Suolo e Salute

Category: Bio News

Una delegazione macedone in visita a Suolo e Salute

Il 13 maggio scorso una delegazione di alti funzionari del Ministero  dell’Agricoltura della Repubblica di Macedonia – afferenti agli uffici  dell’agricoltura biologica, del servizio fitosanitario e dell’agenzia  veterinaria e alimenti – nell’ambito del progetto “Twinning project MK  2009/IB/AG 02 “Organic agriculture production and quality protection of  agriculture products“, ha partecipato ad una visita studio  organizzata presso gli uffici di Bologna di Suolo e Salute. L’incontro è avvenuto nel contesto di una visita di studio prevista dal progetto, un’azione di  gemellaggio amministrativo (twinning, appunto) sul tema dell’adeguamento agli standard comunitari delle norme per la certificazione dei prodotti biologici e di quelli a denominazione di origine protetta.  Iniziativa finanziata dalla Commissione europea in qualità di partner tecnico del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. All’incontro con Suolo e Salute  hanno preso parte, in accompagnamento, anche funzionari del Ministero  delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e funzionari della  Regione Emilia Romagna. Durante la giornata Alessandro D’Elia –  direttore marketing, sviluppo e relazioni istituzionali – ha presentato  l’attività di Suolo e Salute e le procedure di controllo e  certificazione delle aziende biologiche. L’incontro è stato molto  proficuo e interessante soprattutto sul piano tecnico-organizzativo dell’organismo di controllo; di fatto, per la prima volta i funzionari  macedoni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con una struttura di  certificazione importante a livello europeo, con oltre 13.000 aziende  controllate, 17.000 visite ispettive effettuate ogni anno e oltre 1400  campioni prelevati. L’incontro è stato pienamente in linea con lo scopo  del progetto europeo che come obiettivo il rafforzamento dei sistemi per  la certificazione dei prodotti biologici e delle produzioni di origine  protetta nella repubblica di Macedonia.
Fonte: Suolo e Salute, Regione Emilia-Romagna

Croazia, il movimento bio contro gli OGM

Ultimo dei Paesi entrati a far parte dell’Unione, oggi la Croazia si trova ad un bivio: da un lato l’opinione pubblica, piuttosto diffidente nei confronti degli OGM, e i produttori di biologico, convinti che esso costituisca la strada giusta per un rilancio della competitività croata, dall’altro le multinazionali, in costante pressing perché si adottino coltivazioni gm. A scaldare gli animi il dibattito europeo in merito al mais “Pioneeer 1507”, per il quale la multinazionale giapponese aveva chiesto autorizzazione alla coltivazione ben 13 anni fa. Dopo il richiamo della Corte di giustizia all’UE per la mancata decisione, la Commissione europea ha espresso parere favorevole, mentre 19 Paesi membri dell’Europarlamento, tra cui la Croazia, si sono opposti. Secondo l’eurodeputata tedesca Dagmar Roth-Behrendt, la mancanza di misure di mitigazione del rischio per farfalle e falene (particolarmente esposte agli effetti del polline del mai OGM) da parte della Pioneer sono alla base della contrarietà dell’Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare). In Croazia i punti di vista sono vari: scondo il ministro degli Esteri croato  Vesna Pusić mancano adeguati strumenti in grado ad un paese singolo di decidere se consentire o meno gli OGM sul proprio territorio. Diverso il parere del biologo Hrvoje Fulgosi, presidente del Consiglio croato per gli OGM, secondo il quale l’allarmismo è ingiustificato dato che la legislazione croata prevede controlli e monitoraggi costanti e che, in ogni caso, gli OGM autorizzati nei prodotti alimentari e nel cibo da allevamento devono essere inferiori alla soglia dello 0,9%. Oltre alla presenza della clausola di salvaguardia che consente ad ogni Stato Membro di limitare temporaneamente l’uso o la vendita di OGM sul proprio territorio, se ritenuti dannosi per l’ambiente e la salute. In un Paese dove tutte e venti le Contee (analoghe delle nostre regioni) si sono dichiarate OGM free, il fronte degli oppositori agli OGM teme soprattutto che passi la “strategia della coesistenza”, adottata da quindici stati membri, che prevede la coabitazione fra colture transgeniche e biologiche. La deputata verde e attivista Mirela Holy, fondatrice del neonato Partito per lo sviluppo sostenibile (OraH), su questo punto ha le idee molto chiare: “le ricerche dimostrano chiaramente i danni che gli OGM provocano sulla biodiversità, per questo dobbiamo continuare ad attenerci con forza al protocollo di Cartagena, ratificato dal nostro paese nel 2002”. Dello stesso avviso l’Associazione agricoltori, secondo la quale il bio è l’unica strada in grado di restituire competitività al settore. “Non serve la coltivazione intensiva: l’agricoltura biologica può diventare la nostra carta: piccoli ma forti fra i giganti dell’Unione Europea”, sostiene Ante Ivanika,  un coltivatore biologico croato. La battaglia si preannuncia decisiva per le sorti dell’agricoltura croata.
Fonte: La Nuova Ecologia

Terza conferenza sul bio di Ifoam EU

IFOAM UE organizza la 3° Conferenza sulla trasformazione degli alimenti biologici in collaborazione con Synabio. L’incontro si terrà il 17-18 novembre 2014 a Parigi presso la sede MAS (Maison des Associations de Solidarité), al civico 18 di  rue des Terres au Curé e vedrà Suolo e Salute tra gli sponsor dell’evento. La conferenza di quest’anno si propone di condividere le esperienze pratiche principalmente in materia di sostenibilità ( performance ambientali – gestione dei rifiuti alimentari), integrità ( Controllo e import) e qualità (additivi, processi, etichettatura ). Tutti questi temi saranno trattati alla luce della proposta di un nuovo regolamento biologico dell’UE, attualmente oggetto di un processo di codecisione che coinvolge il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea. La due giorni parigina sarà l’occasione per mettere a confronto le pratiche più innovative in materia di agricoltura biologica realizzate da aziende e organizzazioni coinvolte nel settore, e costituirà un momento di confronto fondamentale tra esperti, professionisti, produttori, certificatori, scienziato, aziende biologiche, e tutti quei soggetti interessati e rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie. In particolare , l’evento di novembre sarà una grande occasione per mettere in rete gli  esperti e altre parti interessate provenienti da tutta Europa dopo il grande successo del 2 ° congresso “IFOAM Processing UE” tenutosi nel novembre 2012 a Francoforte, Germania . Maggiori informazioni si possono ottenere a questo indirizzo web.
Fonte: IFOAM EU

Alla Puglia il primato per l’uva da tavola bio

E’ la Puglia il territorio con la maggiore produzione di uva da tavola biologica in Europa. A confermarlo i dati dell’Osservatorio Regionale per l’Agricoltura Biologica (ORAB – Puglia), secondo i quali ad oggi sono la 2.419 gli ettari di uva da tavola convertiti al biologico, dei quali 1.315 certificati e 1.103 ettari in conversione. E proprio oggi, presso l’Aula Magna dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, è in corso di svolgimento workshop finale sul Progetto SAL.U.TA “Tecniche biologiche di produzione e conservazione per la salubrità dell’uva da tavola”. Si tratta di un progetto quadriennale (D.M. MIP.A.A.F 24327/7742/09 del 22/10/2009, Bando Agricoltura Biologica DM. 314/2007) che si è occupato di approfondire le tematiche legate alla gestione, produzione e conservazione del prodotto per la successiva esportazione, con l’obiettivo dichiarato di individuare le migliori soluzioni tecnico-scientifiche nel settore dell’uva da tavola biologica.Proprio l’esportazione, in particolare, è stato uno dei fattori determinanti che ha contribuito al primato della regione pugliese, che nel tempo ha incrementato in maniera significativa le proprie esportazioni verso paesi sia europei che extraeuropei, grazie proprio alle caratteristiche bio della produzione locale. Il workshop costituisce occasione di confronto e dibattito tra comunità scientifica, istituzioni, imprenditori ed operatori del comparto uva da tavola bio . Durante la giornata verranno esposti e discussi alcuni dei principali risultati ottenuti dal progetto.
Fonte: Greenplanet

Mipaaf: pubblicato l’invito per presentare i progetti di promozione del vino nei Paesi terzi

Il Mipaaf ha pubblicato nei giorni scorsi l’invito alla presentazione dei progetti per la campagna 2014/2015 destinati alla promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi. Per questa campagna 2014/2015 non è possibile presentare progetti di promozione a valere unicamente sui fondi quota nazionale. Le singole Regioni e le Province Autonome pubblicheranno prossimamente specifici inviti che riporteranno le scadenzepreviste per la presentazione dei progetti. Ulteriori informazioni circa le azioni ammissibili a finanziamento, le modalità di presentazione della domanda, i criteri di valutazione e i tipi di spesa eleggibili, è possibile consultare questa pagina del sito del Mipaaf. La pagina web riporta tra l’altro il testo integrale del DM 36326 del 09 Maggio 2014 (OCM Vino – Misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” – Invito alla presentazione dei progetti campagna 2014/2015. Modalità operative e procedurali per l’attuazione del Decreto Ministeriale n. 4123 del 22 luglio 2010), l’Elenco dei Paesi e un esempio di contratto tipo.
Fonte: Mipaaf, Sinab

Il 22 a Piacenza il convegno “L’Agricoltura Biologica, una risposta al rischio pesticidi”

Giovedì prossimo 22 maggio a partire dalle ore 10.30 si terrà presso l’Aula Magna del Campus Agroalimentare Raineri Marcora di Piacenza il convegno “L’Agricoltura Biologica, una risposta al rischio pesticidi”.  Ad aprire i lavori la dott.ssa Teresa Andena, Dirigente del Campus, mentre Giuseppe Miserotti, presidente regionale dell’ISDE (Associazione dei Medici per l’Ambiente), relazionerà riguardo gli effetti tossici dei pesticidi sull’uomo e sull’ambiente. Elisabetta Russo di ARPA Piacenza parlerà invece di monitoraggio ambientale ed in particolare delle componenti acqua, aria e suolo. Per Suolo e Salute il Direttore Marketing, Sviluppo e Rapporti Istituzionali Alessandro D’Elia illustrerà i principi della certificazione dei prodotti biologici, mentre in chiusura il direttore della Cooperativa “Il Gotico” di Piacenza, Maurizio Frignani, parlerà dell’offerta e del consumo dei prodotti biologici. All’incontro di Piacenza saranno presenti anche alcuni produttori biologici, componenti dei Gruppi di Acquisto piacentini ed un rappresentante di Legambiente che informerà la platea circa le iniziative attualmente in   corso a livello locale.
Fonte: Suolo e Salute