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Category: Bio News

Agricoltura, le principali misure presenti nella Legge di Stabilità

Sono molte le misure presenti nella Legge di Stabilità che riguardano il settore agroalimentare. Una delle più significative riguarda i giovani agricoltori, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, per i quali la norma prevede un’assegnazione in via preferenziale dei terreni pubblici ad uso agricolo  in affitto o concessione, includendo anche un meccanismo di determinazione del canone che impedisca operazioni speculative. Vengono inoltre ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Contemporaneamente, viene rifinanziato con 5 milioni di euro il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, condizione che riguarda ben 4 milioni di italiani in tutto il paese. Viene confermato inoltre anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire le esigenze di spesa fino all’attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza interruzioni che potrebbero compromettere l’ingresso di nuove realtà produttive. La legge prevede inoltre aliquote ridotte per i prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nelle coltivazioni sotto. Sono previsti inoltre 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99 al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale In vista di Expo 2015. Infine, vengono stanziate le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Una misura particolarmente significativa in quanto definisce le regole di partecipazione al cofinanziamento di tutti i programmi italiani tra Unione europea, Stato e Regioni. Ulteriori dettagli sul provvedimento possono essere consultati sul sito di Agricoltura Italiana On Line, la rivista telematica del Mipaaf.

Fonte: Mipaaf

De Girolamo sulla Legge di Stabilità: positive le misure per il settore agroalimentare

 “Ancora una volta il Governo ha dato attenzione al mondo agroalimentare e della pesca, con misure importanti che andranno a beneficio delle piccole e medie imprese del comparto e che favoriscono anche il ricambio generazionale. (…) In questo contesto credo sia un segnale molto positivo aver ripristinato le agevolazioni per la piccola proprietà contadina, favorendo gli agricoltori per i quali la terra è uno strumento di lavoro. Allo stesso tempo abbiamo inserito delle norme che favoriscono l’ingresso dei giovani in agricoltura, attraverso facilitazioni per l’accesso al credito e alla terra stessa. Nel bilancio abbiamo stanziato anche circa 10 miliardi di euro per coprire la quota di competenza nazionale suddivisa tra Stato e Regioni per l’attuazione delle politiche comunitarie per il settore agricolo e per quello della pesca”. Questo uno stralcio della dichiarazione resa dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, a commento delle misure per il settore agroalimentare e della pesca contenute nella Legge di Stabilità. “In vista di Expo – ha proseguito De Girolamo – e del contributo decisivo che il Ministero delle politiche agricole è chiamato a dare sono state assegnate le risorse che verranno utilizzate anche per la realizzazione del Padiglione Vino, un vero e proprio fiore all’occhiello per l’Italia”.

Fonte: AIOL

De Castro: l’agricoltura tema sempre più centrale. Serve nuova visione globale

Intervenuto al Forum eurasiatico di Verona, dedicato all’innovazione e all’internazionalizzazione, il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro ha dichiarato che “il tema dell’agricoltura, e più in generale del cibo, sta aumentando in maniera esponenziale la sua centralità e la sua strategicità nello scenario internazionale”. Secondo De Castro, “oggi le politiche per il settore agroalimentare, così come le scelte imprenditoriali, non possono più essere confinate entro il recinto europeo, ma devono necessariamente confrontarsi su scala globale”. Il presidente Comagri ha anche auspicato che Europa a Asia, considerati “due tra i principali attori internazionali”, “stimolino una nuova visione globale delle politiche agricole e alimentari e si dotino, in tempi brevi, di strumenti di governance funzionali a mitigare gli effetti delle inevitabili turbolenze connesse all’era d’instabilità dei mercati in cui siamo entrati”.

Fonte: Agrapress

Dal 31 ottobre al 2 novembre BioFach Japan

Si svolgerà a Tokyo dal 31 ottobre al 2 novembre 2013 BioFach Japan Organic Expo, la più grande fiera giapponese dedicata ai prodotti biologici. A renderlo noto la sede nipponica dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Claim dell’edizione di quest’anno sarà “Organic is our future” (“Il biologico è il nostro futuro”) e vedrà in particolare un ampio spazio dedicato ai prodotti biologici destinati all’infanzia.

La fiera si svolge in uno dei paesi più strutturati per quanto riguarda la certificazione biologica: sono infatti oltre 60 le organizzazioni e gli enti che certificano il biologico in Giappone, la più importante delle quali è la Jona (Japan Organic & Natural Foods Association), che ha celebrato proprio quest’anno il suo 20° anniversario. Ulteriori informazioni sulla fiera giapponese possono essere tratte dal sito della manifestazione http://www.biofach-japan.com/

Fonte: FederBio

Clima: uno studio FiBL premia il bio

Sono stati pubblicati recentemente i risultati di uno studio comparativo realizzato dall’Istituto di Ricerca dell’Agricoltura Biologica (FiBL, acronimo per Forschungsinstitut für biologischen Landbau) riguardo l’emissione di gas serra da terreni agricoli. L’Istituto, che ha sedi in Svizzera, Germania e Austria, si occupa di ricerca applicata e si avvale della professionalità di numerosi esperti in diversi campi dell’agricoltura biologica. Per lo studio in questione, l’Istituto ha lavorato insieme all’Università di Hohnheim (Stoccarda), comparando ed elaborando i dati di 19 studi diversi effettuati sull’argomento in tutto il mondo.

Stando agli esiti del lavoro, l’agricoltura biologica emette per unità di superficie meno ossido di azoto rispetto a terreni coltivati ad agricoltura convenzionale, ed assorbe un quantitativo leggermente superiore di metano atmosferico. Secondo il coordinatore dello studio, Andreas Gattinger di FiBL, i risultati premiano la scelta dell’agricoltura biologica: “Il fatto che terreni coltivati in biologico emettano quantità inferiori di ossido d’azoto sembra essere dovuto soprattutto alla qualità del suolo. Al contrario, le maggiori emissioni di ossido d’azoto in convenzionale sembrano dipendere in primo luogo dalla quantità di fertilizzanti azotati utilizzati”. Si tratta di uno primo passo e senza dubbio saranno necessari ulteriori studi che riguardino terreni e aree diverse, confrontando sistemi di coltivazione diversi, ma di certo la ricerca porta ulteriore acqua al mulino del biologico.

Oltre ad essere impegnato nel settore della ricerca pura legata all’agricoltura biologica,  il FiBL lavora anche a livello internazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica (International Federation of Organic Agriculture Movements IFOAM, International Organic Accreditation Service IOAS, International Society of Organic Agriculture Research ISOFAR etc.). Numerosi progetti e collaborazioni del FiBL si occupano in particolare dello sviluppo per la ricerca scientifica, della consulenza e dei servizi di certificazione biologica in Europa dell’Est, India, America Latina e Africa. L’Istituto inoltre è attivamente impegnato nella divulgazione delle conoscenze legate al biologico, offrendo consulenze, formazione e informazione sui temi legati al biologico. Per maggiori informazioni sull’attività dell’Istituto, è possibile consultare il sito internet http://www.fibl.org/ disponibile anche in lingua italiana

Fonte: Sinab, FiBL

OGM, Coldiretti: gli italiani nettamente contrari

Sulla scia delle polemiche innescate dalla vicenda dei campi OGM Friulani, la Coldiretti interviene con un comunicato in cui ribadisce la sostanziale e netta contrarietà degli italiani agli organismi geneticamente modificati: “quasi otto italiani su dieci (76%), con un aumento del 14% rispetto allo scorso anno, sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM) in agricoltura per difendere il territorio dalle contaminazioni”. I dati provengono da un recente sondaggio Ipr Marketing reso pubblico proprio in occasione dell’annuncio della raccolta di mais transgenico nel campo di Vivaro (Pordenone). Raccolta fatta, prosegue la nota Coldiretti, “nonostante il decreto interministeriale che vieta nel territorio nazionale, a salvaguardia della diversità biologica, la coltivazione di varietà di mais Mon810″. La Coldiretti sottolinea che il caso friulano non pone solo seri quesiti riguardo l’osservanza delle leggi vigenti, ma mette in discussione alcuni capisaldi dell’agricoltura italiana: “la contaminazione biotech delle campagne e’ un attentato alla biodiversità del territorio; gli OGM in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività’ e del Made in Italy”. Il comunicato si conclude con una riflessione sulla diffusione marginale degli OGM nei territori dell’Unione, a testimonianza del fatto che, a monte, sono state compiute precise scelte strategiche: riferendosi ai dati dell’ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications) “nell’Unione Europea sono rimasti solo cinque su ventisette paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare OGM, con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, una percentuale irrisoria della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001% della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa”.

Fonte: Agrapress, Coldiretti