65mila manifestanti contro il brevetto sui pomodori concesso a Syngenta
Lo scorso 12 maggio, 65.000 persone provenienti da 59 paesi e 32 organizzazioni hanno espresso il loro disappunto nei confronti di un brevetto su una particolare varietà di pomodori concesso alla società svizzera Syngenta dall’European Patent Office (EPO).
Si tratta della più grande mobilitazione di sempre nei confronti dell’Ufficio Europeo dei Brevetti.
Il motivo che ha mosso questa grossa coalizione europea a prendere posizione contro l’EPO è il brevetto concesso a Syngenta nel 2015 su una tipologia di pomodori ad alto contenuto di flavonoidi. Secondo le organizzazioni, la pianta proverrebbe in realtà da vari incroci di pomodori scoperti in Perù e Cile, con varietà attualmente coltivate nei paesi industrializzati.
Iga Niznik, portavoce di Arche Noah, spera che l’enorme partecipazione alla mobilitazione “invierà un segnale molto forte ai politici europei affinché agiscano più severamente contro i brevetti su piante e animali“.
“La nostra opposizione dimostra che i cittadini europei non vogliono più lasciare che le grandi società prendano il controllo della nostra produzione alimentare attraverso le acquisizioni dei brevetti“, afferma Jörg Rohwedder dalla European campaign network WeMove.
I brevetti possono essere un’arma nelle mani delle multinazionali, che possono avanzare pretese, impedendo la coltivazione delle piante convenzionali. Come spiega Ulrike Behrendt, un coltivatore di pomodori “il brevetto non soddisfa i requisiti per rivendicare un’invenzione, ma semplicemente descrive le caratteristiche esistenti delle piante. I rischi finanziari e le incertezze giuridiche – prosegue – possono avere un impatto negativo sulla futura innovazione nella coltivazione delle piante, in particolare per i piccoli e medi agricoltori“.
Come spiegano le organizzazioni che hanno preso parte alla mobilitazione, i pomodori sono stati inizialmente scoperti in Perù e Cile. Poi alcuni campioni di semi sono stati conservati negli Stati Uniti. Lì, Syngenta avrebbe avuto accesso ai semi e si sarebbe poi appropriata della coltivazione. Una cosa che, afferma la coalizione contro il brevetto, ha derubato i paesi di provenienza delle piante dei loro tesori biologici.
Sembra che i membri dell’Organizzazione europea dei brevetti abbiano rifiutato un incontro con gli oppositori. A giugno, però, si dovrà discutere sull’attuazione dei divieti vigenti nel diritto dei brevetti, che escludono concessioni su varietà vegetali e animali e che riguardano la coltivazione e l’allevamento convenzionale. Attualmente, tali divieti sono applicati dall’EPO in maniera inefficace.
La richiesta delle organizzazioni che stanno dietro l’opposizione di massa è che gli Stati Membri dell’Organizzazione europea dei brevetti assumano posizioni decisive per fermare ulteriori brevetti di questo genere che accentrino il monopolio delle piante nelle mani di pochi potenti.
Fonti:
http://aseed.net/en/mobilisation-for-opposition-against-patent-on-tomatoes/
http://www.eubusiness.com/focus/16-04-13/