Suolo e Salute

Category: Agroalimentare

Etichettatura a semaforo: l’UE chiede informazioni alla GB

Una richiesta formale di informazioni riguardo la cosiddetta etichettatura a semaforo (introdotta da siversi supermercati del Regno Unito) è stata inoltrata dalla Commissione Europea al governo di Londra, per stabilire se l’iniziativa possa costituire infrazione della normativa comunitaria. A comunicarlo nel corso dei un briefing per la stampa Miguel Sagredo, portavoce del commissario all’industria e imprenditoria Ferdinando Nelli Feroci. Si tratta del primo passo  verso l’apertura di una procedura di infrazione, come ha spiegato lo stesso Sagredo: “la commissione condivide gli obiettivi di salute pubblica e di lotta contro l’obesita’ perseguiti con la raccomandazione del governo britannico, tuttavia, come ‘guardiano dei trattati’, la commissione deve preservare il mercato interno e impedire ostacoli al libero movimento di beni”. “Per questo, la commissione invita la Gran Bretagna a commentare i rilievi mossi dalle imprese”, che sostengono che “una tale etichettatura comprometterebbe il marketing di diversi prodotti”. A giudizio della Commisione infatti “il carattere semplicistico dell’etichettatura a semaforo” rischia potenzialmente di fornire informazioni fuorvianti e non sempre corrette ai consumatori. Londra adesso avrà due mesi di tempo per rispondere ai rilievi dell’UE.

Fonte: Agrapress

Guidi relaziona sulle conseguenze dell’embargo russo

Intervenendo in aula al Senato per aggiornare sugli impatti economici dell’embargo alla Russia, il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha sottolineato la forte interdipendenza delle economie UE  e della Russia, sottolineando che nel 2013 l’interscambio ammontava a circa 320 miliardi di euro. Secondo Guidi, le perdite per il settore agroalimentare italiano, secondo stime ICE, dovrebbero toccare circa i 100 milioni di euro in valore per il 2014. Le categorie maggiormente colpite sono frutta e verdura, seguite dalle carni bovina e suina. Il Ministro ha aggiunto che “per fortuna non risultano colpiti altri settori prioritari come il vino, la pasta e l’olio di oliva”.

Il Ministro ha poi ricapitolato le principali azioni del Governo per contenere i danni derivanti dall’embargo: promozione in Russia dei prodotti non colpiti da embargo e riposizionamento dei prodotti coliti su altri mercati, a cominciare da quello statunitense, che secondo Guidi può costituire  un’importante alternativa”.

Guidi ha anche fatto notare che le conseguenze della situaizone non sono solo dirette (ovvero le mancate vendite sul mercato russo), ma anche indirette, come nel caso della concorrenza di prodotti provenienti da paesi dell’UE che, non avendo più lo sbocco del mercato russo, possono cercare nuovi mercati anche in Italia. Il Ministro ha dichiarato che la situazione continuerà ad essere monitorata attentamente per ridurre al minimo gli effetti negativi sulle nostre aziende, aggiungendo che Roma continuerà ad “insistere affinché la Commissione Europea vari rapidamente il pacchetto di aiuti già approvato e valuti nuove iniziative di sostegno”. In particolare verrà prestata massima attenzione al rischio backfilling, ovvero alla sostituzione (approfittando dell’embargo) di prodotti italiani sul mercato russo con altri prodotti, riducendo conseguentemente le quote di mercato faticosamente conquistate negli anni dalle aziende italiane.

Fonte: Agrapress, Milano Finanza

Consiglio Agricolo, Ciolos sull’embargo russo

Ha tenuto banco durante il Consiglio Agricolo Informale la questione dell’embargo russo e delle potenziali ricadute della situazione sulle aziende. Ciolos ha confermato nel corso della conferenza stampa di chiusura l’entrata in vigore del nuovo regolamento sugli aiuti all’ortofrutta colpita da embargo, che è stato esteso anche gli agrumi. Ciloos ha voluto precisare che lo spirito con cui è stata fatta questa scelta “è la protezione del reddito degli agricoltori ma agendo sui mercati e non con compensazioni dirette”.

Il Commissario europeo ha ripetuto che in questi giorni la Commissione è impegnata a valutare quali siano i paesi più colpiti dall’embargo verso la Russia e che la situazione sarà discussa in dettaglio nel prossimo Consiglio in Lussembrugo. Rispondendo anche a Martina, che sollecitava aiuti provenienti anche da risorse extra bilancio agricolo , Ciolos ha risposto che era necessario attivare gli aiuti quanto prima ma che le modalità di finanziamento degli aiuti saranno senza dubbio affrontati quanto prima. Secondo Ciolos, malgrado i bilanci limitati a disposizione della Commissione, “è chiaro che il settore agricolo è stato particolarmente colpito dall’embargo russo” e che eventuali decisioni sulla compensazione “non dovrebbero tardare”.

Fonte: Agrapress

 

Macrfut, Coldiretti lancia l’allarme: consumi frutta in calo del 20 per cento

“Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20% negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal consiglio dell’organizzazione Mondiale Della Sanità”. Questo in sintesi l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione di Macfrut, la rassegna internazionale del settore ortofrutticolo in corso a Cesena. “Si tratta degli effetti – prosegue Coldiretti – della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un paese come l’Italia che e’ leader europeo nella produzione. Nel 2013 gli acquisti familiari di prodotti ortofrutticoli sono scesi a 323 chili all’anno ma nel primo semestre del 2014 la discesa è proseguita con un ulteriore calo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. “Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia solo il 18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo e’ ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35% mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35% nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31%)”.

Ovviamente altrettanto preoccupanti sono le ricadute per il settore agricolo, come ribadisce Coldiretti: “Gli effetti si fanno sentire sulla produzione agricola con i prezzi pagati al produttore che sono per la maggior parte delle varietà ben al di sotto dei costi di produzione mettendo così a rischio il frutteto italiano che negli ultimi trent’anni si e’ ridotto del 28% ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e altro”. “Una situazione ancora più grave per le pesche e le nettarine le cui coltivazioni si sono quasi dimezzate con un calo del 44% ed oggi possono contare su appena 62104 ettari secondo l’Istat”. Anche per questi motivi da tempo Coldiretti promuove attività di educazione alimentare nelle scuole, mentre grazie al supporto della Fondazione Campagna Amica quasi diecimila tra fattorie, botteghe e mercati dal produttore al consumatore propongono un’offerta economicamente vantaggiosa di frutta e verdura ai consumatori italiani.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Al via Macfrut 2014

Ha preso il via ieri 24 settembre a Cesena l’edizione 2014 di MacFrut, fiera dedicata al settore ortofrutticolo che riunisce produttori, distributori, commercianti, addetti alla logistica, al packaging e ai macchinari. Nel giorno dell’inaugurazione, MacFrut ha visto la prestigiosa paretecipazione del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina alle Tra i partecipanti anche Unaproa che in occasione della fiera romagnola ha presentato la campagna di informazione e comunicazione “Nutritevi dei colori della vita” cofinanziata dall’Ue e dallo Stato Italiano.

Fonte: Adnkronos

Global Warming, quanto pesa sul Made in Italy?

Si è appena conclusa l’estate che quest’anno, nel nostro paese, è stata particolarmente mite e piovosa. Non altrettanto si può dire su scala planetaria dove al contrario quella 2014 ha infranto ogni record, risultando la più calda di sempre.  A preoccupare in particolare il surriscaldamento “accoppiato” degli oceani e della terraferma, che hanno fatto segnare temperature  superiori di ben 0,71 °C rispetto alla media del XX secolo.

Il problema comincia ad essere percepito nella sua importanza crescente anche in Italia, dove Coldiretti si è fatta portavoce della preoccupazione del mondo agricolo. Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso sull’argomento la Confederazione “si e’ mobilitata per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, sulla base dei dati catalogati nell’archivio del National Climatic , rispetto alle medie planetarie, “in Italia la situazione quest’anno e’ stata diversa con l’estate 2014 che e’ risultata solo al 38esimo posto tra le più calde dal 1800 con appena 0,3 gradi in più rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000 dell’ ISAC-CNR”.  Tuttavia ha ricordato che”gli effetti dei cambiamenti climatici si sono manifestati con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, con vere e proprie bombe d’acqua e l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti”.

Una situazione destinata a pesare in msura sempre crescente sull’agricoltura nazionale, con effetti già misurabili. Per esempio, si legge nella nota, “il vino italiano e’ aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo anche un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che e’ arrivato quasi a ridosso delle Alpi. Nella pianura padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee”.  Stiamo assistendo, prosegue Coldiretti, ad  “un effetto che si estende in realtà a tutti i prodotti tipici:  il riscaldamento provoca infatti anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini”. “Una situazione che di fatto mette a rischio di estinzione il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress