Suolo e Salute

Category: Agricoltura

Assegnate le “Bandiere verdi 2013”

“Bandiera Verde Agricoltura”è il nome del premio della Cia – Confederazione Italiana Agricoltori, che viene assegnato a tutte quelle realtà territoriali (aziende agricole,  regioni, province, comuni, comunità montane e parchi) che in ambito agricolo si sono particolarmente distinte per azioni, politiche e attività di sostenibilità, innovazione e originalità a tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della qualità.

Il concorso, giunto alla sua undicesima edizione, è nato nel 2003 come riconoscimento su scala regionale (nelle due prime edizioni infatti interessava il solo territorio delle Marche), per poi divenire interregionale nel 2006 e nazionale dal 2007.

Il premio, che consiste nell’assegnazione di una bandiera verde con il marchio agricoltura, è suddiviso in varie sezioni: province, comuni, aziende agricole singole o associate, altri fuori concorso.

Le premiazioni quest’anno sono avvenute nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, e hanno riguardato ventuno realtà italiane sparse nella penisola. Un’Italia, come si legge nel comunicato CIA che ha accompagnato la premiazione, “dell’Italia delle “dune costiere”, della pecora “pagliarola” salvata dall’estinzione, dei “costicci e gobbi” e quella virtuosa del comune di Melpigliano dove si interviene sul verde urbano per tutelare la salute dei cittadini e la biodiversità del territorio”.

Tra i premiati, “chi realizza abiti d’alta moda con la fibra del latte, chi alleva “super capre” da cashmere che producono 500 grammi di lana straordinaria, chi ricava dalle “zucche luffa“ batuffoli spugnosi per la cura del corpo, chi presidia l’antica cipolla di Acquaviva e chi nobilita il “cece nero“ tipico della vecchia civiltà contadina. Ma anche chi mette in piedi un vero “museo“ sugli usi della canapa come “food“, nell’edilizia, nella cosmetica e nel tessile e chi fa rete con altre aziende e agriturismi per presidiare i boschi storici e salvaguardare il paesaggio agrario”. “La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di ‘bandiera verde’ – prosegue il comunicato – “e’ quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale a un nuovo modello di turismo”.

“Grazie al premio dal 2003 a oggi sventolano oltre 200 “bandiere verdi” tra aziende, comuni, province e parchi”, anche se,  conclude la CIA – i “virtuosi” che la meriterebbero nel nostro paese sono più di 15 mila.

Tra le regioni con il maggior numero di candidature quest’anno Puglia, Marche, Veneto ed Umbria. Ulteriori informazioni sul sito del premio http://www.bandieraverde.it/

Fonte: Agrapress, CIA

OGM Friuli: secondo il CFS inquinamento generico fino al 10 percento

Secondo quanto dichiarato dal Capo del Corpo Forestale dello Stato cesare Patrone, ascoltato in Commissione Agricoltura dellla Camera riguardo alle attività del CFS in materia di OGM, in Friuli Venezia Giulia “l’attività’ di campionamento del CFS ha riguardato anche i terreni limitrofi ai campi seminati con mais Mon810, allo scopo di verificare eventuali contaminazioni ambientali a carico dei terreni coltivati con mais tradizionale; i risultati analitici ottenuti dimostrano, in effetti, un ‘inquinamento genetico’ del mais transgenico che arriva anche fino al 10%”. “Le analisi – ha proseguito Patrone –  affidate all’Istituto Zooprofilattico delle Marche e dell’Umbria hanno confermato che la varietà di mais impiegata e’ il Mon810”, aggiungendo che “la mancanza di tracciabilità delle sementi utilizzate ha comportato l’irrogazione della sanzione amministrativa di 16.000 euro nei confronti dell’imprenditore agricolo” secondo quanto previsto dal d.lgs. 70/2005. Il Corpo Forestale “sta continuando nello svolgimento delle indagini tese a evidenziare i danni ambientali emergenti e a verificare l’esistenza sul territorio nazionale di altre piantagioni di mais OGM”, ha dichiarato lo stesso Patrone nel corso dell’audizione. Sulla vicenda, molti i commenti preoccupati, tra cui quello della Coldiretti secondo la quale in Friuli “stiamo andando incontro ad un vero disastro ambientale per la mancata assunzione di responsabilità nei confronti di una provocazione”. “La situazione – si legge in un comunicato della confederazione – e’ gravissima con reale pregiudizio del valore e dell’identità’ del patrimonio agroalimentare non solo regionale”. “in ragione di ciò  e’ necessario che l’amministrazione regionale del Friuli condivida al più presto un percorso comune e coordinato con i ministeri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura che hanno adottato il decreto anti contaminazione da OGM, con gli enti di ricerca che ne hanno motivato la valutazione di rischio e con il corpo Forestale dello Stato che ha accertato l’avvenuta contaminazione in campo”.

Fonte: Agrapress

Terra dei fuochi, l’ICQRF intensifica i controlli

Proseguono le attività di controllo nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, una vasta area che interessa le province di Napoli e Caserta, in cui la criminalità organizzata smaltisce illegalmente rifiuti (per la maggior parte rifiuti speciali) e dove vengono appiccati roghi per far posto a nuovi smaltimenti abusivi (da cui il nome della zona, citata proprio per questi motivi da Saviano nel suo celebre Gomorra). Nella zona recentemente sono stati effettuati numerosi controlli straordinari da parte dell’ICQRF (l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari), con l’obiettivo di arginare il fenomeno e fornire sicurezza ai consumatori. Sulle operazioni in corso è intervenuto anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali De Girolamo, che ha elogiato l’operato dell’ICQRF: “I controlli nella Terra dei Fuochi sono stati intensificati anche grazie all’impegno delle donne e degli uomini dell’ICQRF che in questi mesi hanno lavorato in modo esemplare operando all’interno di 57 comuni delle provincie di Napoli e Caserta. Dobbiamo difendere la nostra agricoltura, i nostri agricoltori onesti e non possiamo permettere più a nessuno di violentare e mortificare la terra che tutti i giorni offre alle nostre tavole prodotti di eccellente qualità che tutto il mondo ci invidia”. Al mese di ottobre 2013, sono stati effettuati 2.045 controlli su 1.588 operatori, 284 dei quali proprio nei 57 comuni più a rischio, evidenziando irregolarità nel 7% dei casi. Per il mese in corso, l’ICQRF ha attivato un programma di controlli ulteriori con l’obiettivo di arrivare a 200 controlli in due mesi, triplicando in questo modo il numero di controlli nella Terra dei fuochi rispetto allo stesso periodo del 2012. I controlli sono effettuati con la finalità di assicurare il rispetto qualitativo delle produzioni dell’area, verificare la corretta tracciabilità lungo la filiera, monitorare i flussi di produzione, controllare provenienza e destinazione delle materie prime.

L’attività dell’ICQRF viene svolta in sinergia con il Corpo Forestale dello Stato ed è condivisa con il Commissario per l’emergenza roghi, il Prefetto Cafagna. Proprio mercoledì prossimo 13 novembre è previsto un incontro tra lo stesso Prefetto e l’ICQRF per fare il punto sui risultati dei controlli condotti fino a questo momento.

Fonte: AIOL

Autorizzate tre varietà di mais GM

La Commissione Europea ha autorizzato l’importazione e la trasformazione di due varietà di mais GM per alimenti e mangimi (MON89034x1507xMON88017x59122 e MON89034x1507xNK603) e l’uso alimentare di un polline derivante dalla coltivazione del mais GM MON810. Dato che non era stata ratificata alcuna decisione in merito né da parte dello Scofcah (il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali) né in sede di Comitato d’Appello, spettava infatti alla Commissione pronunciarsi nel merito. La Commissione ha adottato questa decisione in base ai pareri positivi pubblicati dall’Efsa, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni e i prodotti che utilizzeranno le summenzionate varietà di mais GM saranno soggette alle norme di etichettatura e tracciabilità adottate nell’UE.

Fonte: AIOL

Vino: nel 2013 quasi 48 milioni di ettolitri. De Girolamo: un settore che può fare la differenza

Secondo quanto si apprende in un comunicato del Mipaaf, grazie al clima favorevole degli ultimi mesi la produzione vinicola italiana per il 2013 dovrebbe attestarsi tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri: ad oggi, secondo il Ministero, è oramai terminata la raccolta di circa il 95% dell’intera produzione nazionale. Sui dati del Mipaaf il commento del Ministro De Girolamo, che sottolinea l’importanza della performance del settore: secondo il Ministro, si tratta di “una delle migliori notizie di quest’anno: il merito e’ unicamente dei produttori e delle organizzazioni di categoria”, ribadendo l’importanza della “tenacia e professionalità” degli operatori del comparto. “Il valore del nostro vino si misura anche attraverso l’export, che quest’anno ha generato un fatturato che si aggira intorno ai cinque miliardi”, ha ricordato il Ministro, auspicando che il governo, pur considerando l’attuale situazione economica, sappia agire nella maniera migliore, e con la massima determinazione, per sostenere  “un settore che davvero può fare la differenza nel processo di ripresa del nostro paese”. Su questo punto in particolare De Girolamo ha comunicato che il suo Ministero sta lavorando già da settimane alla semplificazione di molte procedure, dichiarando altresì che i primi risultati di questo lavoro saranno visibili entro la fine di quest’anno.

Fonte: Agrapress

La prima Fiera irlandese del biologico

 Si è svolta il 13 ottobre scorso a Marlay Park (Dublino) la prima Fiera Nazionale del cibo biologico in irlanda. L’evento è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’IOFGA, l’Associazione dei coltivatori e produttori biologici irlandese e l’Organic Trust, grazie al supporto del Dipartimento dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e del Mare.  All’evento hanno preso parte circa 10.000 visitatori provenienti da tutto il paese. 26 stand all’aperto e bancarelle biologiche hanno esposto un’ampia gamma di prodotti biologici, presso i quali i visitatori hanno avuto la possibilità di assaggiare e acquistare il meglio della produzione bio irlandese. Contestualmente, sono stati organizzati numerosi eventi tra cui seminari, workshop e conferenze. Particolare accento è stato posto sul vantaggio in termini occupazionali offerti dall’agricoltura biologica irlandese, in grado di sostenere il lavoro dei giovani e lo sviluppo locale. Dato il successo della prima edizione, l’intenzione degli organizzatori è di ripetere l’esperienza anche nei prossimi anni, per sostenere il mercato bio locale e aumentare la consapevolezza e l’interesse dei consumatori irlandesi nei confronti dei prodotti biologici. La prossima edizione della Fiera è prevista per il prossimo autunno.

Fonte: Organic Market