Suolo e Salute

Category: Agricoltura

De Castro su PAC e Regioni

“È importante e positivo che le regioni abbiano approvato una valutazione collegiale sulla riforma della PAC, evitando così il rischio che alcune regioni vadano per conto proprio”, ha dichiarato il Presidente Comagri Paolo de Castro, aggiungendo che “e’ opportuno che la riforma della PAC sia applicata in Italia come si sta procedendo anche in altri paesi in maniera da minimizzare gli aspetti negativi e massimizzare quelli positivi”.

Fonte: Agrapress

“Prodotto in Bretagna”, compie 20 anni il marchio di qualità

Viene dalla Francia un’esperienza di particolare interesse anche per il nostro paese, patria delle tipicità agroalimentari. Compie infatti 20 anni  il marchio collettivo “Prodotto in Bretagna”, nato appunto nel 1993 con l’obiettivo di tutelare e promuovere prodotti, aziende e lavoro locali.

Stando a quanto riporta il settimanale francese “L’Express”, ripreso da Agrapress, l’associazione ad oggi conta 312 membri, il 44% provengono proprio dal settore agroalimentare. Nei vent’anni di attività, l’associazione è stata in grado di contribuire alla creazione di quasi 30.000 posti di lavoro, grazie ad una strategia basata su solidarietà tra aderenti, prossimità territoriale e qualità dei prodotti.

I criteri per aderire all’associazione sono tanto semplici quanto rigorosi: l’azienda che fa domanda di accesso deve svolgere la propria attività in Bretagna da almeno tre anni, avere una situazione finanziaria solida e perseguirebuone pratiche sociali e ambientali. Una commissione esamina le domande che vengono poi valutate anche dal consiglio direttivo, dopodiché l’azienda è pronta ad entrare versando una quota variabile dai 500 ai 15.000 euro a seconda del tipo di attività e del fatturato.

Grazie all’unione delle aziende bretoni, l’iniziativa è stata in grado di portare anche all’estero i prodotti bretoni grazie alla creazione di “Bretagne Excellence”, composta ad oggi da 34 società alimentari che dal 2011 esportano il meglio della produzione locale e che intendono aprirsi a breve anche all’export di prodotti freschi.

Tutto ciàò è stato reso possibile soprattutto tramite l’autofinanziamento, che copre ben l’85% dei fondi a disposizione, mentre il resto deriva da contributi dell’amministrazione regionale e dai consili generali bretoni. Un caso davvero interessante di iniziativa imprenditoriale locale che, mettendo al primo posto la qualità dei prodotti, è riuscita a creare lavoro fornendo importanti strumenti in grado di rispondere all’attuale crisi economica puntando sulle eccellenza locali.

Fonte: L’Express, Agrapress

La FAO contro i pesticidi tossici

All’indomani del tragico incidente avvenuto in Bihar, India del Nord, la Fao in una nota ribadisce la necessità di eliminare l’utilizzo di pesticidi particolarmente nocivi per la salute umana. “Il tragico incidente avvenuto in Bihar, india, in cui 23 bambini hanno perso la vita dopo aver mangiato un pasto contaminato con il pesticida monocrotophos, ci ricorda ancora una volta quanto sia importante che i pesticidi altamente tossici vengano ritirati dai mercati dei paesi in via di sviluppo”.

LA vicenda è avvenuta in una scuola elementare di Jajauli, un povero villaggio distante un centinaio di chilometri da Patna, capoluogo della regione. Molti alunni (di età compresa tra i 4 e gli 8 anni) hanno cominciato a presentare gravi sintomi di intossicazione dopo aver consumato un pasto della mensa scolastica. Purtroppo per molti di loro le conseguenze sono state fatali. Per ironia della sorte, il pasto rientrava nell’ambito dell’iniziativa “Midday meal schemè”, con la quale il governo indiano ha introdotto un programma nazionale di mensa gratuita nelle aree più povere del paese, per combattere la malnutrizione.

Il monocrotophos é un pesticida organofosforico  ritenuto ad alto rischio sia dalla FAO che dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Per la sua acclarata pericolosità, è già stato bandito, oltre che in Europa e negli Stati Uniti, anche in Cina, Australia, e in numerosi paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina.

Fonte. Agrapress, Repubblica.it

Inea presenta il Rapporto sullo stato dell’Agricoltura 2013

E’ stata presentata nei giorni scorsi un’ampia sintesi del “Rapporto sullo stato dell’Agricoltura 2013” a cura dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA). Il rapporto, articolato in diverse sezioni, restituisce un’immagine composita e articolata del panorama agricolo italiano, di particolare rilievo in un periodo di crisi congiunturale quale quello attuale.

Proprio sul difficile periodo economico si apre la sintesi Inea, che conferma i segnali già rilevati nei mesi scorsi: dopo aver dimostrato buona capacità di risposta rispetto alla crisi, il comparto agricolo ha cominciato a subire più decisamente gli effetti della crisi solo a partire dal 2012, nel corso del quale sono diminuiti in maniera evidente sia la produzione, che il valore aggiunto che i consumi. Che il 2012 sia stato un “annus horribilis” per l’agricoltura italiana è confermato anche da un parallelismo diretto con il Pil: mentre in questo caso infatti il 2012 è responsabile del 22% della sua riduzione complessiva a partire dal 2007 (in altre parole, un terzo del calo avvenuto nel prodotto interno lordo è riferibile a quanto avvenuto nel corso del 2012), per la produzione agrucola la percentuale sale al 49% in riferimento alla contrazione dei consumi, sale al 68% parlando di produzione e arriva addirittura al 79% nel caso del valore aggiunto. Ovvero, i quattro quinti del valore aggiunto agricolo sono stati persi proprio nel corso del 2012.

Tiene, al contrario, l’industria alimentare che, dopo aver patito gli effetti della crisi fino al 2011, in maniera speculare e opposta al settore agricolo ha mostrato segni di ripresa nel corso del 2012, con una crescita di quasi un punto percentuale del valore aggiunto e del 2,3% del fatturato, confermando il ruolo trainante del comparto per l’economia italiana, secondo solo al metalmeccanico per quanto riguarda il manifatturiero.

Calano invece le imprese con ritmo sostanzialmente costante, confermando un trend avviato nel 2007, mentre anche qui si dimostra in controtendenza l’industria agroalimentare, che tiene sostanzialmente rispetto al 2011. Di segno opposto invece i dati relativi all’occupazione, con un calo degli occupati de oltre 400.000 unità tra i dipendenti e altrettante tra i lavoratori indipendenti, mentre continuano a crescere in maniera molto significativa gli stranieri in agricoltura, aumentati dell’11% rispetto al 2011 e giunti ad un +114% rispetto al 2008.

Anticiclico anche l’andamento degli scambi commerciali, che dopo essere crollati nel corso del 2008, hanno iniziato una lenta ma costante risalita. Secondo il rapporto INEA il mercato si è spostato dall’interno all’estero, dove nel periodo 2007-2012 si è registrata una crescita di 7,3 miliardi di euro: le esportazioni sono passate nello stesso periodo dal 7% all’8,2% del valore corrente totale, con un tasso di crescita sempre in positivo tranne che nel 2009. Malgrado questo, il 2012 è stato in ogni caso un anno difficile anche per l’export agro-alimentare, con una contrazione importante del tasso di crescita dall’8,5% del 2011 al 5% del 2012.

Il rapporto sottolinea inoltre il ruolo sempre crescente dell’agricoltura riguardo ai servizi ambientali erogati e alla riduzione dell’agricoltura. In agricoltura, l’obiettivo europeo 20-20-20 è stato già pressoché raggiunto (93 twh prodotti complessivamente, rispetto ai 100 twh previsti per il 2020), incrementando in maniera sostanziale la produzione di energia rinnovabile, con effetti di segno opposto: da un lato, un aumento dei costi sul consumatore finale, dall’altro crescenti benefici ambientali, occupazionali ed economici. Crescono anche le agro energie, dalle quali secondo proiezioni Enea-Coldiretti ci si dovrebbe attendere un contributo rispetto al bilancio energetico nazionale al 2020 dell’8% complessivi.

In ultimo, la sintesi del rapporto si sofferma sul lungo negoziato per la riforma della Politica Agricola Comunitaria, avviato a partire dal 2010, proseguito nel corso del 2011 e 2012 e sostanzialmente concluso a metà di quest’anno.  L’Italia avrà a disposizione oltre 31 miliardi di euro per il primo pilastro e 9,2 miliardi di euro per le politiche di sviluppo rurale.

Il rapporto completo è consultabile a questo link.

 

Fonte: Agrapress, Inea

Riforma PAC, il commento di Sani

Luca Sani, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, esprime una valutazione sull’attività della Presidenza Lituana riguardo la PAC. Di ritorno da un tavolo di confronto sulla PAC 2014-2020 tenutosi a Bruxelles tra i presidenti delle Commissioni Agricoltura dei parlamenti dei diversi stati membri e i membri della Commissione UE, incontro promosso dalla presidenza di turno dell’ue, Sani ha dichiarato che “la presidenza lituana ha rispetto alla PAC obiettivi ambiziosi e un’agenda fitta, che va dall’avvio dei negoziati per la riforma del settore ortofrutta alla promozione dei prodotti agricoli, dalle bevande spiritose alla sicurezza alimentare, per arrivare alla pesca ed ai totali ammissibili di cattura”. “Il semestre che abbiamo di fronte – ha proseguito il Presidente  Sani – e’ molto delicato sia perché sarà definito il regolamento transitorio di applicazione della PAC, la cui implementazione ricadrà poi sotto il semestre italiano di governo dell’UE, sia perché con la presidenza lituana si entrerà nel merito di questioni sensibili per la nostra agricoltura”.

Fonte: Agrapress