Suolo e Salute

Category: Agroalimentare

Il biologico invade l’Emilia-Romagna: è la prima regione per numero di imprese di trasformazione

Il bio invade l’Emilia Romagna. Questo quanto emerso dagli ultimi dati snocciolati da Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura, durante il Salone internazionale del Biologico che si è tenuto dal 12 al 15 settembre a Bologna.

Complice un mercato in crescita dal 2006 e una maggiore attenzione da parte dei consumatori alla qualità degli alimenti consumati, sono sempre di più gli agricoltori che decidono di convertire le proprie aziende in realtà biologiche.

Così, nel giro di pochi anni, l’Emilia-Romagna si è trovata a essere la prima regione per numero di imprese di trasformazione e/o vendita di prodotti biologici: delle 3.876 imprese biologiche dell’Emilia-Romagna, ben 867 sono di trasformazione, una porzione che rappresenta il 4,1% delle aziende emiliano-romagnole che operano su 85.000 ettari, pari all’8% della superficie coltivata regionale. La Regione si aggiudica invece il quinto posto per quantità di imprese agricole dedite a questo genere di produzione.

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Durante la presentazione, Caselli ha spiegato che si tratta di un settore, quello della trasformazione, cui la Regione guarda con interesse e su cui si vuol investire dato che “se ci sono imprese di trasformazione si favorisce la creazione di una filiera“.

Lo sanno bene i diversi protagonisti del settore che hanno partecipato al SANA: produttori locali che fanno biologico da anni e oggi sono diventati colossi del settore, ma anche aziende piccole che hanno iniziato da poco, introducendosi all’interno di un mercato che sembra non sentire la crisi. Sebbene, infatti, i consumi alimentari italiani si siano ridotti dello 0,2%, il consumo del biologico non si è invece arrestato, tanto che il valore della sua spesa è cresciuto in Italia dell’11%. Mentre in regione, rispetto al 2013, la produzione lorda vendibile è aumentata del 14%.

E chi decide di passare al biologico può ricorrere ai diversi incentivi messi a disposizione per il settore. Secondo i dati di marzo 2015 diffusi dalla Regione, infatti, circa il 30% dei contributi concessi dal Programma di sviluppo rurale dell’Emilia-Romagna 2007-2013 sono andati ad imprese biologiche per un totale di 268 milioni assegnati alle sole aziende agricole.

Come spiega Caselli: “Nel nuovo piano prevediamo altri 100 milioni da destinare a chi fa bio ma sarebbe bello riuscire a fare ancora di più, come raddoppiare la superficie dedicata al settore, anche se siamo già la prima regione con più ettari destinati a questo tipo di produzione“.

Per poter sostenere questo mercato in crescita però, spiega l’assessore, è necessario attuare una semplificazione normativa del settore: “Come Emilia-Romagna stiamo cercando di proporre una certificazione di qualità dei prodotti di gruppo per le imprese più piccole, coprendone i costi per cinque anni. Resta inoltre la necessità di riorganizzare l’intera filiera, dalla produzione primaria fino al rapporto con la distribuzione e i consumatori“.

Fonti:

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/madeiner/2015/09/08/e-r-prima-per-aziende-bio-trasformazione_87da121a-4cf9-4f3c-ae7b-117bba870e38.html

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2015/22-settembre-2015/biologico-boom-regione-2301953734341.shtml

Un SANA da record! Bilanci e numeri di una delle edizioni più partecipate degli ultimi anni

Si è da poco conclusa una delle più incredibili edizioni del SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, che anche quest’anno ha toccato numeri record.

L’evento, organizzato da BolognaFiere dal 12 al 15 settembre, ha visto la partecipazione di 45.820 visitatori, più 40% rispetto alle precedenti edizioni, un + 25% di espositori e il coinvolgimento di numerosi buyer esteri.

La “quattro giorni” del Salone Internazionale del Biologico e del Naturale si è così confermata la migliore piattaforma internazionale per il lancio dei prodotti bio italiani.

Questa 27esima edizione ha offerto ai suoi visitatori un ricco calendario di incontri, workshop e convegni, che hanno accolto oltre 6mila partecipanti.

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Caratteristica di quest’anno l’impronta internazionale dell’evento, con oltre 4.000 incontri B2B tenutisi presso la Buyer Lounge tra le aziende espositrici e le delegazioni provenienti da 21 Paesi. Un’occasione importantissima per far conoscere e migliorare i rapporti tra Made in Italy e nazioni come: Australia, Austria, Belgio, Cina, Francia, Germania, Danimarca, Polonia, Croazia, Slovenia, Ungheria, Giappone, Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Russia e Usa.

Suolo e Salute ha partecipato come protagonista all’evento, coinvolgendo i propri partner ed entrando in contatto con nuove realtà e aziende attive sul territorio. Un’occasione di incontro, ma anche di crescita professionale e umana.

Positivo il bilancio di Duccio Campagnoli, Presidente di BolognaFiere: “Abbiamo fatto battere a Bologna il cuore di EXPO con l’edizione di SANA 2015, come hanno confermato il Vice Ministro Andrea Olivero e il Commissario Unico Giuseppe Sala. Con le edizioni passate di SANA, passando per EXPO e per il Parco della Biodiversità, per arrivare sino ai progetti di promozione dei contenuti sull’agricoltura biologica con il Forum Internazionale del Biologico, abbiamo creato un percorso di crescita e di promozione del biologico, la vera agricoltura del futuro. Nelle prossime edizioni del Salone del Biologico e del Naturale lavoreremo per la promozione del biologico nelle aree del Mediterraneo per offrire nuove opportunità di sviluppo e di promozione del settore. Il nostro impegno per il settore, assieme alle associazioni del bio, continuerà anche dopo EXPO per arrivare all’edizione di SANA 2016”.

E questa edizione dell’evento non fa altro che confermare i numeri  di un intero settore in crescita, sia in termini produttivi, che di mercato. Come del resto si evince dal Rapporto Ismea BIO RETAIL, presentato in occasione del Convegno “Tutti i numeri del bio”, che ha mostrato un incremento di valore di acquisti bio vicino al 20%, per i primi sei mesi del 2015.

Grande successo per il SANA, infine, anche per il numero di “visitatori virtuali” sul sito ufficiale dell’evento e sui social: più 13% di utenti unici (106.000 totali) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con oltre 755mila visualizzazioni. Più che raddoppiato il peso degli utenti dei social: sulla pagina facebook +112% di fan (3.256.000 visualizzazioni), su twitter più 172% di follower.

Ma l’attenzione sul biologico non si conclude qui: durante l’evento è stata annunciata la Festa del Bio, che si terrà il 29 settembre, al Parco della Biodiversità, in occasione della settimana della Biodiversità prevista dal 26 settembre al 3 di ottobre. Una giornata dedicata ai protagonisti del biologico con la partecipazione di tutti i padiglioni esteri, per trasmettere le caratteristiche e i valori dell’agricoltura biologica.

Il cuore della “Festa del Bio” sarà la “Piazza del Bio”, dove sarà possibile assaporare frutti e prodotti biologici, incontrando le realtà che con impegno e passione coltivano e producono quotidianamente beni di consumo rispettosi dell’ambiente, della biodiversità e del benessere dell’uomo.

E proprio il 29 settembre, sarà consegnato al Ministero delle Politiche Agricole e ai firmatari della Carta di Milano un documento, frutto di un lavoro concreto e pratico, contenente le proposte volte a promuovere un modello di sviluppo innovativo e sostenibile, in grado di tutelare la biodiversità.

Fonti:

http://www.sana.it/home-page/1229.html

http://www.sana.it/media/news/presentato-al-sana-il-rapporto-ismea-bio-retail-sul-mercato-al-consumo-dei-prodotti-biologici-nel-2014/5078.html

http://www.bolognafiere.it/

Campania: proroga al 15 novembre per salvare i fondi del Psr 2007-2013

Regione Campania pronta a ottenere la proroga ai fondi del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. A seguito di una riunione della task force sul programma di fondi comunitari tenutasi lo scorso 11 settembre, l’Autorità di gestione del Psr Campania 2007–2013 ha concesso di far slittare la data di consegna della documentazione al 15 novembre prossimo.

Imprese ed enti pubblici ritardatari avranno quindi ancora un altro po’ di tempo per consegnare la documentazione degli investimenti effettuati. Sono oltre 6mila le pratiche di finanziamento in pendenza innanzi agli uffici competenti.

La decisione dovrà ora essere trasformata in delibera dalla giunta regionale della Campania, ma il presidente e assessore all’agricoltura Vincenzo De Luca si è già detto favorevole all’operazione.

Non solo: il 24 settembre prossimo, a Bruxelles, i vertici dell’assessorato incontreranno la Commissione Ue per concordare la possibilità di spostare da un asse all’altro le risorse del Feasr, come già accordato alla Calabria. Questo dovrebbe consentire di massimizzare l’effetto della proroga sulle misure con maggiore efficienza di spesa.

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Come riporta Informatore Agrario, la Campania dovrà generare spesa pubblica sul Psr 2007-2013 per 325,6 milioni di euro entro il 31 dicembre, per evitare di restituire a Bruxelles 199,8 milioni di quota Feasr, che ad oggi è non spesa per il 17,99% della dotazione iniziale.

La celerità di intervento è stata accolta con favore da Coldiretti Campania. Il presidente Gennarino Masiello ha così commentato la vicenda: ” Esprimo viva soddisfazione per la tempestività con cui il presidente De Luca è intervenuto su questa vicenda, cogliendo i suggerimenti che abbiamo sottoposto alla Regione e che mirano a risolvere i problemi delle imprese evitando inutili contenziosi. Peraltro in questo modo si riduce il rischio di disimpegno automatico dei fondi Ue“.

Nei giorni scorsi, la Coldiretti Campania aveva espresso profonda preoccupazione per il rischio di disimpegno automatico sul PSR 2007-2013. In particolare, i dubbi riguardavano i bandi delle misure strutturali 121 e 123, che riguardano investimenti importanti per la capacità produttiva delle imprese agricole e quindi per la loro crescita.

Secondo l’Associazione, la proroga produrrebbe un triplo beneficio: garantire una maggiore serenità ai numerosi imprenditori che si trovano in ritardo per ragioni contingenti; evitare alla Regione una pioggia di contenziosi presso il Tar; consentire all’Amministrazione regionale di raccogliere una maggiore quantità di risorse da rendicontare all’Ue, riducendo al minimo la perdita di fondi per disimpegno.

Una proroga con scadenza unica dovuta agli agricoltori, in un certo senso, visto che qualche giorno fa Masiello sosteneva la non colpevolezza dei ritardi delle aziende che hanno già dovuto ” fronteggiare una condizione generale di crisi economica che ha ridotto i fatturati e quindi la loro disponibilità finanziaria”.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/09/11/campania-sul-psr-2007-2013-c-e-la-proroga-per-documentare-la-spesa-di-6000-progetti/45412

http://www.agenparl.com/napoli-scadenze-rendicontazioni-psrcoldiretti-campania-lancia-proposta-a-de-luca/

http://www.agenparl.com/napoli-scadenze-psr-masiello-coldiretti-ringrazia-de-luca/

Agricoltura biologica e concimi naturali: se la soluzione è nei lombrichi

Combattere l’impoverimento del suolo con i lombrichi. È quello che sta succedendo in Zimbabwe, dove è stato avviato un progetto volto ad aiutare i piccoli agricoltori del Paese a migliorare la fertilità del suolo e aumentare la resa delle colture, attraverso l’uso dei lombrichi.

I lombrichi sono un punto cardine dell’agricoltura biodinamica, grazie alla loro capacità di trasformare la sostanza organica in humus. Questi invertebrati ricoprono un ruolo essenziale nel biorisanamento del terreno, sia da un punto di vista agronomico che ecologico.

La loro elevata mobilità nel suolo, infatti, li porta a esplorare grandi volumi di terreno, condizionandone le caratteristiche. La loro azione incrementa l’areazione del substrato, facilita la circolazione di aria, aumenta la permeabilità del suolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma i lombrichi, soprattutto, mangiano rifiuti organici, trasformandoli in un compost potente, l’humus, capace di migliorare il suolo e la sua fertilità.

Il progetto è stato avviato dalla Zim Earthworm Farms (ZEF), una delle più grandi aziende produttrici di biofertilizzanti presenti nello Zimbabwe. Lo scorso anno, la campagna avviata dalla ZEF nella capitale Harare ha portato alla formazione di 100 agricoltori che hanno iniziato a utilizzare i lombrichi nelle loro tecniche colturali.

Secondo gli esperti, il degrado e la sterilità del suolo hanno determinato un massiccio calo nella produzione alimentare del Paese. L’utilizzo dei lombrichi non è solo una soluzione sostenibile, ma anche economica e un’ottima opportunità di reddito per quei piccoli agricoltori che decidono di dedicarsi non solo alla produzione di fertilizzante organico ma anche all’allevamento di lombrichi.

Dopo la formazione, l’azienda fornisce agli agricoltori 60 grammi di lombrichi, aiutandoli nella rigenerazione degli anellidi terrestri, che andranno poi venduti, e del concime, che arricchirà il terreno migliorando il raccolto.

Efraim Whingiri, amministratore delegato della Zim Earthworm Farms, afferma: “L’uso dei lombrichi è economicamente redditizio, sostenibile e socialmente accettabile. Ogni famiglia ha rifiuti che provengono da animali, rifiuti alimentari e rifiuti vegetali che, se compostati e inoculato con i lombrichi, possono essere convertiti in ricco bio-fertilizzante“.

Secondo Emmanuel Chikwari, capo ad interim dell’Istituto di Ricerca di Chimica e suolo presso il Ministero dell’Agricoltura dello Zimbawe,  i lombrichi degradano i rifiuti più velocemente rispetto ai sistemi tradizionali. L’agricoltura biologica, inoltre, può contribuire a migliorare la struttura del suolo, che in questo modo non è soggetto a perdite di nutrienti. “Vi è la necessità di fornire una formazione adeguata agli agricoltori in modo che possano sapere come far crescere e gestire lombrichi” afferma Chikwari, aggiungendo che il governo deve aumentare il sostegno all’agricoltura biologica in modo che i ricercatori possano ottenere informazioni utili per gli agricoltori.

Fonti:

http://www.scidev.net/sub-saharan-africa/farming/news/earthworms-smallholders-increase-crop-yields.html

http://phys.org/news/2015-09-earthworms-smallholders-crop-yields.html

OSSERVATORIO SANA, BOOM DEL BIOLOGICO E IL TRAINO DELL’EXPORT

La filiera biologica italiana gode di ottima salute. Superfici, produttori, punti vendita della distribuzione al dettaglio e della ristorazione: tutti indicatori in crescita anche per il 2014. Il trend che più sorprende arriva dal mercato finale che giustifica l’impulso registrato sui numeri chiave della filiera: la domanda di prodotti a marchio bio cresce ininterrottamente dal 2005.

Il settore agroalimentare biologico continua a mostrare un grande potenziale che va anche al di là dei confini nazionali: i risultati dell’Osservatorio Sana 2015, indicano che l’export è in forte crescita

grafico-crescita-suoloesaluteNel 2014 le vendite di prodotti agroalimentari italiani certificati bio all’estero sono state pari a 1,4 miliardi di euro. Forte è la propensione all’export agroalimentare delle imprese del bio: il fatturato che raggiunge i mercati internazionali rappresenta il 24% (a fronte di un 18% registrato dalle imprese agroalimentari italiane nel complesso). Ciò che contraddistingue le imprese bio è anche la capacità di essere presenti sui mercati internazionali: l’80% delle imprese ha realizzato vendite all’estero nel corso del 2014.

Questi sono i risultati dell’indagine realizzata dall’Osservatorio SANA-Nomisma che ha coinvolto un campione di 150 imprese che esprimono un fatturato agroalimentare a marchio certificato biologico di 1 miliardo di €.

I risultati dell’Osservatorio Sana ed Ice saranno presentati agli operatori ed ai mezzi di informazione in un convegno che avrà luogo il 12 settembre in occasione dell’edizione 2015 di Sana, unitamente anche ai dati Sinab sulle superfici agricole coltivate con metodologie biologiche ed ai dati Ismea sui consumi dei prodotti bio nella distribuzione moderna organizzata.

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Il monitoraggio dell’agroalimentare biologico italiano all’estero: questo l’obiettivo principale dell’Osservatorio SANA 2015, promosso dal Salone Internazionale del Biologico e del Naturale di BolognaFiere e da ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), in collaborazione con FederBio (Federazione italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e Assobio (Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali), e implementato da Nomisma, società di studi economici indipendente specializzata nell’analisi del settore agroalimentare, che da anni si occupa dello studio della filiera del biologico. L’Osservatorio si propone come strumento necessario per individuare i fabbisogni delle imprese che esportano prodotti agroalimentari a marchio biologico, le aree di miglioramento e gli strumenti più idonei a sostenere le imprese, attraverso la raccolta dei numeri chiave dell’export italiano di prodotti agroalimentari a marchio biologico, la definizione dei principali mercati di destinazione, le loro dimensioni e le loro caratteristiche in termini di consumo e il ruolo delle diverse categorie di prodotto esportati.

Nell’anno di EXPO, la grande vetrina internazionale che vede protagonista il biologico e le imprese bio italiane al Padiglione del Biologico e del Naturale all’interno del Parco della Biodiversità, l’area tematica in EXPO progettata e realizzata da BolognaFiere, e in concomitanza con un periodo di crescente sviluppo del biologico italiano, sinonimo di sicurezza alimentare e di qualità, sia nel nostro Paese che in numerose altre nazioni, il monitoraggio dell’agroalimentare biologico italiano all’estero rappresenta una vera e propria chiave strategica a favore degli operatori e delle imprese che avranno così a disposizione dati e analisi sulle opportunità di internazionalizzazione dei prodotti bio all’estero.

Attualmente l’assenza di una classificazione di codici doganali per i prodotti biologici certificati impedisce la rilevazione continuativa dei flussi di import-export; i dati raccolti e i risultati dell’Osservatorio SANA costituiscono un patrimonio informativo unico in grado di dare una risposta alle richieste delle imprese italiane interessate a valutare le opportunità di business che il settore biologico offre nel breve periodo sui mercati esteri e a definire azioni specifiche a sostegno delle imprese esportatrici italiane.

Fonte foto: Nomisma per Osservatorio SANA 2015.

Alimentazione, cosmesi naturale e salute: ecco i corsi gratuiti del SANA 2015

Anche quest’anno, durante il Salone internazionale del biologico e del naturale, BolognaFiere organizza corsi gratuiti dedicati all’alimentazione a base di prodotti biologici, alla nutraceutica e alla cosmesi naturale.

I corsi sono inseriti all’interno del Sana Academy, lo spazio dedicato alla formazione che prevede la realizzazione di 6 incontri informativi, a partecipazione gratuita, rivolti agli operatori del settore. Un programma educational on line e off line che offre qualificate possibilità di formazione.

I corsi gratuiti si terranno all’interno della manifestazione da sabato 12 a martedì 15 settembre.

Ecco un breve calendario degli incontri

Sabato 12 settembre

Il Dott. Cosimo Violante gestirà il primo appuntamento che avrà come obiettivo quello di scoprire e comprendere i benefici che l’impiego delle piante può avere sul trattamento della sindrome metabolica.

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Domenica 13 settembre

Durante la seconda giornata del Sana, gli incontri di formazione saranno due: il primo vedrà il bio barman Marco Dalboni impartire lezioni su come creare cocktail bio e preparazioni innovative tra salute, piacere e bellezza, utilizzando antiche e sapienti tecniche come infusioni e fermentazioni; il secondo, invece, vedrà l’intervento dello chef Giovanni Allegro, che insegnerà ai partecipanti come modificare l’alimentazione per tenere bassa la glicemia, i livelli di insulina e di infiammazione.

Lunedì 14 settembre

Anche il lunedì sarà arricchito da ben due incontri formativi. Il primo vedrà l’intervento del medico omeopata Francesca Andreazzoli che affronterà il tema “Approccio integrato al paziente oncologico: nutraceutica e fitoterapia fondata sull’evidenza”. Durante il corso, sarà ribadita l’importanza dell’alimentazione nella prevenzione primaria della malattia tumorale, ma anche il suo ruolo terapeutico, ottenuto grazie al consumo di cibi ad attività antiossidante e antitumorale, ma anche attraverso l’esclusione di sostanze con azione favorente l’infiammazione e la carcinogenesi.

Il secondo appuntamento di lunedì è affidato alla Prof.ssa Daniela Giachetti, che si soffermerà sull’impiego delle piante dall’uso tradizionale alla moderna fitocosmesi. Durante la presentazione, saranno fatti degli esempi concreti di piante che hanno dimostrato di possedere caratteristiche funzionali molto interessanti e specifiche per un loro utilizzo nella cosmesi naturale, come ad esempio il luppolo per contrastare l’invecchiamento, l’aloe gel per la sua funzione riepitelizzante o estratti ricchi in flavonoidi per prevenire l’eritema solare.

Martedì 15 settembre

Lo chef Simone Salvini  spiegherà il magnifico mondo della soia e preparerà tofu di soia con nocciole e mandorle accompagnato da diverse versioni di maionese di soia.

Il programma completo e gli orari degli incontri sono disponibili a questo link: http://www.sana.it/corsi-e-convegni/programma-sana-academy/4712.html.

Ricordatevi, inoltre, che anche noi di Suolo e Salute saremo presenti al Sana 2015: se interessati alla cosmesi naturale, ci trovate al padiglione Pad. 35 Stand A19; quanti invece sono interessati alle tematiche dell’agricoltura biologica possono raggiungerci al Pad 33 Stand G31.

Fonti:

http://www.sana.it/media/news/sana-academy-2015-6-corsi-di-formazione-per-operatori-su-alimentazione-salute-e-cosmesi/5035.html

http://www.sana.it/eventi/sana-academy/4712.html

http://www.sana.it/home/1229.html

http://www.sana.it/corsi-e-convegni/programma-sana-academy/4712.html