Suolo e Salute

Category: Agricoltura

Voto riforma PAC, delusione dalle associazioni

Dopo il voto del parlamento europeo riguardo la riforma della PAC, i commenti di molte associazioni rivelano una sostanziale delusione per la mancata attuazione di alcune riforme giudicate fondamentali.

In particolare, le associazioni (tra cui FederBio, Slow Food, AIAB, FAI, Legambiente, WWF, Lipu, Italia Nostra, Touring Club Italiano) rimarcano la mancanza di provvedimenti mirati a sostenere un’agricoltura pienamente sostenibile e di un sostegno concreto nella direzione dell’innovazione. Secondo Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 14 associazioni italiane che sostengono la campagna per la riforma della PAC, “il parlamento ha bloccato alcuni dei peggiori provvedimenti che la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ha cercato di far passare, ma non e’ riuscito a realizzare le riforme necessarie per avere una PAC realmente più verde e capace di proteggere la natura, premiare l’agricoltura più sostenibile e mantenere vitali le zone rurali”.

 “il voto di oggi – prosegue il comunicato – e’ deludente per quelli che come noi chiedono una profonda riforma della politica agricola. tuttavia, e’ positivo che l’assemblea plenaria del parlamento europeo abbia bloccato i peggiori aspetti della proposta della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, compresi i doppi sussidi illegali e la cancellazione dalla condizionalità di metà dei requisiti esistenti in materia di ambiente e di salute pubblica. Tuttavia  non sono state inserite adeguate misure per premiare le pratiche agricole veramente sostenibili, come l’agricoltura biologica e biodinamica, ne’ si e’ fatto nessun passo in avanti per rafforzare il secondo pilastro, che e’ il vero strumento per investire in progetti innovativi per il territorio rurale. Ancora una volta si e’ persa un’occasione strategica per una vera riforma della PAC in grado di dare un contributo al superamento della crisi economica e ambientale che stiamo vivendo”.

Fonte: Agrapress

De Castro: A Bruxelles è stata scritta una pagina importante per l’agricoltura europea

Commenti positivi per il voto dell’europarlamento sulla riforma della PAC arrivano dal Presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale Paolo De Castro. “È con grande soddisfazione che la commissione agricoltura registra oggi l’approvazione dei quattro dossier legislativi da parte dell’aula, un segnale che testimonia la ferma volontà di far proseguire l’iter di riforma della PAC”. Secondo De Castro quella di mercoledì 13 costituisce “una pagina importante per l’agricoltura europea” Soddisfazione anche per “l’adozione delle correzioni apportate dalla Comagri su trasparenza, doppi finanziamenti e condizionalità che ci consegnano una riforma molto migliorata rispetto alla proposta della commissione, più flessibile e meno burocratica, che torna a mettere al centro il lavoro e l’impresa, guardando in maniera consapevole al futuro. il voto positivo di oggi premia il lavoro svolto nell’ultimo anno dalla commissione agricoltura per la definizione di una politica che avrà un ruolo nevralgico di sostegno, crescita e sviluppo di un settore centrale nella dimensione europea, e ancor più in quella italiana, come quello dell’agricoltura”. “Con il voto di oggi – prosegue De Castro – la Comagri riceve da parte del parlamento il mandato negoziale per la fase dei triloghi che inizierà il prossimo 11 aprile. In questa fase ci confronteremo con consiglio e commissione sull’intero impianto della riforma, sul quale contiamo di raggiungere un accordo entro la conclusione del semestre di presidenza irlandese, ovvero entro il prossimo mese di giugno”.

Fonte: Agrapress

L’Europarlamento approva la riforma della PAC

Finanziamenti più equi e trasparenti, maggiori contributi per i giovani e i piccoli agricoltori, misure ambientali più flessibili, diminuzione della burocrazia e sanzioni più equilibrate, flessibilità nel settore per far fronte alle sfide dei mercati; aiuti ai produttori di latte ma nessuna proroga delle quote latte, mantenimento delle quote per lo zucchero e proroga fino almeno al 2030 del diritto d’impianto della vite. Questi alcuni dei punti più significativi della Riforma della PAC approvata mercoledì 13 marzo dall’Europarlamento, la prima in cui il Parlamento, insieme agli Stati membri, è depositario di pieni poteri legislativi.

Per quanto riguarda i finanziamenti agli agricoltori, la linea adottata è quella di ridurre le differenze esistenti e far si che nessuno possa ricevere meno del 65% della media Ue. Un sostegno particolare viene riservato ai giovani agricoltori, che dovrebbero poter beneficiare di un 25% in più sui pagamenti fino al limite massimo di 100 ettari; parallelamente, per i piccoli agricoltori i singoli Stati membri dovrebbero essere liberi di mobilitare maggiori risorse, riducendo invece i finanziamenti a quelli più grandi. Il Parlamento ha appoggiato infatti la proposta della Commissione di stabilire nella cifra di 300.000 € il tetto massimo per i pagamenti diretti a qualunque azienda, riducendo in maniera significativa i pagamenti per ci riceve più di 150.000 € (eccezion fatta per le cooperative, in quanto queste ultime ridistribuiscono ai membri i pagamenti). “Questa decisione riflette il pensiero dei cittadini europei su come dovrà essere la futura politica agricola dell’Ue. Dobbiamo fare in modo di mantenere e promuovere le economie rurali e di assicurare che competitività e protezione dell’ambiente siano compatibili. In questo modo saremo in grado di utilizzare al meglio il denaro pubblico per fornire beni pubblici per tutti“, ha dichiarato Luis Manuel Capoulas Santos, relatore per i regolamenti su pagamenti diretti e sviluppo rurale.

I deputati dell’Europarlamento concordano inoltre sul fatto che il 30% dei bilanci nazionali dovrebbero essere subordinati al rispetto delle misure di greening obbligatorie, pur sottolineando che le misure ambientali devono essere introdotte gradualmente ed essere più flessibili. Resterebbero confermate le tre misure ambientali principali (diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di aree di interesse ecologico), pur con qualche eccezione (ad esempio, inserendo nelle valutazioni le dimensioni dell’azienda). Inoltre, come azioni volte a sostenere gli agricoltori sul mercato, secondo l’Europarlamento le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero essere dotate di nuovi strumenti ed essere autorizzate a negoziare direttamente i contratti per conto dei loro membri. Sul tema, il relatore per il regolamento sull’organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin ha sottolineato la filosofia dell’indirizzo dato dai parlamentari: secondo Dantin queste regole “non devono consentire la formazione di cartelli, ma delle organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso“.

Al termine del voto, il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro ha così commentato: “Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell’Ue sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini dell’Ue. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri”.

Fonte: AIOL

Carnemolla: il progetto francese sia da esempio anche per la politica italiana

Le parole di Stephane Le Foll, il Ministro dell’Agricoltura francese, che ha sottolineato l’importanza di un nuovo rapporto tra l’agricoltura e l’ambiente dichiarando che la politica deve sostenere il biologico e l’agroecologia (è possibile consultare qui l’articolo completo) sono state accolte con grande interesse da Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio: “La proposta di un progetto agro-ecologico per l’agricoltura francese, una delle più forti in Europa, è un esempio che anche la politica italiana deve seguire per ridare credibilità alla spesa pubblica in agricoltura, per tutelare l’ambiente e la salute e nel contempo per delineare un futuro sostenibile anche per i giovani agricoltori“. La proposta di raddoppiare le superfici coltivate a biologico attraverso un piano di conversione dell’agricoltura convenzionale, sostenuto dalle risorse della prossima programmazione della PAC, “è la stessa che da tempo FederBio e tutte le organizzazioni del mondo ambientalista hanno rivolto al governo italiano e alle forze politiche anche nella recente campagna elettorale”. “Forse – prosegue il presidente di FederBio – proprio un parlamento in cui sono necessarie alleanze trasversali su grandi temi e composto in parte così significativa da giovani e donne, nel quale conteranno meno le solite, vecchie lobby agricole e industriali, e’ il contesto ideale per tornare a progettare un futuro per il paese e la nostra agricoltura“.

Fonte: Agrapress

 

La Francia “vira” verso il biologico

In occasione del Salone dell’Agricoltura di Parigi si è svolta una giornata di confronto sul tema del biologico in Europa e nel Mondo organizzata da Agence Bio, l’agenzia francese per lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura biologica. All’incontro è intervenuto anche Stephane Le Foll, Ministro dell’Agricoltura francese, che ha sottolineato l’importanza di un nuovo rapporto tra l’agricoltura e l’ambiente: “l’agricoltura oggi deve prendere sul serio la sfida ambientale”, ha dichiarato il Ministro, secondo il quale  “che si tratti di biologico o di agro-ecologia, esistono delle forme di agricoltura le cui pratiche sono complementari e la politica deve accompagnare questi processi“. Le parole di le Foll giungono pochi giorni dopo la presentazione, avvenuta il 27 febbraio scorso, di un progetto agro-ecologico francese nato dall’esigenza di avviare cambiamenti nei modelli di produzione in grado di coniugare efficienza economica ed ambientale. Il progetto “Agricoltura: produciamo diversamente” intende promuovere esperienze e conoscenze agro-ecologiche attraverso una piattaforma web e una serie di azioni volte ad incoraggiare gli agricoltori nella direzione di un’agricoltura finalmente sostenibile, anche grazie al riorientamento dei crediti per lo sviluppo agricolo nel programma 2014-2020. Sono inoltre in fase di elaborazione due nuovi piani e, contestualmente, si sta lavorando al riorientamento di due piani esistenti: uno “”energia, biogas, autonomia, azoto”) con l’obiettivo di attuare una gestione globale dell’azoto sui territori e di valorizzare l’azoto organico presente nei reflui zootecnici; l’altro (“proteine vegetali”) mira invece a promuovere l’autonomia delle aziende agricole foraggere. Il programma nazionale “Obiettivo bio 2017” inoltre intende raddoppiare le aree coltivate a biologico entro il 2017, mentre altri due piani sono dedicati rispettivamente all’incremento della produzione apicola e alla diminuzione nell’uso dei pesticidi.

Fonte: Agrapress

Agricoltura biologica, un premio di 1.000 euro per la migliore tesi di laurea

Il dipartimento di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino Carlo Bo, in collaborazione con la Fondazione Girolomoni, ha istituito un premio di mille euro riservato alla miglior tesi di laurea dedicata all’agricoltura biologica. Destinatari del premio gli studenti italiani che hanno conseguito il diploma di laurea quadriennale, specialistica o magistrale presso un ateneo italiano e che nella loro tesi abbiano affrontato il tema dell’agricoltura biologica, in particolare dal punto di vista delle problematiche economiche, sociali e ambientali ad essa collegate. Per partecipare al concorso è necessario presentare la domanda sull’apposito modulo e inviarla compilata in ogni sua parte entro e non oltre il 6 aprile 2013 al seguente indirizzo: Rettore della Università di Urbino Carlo Bo – Servizio Ricerca e Relazioni Internazionali -Via Saffi 1, 61029 Urbino (PU). Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito dell’Università di Urbino e su quello della Fondazione Girolomoni.

Fonte: Greenews