Pomodoro biologico: è boom. Gli ultimi dati elaborati dall’OI (Organizzazione Interprofessionale interregionale “OI Pomodoro da Industria Nord Italia”) parlano chiaro. Le superfici destinate alla produzione biologica del frutto rosso hanno visto un incremento del 42% nei primi mesi di quest’anno, raggiungendo quota 1.864 ettari. A dicembre 2015, la cifra si fermava a 1.316 ha.
I dati sono stati snocciolati durante un incontro tra l’OI, che raggruppa i soggetti della filiera del pomodoro in Nord Italia, e Federbio, La Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica. Le due organizzazioni si sono date appuntamento per avviare una collaborazione proficua per i diversi soggetti della filiera (aziende agricole e di trasformazione). L’obiettivo è di permettere a tutti di applicare correttamente le tecnologie proprie dell’agricoltura biologica. Occorre puntare, è emerso dal dibattito, sui prodotti a maggior valore aggiunto, anche se sono più difficili da coltivare.
All’incontro hanno partecipato il vicepresidente vicario dell’OI Rossella Martelli, il presidente di FederBio Paolo Carnemolla e il professor Gabriele Canali, consulente scientifico dell’OI.
Visto il crescente interesse degli operatori verso i prodotti bio e l’importanza del settore sui mercati, “abbiamo avviato un percorso di collaborazione con FederBio per affiancare sul piano tecnico le nostre imprese, agricole ed industriali, al fine di assicurare correttezza commerciale ed efficacia economica”, commentano dall’OI. L’intento è di realizzare “una capillare verifica delle regole da parte di tutti gli operatori, a tutela dei consumatori e dei produttori correttamente impegnati in questa filiera”.
“Quello che accomuna l’OI e FederBio è la comune visione sulla necessità di un mercato organizzato a dimensione di filiera e territorio e che possa garantire con rigore e trasparenza nel rispetto della normativa sulla produzione biologica”, sottolineano i rappresentanti di Federbio. La collaborazione si è resa necessaria in seguito alla “crescente richiesta di materia prima e prodotti bio di origine italiana”. Una crescita che ha tratto nuovo impulso dall’avvio “della programmazione dei PSR, che sta favorendo anche nel comparto del pomodoro da industria la conversione al biologico di sistemi produttivi professionali e specializzati”. I nuovi scenari rendono palese la “ necessità che le organizzazioni che rappresentano la filiera del pomodoro da industria e il settore del biologico cooperino fattivamente per integrare competenze e strumenti nel rispetto dei rispettivi ruoli”.
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