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Category: Bio News

PSR nuova PAC, Martina: investimenti per il bio per oltre 1,5 miliardi

Intervenendo all’8° Congresso del biologico svoltosi a Bari dal 10 al 12 settembre scorsi, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottolineato le disponibilità di fondi per il settore del biologico nei prossimi anni, in conseguenza dei PSR della nuova PAC: “Nei prossimi sette anni – ha dichiarato il ministro – “il comparto biologico potrà contare su oltre 1,5 miliardi di euro dei Piani di sviluppo rurale della nuova Politica agricola comune. Risorse considerevoli che saranno investite per la crescita di questa esperienza e della sostenibilità del modello agricolo che vogliamo portare avanti. La sfida che abbiamo è portare il tema agricolo oltre gli addetti ai lavori e far capire a tutta l’opinione pubblica l’importanza del settore per il futuro dell’Europa”. “Siamo davanti ad un momento molto importante per il comparto, per la riforma del regolamento Ue sul biologico” – ha proseguito Martina. “Un impegno fondamentale del semestre di presidenza italiana è proprio chiudere un accordo politico sulle principali questioni del nuovo regolamento”. “Non è un caso  che il Congresso europeo si svolga in Italia e più in particolare in Puglia. Nel nostro Paese il biologico è un comparto per nulla residuale, con 3 miliardi di euro di fatturato e con più di 52mila operatori. Un ettaro su dieci in Italia è bio e proprio la Puglia rappresenta la Regione con la maggiore estensione di superficie destinata ad agricoltura biologica del Paese. Una realtà che troverà senz’altro spazio nel contesto di Expo Milano 2015, dove le buone pratiche sviluppate in questi anni dal settore potranno essere raccontate al mondo”.
Fonte: Sinab, Ufficio Stampa Mipaaf

Al via a Bari l’Ottavo Congresso Europeo del Biologico

Ha preso il via oggi a Bari l’ottavo Congresso Europeo del Biologico, dove gli addetti del settore si riuniscono per confrontarsi con politici e decisori della presidenza italiana del consiglio europeo, della commissione e del parlamento europeo  riguardo il futuro del biologico in Europa. Suolo e Salute partecipa all’evento in qualità di sponsor.
Il convegno è organizzato da Ifoam EU insieme al Centro di Alti Studi Agronomici Mediterranei (Ciheam) di Bari, unitamente alla presidenza italiana del Consiglio Europeo e al Mipaaf sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e di Expo 2015. Al centro della discussione in particolare i nuovi programmi di sviluppo rurale, il partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura e la revisione del regolamento del bio, al centro del dibattito negli ultimi mesi.
Alla giornata inaugurale, oltre al Ministro delle Politiche Agricole Martina e al Segretario Generale Ciheam Cosimo Lacirignola, sono intervenuti tra gli altri il vice capo gabinetto della DG agricoltura della Commissione Europea Alina-Stefania Ujupan, il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro e il presidente Ifoam Christopher Stopes.
La Ujupan ha ricordato che “il settore biologico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e c’e’ ancora ampio margine di crescita soprattutto se rimane salda la fiducia dei consumatori”. “Il pacchetto biologico proposto dalla commissione – ha proseguito – intende migliorare il quadro in cui il settore biologico può svilupparsi. Tutto ciò e’ importante per mantenere la credibilità del marchio biologico europeo”.
Secondo il Vice Capo Gabinetto “la Commissione è consapevole dell’importanza di questo pacchetto e di un dialogo continuo e proficuo con tutti coloro che sono coinvolti in questo settore”.
Sul tema della riforma del biologico che tante perplessità ha destato nel mondo del biologico, De Castro in collegamento da Bruxelles ha ribadito che “il biologico continua a svilupparsi in modo dinamico in tutta Europa” e che “ il parlamento e’ consapevole delle preoccupazioni nel settore biologico relative alla proposta della commissione di un nuovo regolamento”. “Vi garantisco – ha ribadito l’ex presidente Comagri – una partecipazione attiva del settore in ogni fase del processo per assicurare un regolamento che equilibri principi e fattibilità, e assicuri la crescita continua dell’agricoltura biologica”.
Per Lacirignola “i numeri confermano che il biologico rappresenta una grande opportunità non solo per l’agricoltura italiana, ma anche per l’Europa e per il bacino del mediterraneo: produrre più cibo inquinando di meno e’ la sfida globale che deve essere affrontata attraverso una crescita intelligente.
Dello stesso tenore il commento del presidente Ifoam UE Christopher Stopes, che ha ricordato che “la commissione ha rinnovato il proprio impegno nei confronti dell’agricoltura biologica lanciando un nuovo programma operativo europeo sottolineando l’importante ruolo svolto dalla produzione biologica per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura”. “È pertanto fondamentale la commissione e gli stati membri attuino un piano concreto per stimolare la crescita della produzione biologica in Europa”. Per Stopes “tutto ciò può essere realizzato avviando un programma biologico innovativo nell’ambito di Horizon 2020, linee di ricerca transnazionali, fornendo supporto alla produzione biologica nel nuovo programma di sviluppo rurale e tramite un approccio equilibrato allo sviluppo del regolamento biologico europeo lavorando in sintonia con i decisori politici”.
Fonte: Agrapress

FederBio e Banca Etica insieme per agevolare l’accesso al credito delle aziende bio

Sarà più facile d’ora in poi accedere al credito per gli operatori del biologico: grazie ad una convenzione tra FederBio e Banca Etica infatti sarà più semplice e immediato ottenere finanziamenti per tutti gli associati alla federazione. A comunicarlo la stessa FederBio, che ha presentato l’accordo in anteprima in occasione del Sana. “A fronte di una crescita sempre più rilevante del mercato sono propri i produttori agricoli nelle aree più vocate del paese, come le regioni meridionali – spiega il presidente Carnemolla – a fare fatica ad accedere al credito e a trovare sbocchi di mercato stabili e soddisfacenti”. “Le opportunità di finanziamento che derivano dall’accordo sono disponibili per tutte le imprese biologiche italiane e realizzano finalmente  un primo esempio di mutualità a dimensione di filiera e di settore per il biologico che potenzia le garanzie anche per i produttori e le imprese più deboli e che si affacciano a questo mercato”. Secondo il presidente di Banca Pololare Etica Ugo Biggeri  “la convenzione con FederBio valorizza le sinergie all’interno della filiera produttiva e permette di finanziare anche le aziende piu’ fragili dal punto di vista economico-patrimoniale”.

Fonte: FederBio, Agrapress

Coldiretti ER: il bio salverà l’agricoltura in montagna

Sarà il biologico a salvare l’agricoltura delle zone collinari e montane in Emilia-Romagna. A sostenerlo la Coldiretti regionale che sottolinea l’incidenza del bio sulla produzione agricola di queste aree: “due aziende biologiche su tre dell’Emilia Romagna operano in collina e montagna” Ben il 65,7% delle circa 3.000 aziende agricole bio emiliano-romagnole infatti sono situate in zone svantaggiate di collina e montagna fornendo “grazie all’uso di tecniche agricole biologiche un contributo importante per la salvaguardia dell’ambiente e la difesa del suolo”. Per Coldiretti scegliere la qualità e le produzioni tipiche significa valorizzare il territorio sia da un punto di vista sociale che economico, consentendo la permanenza ad aziende che altrimenti rischierebbero l’abbandono. Un ruolo di particolare importanza è ricoperto dai giovani, come confermano i dati di Coldiretti Giovani impresa regionale: il 30 per cento delle imprese biologiche infatti è condotto da titolari al di sotto dei 40 anni e ben il 50% delle aziende bio ha almeno un giovane all’interno del nucleo familiare.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Contro la crisi la ricetta è bio & km0

La crisi che sta attraversando il paese ha colpito duramente anche il settore agroalimentare, che ha fatto registrare un calo ulteriore dei consumi mai così bassi da 33 anni a questa parte. In questo scenario è ancor più significativo e in controtendenza il dato ascrivibile all’agricoltura “verde e di qualità”: secondo quanto riporta un dossier Coldiretti presentato nei giorni scorsi al Sana, infatti,  “dal biologico al chilometro zero, dai prodotti sfusi fino alle denominazioni di origine, vola la spesa ‘green’ che raggiungerà complessivamente per la prima volta i 20 miliardi di fatturato nel 2014”.

Un dato in assoluta controtendenza  che conferma le radici sempre più solide e profonde di questo vero e proprio cambiamento culturale: “se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 17,3 per cento nei primi cinque mesi del 2014, quindici milioni di persone – riferisce la nota Coldiretti – mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero, mentre solo per i prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) si stima una spesa di 13 miliardi di euro, nonostante le difficoltà economiche”.

Dello stesso tenore il commento della Cia, che rimarca il fatto che, oltre ai consumi,  “aumentano anche gli ettari dedicati e le imprese coinvolte, soprattutto al sud”. Per la Confederazione “il biologico non è più un fenomeno circoscritto o una moda ma e’ diventato un’abitudine di spesa tendenzialmente di massa a cui non si rinuncia nemmeno con la crisi, complici le vendite di ‘bio’ anche nei discount (+25 per cento in un anno)”.  “Ma la vera novità – prosegue la confederazione – sta nella gamma di offerta raggiunta ormai dai prodotti biologici nel largo consumo: se e’ vero che ortofrutta e uova rappresentano ancora le merci più acquistate, con un’incidenza sulla spesa complessiva di ‘bio’ rispettivamente del 30 per cento e del 10 per cento circa, ad aver trascinato così in alto il settore nella prima parte del 2014 sono le nuove categorie di ‘pasta, riso e sostituti del pane’ (a base di kamut, farro o grano saraceno) con un aumento record del 73 per cento, seguiti dalle voci ‘zucchero, caffè e the” (+37,2 per cento) e dagli omogeneizzati (+21,3 per cento). una linea completa – chiarisce la Cia – che e’ frutto anche dello sviluppo di uno stile alimentare ‘etico’ ed ecosostenibile che interessa soprattutto i giovani e coinvolge sempre più spesso i neo-genitori”.

Tutto questo si traduce nel fatto che quasi un italiano su due (il 45%, secondo le stime del’indagine Coldiretti / Ixè) scelgono di mettere nel carrello almeno qualche volta un prodotto bio, per il quale si prevede un fatturato a fine 2014 pari a 3,5 miliardi di euro. Analogamente positivi i risultati dei prodotti a chilometro zero delle aziende agricole o dei mercati degli agricoltori, superiore secondo le stime ai 3 miliardi di euro.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

 

Sana, tavola rotonda sulla riforma del bio

Si è svolta lunedì 8 settembre scorso nell’ambito del Sana la tavola rotonda “La revisione del regolamento europeo biologico. Il ruolo dei controlli nella nuova proposta”. L’incontro, organizzato dal Mipaaf, a visto tra gli altri gli interventi del viceministro alle Politiche Agricole Oliviero e il Direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare Emilio Gatto. Olivero ha sottolineato la crescente importanza del settore biologico sul mercato agroalimentare: un settore che è oramai uscito da una dimensione di nicchia per diventare “uno degli ambiti di traino dell’agricoltura italiana”. “I dati parlano chiaro – ha proseguito Olivero –  e siamo orgogliosi di sottolineare che la crescita riguarda i consumi ed ha anche risvolti positivi per l’occupazione”. Secondo il viceministro “la revisione del regolamento sul biologico ostituisce una straordinaria occasione per sostenere al meglio il settore, soprattutto nella stagione di riavvio della politica di sviluppo rurale”. Ed è proprio per quesrto che la presidenza italiana dell’unione – ha voluto rimarcare Olivero – e’ fortemente impegnata a mettere a punto la revisione del regolamento”. “Soprattutto per garantire un’equa competizione, la garanzia per i consumatori e al contempo la semplificazione del sistema”, tra i punti nodali della riforma. Gatto ha invece voluto sottolineare “il positivo andamento del settore, che e’ frutto della fiducia del consumatore nei prodotti biologici” e che proprio per questo “va sostenuto attraverso un sistema di controllo sempre più efficiente ed efficace”.

Ed è anche per questo motivo, ha proseguito Gatto, che il Mipaaf “sta seguendo con grande attenzione la proposta di riforma della commissione europea, per far sì che l’esperienza acquisita in tutti questi anni, in tema di controlli, sia messa pienamente a frutto”.

Fonte: Agrapress