Suolo e Salute

Category: Bio News

On line il nuovo elenco degli operatori bio italiani

E’ consultabile on line il nuovo Albo degli  Operatori Biologici Italiani derivato dal SIB e realizzato sul SIAN. L’elenco riporta tutte le informazioni previste d all’art. 92 ter del Reg. (CE) n. 889/08. Per ogni operatore è possibile consultare il Documento Giustificativo e, nel caso di operatori che commercializzato prodotti biologici, anche l’Attestato di Conformità rilasciati dall’Organismo di Controllo. E’ possibile inoltre consultare i dati anche riferiti  alle annualità 2009-2012, per verificare la presenza degli operatori nei relativi elenchi. Per gli operatori che hanno effettuato la notifica nei Sistemi Informativi delle Regioni Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Umbria le informazioni riportate non sono ancora complete: in questi casi ulteriori informazioni possono essere ottenute tramite i Sistemi Informativi regionali o gli albi pubblici regionali. L’Albo è aggiornato costantemente grazie alle notifiche effettuate sul Sistema Informativo del Biologico provenienti da Organismi di Controllo, Regioni e Pubbliche Amministrazioni oltre che dallo stesso Ministero. Il link è disponibile sul sito del Sinab in home page nella sezione  “Aziende biologiche in Italia – Trova”
Fonte: SINAB

Segnali di crescita per il vino bio italiano

Il nuovo rapporto Wine Trend, realizzato dall’osservatorio Nomisma Wine Monitor, evidenzia una crescente interesse degli italiani per il vino biologico. Stando al rapporto infatti l’11,6% dei nostri connazionali ha scelto almeno una volta nel 2013 di provare un vino biologico, con un incremento molto consistente rispetto al 2% del 2012. Sempre secondo i dati dello studio, il 6,4% degli italiani ha scelto di acquistare la propria bottiglia di vino biologico nei negozi, mentre il restante 5,2% ha optato per una “bevuta bio” al ristorante o in enoteca. Un trend questo che comincia a premiare il mercato della produzione di vino bio, particolarmente attivo nel nostro Paese. In Italia infatti al 2012 l’8% dei vigneti era biologico, contro una media mondiale del 4%. In Europa, l’Italia si colloca al terzo posto con 57.000 etari vitati biologici contro i 65.000 della Francia e gli 81.000 della Spagna. Tra le regioni a maggiore vocazione biologica la Sicilia, con oltre 16.000 ettari, seguita dalla Puglia (10.173) e dalla Toscana (5.887 ettari).
Per quanto riguarda l’export, un mercato particolarmente importante è quello degli Stati Uniti, con un giro d’affari complessivo del settore enologico Made in Italy pari a 1,1 miliardi di euro, dei quali il vino bio rappresenta attualmente il 5,2%. Un mercato, quello statunitense, dove una volta di più si riaccende la sfida a distanza con la Francia, ancora in testa con 65 milioni di euro di export per quanto riguarda i vini biologici, a fronte dei 56 dell’Italia. Le due nazioni rappresentano rispettivamente il 33,7% ed il 29,3% dell’import biologico americano complessivo. Ottimi segnali per un settore che, lo ricordiamo una volta di più, quest’anno ha avuto la sua consacrazione definitiva anche con la prima edizione di Vinitaly Bio, appena concluso a Verona nell’ambito di Vinitaly 2014.
Fonte: Teatro Naturale

Regione Marche: 500.000 per il biologico

La Regione Marche ha approvato il bando Domande di aiuto/pagamento a superficie, a valere sugli accordi agro ambientali d’area per la tutela della biodiversità – Campagna 2014  relativo all’anno 2014 per il sostegno all’agricoltura biologica del PSR 2007-2013. Il bando prevede per questa misura lo stanziamento di 500.000 euro. Possono accedere ai pagamenti agro ambientali tutti gli imprenditori agricoli iscritti nell’Anagrafe delle aziende agricole, in possesso di partita IVA agricola o combinata ed inseriti al registro delle imprese agricole della C.C.I.A.A. che si impegnano a dare sostegno all’agricoltura Biologica, a condizione che vengano rispettate le seguenti condizioni:

vengano adottati i criteri di gestione obbligatori di cui all’allegato II del Reg. (CE) 1782/2003 riguardante i seguenti campi: sanità pubblica, salute delle piante e degli animali; ambiente; benessere degli animali;

vengano attuate tecniche agricole in conformità alle buone condizioni agronomiche e ambientali di cui all’articolo 5 del Reg. CE 1782/2003, secondo i requisiti minimi stabiliti dalla Regione Marche;

vengano rispettati i requisiti in materia di sicurezza sul lavoro prescritti dalla normativa comunitaria pertinenti con gli impegni della misura con particolare riferimento alla protezione individuale nell’utilizzo di prodotti chimici.

I destinatati del finanziamento devono presentare la domanda o demandando il compito ad un Centro Autorizzato di Assistenza Agricola accreditato da AGEA o tramite il supporto di un libero professionista. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è stabilito al 15 maggio 2014.

Fonte: Regione Marche, ANFOS, Cliclavoro

Al via domenica Vinitaly Bio

Sta per aprire i battenti la 48esima edizione di Vinitaly, la più celebre e importante manifestazione enologica italiana, in programma dal 6 al 9 aprile 2014. Quest’anno, anche il mondo del biologico ha ottimi motivi per essere interessato all’appuntamento veronese. Grazie all’accordo realizzato tra Veronafiere e FederBio infatti, l’edizione di quest’anno vedrà per la prima volta svolgersi anche “Vinitalybio”, il nuovo salone specializzato dedicato ai vini biologici certificati, ospitato all’interno del padiglione 11. Un progetto pensato per valorizzare la produzione enologica certificata secondo le norme del regolamento UE n. 203/2012 sulla produzione e l’etichettatura del vino biologico, entrato in vigore il 1° agosto dell’anno scorso. “Il progetto – spiega il presidente di Veronafiere Ettore Riello – risponde alla logica dell’Ente di innovare continuamente i propri prodotti per adeguarli ai cambiamenti del mercato. Vinitalybio è una grande occasione di visibilità per le cantine biologiche italiane che rappresentano il 6,5% del vigneto nazionale con 53 mila ettari coltivati, ponendo l’Italia al secondo posto per estensione a livello mondiale. L’Italia, inoltre, con una quota del 13% rappresenta il terzo esportatore di vini bio negli Stati Uniti.”
«Con l’entrata in vigore nel 2012 del regolamento sulla produzione biologica anche per il vino – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo colto l’occasione per adeguare alla normativa europea la nostra offerta fieristica, dando uno spazio distinto alle produzioni certificate. Come tutte le iniziative che mettiamo in campo per le rassegne, anche Vinitalybio è pensato per favorire il business e per questo l’accordo con FederBio prevede anche un’attività di incoming per portare a Verona buyer provenienti dai mercati più interessanti per il consumo di vini biologici, in particolare Germania, Svizzera e Paesi Scandinavi.»
Il Presidente FederBio Paolo Carnemolla sottolinea l’importanza della certificazione anche nel caso dei vini biologici, in quanto è proprio la certificazione “ che rappresenta l’unica garanzia per chi intende acquistare un vino ottenuto secondo i principi e le rigorose normative dell’UE in materia di biologico. (…). Questo è l’unico requisito indispensabile per partecipare alla manifestazione e sul rispetto del quale FederBio supporterà Veronafiere con apposito personale e verifiche mirate. La certificazione biologica è del resto orami riconosciuta a livello internazionale pure fuori dall’UE, dunque è un’opportunità straordinaria anche per il vino italiano per migliorare ulteriormente il proprio posizionamento sui mercati”.

La prima edizione conterà su 1000 mq di superficie e  oltre 100 espositori certificati. Nel corso dei 4 giorni di Vinitaly, oltre agli stand dei diversi produttori inoltre anche un’enoteca  dove apprezzare i vini biologici presentati all’appuntamento veronese. In calendario poi una serie di eventi di degustazione organizzati da FederBio e rivolti ai buyer e giornalisti che vogliono approfondire la conoscenza dei vini biologici e, a completare la proposta biologica dell’edizione 2014 di Vinitay, il convegno “Il vino biologico italiano alla sfida dei mercati”: un’occasione di confronto sulle potenzialità del mercato del vino biologico in Italia e all’estero e sulle opportunità commerciali della certificazione biologica per la filiera vitivinicola.

Il programma di dettaglio degli eventi di Vinitaly Bio è consultabile a questo link
Fonte: FederBio

Anabio: positiva la proposta di riforma del biologico ma alcuni punti restano da chiarire

A seguito della proposta della Comunità Europea di revisione del regolamento sul biologico, in un comunicato l’Anabio, associazione per l’agricoltura biologica della CIA, fa sapere che “l’obiettivo è ambizioso, alcuni interventi sono significativi, ma ci sono degli aspetti che destano qualche perplessità e vanno necessariamente approfonditi. Anabio-Cia sottolinea che l’obiettivo della proposta è quello di “ migliorare l’attuale normativa e di favorire lo sviluppo sostenibile delle produzioni biologiche dell’unione” e, al tempo stesso, di “ garantire condizioni di concorrenza eque per gli agricoltori e gli operatori, consentire al mercato interno di essere più efficiente e di mantenere e migliorare la fiducia del consumatore verso i prodotti biologici”. Per questi motivi, l’associazione ritiene particolarmente interessante sia “l’abolizione di 37 dei 135 adempimenti imposti attualmente agli operatori” sia il rafforzamento del concetto di approccio “basato sul rischio in materia di controlli”, un criterio che secondo Anabio “dovrebbe contribuire a dare fiato agli operatori onesti liberandoli, in funzione della loro accertata affidabilità, di una parte di questo onere”. Accolta con favore anche la novità costituita dalle certificazione di gruppo, che si traduce in una riduzione degli oneri per gli agricoltori e in una contemporanea riduzione degli adempimenti, favorendo in particolare l’associazionismo soprattutto tra piccoli produttori, costretti troppo spesso ad abbandonare il sistema di certificazione in passato per l’eccessivo carico burocratico. “La proposta – prosegue il comunicato – rafforza la distintività’ del metodo biologico, in quanto esplicita ancora meglio la sua forte sostenibilità impegnando il settore ad assicurare l’utilizzo responsabile di energia e risorse naturali, come l’acqua, il suolo e l’aria”. Non mancano però le critiche e le perplessità su alcuni punti della proposta: in particolare secondo Anabio-Cia “si limita fortemente la possibilità di abbreviare il periodo di conversione e questo può rappresentare un limite in quanto mettere a coltura terreni precedentemente abbandonati dovrebbe essere favorito”.
Per migliorare la proposta, chiosa il comunicato, “la CIA svilupperà il suo impegno affinché vengano apportati i necessari miglioramenti alle nuove normative”.
Fonte: Agrapress

 

Lettera a Martina e Olivero di FederBio, Aiab e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica

FederBio, Aiab e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica hanno scritto al ministro Martina e al viceministro Oliviero una lettera in cui manifestano la loro piena disponibilità per promuovere congiuntamente azioni, strategie e proposte a favore dell’agricoltura biologica e biodinamica e dell’intero settore del bio. A renderlo noto un comunicato congiunto delle tre associazioni, in cui le stesse “avanzano concrete proposte per creare le condizioni favorevoli al rilancio dell’agricoltura biologica del nostro paese”. “Expo 2015, OGM, PAC, sono alcuni dei temi di stretta attualità sui quali le tre associazioni hanno voluto soffermarsi e per i quali auspicano scelte e azioni congiunte per assicurare un futuro sostenibile a un settore espressione della qualità agroalimentare italiana, riconosciuto a livello mondiale, trainante per l’economia del paese e che offre opportunità imprenditoriali ai giovani e di rilancio alle aree più marginali”. Nella lettera, inoltre, le associazioni firmatarie auspicano “un miglioramento organizzativo del sistema del bio, con la richiesta di una semplificazione burocratica ed una più ampia e pratica partecipazione delle associazioni rappresentative di tutto il comparto ai tavoli tecnici per la concertazione sulle questioni normative e tecniche di livello europeo e nazionale”. Per il Presidente FederBio Carnemolla “alla vigilia di appuntamenti cruciali per il paese come l’avvio della nuova programmazione dei fondi europei e dell’expo di Milano e in quadro di impegno collettivo straordinario per il rilancio dell’economia e della competitività del paese, il settore biologico nazionale ha voluto dare con questa lettera congiunta al governo un segnale unitario e concreto di disponibilità”. “Mmentre si chiacchiera ancora troppo genericamente di ‘Made in Italy’ – prosegue Carnemolla – il modello agricolo e alimentare biologico italiano è già leader in Europa e ai primi posti nel mondo, offriamo al ministro Martina e al viceministro Olivero la nostra piena, immediata e fattiva collaborazione per costruire le condizioni di un rilancio dell’agricoltura italiana che guardi alla qualità, alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio e della biodiversità in un quadro normativo già pienamente europeo e sullo scenario di un mercato mondiale che attende solo di essere conquistato. Ci auguriamo davvero che il ministro Martina e il viceministro Olivero sappiano cogliere il segnale unitario che viene dal mondo del biologico nel quale tante imprese e tanti giovani si stanno impegnando e si facciano portatori, nel mondo politico e istituzionale del modello agricolo e alimentare che il biologico rappresenta fondato sulla biodiversità, sulla sostenibilità, sulla giustizia sociale, sulla qualità”.
Fonte: Agrapress