di “affiancare al servizio di monitoraggio del mercato agricolo – che Ismea svolge istituzionalmente – le competenze del sistema camerale nell’analisi del sistema imprenditoriale per accendere un faro di informazione periodica approfondita su tutta la filiera agroalimentare”. E’ uno strumento importante perché è proprio l’osservazione tempestiva e approfondita delle dinamiche in atto che può aiutarci a individuare le politiche più adatte per sostenere le piccole e medie imprese di questa filiera, fondamentale per il rilancio del Paese”.

Fonte: AIOL; ISMEA

Pomodoro viola OGM inglese, Coldiretti: gli italiani non si fidano

Secondo quanto riportato dal Financial Times, ricercatori del John Innes Centre di Norwich, capoluogo dell’East Anglia, Regno Unito, hanno realizzato in laboratorio un pomodoro OGM dalla caratteristica colorazione viola quando maturo. Il pomodoro è stato creato arricchendo le sue fibre con antociani, antiossidanti naturali responsabili di diversi effetti benefici sulla salute umana, dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alla riduzione dell’insorgenza delle patologie neoplastiche. Una notizia che ha fatto tuttavia storcere il naso a molti, secondo quanto riporta la Coldiretti: “ben 7 italiani su 10  ritengono gli alimenti OGM meno sicuri di quelli tradizionali”, afferma la confederazione sulla base di una indagine Ixè. “Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini”, si legge in un comunicato. Secondo Coldiretti “sostanzialmente gli OGM in commercio riguardano pochissimi prodotti e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Al Vertice Italia – Spagna si è parlato anche di agricoltura e agroalimentare

Tutela delle tipicità, promozione della dieta mediterranea e armonizzazione delle informazioni nutrizionali sono alcuni degli argomenti legati al mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare su cui si è focalizzato il vertice intergovernativo  italo-spagnolo svoltosi lunedì scorso alla presenza del Presidente del Consiglio Enrico Letta e del suo omologo spagnolo Mariano Rajoy. “Italia e Spagna possiedono storicamente un patrimonio alimentare comune: la dieta mediterranea e – si legge nella dichiarazione congiunta emessa al termine dell’incontro – si impegnano a promuovere la dieta mediterranea come patrimonio culturale non materiale dell’umanità’, confermandola come modello di un’alimentazione sana, ricca di cereali, legumi, frutta, verdura e olio d’oliva. a questo scopo, Italia e spagna lavoreranno insieme per aumentare la consapevolezza del consumatore sull’importanza della dieta mediterranea come parte integrale di uno stile di vita salutare ed equilibrato”.Oltre a questi argomenti, i due gruppi si sono confrontati anche sulla sicurezza alimentare, auspicando un rafforzamento dei controlli a livello europeo, e sulla spinosa questione dell’etichettatura a semaforo proposta dal governo inglese, potenzialmente in grado di “distorcere il mercato senza informare correttamente i consumatori sui requisiti di una alimentazione sana e bilanciata”. Per quanto riguarda la Politica Agricola Comunitaria, le due delegazioni hanno ribadito l’importanza della riforma e hanno dato analogo risalto alla futura riforma dell’OCM frutta, auspicando che le organizzazioni dei produttori siano continuino ad essere tenute in debita considerazione dalla Commissione Europea.

Fonte: Agrapress