Suolo e Salute

Category: Agricoltura

L’Ucraina fa rotta verso il bio

Fino a tempi recenti, l’Ucraina era uno dei pochi paesi europei privo di una specifica normativa riguardante l’agricoltura biologica, ma recentemente anche il paese dell’ex blocco sovietico ha deciso di colmare questa lacuna. E’ degli inizi di ottobre infatti la notizia che il Presidente della Repubblica Viktor Janukowitsch ha firmato la proposta di legge in materia di biologico sottopostagli dal Presidente del Parlamento. “Ci aspettiamo che la nuova legge entri in vigore nel 2014 “, ha dichiarato Eugene Milovanov, Presidente della Organic UA , la Federazione Organica dell’Ucraina. La normativa dovrebbe essere pienamente conforme a quanto già esistente in Europa, e proprio per preparare i cittadini a queste novità la Federazione Ucraina di Agricoltura Biologica ha dato vita alla Settimana biologica, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere i prodotti biologici in tutto il paese . La produzione biologica in Ucraina si è sviluppata a partire dal 1997 , prima di tutto grazie alla domanda crescente da parte di commercianti e trasformatori comunitari di grano biologico, semi oleosi, legumi e piante selvatiche. Nel 2007, la situazione ha iniziato a cambiare con l’ingresso sul mercato nazionale dei primi prodotti biologici. Da allora, la crescita annuale del bio ucraino è stata costante e imponente, con percentuali annue comprese tra il 60 e il 100%. Nel solo 2011, il mercato del bio in Ucraina ha sfiorato quota 8 milioni di euro, principalmente attraverso la vendita presso supermercati e piccoli negozi specializzati. Ad oggi, il biologico ucraino interessa circa 279.00 ettari complessivi, pari allo 0,7% circa di tutta la superficie agricola del paese.

Fonte: Organic Market

L’agricoltura a portata di clic

I tempi cambiano, e con essi le possibilità che abbiamo a disposizione nel quotidiano, grazie soprattutto alla tecnologia. Non fa eccezione il mondo agricolo, tradizionalmente forse meno aperto rispetto ad altre realtà alle innovazioni portate dall’informatica. Ma anche i “puristi” devono arrendersi all’evidenza che oramai neanche la spesa si fa più come una volta. Stanno nascendo infatti, sull’onda dell’enorme popolarità raggiunta in ogni campo di applicazione, anche le app per acquistare direttamente presso le fattorie: dal produttore al consumatore….attraverso un clic… E’ questo il caso, ad esempio, di “L’Orto in tasca”, applicazione nata dall’intraprendenza e dalla creatività di Eva De Marco, ingegnere di Udine, che ha pensato di far incontrare due mondi apparentemente lontanissimi quali lo smartphone e la fattoria: “La app ha pochi mesi, ma è già stata scaricata da 4.000 utenti, abbiamo censito circa 800 aziende agricole e il lavoro non è affatto concluso, ogni giorno se ne aggiungono di nuove”, ha dichiarato in un articolo apparso nei giorni scorsi su “La Repubblica”. Non è l’unica app di questo genere, dato che Quicibo e Goodmarkers hanno scopi e funzioni non dissimili. Di fatto, oltre ad acquistare, gli utenti possono confrontare i prezzi dei vari prodotti e scrivere una breve recensione su quanto acquistato, sul servizio, sul tipo di scelta disponibile. Del resto il premio Farmer’s Friend 2013, di cui abbiamo dato notizia su questa stessa NL poche settimane fa, era andato recentemente proprio ad un agricoltore (Guy Watson, quasi una celebrità nel suo paese d’origine, l’Inghilterra) capace di mettere in collegamento produttori e consumatorie attraverso un sito internet in grado di evadere gli ordini presi direttamente dal sito dell’azienda.

L’agricoltura 2.0 è iniziata ed è per tutti a portata “di un clic”.

Fonte: Sinab, La Repubblica

Viene dalle Filippine l’”Agricoltore-modello dell’anno”

Si chiama Myrna Conigo Asor Rosa, è madre di sei figli, vive nelle Filippine e dal 2002 ha deciso di convertire la propria produzione al biologico. E’ questo il profilo sintetico della donna che si è aggiudicata il premio “Farmer Model of the Year” (Agricoltore-modello dell’anno), riconoscimento che la FAO ha deciso di attribuirle assegnandolo anche ad altri tre agricoltori dell’area Asia-Pacifico (una donna di Tonga e due uomini, uno della Thailandia e l’altro del Buthan). Il premio è stato annunciato dalla stessa FAO in occasione della recente Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre scorso.

La vicenda di Myrna è particolarmente interessante: grazie al sostegno delle autorità filippine, che hanno incoraggiato la conversione al biologico per garantire la produzione di alimenti sicuri e sostenibili, la signora Asor Rosa ha ricevuto una specifica formazione da una ONG che ha fornito a lei e ad altri agricoltori della zona il know-how necessario per coltivar ei propri terreni secondo il metodo bioloico. Grazie al supporto del Ministero dell’Agricoltura, la signora Asor Rosa ha imparato a produrre compost organico, a seminare e a combattere i parassiti secondo i dettami del bio. Oggi sui suoi terreni crescono oltre cinquanta diverse varietà di riso e la signora Asor è oggi a capo di un’associazione di piccoli agricoltori nella municipalità di Goa. Oltre al riso, i suoi terreni producono frutta e verdura e vi vengono allevati bovini, ovini e pesce. Un movimento, quello del biologico asiatico, in forte crescita, come testimonia la partecipazione di oltre 2.500 persone al Decimo congresso di Agricoltura Biologica delle Filippine, tenutosi recentemente a Pasay City.

Fonte: www.business.inquirer.net, oneco

L’UE lancia la campagna “Taking care of our roots”

E’ stata lanciata dalla Commissione Europea una campagna di comunicazione con lo scopo di aumentare la consapevolezza circa l’importanza dell’agricoltura nella vita quotidiana e il ruolo giocato dalla Politica Agricola Comunitaria nel sostenerla. La campagna, dal titolo “Taking care of our roots” (prendersi curaa delle nostre radici, con un riuscito gioco di parole) è stata decisa in seguito ad una serie di ricerche che hanno messo in evidenza la grande lontananza, fisica, culturale ed emotiva, dei giovani rispetto alla vita rurale. Secondo il Commissario Europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos la campagna servirà a far meglio comprendere l’importanza nella vita di tutti i giorni del lavoro degli agricoltori e il ruolo insostituibile che l’agricoltura svolge per tutti noi.  La campagna sarà diffusa e sostenuta in tutti gli Stati Membri dellUnione nel biennio 2013-2014 tramite la pubblicazione di materiali di comunicazione, audiovisivi, organizzazione di eventi e pubblicazioni on-line. Ulteriori informazioni sul progetto possono essere ottenuti a questo link.

Fonte: AIOL

Verso l’accordo di libero scambio Ue-Canada

Verso l’accordo di libero scambio Ue-Canada

L’accordo UE-Canada sta per divenire realtà: grazie all’intesa firmata il 18 ottobre si apre una nuova stagione negli scambi tra i paesi dell’Unione e il Canada che dovrebbe diventare operativa a tutti gli effetti entro il 2015. Per l’Europa l’accordo rappresenta un’importante opportunità di aumentare l’export di prodotti agroalimentari di qualità grazie al riconoscimento delle denominazioni di origine, oltre a costituire un importante precedente per l’analogo accordo, tuttora in fase di negoziazione, con gli Stati Uniti.

L’”intesa di principio”, com’è stata definita all’indomani dei negoziati di Bruxelles, ha visto da un lato il presidente dell’esecutivo José Manuel Barroso e dall’altro il Primo Ministro canadese Stephen Harper. Per Barroso l’accordo commerciale “fornirà nuove e significative opportunità per le imprese dell’Unione Europea e canadesi aumentando l’accesso al mercato di beni e servizi e fornendo nuove opportunità per gli investitori europei”. Positivo anche il commento del Presidente Comagri De Castro, secondo cui l’intesa costituisce “un importante passo avanti che apre nuove opportunità di crescita per le imprese agroalimentari europee e in particolare per le produzioni di qualità italiane”. Secondo De Castro infatti è addirittura “storico” per l’Italia “il riconoscimento da parte di Ottawa della tutela per parte delle produzioni di qualità Dop e Igp, con la possibilità di estendere l’elenco dei prodotti ammessi nei prossimi anni”. De Castro ha anche auspicato che l’intesa possa rappresentare un modello per il negoziato UE-Usa, la cui ripresa è attesa dopo l’interruzione causata dallo shutdown statunitense.

Da parte sua il Presidente dell’Emilia-Romagna Rabboni, in qualità di Presidente di Arepo, l’associazione che riunisce le regioni europee dei prodotti a denominazione d’origine, ha definito quella proveniente da Bruxelles “una buona notizia per tutto il Made in Italy agroalimentare e in particolare per una regione come l’Emilia-Romagna, patria del parmigiano reggiano, del prosciutto di parma e dell’aceto balsamico di Modena e Reggio Emilia, tre dei prodotti tipici più penalizzati dall’agropirateria”.

Fonte: Agrapress, Agronotizie

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Il Ministro della Salute, di concerto con quello dell’Agricoltura, ha risposto nei giorni scorsi all’interrogazione che Il Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, aveva presentato riguardo il bando di tre pesticidi considerati particolarmente nocivi per le api e all’eventualità che il Mipaaf prorogasse il bando dei neonicotinoidi. Nella risposta  si specifica che adottando il Regolamento di esecuzione UE n.485 del 24 maggio 2013 la Commissione vieta l’utilizzo e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari che contengano queste sostanze, consentendone il solo uso nella fase di post fioritura per i trattamenti fogliari. Il divieto entrerà in vigore dal 1° dicembre prossimo e sarà oggetto di riesame entro due anni. La risposta prosegue specificando che il Ministero della Salute, in coerenza con il citato Reg.485, ha disposto sia la revoca delle autorizzazioni al commercio e all’impiego dei prodotti fitosanitari in questione, sia la proroga della sospensione cautelativa all’impiego di sementi trattate con il fioroni, aggiungendo che il Ministero stesso sta procedendo alla modifica delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari in questione per consentirne l’uso solo in post-raccolta, in accordo con quanto previsto dal Regolamento Europeo.

Positiva la nota di commento diffusa dall’Ufficio Stampa dello stesso Realacci riguardante la risposta ottenuta dai Ministeri interpellati: “E’ positivo che il Ministro (…) abbia ritenuto opportuno prorogare  lo stop all’uso di pesticidi concianti nonché rivedere le autorizzazioni per la commercializzazione e l’uso di fitosanitari contenenti clotianidin, imidacloprid e tiametoxam, (…) visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api” – si legge nella nota. “E’  un passo avanti positivo anche lo stop all’uso dei tre cosiddetti pesticidi-killer delle api, approvato dalla Commissione Europea. La moratoria, che scatterà da dicembre e sarà in vigore per due anni, non è la soluzione definitiva ma va nella direzione giusta”.

“Auspico – ha aggiunto Realacci – che l’Italia si attivi per rendere definitivo il divieto dell’uso dei neonicotinoidi, visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api, così come (…) riconosciuto dalla stessa EFSA. Auspicabile, infine, anche rifinanziare il progetto Apenet, così da verificare l’efficacia delle misure di prevenzione individuate dal medesimo  progetto per limitare la contaminazione delle api”.

Fonte: Uff.Stampa On.Realacci