Suolo e Salute

Category: Agricoltura

Domande Pac: scadenza prorogata fino al 15 giugno

La Commissione europea autorizza la proroga per le domande Pac fino al 15 giugno 2017.

A renderlo noto, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nello specifico, slitta il termine ultimo della domanda unica e di alcune misure dello Sviluppo rurale.

La modifica è stata formalizzata nei giorni scorsi dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione nel corso della Conferenza Stato-Regioni.

La Commissione ha tenuto conto, per il terzo anno consecutivo, delle richieste di alcuni Stati Membri, tra cui l’Italia, di allungare i termini di presentazione delle domande. «Va da sé che gli Stati membri che decidono di utilizzare questa opzione devono assicurare che tutte le regole di controllo del bilancio siano rispettate», ha precisato il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan.

Domande Pac: ancora poche le domande presentate

La scadenza era stata fissata da Bruxelles al 15 maggio. L’esigenza di concedere una proroga nasce in parte dall’esiguo numero di domande presentate.

Fino a oggi, infatti, è stato lavorato solo il 40% dei fascicoli. Il dato è ancora più basso, fino a raggiungere il 20%, in alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna.Qui, Agrinsieme (il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle coop agroalimentari) ha denunciato i rischi non solo di ritardi, ma anche di errori che possono pregiudicare l’accesso ai contributi.

Secondo gli addetti ai lavori, i ritardi sarebbero dovuti soprattutto alla complessità della normativa Comunitaria e al mancato adeguamento delle strutture Agea. La necessità di una semplificazione dell’iter è stata indicata come priorità sia nel decreto Omnibus di revisione per la riforma post 2020.

Questo il commento del Ministro per l’Agricoltura italiano, Maurizio Martina:

«La proroga che abbiamo ottenuto è un segnale positivo verso migliaia di aziende agricole che potranno così beneficiare degli strumenti della Pac, senza rischiare di perdere risorse. Abbiamo lavorato molto in questi mesi e ringrazio il Commissario Phil Hogan di aver dato seguito concretamente agli impegni presi a Verona ad aprile».

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11267

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-04-28/la-domanda-pac-slitta-giugno-173314.shtml?uuid=AEYxSRDB&refresh_ce=1

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2017/05/04/da-commissione-agricoltura-ue-ok-a-proroga-domande-pac_d67a6f60-402d-4229-bd3a-818f8d3be917.html

 

Misura 10: fino a 35 milioni per le coltivazioni integrate in Abruzzo

La Regione Abruzzo apre il Bando per la Misura 10 del Psr: fino a 35 milioni a disposizione delle coltivazioni integrate.

Previsti fino a 500 euro a ettaro per i terreni coltivati con metodo integrato certificato Sqnpi e fino a 320 euro a ettaro per gli interventi di “agricoltura blu”, a difesa del suolo.

Il bando regola l’applicazione della Sottomisura 10.1 – Pagamenti per impegni agro climatico ambientali- nell’ambito della misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” del Programma di Sviluppo Rurale 2014- 2020 della Regione Abruzzo. Si compone di due interventi: produzione integrata e conservazione del suolo.

I beneficiari

Vediamo nel dettaglio i soggetti beneficiari degli interventi previsti.

In merito al primo intervento, possono presentare domanda gli agricoltori, singoli o associati, che operano secondo i metodi previsti dai disciplinari della produzione integrata, che hanno come obiettivo quello di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura. I soggetti potranno usufruire di premi da un minimo di 80 euro a un massimo di 500 euro a ettaro coltivato.

Il secondo intervento, invece, riguarda gli agricoltori impegnati in una o più attività, tra cui: semina su sodo, introduzione di colture di copertura autunno vernine, inerbimento delle colture arboree specializzate.

In questo caso, i premi vanno da un minimo di 110 a un massimo di 320 euro a ettaro.

Misura 10: interventi a favore dell’ambiente

Attraverso il sostegno a pratiche che favoriscono il contenimento dell’uso dei fertilizzanti di sintesi e dei fitofarmaci e l’utilizzo delle colture di copertura del suolo, la Misura 10 ha l’obiettivo di incoraggiare processi produttivi sostenibili, che favoriscano la tutela delle risorse naturali della Regione.

In Abruzzo, infatti, è presente un’elevatissima concentrazione di biodiversità, tanto che l’87% del territorio è compreso in aree sottoposte a protezione ambientale.

Inoltre, la misura favorisce l’adozione di tecniche innovative di gestione del suolo, dell’acqua, dei fertilizzanti che contribuiscono all’accumulo di carbonio organico nel terreno, limitando la mineralizzazione della sostanza organica.

La Misura 10 del Psr Abruzzo ha un carattere innovativo rispetto agli interventi degli anni precedenti. Il perché lo spiega l’assessore alle politiche Agricole Dino Pepe: «L’ultimo bando sulla produzione integrata è stato pubblicato nel 2008 a valere della programmazione PSR 2007-13: il bando attuale contiene elementi innovativi rispetto al 2008, in particolare prevede la certificazione del metodo e/o delle produzioni attraverso l’adesione al Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SNQPI). I costi di certificazione potranno essere pagati mediante l’adesione al bando della Misura 3.1 ‘Adesione ai regimi di Qualità’ di prossima pubblicazione».

C’è tempo per presentare le domande fino al 15 maggio 2017.

Fonti:

http://www.regioni.it/dalleregioni/2017/04/27/agricoltura-35-mln-per-le-produzioni-integrate-511072/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/05/02/abruzzo-35-milioni-per-le-produzioni-integrate/53923

https://www.regione.abruzzo.it/content/misura-10-sottomisura-101-pagamenti-impegni-agro-climatico-ambientali-art-28

Psr Marche: pubblicato il bando per il mantenimento dei metodi di produzione biologica

Nell’ambito di attuazione del nuovo Psr Marche, nei giorni scorsi è stato approvato il bando relativo alla Sottomisura 11.2, recante “Pagamenti per il mantenimento dei metodi di produzione biologica”.

Gli interventi ammessi hanno la finalità di assicurare continuità alle forme di sostegno tra il periodo di programmazione Psr Marche 2007/2017 e la programmazione 2014/2020. Il periodo di impegno della misura è di 5 anni.

Psr Marche: destinatari e presentazione delle domande

I beneficiari del bando sono agricoltori singoli o associati in attività, ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento (UE) n. 1307/2013. Il requisito di agricoltore attivo deve desumersi dal fascicolo aziendale.

Per il primo anno la domanda è definita di sostegno/pagamento e va presentata esclusivamente in forma telematica, utilizzando le funzionalità online messe a disposizione dall’OP AGEA sul portale SIAN.

Per gli anni successivi, le domande di pagamento saranno presentate tramite le funzionalità rese disponibili sul sito www.sian.itcon le modalità e i termini che verranno definiti da provvedimenti regionali. La domanda di pagamento deve essere indirizzata all’Organismo Pagatore AGEA, che ne ha la competenza.

Somme stanziate

Per l’annualità è assegnato uno stanziamento iniziale di 80 mila euro, finalizzato alla copertura finanziaria del primo anno di impegno delle domande di sostegno ammesse.

La dotazione finanziaria totale ammonta a 172.480 euro di quota FEASR, corrispondenti a 400mila euro di spesa pubblica per i cinque anni di impegno. La Regione si riserva di prevedere stanziamenti aggiuntivi.

La sottomisura del Psr Marche è finalizzata al mantenimento delle pratiche di agricoltura biologica anche per rispondere alla domanda dei cittadini, sempre più rivolta all’utilizzo di pratiche agricole rispettose dell’ambiente.

Il sostegno è concesso per compensare i maggiori costi e minori ricavi risultanti all’adozione del metodo di coltivazione biologica. Gli impegni decorrono dalla data di presentazione delle domande e si estendono per tutto il periodo quinquennale.

I termini per la presentazione delle domande per la campagna 2017 sono fissati al 15 maggio 2017.

Fonti:

http://www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Post/22122/PSR-Marche-2014-2020-Sotto-Misura-11-2-Pagamenti-per-il-mantenimento-dei-metodi-di-produzione-biologica-Annualit%C3%A0-2017

http://bandi.regione.marche.it/Allegati/448/Bando%20Sotto%20Misura%2011.2%20Pagamenti%20per%20il%20mantenimento%20dei%20metodi%20di%20produzione%20biologica%20-%20Anno%202017.pdf

L’appello di IFOAM all’assemblea Bayer: “Stop all’accordo con Monsanto”

IFOAM trova voce all’assemblea Bayer-Monsanto.

Utilizzando il voto delega di un azionista Bayer, Markus Arbenz, direttore esecutivo dell’Organizzazione internazionale del biologico IFOAM International, espone le obiezioni del settore contro la proposta di fusione tra le due multinazionali.

L’intervento di Arbenz inizia con tono ironico, facendo riferimento al grande potere della Bayer. Ricchezza e potere, però, obblighi e responsabilità, spiega. Responsabilità che potrebbero tradursi in azioni a favore del futuro del pianeta.

Siete davvero sicuri di voler investire in Monsanto?

Arbenz fa leva sulla contraddizione tra la cattiva reputazione di Monsanto e la politica di sostenibilità di Bayer. “Siete davvero sicuri di voler investire in questa azienda?”,chiede.

«State pianificando l’acquisizione di Monsanto, anche se è una delle aziende più odiate in tutto il mondo. Voi siete consapevoli della reputazione di Monsanto che, secondo Nielsen, è una delle tre aziende con la peggiore reputazione di tutto il mondo. Una reputazione che non è dovuta a un singolo scandalo, ma ad anni di pratiche commerciali attuate senza scrupoli nel perseguimento del profitto». Parole forti, di accusa, che non tendono, nemmeno per un attimo, a smorzare i toni.

Impegno a tutela dell’ambiente

La seconda parte del discorso si incentra su sostenibilità e tutela dell’ambiente. La società, l’ambiente, il clima, la biodiversità, l’acqua, il suolo e persino gli insetti impollinatori, sono troppo importanti per non essere tenuti in debita considerazione. Tematiche che l’azienda, incalza Arbenz, guarda da una prospettiva sbagliata. «Bayer è troppo grande, troppo importante e ha un impatto troppo pesante sulla nostra società e sull’ambiente per pensare solo al proprio successo economico». Spiega, nel suo appello accorato. «Il vostro modello di business ha bisogno di nuovi obiettivi e strategie. Mettereimmagini di api sul vostro sito web non le riporterà in vita».

Il ruolo di Bayer nel problema della povertà mondiale

La terza importante tematica trattata durante il discorso riguarda la povertà. Anche in questo, afferma Arbenz, Bayer ha una grossa responsabilità. Non si tratta, spiega, di passare subito, dall’oggi al domani a un tipo di coltivazione biologica. Piuttosto, di sviluppare una vision migliore, cercando nuovi modelli ecologici, sostenibili, e cercando di investire in essi con forza. Una scelta che richiede volontà politica e strategia intelligente.

«Bayer/Monsanto stanno lavorando alla creazione di un monopolio. La biodiversità sta scomparendo, il clima sta cambiando, e 800 milioni di persone vanno ancora a letto affamate. L’appello dell’Onu è per un cambiamento di paradigma nel settore agricolo. Bayer ha il potere di avviare questo cambiamento. Abbiamo bisogno di pensare un pianeta sostenibile per i nostri figli e non solo di massimizzare i dividendi e gli stipendi dei manager», conclude Arbenz.

FONTE:

https://www.ifoam.bio/en/news/2017/05/02/markus-arbenz-speaks-out-organic-movement-bayer-shareholders-meeting-stop-bayer

Fs 17: scoperta una nuova cultivar di olivo resistente a Xylella

La soluzione contro la Xylella Fastidiosa c’è e si chiama FS 17. I ricercatori del Cnr hanno individuato una nuova cultivar di olivo tollerante al batterio. Una nuova speranza, ma con qualche riserva.

L’epidemia che ha messo in ginocchio la Puglia

L’epidemia di Xylella fastidiosa, in atto da qualche anno, ha assestato un duro colpo al settore oleario pugliese. Secondo Coldiretti, l’annata 2016 ha registrato un calo del 28% della produzione di olive da olio nella provincia di Lecce. Il numero di frantoi per la produzione di olio extravergine è passato da 400 a 319 unità. E le stime per la prossima annata non sono delle più rosee. Numeri importanti, considerato il peso che il settore ha per la Regione: l’olio è il terzo prodotto pugliese più esportato, le imprese olivicole sono 270mila, il 22% del totale.

Secondo recenti stime, il batterio avrebbe causato alla regione un danno di oltre un miliardo di euro.

In questo contesto si inserisce uno studio portato avanti dai ricercatori dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Consiglio nazionale delle ricerche (Ipsp-Cnr), condotto assieme all’Università di Bari e al Centro di ricerca Basile Caramia. I risultati danno un po’ di speranza agli operatori di settore.

FS 17, la cultivar che potrebbe sconfiggere Xylella

Nei giorni scorsi, i ricercatori hanno reso nota l’esistenza di una speciale cultivar, la FS 17, nota all’estero anche come “Favolosa”, capace di resistere al batterio.

Si tratta di una selezione di semenzali della cv Frantoio ottenuta dal professor Giuseppe Fontanazza e brevettata dall’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo del Cnr (Isafom-Cnr).

A giugno dello scorso anno, lo stesso team di ricerca aveva scoperto un’altra cultivar resistente a Xylella: Leccino.

Secondo il presidente del Cnr Massimo Inguscio, quest’ultimo risultato ottenuto dagli studiosi «rafforza le speranze di salvare l’olivicoltura, ora gravemente minacciata, nelle aree interessate dal batterio, ed è l’ulteriore dimostrazione del contributo che il Cnr, impegnato in prima linea sin dalla prima identificazione del patogeno, sta dando alla ricerca di soluzioni concrete e di grande impatto sull’economia, sull’occupazione, e sulla salvaguardia del territorio».

Come spiega ad AgronotizieFrancesco Loreto, direttore del Dipartimento di Scienze bio-agroalimentari del Cnr, più che di resistenza, nel caso dell’FS 17 si deve parlare di tolleranza al batterio.

Xylella, infatti, riesce ad attaccare la pianta, ma non ne determina la morte. La soluzione potrebbe essere, quindi, piantare questa nuova cultivar tollerante al batterio o, se possibile, innestarla sulle piante già esistenti. Quest’ultimapossibilità è attualmente al vaglio dei ricercatori.

Le polemiche sui prezzi della cultivar FS 17

«L’apertura dell’UE al reimpianto che speriamo divenga a breve una decisione definitiva dopo il rapporto dell’EFSA sta aprendo scenari speculativi che vanno immediatamente stroncati. La possibilità di reimpiantare la varietà FS-17 sta facendo schizzare i prezzi delle piantine, oggi vendute in regime di monopolio. Piantine di 12 mesi e altezza di 0,80 cm, usualmente vendute a 2 euro, stanno registrando prezzi da capogiro fino a euro 3,60+IVA a pianta». Questa la denuncia del Presidente di UNAPROL, David Granieri, durante il suo sopralluogo a Lecce su un campo sperimentale.

Denuncia confermata anche dal Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti: «È intollerabile che in un momento di grande difficoltà per gli olivicoltori ci sia chi voglia speculare, promuovendo contratti di fornitura di piante FS-17, addirittura con liste di prenotazione. Stiamo raccogliendo le denunce delle nostre imprese per procedere ad una segnalazione alle autorità competenti».

Secondo Francesco Loreto, invece, le accuse sarebbero prive di fondamento: «Abbiamo contattato i vivai che hanno in licenza dal Cnr la cultivar FS 17. In questo momento ci sono 200mila piantine pronte per essere vendute. Sono prive di fondamento dunque le polemiche apparse su alcuni media sulla scarsità di piante o sull’aumento dei prezzi».

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/vivaismo-e-sementi/2017/04/26/xylella-scoperta-una-nuova-cultuvar-di-olivo-tollerante/53790

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/04/18/xylella-olivo-favoloso-resiste-batterio_vuicXKSwJVCVD2C184GW6L.html?refresh_ce

http://www.puglia.coldiretti.it/promozione.aspx?KeyPub=GP_CD_PUGLIA_HOME%7CCD_PUGLIA_HOME&Cod_Oggetto=104190425&subskintype=Detail

 

Bayer e Monsanto: le preoccupazioni del mondo bio. Tavola rotonda a Colonia per protestare contro la fusione

Il 27 aprile, presso l’Università di Colonia, si terrà una tavola rotonda per fare il punto sulla fusione tra Bayer e Monsanto. L’iniziativa è un atto di protesta contro la fusione delle due società.

IFOAM – Organics International, Navdanya Foundation and Coordination against BAYER Dangers, ASTA of the University of Cologne hanno organizzato, insieme, una serie di attività per mostrare disappunto e preoccupazioneper la fusione tra Bayer e Monsanto. Le iniziative si svolgeranno nella stessa settimana in cui si svolgerà la prima assemblea degli azionisti della multinazionale, fissata per il 28 aprile a Bonn, in Germania.

Gli ospiti della tavola rotonda contro Bayer e Monsanto

L’evento vedrà la partecipazione di esperti internazionali che illustreranno gli effetti catastrofici del connubio tra le due società. Ecco un primo elenco delle personalità di rilievo che prenderanno parte alla tavola rotonda.

Miguel Lovera, scienziato esperto in biodiversità e propagazione delle piante, responsabile dell’Ufficio di protezione delle Piante e dei Semi durante il governo di Fernando Lugo, in Paraguay, condividerà la sua opinione di come il connubio Bayer e Monsanto potrebbe influenzare l’America Latina. Lovera è stato anche uno dei testimoni più importanti intervenuti durante il Tribunale Monsanto.

Nnimmo Bassey, vincitore del Right Livelihood Award (Premio al corretto sostentamento) o comunemente definito “Il premio Nobel alternativo” è uno degli ambasciatori del Tribunale Monsanto, da sempre attivo nella battaglia per un mondo libero da OGM.

Andre Leu, presidente IFOAM – Organics International è un pioniere e un agricoltore bio attivo in Australia. Per anni ha combattuto contro il monopolio delle aziende di agro-chimica. Durante la tavola rotonda esporrà le sue motivazioni contro le strutture monopolistiche del settore agricolo, messo sotto pressione dai poteri forti delle sementi, dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari. Strutture che rendono difficile dare una risposta concreta alla fame, alla povertà e ai cambiamenti climatici.

Johannes Remmel, ministro per la protezione climatica della Renania Settentrionale-Vestfalia, è uno dei personaggi più attesi dell’evento. Lui, tra gli altri, valuterà politicamente il progetto di acquisizione della Monsanto.

Axel Köhler-Schnura, portavoce per il Coordinamento contro i pericoli derivanti dalla Bayer, che interverràsui numerosi reati societari commessi da Bayer e non solo.

Marie Bauer, dal Sindacato ambientale di Colonia, rappresenterà i giovani, evidenziando la necessità di una collaborazione tra i lavoratori e i movimenti ambientalisti, che dovrebbero condividere questa battaglia.

L’evento, infine, sarà moderato da Bernward Geier, Consigliere di Amministrazione presso Navdanya International Foundation e Ambasciatore di IFOAM – Organics International. La tavola rotonda è sostenuta dalla Fondazione Heinrich Böll, dalla Rosa Luxemburg Foundation e sponsorizzato da Rapunzel.

Fonte:

https://www.ifoam.bio/en/news/2017/04/24/bayer-monsanto-keep-your-fingers-our-food