BIOLOGICO, SFERZATA DI OTTIMISMO IN EUROPA

Dopo la “bonaccia” del 2022, cambia il vento per il mercato dei prodotti biologici nel Vecchio Continente. La domanda torna a crescere soprattutto in Germania e Francia, anche se il peso di Gdo e hard discount è sempre più preponderante. Le considerazioni di Eduardo Cuoco, direttore di IFOAM Organics Europe

Crescono i valori e anche (ma non dappertutto) i volumi. Il mercato del biologico Europeo ritrova venti favorevoli nel 2023 dopo l’andamento stagnante del 2022. «E c’è di più – afferma Eduardo Cuoco, direttore di IFOAM Organics Europe -: le prime indicazioni sul primo quadrimestre 2024 confermano il trend positivo».

Le cifre sono state diffuse nel corso del suo intervento  da remoto in occasione dell’assemblea bolognese del Consorzio Il Biologico dello scorso 23 maggio e riportate in un articolo da Greenplanet.net.

La locomotiva d’Europa

Emerge come la Germania riprenda il ruolo di locomotiva del mercato del bio europeo grazie ad una crescita annuale del 5%, che porta il fatturato totale oltre i 16 miliardi di euro, dopo una perdita del 3,5% nel 2022.

A spingere in questo caso è stata la distribuzione moderna, discount in testa, con una crescita nel 2023 del 47% sul dato 2019 e del 7% sul 2022. I negozi specializzati  hanno mantenuto il livello delle vendite tra il 2023 e il 2022, mentre canali come i mercati del contadino e i mercati settimanali hanno recuperato il 2% dopo una perdita nel 2022 sul 2021 del 18%.

In Francia, i principali distributori a partire da Biocoop (oltre a Naturalia, Biomonde, Satoriz e altri) hanno recuperato nel 2023 il 2,3% contro una perdita in valore del 6% nel 2022. Non vanno oltre la tenuta le vendite in un mercato interessante come la Danimarca, che nel biologico mantiene il market share più elevato al mondo, con risultati comunque positivi nel 2023 per latticini e ortaggi.

Più peso per la Gdo in Italia

In Italia – stando ai dati IFOAM Europe – la grande distribuzione ha raggiunto il 58% delle vendite del bio ed è cresciuta del 5% nel 2023 nonostante una perdita del 3% del confezionato. I negozi specializzati coprono il 27% del mercato e nel 2023 hanno registrato un recupero del 4,5%. Gli altri canali di vendita sono in recupero più forte (+6%).

Note positive in Spagna e Svizzera

Ottimo spunto del bio in Spagna, con un +6,2 nel 2023 rispetto al 2022 (qui la GDO copre il 50% del mercato, gli specializzati si fermano al 34).

L’inflazione con l’inevitabile balzo dei prezzi non ha fatto entrare in recessione il mercato svizzero, che vale oltre 4 miliardi di franchi svizzeri, con il bio in moderato aumento nel 2023 sul 2022. Positiva la situazione in Olanda, con una crescita delle vendite bio addirittura del 42% sul 2021, spinta dai prodotti freschi.

Le cautele di Cuoco

Il commento di Cuoco al termine del suo intervento spinge però alla cautela. Nonostante l’ottimismo per il rilancio dei consumi bio in Europa occorre infatti tener conto dell’effetto inflazione, che nel food convenzionale è addirittura maggiore che nel bio, con una riduzione del delta del prezzo e soprattutto di un quadro normativo che rimane incerto. «Siamo in mezzo a un guado – ha concluso Cuoco – le ambizioni di  Bruxelles riguardo alla politica ecologica e ambientale passeranno infatti presto dal vaglio della verifica elettorale: vedremo che Europa uscirà dalle urne del 9 giugno».

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