Suolo e Salute

Category: Bio News

Al CRA-RPS di Roma un seminario sul bio USA

E’ in programma il 22 gennaio prossimo presso la sede del CRA-RPS di Roma un seminario riguardante gli aspetti tecnici e normativi del bio statunitense. All’incontro interverranno il Dott. Robert Turnbull, dell’Iowa State University, che parlerà delle normative e della struttura del mercato del biologico USA, e la Professoressa Kathleen Delate, dello stesso ateneo, che terrà un intervento sui servizi agroecologici e ecosistemici del biologico statunitense. Il programma completo può essere consultato collegandosi a questo  link

Fonte: Sinab

Mipaaf, nota di chiarimento su notifica del contoterzista e documento giustificativo

E’ stata pubblicata la Nota n. 2137 del 13 gennaio 2014 con la quale il Mipaaf ha diffuso alcune precisazioni in merito ad aspetti inerenti la notifica del contoterzista e le indicazioni che devono essere riportate nel documento giustificativo. Il testo completo della nota è consultabile a questo link.

Fonte: Mipaaf, Sinab

La DG SANCO pubblica una relazione sui controlli di produzione e etichettatura bio in Italia

E’ stata pubblicata dall’Ufficio Veterniario e Fitosanitario della DG SANCO una relazione riguardante i risultati dell’audit realizzato nell’aprile del 2013 in Italia in merito ai sistemi di controllo e di etichettatura del biologico. Dalla relazione sono emerse alcune criticità del sistema nel nostro paese. In particolare secondo quanto riportato nella relazione, manca una buona coordinazione tra le autorità competenti. Le riforme strutturali in corso inoltre rendono più debole il il sistema di supervisione degli enti di controllo. Su questi aspetti, viene sottolineata l’importanza della creazione di un comitato nazionale con il compito di  far fronte a questi problemi. Un altro punto importante evidenziato dal testo è che al momento il sistema di controllo sulle importazioni di prodotti biologici non garantisce appieno che le spedizioni siano effettivamente verificate secondo quanto previsto dalla normativa europea, rendendo potenzialmente permeabile l’Italia all’entrata di lotti non conformi. In particolare vengono sottolineate alcune carenze riguardanti la gestione degli animali, le deroghe all’uso di mangimi convenzionali e la verifica accurata delle informazioni da parte degli organismi di controllo. Malgrado queste criticità, il report della DG SANCO sottolinea che l’attività di supervisione degli organi di controllo da parte delle autorità competenti è basata su un numero sufficiente di valutazioni negli uffici centrali e regionali, e che i controlli, effettuati su piani annuali, sono basati su criteri di riscio afeguati, grazie ad un numero di campioni analizzati dagli organismi di controllo e di verifiche effettuate dalle autorità competenti a livello di mercato che consentono di ottenere un quadro chiaro sul livello di conformità nell’agricoltura biologica. Il testo completo della RELAZIONE è consultabile a questo link , unitamente alle raccomandazioni della stessa DG SANCO.  A questo link  inoltre è possibile consultare gli altri rappporti di audit relativi ad altri Paesi e ad altri settori.

Fonte: Commissione UE, Sinab, AIOL

Pubblicato il Reg. UE n. 299/2013 – Commercializzazione olio di oliva

Con la pubblicazione del regolamento comunitario 299/2013 il 26 marzo scorso anche olivicoltori, frantoi aziendali, sansifici e commercianti di olive saranno obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico. Il nuovo regolamento europeo stabilisce infatti che “le persone e i gruppi di persone fisiche o giuridiche che detengono, ai fini dell’esercizio della loro professione o a fini commerciali, olio d’oliva ed olio di sansa, dalla fase dell’estrazione al frantoio fino all’imbottigliamento incluso, hanno l’obbligo di tenere registri di entrata e di uscita per ogni categoria di questi oli”. La nuova normativa europea estende quindi il campo di applicazione della tracciabilità obbligatoria anche agli oli di sansa e agli oli raffinati, prima esclusi, senza ammissione di deroghe, a differenza di quanto previsto dal DM 8077/09. Ad essere esentati dall’obbligo pertanto restano solo gli operatori che detengono oli esclusivamente “utilizzati per la preparazione di prodotti diversi dagli oli destinati all’alimentazione; destinati all’autoconsumo; preconfezionati ed etichettati.” In base all’attuale formulazione della bozza di decreto, inoltre, non sarebbero tenuti al registro di carico e scarico anche quegli olivicoltori che cedessero l’intera loro produzione, in olive od olio, a un frantoio o a un commerciante. Ma il confezionamento anche di una sola bottiglia di olio automaticamente fa scattare l’obbligo di renuta dei registri. Restano invece dubbi in merito agli oli a denominazione d’origine e quelli biologici e proprio per questo motivo i diversi attori della filiera, riuniti in settimana per discutere il nuovo provvedimento nazionale che recepirà il regolamento 299/2013, hanno chiesto che venga istituito un unico registro per le annotazioni. Richiesta che si oppone all’orientamento di alcune strutture ministeriali intenzionate a separare oli Dop e bio dagli altri oli extra vergine. Quanto chiede la filiera è una semplificazione delle procedure e l’istituzione di un unico registro Sian che comprenda tutti gli oli. In termini pratici, pertanto, a partire dal 1° gennaio 2014 tutti gli operatori devono dotarsi di Pin per acceso al sistema Sian. È inoltre specificato che “le annotazioni nei registri si effettuano entro e non oltre il sesto giorno successivo a quello dell’operazione, giorni festivi compresi.” La tenuta dei registri potrà in ogni caso essere delegata alle associazioni di categoria e ai centri di assistenza agricola. Novità anche sul fronte dei controlli: deputato a vigilare sul settore olivicolo-oleario sarà adesso il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari del Mipaaf (ICQRF). Secondo quanto previsto dall’articolo 2 bis, comma 4 del regolamento 299/2013 dovrà essere eseguito un controllo di conformità ogni mille tonnellate d’olio commercializzato. La bozza del decreto italiano inoltre fissa criteri precisi per l’identificazione di eventuali profili di rischio sul prodotto, tra i quali il prezzo, il periodo di produzione, il paese di origine e quello di destinazione.

L’agroalimentare verso Expo 2015: un incontro a Milano

E’ in programma per giovedì 23 gennaio presso la Sala dei Congressi di Piazza Duomo a Milano l’incontro “Innovazione nell’agroalimentare: ricerca e imprese verso Expo 2015”. L’incontro è organizzato dal Comitato Scientifico Internazionale per EXPO 2015 del Comune di Milano istituito dal Sindaco Pisapia sulla base di un accordo con i rettori delle 7 Università milanesi. Obiettivo del convegno milanese quello di confrontarsi sui principali “temi caldi” dell’agroalimentare italiano: ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, contraffazione, opportunità per le filiere agroalimentari. A discuterne alcuni dei più importanti rappresentanti del mondo dell’industria di settore, insieme ad esponenti del mondo universitario, delle pubbliche amministrazioni, rappresentanti delle principali associazioni di categoria, esperti di diritto. Tra gli interventi in programma, quello di Maurizio Martina, Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali con delega all’EXPO, il Commissario unico  EXPO 2015 Giuseppe Sala, la Presidente del Padiglione Italia Diana Bracco, il Commissario Europeo all’Expo David WilkinsonDa segnalare inoltre partecipazione del Presidente Comagri   Paolo De Castro e il presidente del CRA Giuseppe Alonzo. Il mondo del biologico sarà rappresentato dal presidente FederBio Paolo Carnelolla, che interverrà nel corso del dibattito “Specificità delle filiere agroalimentari: opportunità e vincoli”. Per le conclusioni, è in attesa di conferma la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Nunzia De Girolamo. Il programma completo del convegno è consultabile a questo indirizzo web.

Fonte: FederBio

Bio USA: prevista una crescita costante fino al 2018

Continua inarrestabile la crescita del biologico USA. Un’espansione di enorme importanza anche in Europa, considerato che gli Stati Uniti rappresentano il primo paese al mondo come richiesta di prodotti biologici. Similmente a quanto avviene anche in Europa (si veda in proposito l’articolo sulla consultazione pubblica sul bio), la domanda è cresciuta principalmente per un’aumentata consapevolezza ambientale, unitamente ad una maggiore attenzione alla salute, oltre che (a differenza del Vecchio Continente) in conseguenza di un aumento medio delle entrate pro-capire. La progressione ha assunto nei fatti l’aspetto di un vero e proprio boom se è vero che in 10 anni, dal 2002 al 2012, il bio statunitense è cresciuto del 240%. Il biologico nel 2010 ha contribuito per il 4% alla crescita del comparto agro-alimentare americano, mentre dal 2010 al 2012 gli acquisti dei cittadini d’oltreoceano sono aumentati del 7,67%. Per questi motivi, le stime più recenti accreditano il mercato bio USA di una crescita del 14% annuo fino al 2018, crescita riferita al CAGR, ovvero al tasso di crescita annuale composto. Un recente rapporto di TechSci Research, intitolato “United State Organic Food Market Forecast & Opportunities 2018” ha analizzato le caratteristiche e peculiarità del mercato biologico americano, identificando 3 segmenti del comparto: frutta e verdura (i più richiesti dai consumatori), latticini e prodotti confezionati. Il documento completo è disponibile online sul sito web di TechSci Research a questo indirizzo.

Fonte: Greenbiz.info