Un progetto congiunto tra WWF e Huawei ha stimato l’impatto dei diversi modelli di agricoltura sulla presenza di specie animali attraverso monitoraggio acustico, cloud e intelligenza artificiale. È emerso che nelle coltivazioni bio è presente il 10% di animali in più rivelandosi una preziosa risorsa per il futuro del pianeta
Nelle aree coltivate con il metodo di agricoltura biologica è presente in media quasi il 10% di specie in più rispetto alle aree gestite in agricoltura convenzionale.
Guardiani della natura
Lo rivela uno studio presentato in occasione della seconda edizione del progetto congiunto di WWF Italia e Huawei “Guardiani della Natura” che si è tenuto a Roma il 21 novembre. In Europa infatti l’agricoltura è la prima causa di perdita di biodiversità , fattore determinante per la salvaguardia del pianeta e il benessere delle generazioni future.
Tecnologia al servizio della sostenibilità
Da qui nasce la brillante idea di WWF e Huawei di misurare la biodiversità nelle aree agricole attraverso dispositivi di monitoraggio bioacustico e di piattaforma cloud e IA (intelligenza artificiale).
All’interno e nei pressi di otto Oasi WWF di sette regioni italiane, dal Trentino Alto-Adige alla Sicilia, sono stati così installati 48 dispositivi “Edge Audiomoth” per il monitoraggio bioacustico, forniti dal partner tecnico Rainforest Connection (RFCx).
Il canto rassicurante degli uccelli
Nei 16 terreni agricoli, metà dei quali coltivati con metodo biologico e altrettanti coltivati con la stessa varietà di coltura ma con metodo convenzionale, i dispositivi hanno permesso di raccogliere oltre 500.000 registrazioni audio di 60 secondi ciascuna (oltre 8.000 ore totali), fornendo uno sguardo dettagliato sulla presenza e variazione della biodiversità nelle diverse aree agricole gestite con metodo biologico o convenzionale. La piattaforma Arbimon, basata su Cloud e IA, ha analizzato questa enorme mole di dati sonori e riconosciuto all’interno delle registrazioni 57 delle 63 specie di uccelli target rispetto alle quali era stato allenato l’algoritmo, ottenendo un campione di studio composto da 8.420 singole identificazioni validate di specie.