Suolo e Salute

Autore: admin

La DG SANCO pubblica una relazione sui controlli di produzione e etichettatura bio in Italia

E’ stata pubblicata dall’Ufficio Veterniario e Fitosanitario della DG SANCO una relazione riguardante i risultati dell’audit realizzato nell’aprile del 2013 in Italia in merito ai sistemi di controllo e di etichettatura del biologico. Dalla relazione sono emerse alcune criticità del sistema nel nostro paese. In particolare secondo quanto riportato nella relazione, manca una buona coordinazione tra le autorità competenti. Le riforme strutturali in corso inoltre rendono più debole il il sistema di supervisione degli enti di controllo. Su questi aspetti, viene sottolineata l’importanza della creazione di un comitato nazionale con il compito di  far fronte a questi problemi. Un altro punto importante evidenziato dal testo è che al momento il sistema di controllo sulle importazioni di prodotti biologici non garantisce appieno che le spedizioni siano effettivamente verificate secondo quanto previsto dalla normativa europea, rendendo potenzialmente permeabile l’Italia all’entrata di lotti non conformi. In particolare vengono sottolineate alcune carenze riguardanti la gestione degli animali, le deroghe all’uso di mangimi convenzionali e la verifica accurata delle informazioni da parte degli organismi di controllo. Malgrado queste criticità, il report della DG SANCO sottolinea che l’attività di supervisione degli organi di controllo da parte delle autorità competenti è basata su un numero sufficiente di valutazioni negli uffici centrali e regionali, e che i controlli, effettuati su piani annuali, sono basati su criteri di riscio afeguati, grazie ad un numero di campioni analizzati dagli organismi di controllo e di verifiche effettuate dalle autorità competenti a livello di mercato che consentono di ottenere un quadro chiaro sul livello di conformità nell’agricoltura biologica. Il testo completo della RELAZIONE è consultabile a questo link , unitamente alle raccomandazioni della stessa DG SANCO.  A questo link  inoltre è possibile consultare gli altri rappporti di audit relativi ad altri Paesi e ad altri settori.

Fonte: Commissione UE, Sinab, AIOL

Pubblicato il Reg. UE n. 299/2013 – Commercializzazione olio di oliva

Con la pubblicazione del regolamento comunitario 299/2013 il 26 marzo scorso anche olivicoltori, frantoi aziendali, sansifici e commercianti di olive saranno obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico. Il nuovo regolamento europeo stabilisce infatti che “le persone e i gruppi di persone fisiche o giuridiche che detengono, ai fini dell’esercizio della loro professione o a fini commerciali, olio d’oliva ed olio di sansa, dalla fase dell’estrazione al frantoio fino all’imbottigliamento incluso, hanno l’obbligo di tenere registri di entrata e di uscita per ogni categoria di questi oli”. La nuova normativa europea estende quindi il campo di applicazione della tracciabilità obbligatoria anche agli oli di sansa e agli oli raffinati, prima esclusi, senza ammissione di deroghe, a differenza di quanto previsto dal DM 8077/09. Ad essere esentati dall’obbligo pertanto restano solo gli operatori che detengono oli esclusivamente “utilizzati per la preparazione di prodotti diversi dagli oli destinati all’alimentazione; destinati all’autoconsumo; preconfezionati ed etichettati.” In base all’attuale formulazione della bozza di decreto, inoltre, non sarebbero tenuti al registro di carico e scarico anche quegli olivicoltori che cedessero l’intera loro produzione, in olive od olio, a un frantoio o a un commerciante. Ma il confezionamento anche di una sola bottiglia di olio automaticamente fa scattare l’obbligo di renuta dei registri. Restano invece dubbi in merito agli oli a denominazione d’origine e quelli biologici e proprio per questo motivo i diversi attori della filiera, riuniti in settimana per discutere il nuovo provvedimento nazionale che recepirà il regolamento 299/2013, hanno chiesto che venga istituito un unico registro per le annotazioni. Richiesta che si oppone all’orientamento di alcune strutture ministeriali intenzionate a separare oli Dop e bio dagli altri oli extra vergine. Quanto chiede la filiera è una semplificazione delle procedure e l’istituzione di un unico registro Sian che comprenda tutti gli oli. In termini pratici, pertanto, a partire dal 1° gennaio 2014 tutti gli operatori devono dotarsi di Pin per acceso al sistema Sian. È inoltre specificato che “le annotazioni nei registri si effettuano entro e non oltre il sesto giorno successivo a quello dell’operazione, giorni festivi compresi.” La tenuta dei registri potrà in ogni caso essere delegata alle associazioni di categoria e ai centri di assistenza agricola. Novità anche sul fronte dei controlli: deputato a vigilare sul settore olivicolo-oleario sarà adesso il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari del Mipaaf (ICQRF). Secondo quanto previsto dall’articolo 2 bis, comma 4 del regolamento 299/2013 dovrà essere eseguito un controllo di conformità ogni mille tonnellate d’olio commercializzato. La bozza del decreto italiano inoltre fissa criteri precisi per l’identificazione di eventuali profili di rischio sul prodotto, tra i quali il prezzo, il periodo di produzione, il paese di origine e quello di destinazione.

Europa, nuovo allarme per le api

La notizia è davvero allarmante: secondo una ricerca pubblicata recentemente su Plos One, circa il 50% delle nazioni europee non hanno un numero sufficiente di api per impollinare le colture. La situazione sembra particolarmente critica in Gran Bretagna, dove secondo le stime le api che mancano all’appello sono ben il 75%. Anche se, a parziale consolazione per il dato altrimenti sconfortante, vi è la considerazione dei ricercatori secondo i quali numerosi insetti impollinatori selvatici come bombi, altri imenotteri e sirfidi stanno compensando almeno in parte alla carenza di api. Negli ultimi anni le popolazioni di api hanno subito un declino costante, a causa sia dell’uno (e abuso) di fitofarmaci che per il proliferare di fitopatie che hanno messo localmente in ginocchio numerose comunità. Anche se, in controtendenza con questo dato, sembrano in aumento le colonie di api, aumentate del 7% nel periodo 2005-2010. Malgrado questo dato parzialmente positivo, i ricercatori non nascondono la loro grande preoccupazione: “Se non agiamo subito, ci aspetta un futuro catastrofico,” ha dichiarato il prof. Simon Potts, dell’Università di Reading, coautore della ricerca. La situazione è lungi dall’essere compresa fino in fondo o tantomeno risolta e se da un lato il bando dei neonicotinoidi è senz’altro un atto positivo per le api, a livello comunitario, secondo i ricercatori, altre norme stanno al contrario peggiorando la situazione degli impollinatori. “Esiste un divario crescente tra le politiche agricole e ambientali in tutta Europa,” ha dichiarato ancora Potts. “Abbiamo bisogno di una strategia adeguata a livello europeo per preservare le api  gli impollinatori selvatici tramite una protezione dell’habitat, una politica agricola e dei metodi agricoli , oppure rischiamo delle grandi perdite finanziarie per il settore agricolo e una potenziale crisi di sicurezza alimentare.”

Fonte: BBC News, Freshplaza

De Castro: etichettatura di origine essenziale contro le frodi

“I casi di frode alimentare registrati nel corso degli anni hanno minato in maniera profonda la fiducia dei consumatori europei, fiducia che dobbiamo garantire con misure sempre più puntuali di tutela e corretta informazione”. Si è espresso in questi termini il presidente Comagri Paolo de Castro, commentando il rapporto di iniziative “sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo” approvato oggi dalla Plenaria di Strasburgo. “Con la risoluzione votata oggi, il Parlamento prosegue la sua battaglia per una sempre maggiore attenzione alla qualità dei prodotti alimentari e alla trasparenza dell’informazione al consumatore. Un passaggio importante, quello odierno, che sottolinea l’importanza dell’etichetta di origine” – ha proseguito De Castro. “Il Parlamento Ue ha infatti ribadito che l’obbligo relativo a un’etichettatura chiara ed esaustiva sull’origine è essenziale e può contribuire a contrastare le frodi promuovendo una maggiore trasparenza lungo la catena di approvvigionamento alimentare. Un’altra delle richieste avanzate alla Commissione Ue riguarda la definizione di proposte legislative su un’etichetta di “commercializzazione locale e vendita diretta” al fine di contribuire alla promozione dei mercati interessati e aiutare gli agricoltori ad apportare valore aggiunto ai loro prodotti. Sul versante dell’informazione al consumatore abbiamo chiesto che i dati relativi ai prodotti e ai produttori che violano la legislazione europea in materia alimentare vengano resi disponibili il più tempestivamente possibile e che venga agevolata la condivisione di questi stessi dati tra le autorità competenti e le forze di polizia sia a livello nazionale che comunitario”. La risoluzione approvata oggi – ha concluso De Castro –“partendo dalla richiesta di una definizione comune, chiara e giuridicamente valida di frode alimentare all’interno dell’Unione, chiede anche un maggiore impegno da parte degli Stati membri nel mettere a disposizione risorse adeguate per i controlli e sollecita sanzioni più pesanti per i casi accertati di frode”.

Fonte: Agenparl

L’agroalimentare verso Expo 2015: un incontro a Milano

E’ in programma per giovedì 23 gennaio presso la Sala dei Congressi di Piazza Duomo a Milano l’incontro “Innovazione nell’agroalimentare: ricerca e imprese verso Expo 2015”. L’incontro è organizzato dal Comitato Scientifico Internazionale per EXPO 2015 del Comune di Milano istituito dal Sindaco Pisapia sulla base di un accordo con i rettori delle 7 Università milanesi. Obiettivo del convegno milanese quello di confrontarsi sui principali “temi caldi” dell’agroalimentare italiano: ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, contraffazione, opportunità per le filiere agroalimentari. A discuterne alcuni dei più importanti rappresentanti del mondo dell’industria di settore, insieme ad esponenti del mondo universitario, delle pubbliche amministrazioni, rappresentanti delle principali associazioni di categoria, esperti di diritto. Tra gli interventi in programma, quello di Maurizio Martina, Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali con delega all’EXPO, il Commissario unico  EXPO 2015 Giuseppe Sala, la Presidente del Padiglione Italia Diana Bracco, il Commissario Europeo all’Expo David WilkinsonDa segnalare inoltre partecipazione del Presidente Comagri   Paolo De Castro e il presidente del CRA Giuseppe Alonzo. Il mondo del biologico sarà rappresentato dal presidente FederBio Paolo Carnelolla, che interverrà nel corso del dibattito “Specificità delle filiere agroalimentari: opportunità e vincoli”. Per le conclusioni, è in attesa di conferma la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Nunzia De Girolamo. Il programma completo del convegno è consultabile a questo indirizzo web.

Fonte: FederBio

Approvato il Pan per l’uso sostenibile dei fitofarmaci

In occasione della riunione del 19 dicembre 2013 la Conferenza Stato-Regioni ha raggiunto un’intesa sullo schema di decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Salute, relativo al Pan, il  Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il Piano contiene le misure per il recepimento in Italia della Direttiva 2009/128/CE, che definisce il quadro normativo per l’azione comunitaria dell’utilizzo dei pesticidi. Ulteriori dettagli sul sito della Conferenza Stato Regioni a questo indirizzo web.

Fonte: Sinab