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Category: Bio News

Il bio contro il global warming

Coltivare biologico per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici? E’ questa  la suggestiva e interessante strategia suggerita e proposta dal Rodale Institute (www.rodaleinstitute.org), ente di ricerca americano no profit sull’agricoltura biologica, autore di un interessante documento dal titolo Regenerative Organic Agriculture and Climate Change –  A Down-to-Earth Solution to Global Warming (l’agricoltura biologica rigenerativa e I cambiamenti climatici – una concreta soluzione al global warming). Secondo il documento, le pratiche biologiche hanno la possibilità di contrastare gli effetti del riscaldamento globale grazie alla loro capacità di sequestrare carbonio nel terreno in quantità variabili tra le 2,4 e le 6,4 tonnellate/ettaro/anno. Questo significa che se il metodo biologico fosse esteso a livello globale, ciò si tradurrebbe nella capacità attiva di sequestrare tra 10 e 30 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno, ovvero un quantitativo compreso tra il 20 e il 60% delle emissioni di CO2 del mondo intero. Una quantità enorme che consentirebbe davvero di risolvere quasi per intero l’annoso problema del riscaldamento globale del pianeta. Se poi interventi di questo tipo fossero estesi ai pascoli, il quantitativo di CO2 sequestrato potrebbe arrivare perfino al 70% del totale. Arrivando addirittura a invertire l’attuale tendenza al riscaldamento del pianeta. Un vantaggio che potrebbe ulteriormente aumentare in considerazione del fatto che il passaggio dal chimico al biologico comporterebbe una sensibile diminuzione anche dei gas serra emessi in atmosfera dalle pratiche agricole. La soluzione sembra quindi a portata di mano. Resta da vincere la resistenza di tutti coloro che, mondo della chimica in primis, continuano a sostenere l’agricoltura tradizionale per evidenti interessi economici. Al mondo del biologico l’onere e l’onore di sostenere una soluzione che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro non solo dell’agricoltura me dell’umanità tutta. Il documento in formato pdf è scaricabile a questo indirizzo.
Fonte: Rodale Insittute, Ecoblog

La ricetta anticrisi? E’ bio

Continua la crescita del biologico. Un successo in netta controtendenza rispetto alla diffusa crisi e contrazione dei consumi, in special modo nel settore agroalimentare. Come riportato recentemente dal Sinab in riferimento al primo semestre 2013, e ripreso da diverse testate nazionali, i consumi di prodotti biologici sono aumentati di quasi il 9%, con un’impennata rispetto al tasso di crescita registrato nel biennio 2008-2009, che si attestava al 3%. Il “consumatore biologico” tipo è tipicamente residente nel Centro-Nord Italia, appartiene ad un nucleo familiare con reddito mensile superiore ai 3.550 euro, è laureato e ha figli minori di 12 anni. E sceglie il biologico perché convinto della migliore qualità e salubrità di ciò che acquista, dimostrandosi quindi disposto anche a pagare un prezzo maggiore in cambio di una qualità superiore. Ma il biologico si sta imponendo anche nelle mense scolastiche: quelle bio infatti sono aumentate in un quinquennio addirittura del 50%, e oggi sono ben 1,2 milioni i pasti consumati annualmente negli istituti scolastici italiani. Ottime le performances anche a livello di Gdo, dove un prodotto relativamente nuovo come il vino biologico (recente protagonista di Vinitaly bio) ha visto un incremento delle vendite del 4%, a dronte di una corrispondente flessione del vino tradizionale de, 6,5%. I consumatori stanno dimostrando fiducia nei confronti del vino biologico, stando almeno a quanto risulta dai dati elaborati da Wine Monitor di Nomisma (e ripresi nei numeri precedenti di questa newsletter): per 4 consumatori su 10 scegliere vino biologico significa optare per un prodotto di qualità superiore rispetto ai vini tradizionali. E, considerando che il nostro paese è al terzo posto in Europa per estensione di vigneti biologici, si ha un’ulteriore riprova di un graduale ma sempre più evidente orientamento del mercato interno ed estero verso la qualità certificata del biologico.

Fonte: Sinab, Nomisma, Italia Oggi, Repubblica

A Pesaro il 3 e il 4 maggio StileBio 2014

Dopo gli ottimi riscontri dell’”edizione zero”, svoltasi lo scorso settembre, Pesaro ospiterà dal 3 al 4 maggio la prima edizione di StileBio, rassegna dedicata al mondo dell’agricoltura biologica realizzata da Fiera di Pesaro in collaborazione con il Convention Bureau Terre Ducali, Ethos Promotion e Terre Rossini e Raffaello. La prima “prova”, tenutasi nell’autunno 2013, ha infatti registrato grande interesse da parte sia del pubblico che degli operatori, con circa 3.500 visitatori, 50 stand di produttori bio e oltre 200 operatori accreditati. Gli obiettivi della manifestazione sono stati sintetizzati da Sandro Innocenti, responsabile di Ethos Promotion: “Dopo il successo del 2013 abbiamo deciso di rilanciare l’appuntamento con StileBio per presentare le eccellenze agroalimentari del centro Italia ma anche di altre realtà territoriali. Grazie ai numeri dell’edizione zero, infatti, siamo stati contattati da produttori provenienti da ogni parte d’Italia. Contribuiamo, così, sia a creare e a sviluppare reti commerciali tra produttori biologici e operatori commerciali, sia ad avvicinare l’opinione pubblica al concetto di produzione agricola biologica, etica e consapevole. In tal senso, oltre agli espositori, ai laboratori, agli operatori di Eco-cosmesi, pensiamo di incrementare le sinergie e le collaborazioni con gli istituti alberghieri del territorio. Infine stiamo organizzando anche convegni con referenti delle forze dell’ordine e del Ministero dell’Agricoltura per insegnare ai consumatori come riconoscere le etichette bio e come distinguere i prodotti contraffatti da quelli biologici. Credo che si tratti di un argomento molto sentito a Pesaro anche alla luce delle recenti inchieste sulle fase certificazioni Bio che hanno scosso tutti quei cittadini che credono nel biologico e ne acquistano i prodotti”. L’agroalimentare, nelle parole del presidente del Covnention Bureau Terre Ducali Luca Pieri, è il vero strumento di rilancio del territorio e dell’economia marchigiani: “I numeri dell’edizione zero confermano la mia idea: il nostro territorio può puntare fortemente per la sua crescita economica, sul settore agroalimentare tenendo sempre al centro della produzione l’obiettivo della qualità.”

Fonte: Federbio

 

Il padiglione del vino italiano a Expo 2015 affidato a Vinitaly di Veronafiere

Sarà Vinitaly, marchio detenuto da Veronafiere, ad occuparsi della realizzazione dell’importante Padiglione del vino italiano in occasione di Expo 2015. Ad annunciarlo il Ministro Martina, nel corso della conferenza stampa “Il vino italiano per Expo Milano 2015” tenutasi proprio durante l’ultimo Vinitaly  presso l’area del Mipaaf. Vinitaly lavorerà in sinergia con il Mipaaf – Padiglione Italia ed Expo S.p.a. con obiettivo dichiarato di coinvolgere l’intera filiera vitivinicola italiana,  dalle associazioni ai produttori, dai distributori a tutti coloro che sono impegnati nella divulgazione della cultura enologica nel nostro paese. Il Padiglione si svilupperà su circa 2.000 mq all’interno del Padiglione Italia, interessando un’area centrale di  Expo e beneficiando quindi di un’elevatissima visibilità. Commentando la scelta del Ministero, Martina ha così commentato: “La scelta di Vinitaly è una scelta di competenza, esperienza e professionalità fatta nella consapevolezza che possa assicurare al vino italiano una importante e adeguata rappresentazione nell’ambito di Expo Milano 2015. Vinitaly è la manifestazione che ha scandito e accompagnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo negli anni a rendere il vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario”.

Fonte: AIOL

L’acquacoltura biologica approda in tv

Nell’ambito della trasmissione televisiva di Rai 3 Geo&Geo martedì scorso 15 aprile è andato in onda un intervento della dott.ssa Pagliarino, del CNR-CERIS, riguardante l’acquacoltura biologica e in particolare il progetto Sanpei. Il progetto, realizzato dall’Istituto di biologia ambientale e forestale del Cnr (Ibaf-Cnr) e finanziata dall’Ufficio agricoltura biologica del Mipaaf è stato attivato con l’obiettivo di fornire dati uitili per la valorizzazione di specie autoctone destinate all’acquacoltura biologica e idonee al consumo da parte dei bambini. A questo link è possibile consultare il Comunicato stampa dello stesso CNR riguardante il progetto Sanpei.

Fonte: CNR, Sinab

Pubblicato il Reg. 354/2014 che modifica il Reg.(CE) 889/2008

La Commissione UE ha pubblicato l’8 aprile u.s. il Regolamento di Esecuzione n. 354/2014, recante modifiche agli allegati I, II, V e VI e all’articolo 24 del regolamento (CE) n. 889/2008 che riporta le modalità di applicazione del rego­lamento (CE) n. 834/2007 riguardo la produzione biologica  l’etichettatura e i controlli dei prodotti biologici. Nello specifico, il Reg. 354 recepisce in particolare una serie di richieste provenienti dal mondo produttivo italiano e per questo supportate dal Mipaaf in collaborazione con il CRA.

Qui di seguito si sintetizzano le principali modifiche apportate da approfondire con la lettura del Regolamento:

– sono state incluse nell’allegato I del Reg. (CE) n.889/08 concimi ed ammendanti, le sostanze digestato da biogas, proteine idrolizzate da sottoprodotti di origine animale, leonardite, chitina e sapropel ;

– il limite «0» per il cromo VI relativo a determinate sostanze elencate  nell’allegato I del regolamento (CE) n. 889/2008 è stato sostituito da “non rilevabile”;

– sono stati inclusi nell’allegato II del Reg. (CE) n. 889/08 i prodotti fitosanitari grasso di pecora, laminarina e silicato d’alluminio (caolino);

– sono state eliminate dall’allegato I del Reg. (CE) n. 889/08 le sostanze  attive gelatina, il rotenone estratto da Derris spp., Lonchocarpus spp. e Therphrosia spp., il fosfato di diammonio, l’ottanoato di rame, l’allume di potassio (solfato di alluminio, kalinite), gli oli minerali e il permanganato di potassio in quanto non più previste dalla legislazione orizzontale sui prodotti fitosanitari (Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione);

– sono state adattate  denominazione, descrizione, requisiti di composizione e condizioni per l’uso di talune sostanze e microrganismi elencati nell’allegato II del regolamento (CE) n. 889/2008, segnatamente riguardo a oli vegetali, microrganismi utilizzati nella lotta biologica contro i parassiti e le malattie, feromoni, rame, etilene, olio di paraffina e bicarbonato di potassio ;

– sono stati reinseriti i prodotti omeopatici nell’art. 24 par. 2 del Regolamento (CE) n. 889/08 in quanto erroneamente omessi dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 505/2012;

– nell’allegato V “Materie prime per mangimi” del Reg. (CE) n. 889/08 è stato soppresso  il fosfato deflourato (descrizione erroneamente generica) reinserendo il fosfato monocalcico deflourato ed il fosfato

bicalcico deflourato, prodotti erroneamente sostituiti in precedenza dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 505/2012 ;

– nell’allegato VI “Additivi per mangimi impiegati nell’alimentazione animale” del Reg. (CE) n. 889/08  è stata soppressa la precedente approvazione della clinoptilolite concessa dal regolamento(CE) n. 1810/2005 della Commissione ,  ne è stato ampliato l’uso come additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali e ne è stato cambiato il codice, ora 1g568.

L’art. 2 relativo al reinserimento dei prodotti omeopatici, si applica a partire dal 16 Giugno 2012.

Il testo in italiano del Regolamento 354/2014 è consultabile a questo link.

Fonte: Commissione UE, Sinab