Suolo e Salute

Autore: admin

Dal 2014 Vinitaly Bio

Adesso è ufficiale: dal 2014 nascerà Vinitaly Bio, grazie ad un accordo firmato martedì scorso 9 aprile tra VeronaFiere e FederBio. Quest’ultima si occuperà in particolare di promuovere in Italia e all’estero l’iniziativa, con l’obiettivo di richiamare espositori e buyers nazionali ed internazionali, anche in considerazione del peso crescente del settore enologico bio italiano, attualmente primo in Europa. In particolare saranno Germania e Nord Europa i due mercati su cui si concentreranno maggiormente gli sforzi di FederBio, trattandosi di due dei mercati più importanti per il settore e più promettenti per lo sviluppo del mercato del vino bio. In questa maniera, il vino certificato come biologico avrà uno spazio tutto suo, evitando sovrapposizioni e “contaminazioni” con prodotti che nulla hanno a che vedere con le rigide regole previste dal Regolamento Europeo 203/2012 e che consentono di produrre e certificare un vino come effettivamente biologico.

Fonte: GreenPlanet.net

Vinitaly, al Mipaaf incontri su sostegno al settore vitivinicolo e vino bio

Nell’ambito della kermesse veronese, incontri particolarmente significativi si sono tenuti nel padiglione del Mipaaf, che ha dedicato un’attenzione particolare al sostegno del settore vitivinicolo e ai vini biologici. In riferimento al “Programma Nazionale di Sostegno del vino alla vigilia della nuova programmazione” e agli investimenti nel comparto vitivinicolo, la programmazione degli ultimi quattro anni del PNS è stata messa a confronto con la nuova programmazione 2014-2018 trasmessa alla commissione UE”, prestando particolare attenzione alle misure strutturali. L’incontro “il vino biologico: testimonianze di produttori, di vini e di territori”, organizzato da Aiab e FederBio, ha ribadito l’importanza dell’etichettatura biologica del vino, soprattutto dopo le recenti polemiche e contrapposizioni con vini “liberi” o “naturali”: ad oggi oltre 50.000 ettari di vitigno sono già convertiti a bio, e oltre 1.000 cantine hanno intrapreso il percorso di certificazione conformemente a quanto previsto dal Regolamento europeo 203/2012, l’unica normativa esistente che certifichi l’assenza di fitofarmaci e fertilizzanti chimici di sintesi e che garantisca un vino effettivamente e completamente biologico.

Fonte: Agrapress

Presentato a Vinitaly 2013 il progetto Eko Cantina – Eko Wine

È stato presentato nell’ambito di Vinitaly 2013 il progetto Eko Cantina – Eko Wine, avviato da FederBio insieme ad Officinae Verdi e altre associazioni di settore. Il progetto nasce con l’obiettivo, si legge in un comunicato, di  “generare valore economico e ambientale per le imprese vitivinicole che vogliono qualificarsi sotto il profilo della sostenibilità e diventare cantina sostenibile”. Questo in particolare fornendo concrete soluzioni “per ridurre i consumi di energia, acqua ed emissioni di CO2 collegate ai processi produttivi attraverso la produzione di energia e calore dagli scarti di potatura, il raffreddamento tramite lo scambio geotermico, la generazione di energia solare fotovoltaica, il riciclo e recupero delle acque (lavaggi e piovane)”.

Una sfida  quella della sostenibilità, che secondo il Presidente FederBio Paolo Carnemolla vede in pole position i produttori biologici, avvantaggiati dal fatto che “l’impegno ambientale fa parte della mission delle cantine biologiche”.

Fonte: Agrapress

De Castro: incontri preparatori in vista dei triloghi

Si è svolto martedì scorso 9 aprile l’incontro tra il Presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro e il ministro francese all’agricoltura Stephane Le Foll.  Soddisfazione è stata espressa da De Castro, che ha definito “molto positivo l’incontro con Le Foll. Sul tavolo, un confronto “ sugli scenari dell’agricoltura mediterranea e sulle iniziative a Bruxelles di concerto con la commissione agricoltura”. In particolare, il Presidente della Comagri ha rimarcato il sostegno del governo francese riguardo alle proposte di riforma della PAC del Parlamento Europeo. “Sostegno evidente in particolare – ha dichiarato De Castro – sull’Ocm unica, a riguardo della quale il mandato negoziale del parlamento si e’ dimostrato molto più ambizioso rispetto a quello del consiglio europeo”. De Castro si incontrerà nuovamente con Le Foll nelle prossime settimane, in vista della fase dei triloghi formalmente avviata proprio oggi.

Sempre in merito alla fase di negoziazione tra le tre istituzioni europee, il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, il Presidente De Castro ha visto ieri anche il Presidente di turno del Consiglio agricoltura, l’irlandese Simon Coveney. L’incontro è avvenuto “per definire gli elementi strategici e il metodo di lavoro che adotteremo nei prossimi due mesi al tavolo negoziale tra le istituzioni europee sulla riforma della politica agricola comune”, ha dichiarato De Castro.

Un incontro definito “fruttuoso”, nel corso del quale sono stati affrontati “alcuni tra i principali temi al centro della riforma, sia quelli dove si registra una larga convergenza tra mandato del parlamento e mandato del consiglio, sia quelli dove le posizioni sono distanti e sui quali ci aspettiamo un contributo maggiore dalla commissione guidata da Ciolos. Con il ministro irlandese e lo staff negoziale abbiamo convenuto sull’importanza del ruolo che giocherà la commissione esecutiva all’interno del negoziato”.

Secondo De Castro, “soltanto un approccio costruttivo e cooperativo da parte dell’esecutivo che possa venire incontro alle posizioni delle altre due istituzioni potrà consentire la conclusione del negoziato entro la fine della presidenza irlandese, obiettivo dichiarato di questa fase negoziale.

 “Domani [oggi, NdR] – ha concluso De Castro – la giornata di lavoro si aprirà la mattina con il primo trilogo sui nuovi pagamenti diretti, durante il quale si affronteranno, tra gli altri, i temi dell’agricoltore attivo, del ricambio generazionale e dei piccoli agricoltori. Nel pomeriggio, al via il confronto sull’Ocm unica per discutere di restituzioni alle esportazioni, definizioni e altro”.

Fonte: Agrapress

A Cesena un incontro sulle produzioni orticole Bio

Appuntamento dalle ore 15.00 domani, venerdì 12 aprile, presso il Centro Congressi di Cesena Fiera (Sala Verde), per l’incontro “La filiera corta e la valorizzazione delle produzioni orticole Bio”, organizzato da Cesena Fiera e CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali), nell’ambito della misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia – Romagna.

Scopo dell’incontro in particolare quello di illustrare e promuovere la filiera corta, con lo scopo di ridurre i passaggi produttivi che dal campo portano alle nostre tavole e sostenere i prodotti biologici che, ultimamente, hanno fatto segnare una lieve ma significativa riduzione delle redditività. Introdurrà e coordinerà i lavori Aldo Bertazzoli del Campus di Cesena Università di Bologna. Canni Tisselli, del CRPV, illustrerà i dettagli e gli obiettivi primari del progetto ORT.BIO; a seguire Gabriele Campanelli di CRA-ORA Monsanpaolo interverrà sul tema delle “Colture orticole tradizionali per le esigenze della filiera corta Bio. “Innovazioni organizzative, redditività ed efficienza energetica nelle aziende” sarà invece il tema del contributo di di Massimo Chiorri, DSEEA, Università di Perugia. Lo stesso Bertazzoli relazionerà su “Indirizzi strategici per le aziende orticole a filiera corta”, per poi dare spazio ad un confronto sgli argomenti affrontati ed ascoltare le conclusioni affidate ad Alvaro Crociani del CRPV.

« All’incontro di Cesena –ha dichiarato Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera – si vuole fare il punto sul Progetto ORT.BIO, coordinato dal Prof. Bertazzoli del Campus di Cesena Università di Bologna e condiviso dal Ministero delle Politiche Agricole, proprio allo scopo di analizzare alcuni aspetti organizzativi delle aziende orticole Biologiche».

Il progetto ORT.BIO propone  strumenti, materiali e know-how utili a tutte le imprese orticole che intendano avviare un processo di filiera corta, fornendo strumenti e strategie utili ad ottimizzare lo sforzo di chi sceglie questa strada produttiva come leva competitiva sul mercato.

Fonte: Sinab

Vinitaly 2013: cresce l’interesse per ambiente e bio e si affaccia il mondo asiatico

Si è appena conclusa la 47esima edizione di Vinitaly, il notissimo salone dedicato a vino e distillati, che nell’edizione 2013 ha ospitato oltre 4.200 espositori provenienti dai quattro angoli del pianeta. Un’attenzione particolare quest’anno è stata dedicata all’ambiente e ai vini biologici: martedì 7 il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha presentato i primi risultati del progetto V.I.V.A. Sustainable Wine per la qualità ambientale e l’efficienza eco-sostenibile della filiera vitivinicola. Un progetto realizzato dal ministero in collaborazione con nove aziende pilota. Ma ancora più significativo è stato l’interesse suscitato da ViviT, l’area dedicata ai vini biologici e biodinamici che aveva fatto il suo esordio assoluto nell’edizione scorsa.

Grande attenzione inoltre per la presenza quest’anno di una delegazione del Ministro del Commercio cinese, per la prima volta in missione ufficiale a riconoscimento dell’importanza del settore enologico made in Italy per il gigante asiatico. Obiettivo della missione cinese la diffusione delle regole di importazione, con lo scopo di incentivare la penetrazione delle aziende italiane sui mercati asiatici.

Del resto, che il vino costituisca una delle eccellenze del nostro paese e uno dei settori che resiste nonostante la crisi è testimoniato dai dati del settore: nel 2012, l’export del settore vitivinicolo ha toccato quotai 4,7 miliardi di euro, con una crescita del 6,5% rispetto al 2011 che ha riguardato principalmente i mercati di Cina e Giappone.

Fonte: L’Espresso Food and Wine