Suolo e Salute

Category: Agroalimentare

Alimentazione, cosmesi naturale e salute: ecco i corsi gratuiti del SANA 2015

Anche quest’anno, durante il Salone internazionale del biologico e del naturale, BolognaFiere organizza corsi gratuiti dedicati all’alimentazione a base di prodotti biologici, alla nutraceutica e alla cosmesi naturale.

I corsi sono inseriti all’interno del Sana Academy, lo spazio dedicato alla formazione che prevede la realizzazione di 6 incontri informativi, a partecipazione gratuita, rivolti agli operatori del settore. Un programma educational on line e off line che offre qualificate possibilità di formazione.

I corsi gratuiti si terranno all’interno della manifestazione da sabato 12 a martedì 15 settembre.

Ecco un breve calendario degli incontri

Sabato 12 settembre

Il Dott. Cosimo Violante gestirà il primo appuntamento che avrà come obiettivo quello di scoprire e comprendere i benefici che l’impiego delle piante può avere sul trattamento della sindrome metabolica.

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Domenica 13 settembre

Durante la seconda giornata del Sana, gli incontri di formazione saranno due: il primo vedrà il bio barman Marco Dalboni impartire lezioni su come creare cocktail bio e preparazioni innovative tra salute, piacere e bellezza, utilizzando antiche e sapienti tecniche come infusioni e fermentazioni; il secondo, invece, vedrà l’intervento dello chef Giovanni Allegro, che insegnerà ai partecipanti come modificare l’alimentazione per tenere bassa la glicemia, i livelli di insulina e di infiammazione.

Lunedì 14 settembre

Anche il lunedì sarà arricchito da ben due incontri formativi. Il primo vedrà l’intervento del medico omeopata Francesca Andreazzoli che affronterà il tema “Approccio integrato al paziente oncologico: nutraceutica e fitoterapia fondata sull’evidenza”. Durante il corso, sarà ribadita l’importanza dell’alimentazione nella prevenzione primaria della malattia tumorale, ma anche il suo ruolo terapeutico, ottenuto grazie al consumo di cibi ad attività antiossidante e antitumorale, ma anche attraverso l’esclusione di sostanze con azione favorente l’infiammazione e la carcinogenesi.

Il secondo appuntamento di lunedì è affidato alla Prof.ssa Daniela Giachetti, che si soffermerà sull’impiego delle piante dall’uso tradizionale alla moderna fitocosmesi. Durante la presentazione, saranno fatti degli esempi concreti di piante che hanno dimostrato di possedere caratteristiche funzionali molto interessanti e specifiche per un loro utilizzo nella cosmesi naturale, come ad esempio il luppolo per contrastare l’invecchiamento, l’aloe gel per la sua funzione riepitelizzante o estratti ricchi in flavonoidi per prevenire l’eritema solare.

Martedì 15 settembre

Lo chef Simone Salvini spiegherà il magnifico mondo della soia e preparerà tofu di soia con nocciole e mandorle accompagnato da diverse versioni di maionese di soia.

Il programma completo e gli orari degli incontri sono disponibili a questo link: http://www.sana.it/corsi-e-convegni/programma-sana-academy/4712.html.

Ricordatevi, inoltre, che anche noi di Suolo e Salute saremo presenti al Sana 2015: se interessati alla cosmesi naturale, ci trovate al padiglione Pad. 35 Stand A19; quanti invece sono interessati alle tematiche dell’agricoltura biologica possono raggiungerci al Pad 33 Stand G31.

Fonti:

http://www.sana.it/media/news/sana-academy-2015-6-corsi-di-formazione-per-operatori-su-alimentazione-salute-e-cosmesi/5035.html

http://www.sana.it/eventi/sana-academy/4712.html

http://www.sana.it/home/1229.html

http://www.sana.it/corsi-e-convegni/programma-sana-academy/4712.html

Psr Trento: in arrivo 301 milioni per agricoltura e sviluppo rurale

La Commissione Europea ha dato il via libera definitivo al Psr 2014-2020 della Provincia autonoma di Trento.

Il nuovo programma di sviluppo rurale, elaborato a partire dal coinvolgimento di oltre 300 stakeholders (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli e forestali, enti territoriali, portatori di interesse della società civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca) e notificato alla Commissione in data 12 giugno per la fase di negoziazione, è stato approvato definitivamente il 3 agosto scorso.

Il programma contiene le misure necessarie per far fronte alle esigenze del sistema produttivo trentino e del territorio, per un valore di 301 milioni di euro messi a disposizione fino al 2020 per ecosistemi, competitività e sviluppo economico nelle aree rurali

La quota è così ripartita: 129,5 milioni di euro provenienti dal bilancio Ue e 171,5 milioni di euro di cofinanziamento nazionale.

Le tre priorità evidenziate nel piano d’interventi della Provincia di Trento sono: la valorizzazione degli ecosistemi, la competitività del settore agricolo-forestale, la promozione dell’inclusione sociale e sviluppo economico nelle aree rurali.

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Come spiegato dall’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola: “Nel complesso  il piano prevede investimenti per oltre 301 milioni di euro prevalentemente dedicati al settore agricolo ma con un’importante ruolo sia del settore forestale che di quello spiccatamente ambientale. Particolare rilevanza viene inoltre riservata agli interventi trasversali relativi alle misure per la conoscenza e l’innovazione“.

E già si snocciolano numeri: per raggiungere gli obiettivi, è stata proposta l’attivazione di 11 Misure; quasi il 41% della superficie agricola provinciale sarà interessata da interventi per una migliore gestione del suolo e alla prevenzione dell’erosione, mentre per il 38% per il sostegno alla biodiversità.

Le aziende che otterranno un sostegno per interventi di ristrutturazione e ammodernamento saranno 1100, mentre 300 giovani agricoltori riceveranno il contributo per il primo insediamento e quindi l’avviamento di una nuova attività.

Un buon inizio, volto a potenziare la redditività e la competitività del settore agricolo, preservando e valorizzando gli ecosistemi.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/09/01/provincia-di-trento-ok-dall-ue-al-nuovo-psr/45245

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/sviluppo-rurale-2014-provincia-Trento-301-mln/03-08-2015/1-A_018876805.shtml

http://www.trentinoagricoltura.it/Trentino-Agricoltura/Sviluppo-Rurale-2014-2020/Programma

 

L’agricoltura biologica salverà l’ambiente. La conferma della ricerca scientifica

Per anni, gli scienziati si sono chiesti se e quanto gli alimenti biologici differissero da quelli provenienti dalle colture tradizionali. In questi ultimi tempi, la ricerca ha iniziato ad affermare con maggior forza non solo i benefici per la salute del consumo di prodotti privi di pesticidi, ma anche i vantaggi per l’ambiente delle coltivazioni sostenibili.

Ecco una serie di studi che confermano queste teorie.

Parassiti e insetti fitofagi possono infestare e distruggere le coltivazioni. Per evitare la perdita dei raccolti, molti agricoltori ricorrono all’uso di pesticidi e diserbanti. Queste sostanze chimiche, però, tendono a migrare, facendosi strada attraverso il terreno, l’aria e l’acqua. Sostanze che sono vietate nei metodi di coltivazione biologica.

Recentemente, gli scienziati hanno cercato di capire quanto e a che velocità i pesticidi riescano a muoversi attraverso l’ambiente. Dati che potrebbero fornire qualche indizio in più sul rischio di esposizione degli animali agli agenti inquinanti.

Ad esempio, un gruppo di ricercatori americani ha esaminato il percorso compiuto da alcuni pesticidi comunemente adoperati nelle aziende agricole della California. Tracce di antiparassitari sono state ritrovate nei tessuti della Pseudacris regilla, un tipo di rana che vive nelle zone della Sierra Nevada. In alcuni casi, gli animali contaminati si trovavano persino a più di 62 miglia (circa 100 km) di distanza dai campi in cui erano stati utilizzati i prodotti chimici.

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Kelly Smalling, autrice principale dello studio ha affermato che è la prima volta che residui di questi composti, tra cui fungicidi, sono stati riscontrati in luoghi così remoti. Tebuconazolo e pyraclostrobin sono stati i 2 composti maggiormente osservati nel tessuto delle rane.

Scoprire che i pesticidi possono contaminare le rane è una cattiva notizia, soprattutto alla luce di un’altra ricerca, condotta in precedenza, che ha evidenziato come l’esposizione a queste sostanze possa causare problemi al sistema immunitario di questi animali. Addirittura potrebbe portare gli esemplari maschi ad assumere alcuni dei tratti femminili, determinando, a lungo andare, un calo drastico della popolazione.

Ma le rane non sono, ovviamente, gli unici animali a rischio a causa dell’uso di sostanze chimiche.

Nel maggio del 2014, ad esempio, alcuni ricercatori decisero di tenere sotto osservazione per quasi un anno 18 alveari, esaminando il grado di esposizione a due pesticidi, vietati nelle aziende biologiche, e gli effetti collegati alla presenza di queste sostanze. I pesticidi erano l’imidacloprid e il clothianidin.

Confrontando gli alveari contaminati con altri liberi dalla presenza di queste due sostanze, gli scienziati hanno scoperto che anche piccole quantità dei due insetticidi possono causare un cambiamento biologico che porta alla morte delle api.

Oltre alle problematiche legate all’uso dei pesticidi chimici, la scienza si è soffermata a indagare gli effetti legati all’uso dei fertilizzanti nei sistemi di coltivazione tradizionali.

Nell’agricoltura biologica, per aiutare la crescita delle piante, non si può far uso di prodotti sintetici: è necessario trovare dei fertilizzanti naturali, come ad esempio i fagioli che, naturalmente, aumentano i livelli di azoto nel terreno. Si tratta di colture che arricchiscono il suolo dei nutrienti necessari alle altre piante per crescere sane e forti.

Avere dell’azoto in forma vegetale, piuttosto che in forma liquida, consente di evitare che questa sostanza scivoli via dal suolo, accumulandosi nelle acque circostanti, dove potrebbe causare un’altra forma di inquinamento. Piante e animali, infatti, hanno bisogno di nutrienti per prosperare, ma quando questi elementi finiscono in grandi quantità in laghi e mari, possono provocare un aumento della proliferazione delle alghe che rischiano di “soffocare” la fauna acquatica. La situazione peggiora in caso di piogge torrenziali.

L’agricoltura biologica ha il vantaggio di ridurre queste forme di inquinamento. Sia perché non utilizza sostanze chimiche, né sotto forma di pesticidi, tantomeno di fertilizzanti, sia perché contribuisce a costruire un tipo di terreno che trattiene maggiormente acqua e sostanze nutritive.

Suoli sani significano piante sane, forti, capaci di resistere alle malattie. Un circolo virtuoso che fa bene all’ambiente, ai raccolti e alla salute dei consumatori.

Fonti:

https://student.societyforscience.org/article/organic-food-starts-prove-its-worth

https://pubs.er.usgs.gov/publication/70047247

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1897/05-622R.1/abstract

http://www.bulletinofinsectology.org/pdfarticles/vol67-2014-125-130lu.pdf

Embargo russo: al via la proroga degli aiuti per gli operatori del settore ortofrutticolo

È scattata ufficialmente lo scorso 8 agosto la proroga degli aiuti contro l’embargo russo per il settore ortofrutticolo.

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea, modifica il regolamento delegato (UE) n. 1031/2014 e istituisce ulteriori misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo. Le misure, infatti, saranno valide fino al 30 giugno 2016 o ad esaurimento dei quantitativi, per i produttori di alcuni ortofrutticoli freschi.

Secondo il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, le misure adottate sono “una risposta necessaria che va nella giusta direzione e sulla quale abbiamo lavorato con forza nelle ultime settimane insieme a Spagna e Francia. Tutelare il reddito delle imprese danneggiate è una priorità. La quota di circa 50.000 tonnellate di ritiri ottenuta per il nostro Paese ci consentirà di agire in questa direzione. Alla Commissione chiediamo di continuare il monitoraggio e valutare ulteriori interventi anche sulle altre filiere coinvolte”.

L’embargo sui prodotti alimentari da parte della Russia è già costato all’Italia in 12 mesi circa 240 milioni di euro di mancato export nei prodotti agroalimentari. Se si considerano gli effetti indiretti che riguardano altri prodotti ed altri settori, però, le perdite sono nettamente superiori: la stima arriva infatti a circa 700 milioni di euro.

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Gli aiuti contro l’embargo russo consentiranno all’Italia di ritirare complessivamente 46.050 tonnellate di prodotti: 17.550 di mele e pere, 9.250 di pesche e nettarine, 3.300 di agrumi, 15.300 di susine, kiwi e uva da tavola e 650 di ortaggi. A cui si aggiunge anche un ulteriore plafond da 3.000 tonnellate che può essere gestito a livello nazionale.

Nonostante questo, la Copa-Cogeca, l’organizzazione comunitaria dei produttori e delle cooperative agricole della UE, ha indetto per il 7 settembre a Bruxelles una manifestazione di massa per protestare contro la grave situazione del mercato agricolo innescata  dal prolungamento dell’embargo russo.

Pur accogliendo con favore le nuove misure a supporto dei coltivatori UE, la Copa-Cogeca ritiene infatti che si sia ancora lontani dal compensare in modo adeguato le enormi perdite del settore. Come ha sottolineato Albert Jan Maat, presidente di Copa: “L’embargo commerciale da parte della Russia ha decurtato di quasi il 50% (5,5 miliardi di euro) le nostre esportazioni agroalimentari. Accogliamo dunque la proroga degli aiuti, ma  questo non è abbastanza”.

Nel frattempo, il Primo Ministro russo Dmitry Medvedev ha firmato un decreto che estende la lista dei Paesi interessati dalle sanzioni. Ad aggiungersi all’elenco, infatti, saranno anche Albania, Montenegro, Islanda, Liechtenstein e, sotto condizioni speciali, l’Ucraina. Quest’ultima, infatti, sarà interessata dall’embargo alimentare solo se firmerà la parte economica della sua associazione con l’UE.

Dalla prima settimana di agosto, inoltre, le autorità russe hanno iniziato la distruzione della frutta proveniente dai Paesi Occidentali e arrivata attraverso triangolazioni e falsi certificati emessi per aggirare l’embargo.

Fonti:

http://www.freshplaza.it/article/76399/Embargo-russo-operativi-i-nuovi-ritiri-UE-per-il-settore-frutta-e-verdura

Xylella: “L’UE indaghi sull’uso massiccio di pesticidi in Puglia”

L’Efsa, l’autorità europea deputata alla sicurezza alimentare nel continente, dovrà redigere un report sui rischi per salute e ambiente derivanti dall’utilizzo su vasta scala di pesticidi in Puglia: è questa la richiesta formalizzata e sottoscritta da diversi parlamentari europei, su iniziativa dell’eurodeputata Rosa D’Amato del Movimento 5 Stelle. L’assemblea ha richiesto l’intervento dell’autorità in seguito all’utilizzo di pesticidi chimici per combattere la Xylella, il batterio responsabile del disseccamento di numerosi ulivi in Puglia. La notizia è stata diffusa dalla stessa D’Amato.

L’obiettivo – ha spiegato l’eurodeputata – è di avere una volta per tutte e in modo chiaro una dichiarazione ufficiale dell’Efsa sugli effetti che può comportare l’utilizzo di erbicidi e insetticidi chimici su larga scala. Ringrazio tutti i colleghi, tra cui gli eurodeputati italiani, che hanno sostenuto la nostra richiesta. La difesa del futuro dell’agroalimentare pugliese non ammette divisioni, e sono lieta che in questo caso si siano evitati inutili e dannose contrapposizioni d’interessi di parte, per far prevalere l’interesse generale della nostra Regione”. La richiesta ha carattere di urgenza e prevede un intervento di assistenza tecnica da parte dell’Efsa. Prima di diventare operativa, la domanda dovrà passare al vaglio della Commissione europea.

Secondo i richiedenti, il ricorso a prodotti chimici dannosi non è l’unica strada per combattere la Xylella: nella richiesta si fa riferimento a metodi alternativi, come ad esempio tecniche di agricoltura biologica. “Ci sono già studi scientifici e casi concreti in Puglia – ha spiegato ancora la D’Amato – che dimostrano la validità dell’uso di metodi e sostanze dell’agricoltura biologica per contrastare fenomeni come il disseccamento degli ulivi. Quello che non è dimostrato, invece, è l’efficacia delle misure estreme, secondo la logica dell’eradicazione del batterio, decise dal governo e dall’Ue”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 20 luglio è stata poi l’occasione per una delegazione del Movimento di incontrare Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Sicurezza alimentare, in visita in Puglia. La D’Amato ha sottoposto al commissario “la validità, oltre alla convenienza economica, ambientale e sociale, per combattere il disseccamento degli ulivi attraverso pratiche alternative”.

A inizio luglio, l’eurodeputata del Movimento aveva già inviato una richiesta di chiarimento sui risultati delle indagini europee sull’estensione dell’epidemia di Xylella nella regione: “Nonostante il grande clamore mediatico, a oggi c’è ancora scarsa chiarezza sul disseccamento degli ulivi in Puglia. Per questa ragione, bho chiesto alla Commissione europea di rendere noti i dati sul numero stimato di ulivi infetti e in particolare sul numero e la posizione geografica delle piante testate, sui risultati dei singoli test diagnostici e sui metodi statistici utilizzati per quantificare l’estensione dell’epidemia, oltre che sul trend dell’epidemia e sui protocolli che vengono correntemente utilizzati per la diagnosi delle infezioni”.

Fonti:

http://www.giornaledipuglia.com/2015/07/xylella-damato-parlamento-ue-chiede.html

http://damatorosa.eu/xylella-damato-m5s-domani-con-il-commissario-ue-andriukaitis-in-puglia-per-dimostrare-alternative-ad-eradicazioni-di-massa-e-pesticidi-su-larga-scala/

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2015/07/02/xylelladamatom5scommissione-ue-renda-noti-dati-epidemia_fc4ffef7-0395-477b-bfa7-68848e195425.html

http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=220678

 

Embargo russo e rinnovo aiuti al settore ortofrutticolo: l’UE ritirerà 50mila tonnellate di prodotti agricoli italiani

Embargo russo e rinnovo aiuti al settore ortofrutticolo: l’UE ritirerà 50mila tonnellate di prodotti agricoli italiani

Il mese scorso, il presidente Vladimir Putin ha annunciato la proroga di un anno dell’embargo russo su tutti i prodotti agricoli e alimentari provenienti dall’Unione Europea. Si tratta di una risposta alla decisione delle istituzioni europee di estendere a propria volta il blocco su alcuni prodotti russi importanti nel continente. Questa guerra fredda di embarghi e contro-embarghi è frutto della crisi in Crimea, che ha visto contrapposti il governo moscovita e l’UE nel controllo di alcune aree dell’Ucraina. Uno scenario che ha colpito duramente i coltivatori e gli allevatori europei, soprattutto quelli italiani, che avevano in Russia un importante mercato di sbocco.

Su questo aspetto, la Commissione europea corre ai ripari, cercando di limitare le perdite dei produttori. L’ultimo provvedimento di sostegno per le imprese del settore sarà approvato entro la fine del mese di luglio. A darne notizia è il Mipaaf, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in un comunicato: “Per l’Italia è previsto un plafond di ritiri complessivo di circa 50 mila tonnellate di prodotto e in particolare di: mele e pere (17.500 tonnellate), pesche e nettarine (9.200 tonnellate), agrumi (3.300 tonnellate), susine kiwi e uva da tavola (15.300 tonnellate) e altri ortaggi (650 tonnellate). A questo si aggiunge anche un ulteriore plafond da 3 mila tonnellate che può essere gestito a livello nazionale. Le tipologie di azioni ammesse sui prodotti ortofrutticoli oggetto del regolamento riguardano: ritiro dal mercato e destinazione agli indigenti, mancata raccolta e raccolta verde”.

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Il provvedimento, stando al comunicato, dovrà ora passare al vaglio del collegio dei Commissari europei: l’approvazione finale dovrebbe arrivare entro il 31 luglio, per essere già operativo al momento del rinnovo dell’embargo russo. Il programma di aiuti dovrebbe andare avanti fino al 30 giugno del prossimo anno.

Come ha spiegato il Ministro all’agricoltura Maurizio Martina, le quantità ritirate dal mercato sono in linea con quanto previsto lo scorso anno: “Le misure, poi, consentono la donazione agli indigenti della frutta che non va sul mercato e mi auguro che gran parte dei quantitativi possa essere destinato a questa finalità. Sullo sfondo resta comunque la necessità di intervenire presto in Europa per aggiornare gli strumento di contrasto alle crisi del settore, per essere davvero in linea con le esigenze delle imprese”.

Dino Scanavino, coordinatore di Agrinsieme, ha commentato positivamente la notizia sottolineando come “questi interventi potranno contribuire a dare sollievo ai produttori e alle cooperative togliendo dal mercato europeo quantitativi di prodotto che, non potendo raggiungere la Russia, appesantiscono l’offerta interna con conseguenze al ribasso sui prezzi”.

Diversa l’opinione di Ambrogio De Ponti di Uniproa che esprime “delusione e preoccupazione” e aggiunge: “Se anche quest’anno il criterio adottato per l’erogazione delle misure eccezionali si basa sui quantitativi di prodotto esportati in Russia, l’Italia non può che essere  penalizzata. Il nostro Paese, infatti, pur essendo il primo per produzione ortofrutticola a livello europeo, si vede collocare solo in quinta posizione. Si verifica così la paradossale situazione per cui la Polonia ha un plafond 7 volte superiore a quello italiano e il Belgio uno più che doppio”.

Anche le Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli del Mezzogiorno d’Italia hanno espresso le proprie perplessità sul provvedimento, lamentando sia l’impossibilità di essere ammesse agli aiuti forniti, sia il livello troppo basso degli importi. Alcuni produttori, in particolare, esprimono insoddisfazione perché non si prendono provvedimenti sugli effetti indiretti dell’embargo. Come nota Giuseppe Giaccio, presidente della Op Giaccio Frutta, “la nostra Op ha una presenza sui mercati internazionali non grande, ma l’impatto dell’embargo arriva sui mercati italiani per spiazzamento: la merce spagnola che non si vende più sulle piazze russe, arriva sui mercati italiani e stranieri, bersaglio della frutta italiana. A pagare il conto sono le Op e gli operatori che hanno investito di più sulla qualità, che offrono un prodotto migliore, ma più caro, e che non sono eleggibili per gli aiuti, perché non colpite in maniera diretta, non esportando verso la Russia”.

Fonti:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8914

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-24/putin-ordina-proroga-un-anno-dell-embargo-prodotti-alimentari-europei-151050.shtml?uuid=ACoF66F

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-verso-rinnovo-aiuti-all-ortofrutta/44995

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-unaproa-critica-sulle-ipotesi-di-intervento-per-l-ortofrutta/44997

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-verso-rinnovo-aiuti-all-ortofrutta/44995