Suolo e Salute

Autore: admin

Carnemolla: il progetto francese sia da esempio anche per la politica italiana

Le parole di Stephane Le Foll, il Ministro dell’Agricoltura francese, che ha sottolineato l’importanza di un nuovo rapporto tra l’agricoltura e l’ambiente dichiarando che la politica deve sostenere il biologico e l’agroecologia (è possibile consultare qui l’articolo completo) sono state accolte con grande interesse da Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio: “La proposta di un progetto agro-ecologico per l’agricoltura francese, una delle più forti in Europa, è un esempio che anche la politica italiana deve seguire per ridare credibilità alla spesa pubblica in agricoltura, per tutelare l’ambiente e la salute e nel contempo per delineare un futuro sostenibile anche per i giovani agricoltori“. La proposta di raddoppiare le superfici coltivate a biologico attraverso un piano di conversione dell’agricoltura convenzionale, sostenuto dalle risorse della prossima programmazione della PAC, “è la stessa che da tempo FederBio e tutte le organizzazioni del mondo ambientalista hanno rivolto al governo italiano e alle forze politiche anche nella recente campagna elettorale”. “Forse – prosegue il presidente di FederBio – proprio un parlamento in cui sono necessarie alleanze trasversali su grandi temi e composto in parte così significativa da giovani e donne, nel quale conteranno meno le solite, vecchie lobby agricole e industriali, e’ il contesto ideale per tornare a progettare un futuro per il paese e la nostra agricoltura“.

Fonte: Agrapress

 

La Francia “vira” verso il biologico

In occasione del Salone dell’Agricoltura di Parigi si è svolta una giornata di confronto sul tema del biologico in Europa e nel Mondo organizzata da Agence Bio, l’agenzia francese per lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura biologica. All’incontro è intervenuto anche Stephane Le Foll, Ministro dell’Agricoltura francese, che ha sottolineato l’importanza di un nuovo rapporto tra l’agricoltura e l’ambiente: “l’agricoltura oggi deve prendere sul serio la sfida ambientale”, ha dichiarato il Ministro, secondo il quale  “che si tratti di biologico o di agro-ecologia, esistono delle forme di agricoltura le cui pratiche sono complementari e la politica deve accompagnare questi processi“. Le parole di le Foll giungono pochi giorni dopo la presentazione, avvenuta il 27 febbraio scorso, di un progetto agro-ecologico francese nato dall’esigenza di avviare cambiamenti nei modelli di produzione in grado di coniugare efficienza economica ed ambientale. Il progetto “Agricoltura: produciamo diversamente” intende promuovere esperienze e conoscenze agro-ecologiche attraverso una piattaforma web e una serie di azioni volte ad incoraggiare gli agricoltori nella direzione di un’agricoltura finalmente sostenibile, anche grazie al riorientamento dei crediti per lo sviluppo agricolo nel programma 2014-2020. Sono inoltre in fase di elaborazione due nuovi piani e, contestualmente, si sta lavorando al riorientamento di due piani esistenti: uno “”energia, biogas, autonomia, azoto”) con l’obiettivo di attuare una gestione globale dell’azoto sui territori e di valorizzare l’azoto organico presente nei reflui zootecnici; l’altro (“proteine vegetali”) mira invece a promuovere l’autonomia delle aziende agricole foraggere. Il programma nazionale “Obiettivo bio 2017” inoltre intende raddoppiare le aree coltivate a biologico entro il 2017, mentre altri due piani sono dedicati rispettivamente all’incremento della produzione apicola e alla diminuzione nell’uso dei pesticidi.

Fonte: Agrapress

Coldiretti: per i cittadini UE è necessaria in etichetta l’indicazione della provenienza degli alimenti

Il recente scandalo della carne di cavallo presente in alcuni prodotti confezionati al posto della carne di manzo sta continuando a suscitare polemiche e a far crescere la richiesta di maggiore sicurezza per il consumatore finale. Sul tema si è espressa nei giorni scorsi anche la Coldiretti, giunta a commento di una recente azione dei Nas, che hanno sequestrato un’intera partita di carne a seguito dell’individuazione di carne di cavallo nei tortelli venduti in un ipermercato di Como. “L’importante attività di controllo svolta dai Nas deve essere accompagnata da misure strutturali come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti, ritenuta importante dal 71% dei cittadini europei secondo eurobarometro, di fronte ad una emergenza che ha già coinvolto quasi duecento confezioni di prodotti a base di carne in 24 diversi paesi. Lo scandalo della carne di cavallo ha messo in evidenza l’esistenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti. un meccanismo che – continua il comunicato Coldiretti – rende difficile risalire all’origine delle contaminazioni sia per le multinazionali che per le piccole aziende, che dovrebbero invece valutare concretamente l’opportunità’ di risparmiare sui trasporti per acquistare prodotti locali che offrono maggiori garanzie di qualità e sicurezza alimentare. Secondo l’indagine Coldiretti /Swg ben il 65 per cento degli italiani si sente garantito da un marchio degli agricoltori italiani, il 16 per cento da quello della distribuzione commerciale e appena il 9 per cento da uno industriale”.

Fonte: Agrapress

Studio UE: le Indicazioni geografiche “valgono” 54 miliardi di euro

Secondo uno studio pubblicato di recente dall’Unione Europea, il valore del sistema di tutela del marchio comunitario per tutti prodotti agricoli, le cosiddette “Indicazioni Geografiche”, superano la cifra complessiva di 50 miliardi di euro. Di questi, il 60% circa derivano dalla vendita nei paesi d’origine dei prodotti, il 20% dalle vendite in altri paesi UE e il restante 20% dalle esportazioni extra Unione Europea. Tra queste, la parte del leone è fatta dagli Stati Uniti, che da soli coprono il 30% del valore delle vendite complessive, seguiti da Svizzera e Singapore (7% ciascuno), Canada, Cina, Giappone e Hong-Kong (6% ciascuno). L’importanza delle Indicazioni Geografiche è stata sottolineata da Dacian Ciolos, Commissario Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che ha così commentato gli esiti dello studio: “I nostri prodotti Ig valgono 54,3 miliardi di euro in tutto il mondo, e rappresentano il 15% del nostro export totale di cibo e bevande. Questo dimostra la loro importanza nell’economia europea e l’importanza del nostro lavoro nel promuovere e difendere questo sistema. I prodotti ad indicazione geografica sono la chiave per la generazione del valore aggiunto locale  e per la creazione di posti di lavoro. Rendono l’agricoltura nelle aree rurali vitale e la nuova norma di qualità, che è recentemente entrata in vigore, migliorerà ulteriormente questa situazione”. Il documento completo, in lingua inglese, è consultabile a questo indirizzo.

Fonte: AIOL

Limonio aquilano: un convegno sul rarissimo endemismo abruzzese

E’ in programma domani, venerdì 8 marzo all’Aquila, presso l’Aula Magna del Corpo Forestale dello Stato, il convegno “Goniolimon italicum: scoperta, stato e prospettive di un endemismo unico al mondo”. L’incontro, organizzato dall’ Ufficio Territoriale per la Biodiversità dell’Aquila del CFS in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e l’Università degli Studi di Camerino, intende porsi come momento di confronto per tutte le ricerche e i progetti di conservazione in atto per tutelare il Limonio aquilano, un rarissimo endemismo abruzzese (ovvero una specie presente esclusivamente in un territorio circoscritto) ed una delle specie vegetali più rare al mondo. Il Goniolimon italicum infatti è presente solamente in pochissime stazioni nel territorio delle conche aquilane, con una distribuzione che, curiosamente, sembra ricalcare quella degli antichi insediamenti italici. La sessione del mattino del convegno sarà dedicata alla descrizione della scoperta della prima popolazione, e vedrà come relatori Fernando Tammaro, dell’Università degli Studi de L’Aquila, e Sandro Pignatti, padre della botanica italiana (e autore della celeberrima Flora d’Italia), dell’Università degli Studi Roma La Sapienza. Seguirà la relazione di Fabio Conti, dell’Università degli Studi di Camerino, che parlerà della scoperta delle altre popolazioni del rarissimo Limonio. La seconda parte della mattinata sarà dedicata allo stato delle popolazioni di Limonio, mentre nel pomeriggio diversi relatori parleranno delle prospettive di conservazione, dalle ipotesi di reintroduzione e re-stocking alla protezione giuridica della specie, all’istituzione della Riserva Naturale Speciale “Doline di Ocre” fino alla protezione in ambito europeo tramite l’aggiornamento della Direttiva Habitat.

Fonte: CFS, AIOL

Agricoltura biologica, un premio di 1.000 euro per la migliore tesi di laurea

Il dipartimento di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino Carlo Bo, in collaborazione con la Fondazione Girolomoni, ha istituito un premio di mille euro riservato alla miglior tesi di laurea dedicata all’agricoltura biologica. Destinatari del premio gli studenti italiani che hanno conseguito il diploma di laurea quadriennale, specialistica o magistrale presso un ateneo italiano e che nella loro tesi abbiano affrontato il tema dell’agricoltura biologica, in particolare dal punto di vista delle problematiche economiche, sociali e ambientali ad essa collegate. Per partecipare al concorso è necessario presentare la domanda sull’apposito modulo e inviarla compilata in ogni sua parte entro e non oltre il 6 aprile 2013 al seguente indirizzo: Rettore della Università di Urbino Carlo Bo – Servizio Ricerca e Relazioni Internazionali -Via Saffi 1, 61029 Urbino (PU). Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito dell’Università di Urbino e su quello della Fondazione Girolomoni.

Fonte: Greenews