Dopo la nomina e l’insediamento di Biden alla Casa Bianca, non si prospetta nulla di buono per il settore agricolo. La nuova amministrazione statunitense, infatti, da una parte ha rimesso al centro la questione climatica e la lotta all’inquinamento globale dall’altra, invece, sembra riportare Tom Vilsack alla guida del Dipartimento dell’Agricoltura (United States Department of Agriculture – USDA). La decisione preoccupa non poco gli ambientalisti, i produttori biologici, i piccoli agricoltori e gli agricoltori afroamericani. Tutti temono che il nuovo responsabile dell’USDA possa favorire le multinazionali del settore agricolo a svantaggio di chi pratica un’agricoltura sostenibile. Visto i trascorsi di Vilsack le paure sono più che motivate; gli agricoltori afroamericani addirittura fanno delle accuse molto forti di discriminazione. Infatti, da alcune indagini condotto, è emerso che gli agricoltori neri avevano una probabilità 6 volte maggiore di vedersi pignorata la fattoria rispetto ai loro omologhi bianchi. Oltre a queste gravi accuse, c’è dell’altro: durante il secondo mandato di Obama, Vilsack avrebbe favorito i grossi gruppi economici dell’agribusiness e agli interessi delle multinazionali, meritandosi il nome di Mr. Monsanto. Sembra che abbia agito per rafforzare i regimi di monopolio già esistenti, in particolare in alcuni settori come ad esempio quello della lavorazione delle carni. Nel 2001 Vilsack è stato addirittura eletto “governatore dell’anno” dalla Biotechnology Industry Organization. Infatti gode il primato di aver approvato, quando era a capo dell’USDA, almeno 13 nuovi tipi di organismi geneticamente modificati (ogm); un numero record rispetto al passato. Da qui il soprannome.
Fonte: greenme.it