Suolo e Salute

Category: Bio News

Al Sana Inea parla di biologico

E’ in programma il 9 settembre prossimo a Bologna Fiere presso la Sala Allemanda  nell’ambito del Sana 2013 il seminario “Il futuro dell’agricoltura biologica in Italia e nell’UE: quali opportunità per una maggiore integrazione delle politiche?”,organizzato da Inea per fare il punto sullo stato delle politiche sul biologico nell’Unione e tratteggiare gli scenari da prevedere nel prossimo futuro. Il Seminario rappresenta una delle tante attività che Inea, nel corso degli ultimi anni, ha dedicato specificatamente all’agricoltura biologica, affrontando questo tema dal punto di vista ambientale, economico e sociale e delle politiche dirette al suo sviluppo. Nel corso dell’incontro del 9 settembre interverranno rappresentanti delle istituzioni, di organizzazioni internazionali impegnate nel settore del biologico, delle realtà di Germania e Francia, due dei mercati più attivi sul fronte del biologico, insieme a rappresentanti del Mipaaf, della Regione Emilia Romagna e del mondo operativo. Per partecipare è  possibile inviare una mail alla segreteria organizzativa ad uno degli indirizzi qui riportati(ambrosini@inea.it; guidarelli@inea.it; lapoli@inea.it). Presentando all’ingresso della fiera l’invito al seminario inoltre sarà possibile poter accedere gratuitamente alla manifestazione. Il programma completo del seminario è disponibile a questo indirizzo.

Fonte: Inea, Rete Rurale

De Girolamo “festeggia” i suoi primi 100 giorni

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo fa il punto sui primi 100 giorni del suo dicastero, evidenziandone i risultati e ponendo l’accento sui temi ancora da affrontate.

“Dopo i primi 100 giorni di questa nuova avventura sono convinta che una parte del lavoro sia stato fatto, ma che tanto ancora manchi da fare. Ho affrontato il mio nuovo impegno da Ministro dell’Agricoltura con profonda passione e determinazione per fare del Made in Italy agroalimentare il vero motore della nostra ripresa. Mi sono battuta da subito per la sospensione dell’Imu anche sui terreni agricoli e i fabbricati rurali che abbiamo ottenuto, ma non basta. Sul tema continuerò a insistere, perché credo che si debba arrivare a una eliminazione definitiva di questa imposta ingiusta. Ho spinto affinché venisse data un’accelerazione alla legge contro il consumo del suolo e mi sono impegnata per vedere inseriti, all’interno del ‘Decreto del Fare’ provvedimenti volti a favorire la semplificazione e la modernizzazione del settore agricolo, come per esempio, un’imposizione fiscale agevolata per il gas serra. Uno sguardo particolare è stato rivolto alle cooperative agricole che operano in realtà particolarmente svantaggiate, in favore delle quali sono state decise agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche. Grazie a una legge delega, approvata a fine giugno, quindi, potremo dare risposte al comparto agroalimentare soprattutto sul versante della razionalizzazione della modernizzazione del settore. L’obiettivo sarà quello di attivare strumenti efficaci con cui intervenire su temi come il contrasto a fenomeni di economia irregolare e sommersa, la tracciabilità, l’etichettatura e il sostegno dell’inserimento dei giovani in agricoltura”.

De Girolamo ha commentato anche l’azione del Ministero in merito alla riforma della PAC e della PCP (Politica comune della pesca), dichiarando che “si tratta di due intese a livello comunitario dalle quali dipenderà il futuro della nostra agricoltura e della nostra pesca. In entrambi i casi sono state portate sui tavoli di Bruxelles diverse esigenze del nostro Paese e in molti casi ci sono state riconosciute. Abbiamo predisposto una serie di interventi che si concretizzeranno nell’Expo del 2015, con l’obiettivo di mettere in mostra le numerosissime eccellenze agroalimentari del nostro Paese”.

Il Ministro ha posto inoltre particolare enfasi sulla lotta alle contraffazioni, sulle vicende legate agli OGM e sull’importanza del Made in Italy, considerato una delle “leve” in grado di far ripartire l’economia del paese: “In questi 100 giorni è stata tenuta costantemente alta l’attenzione nei confronti delle contraffazioni e delle imitazioni delle nostre produzioni. Credo che il ‘Made in Italy’ sia il vero valore aggiunto, il patrimonio più prezioso che il nostro sistema agroalimentare possa vantare. La protezione delle nostre produzioni passa anche attraverso il decreto interministeriale che ho firmato con i Ministri della Salute e dell’Ambiente che vieta la coltivazione del mais Mon810 in Italia. Il provvedimento tutela la specificità dell’agricoltura italiana, la salvaguarda dall’omologazione e costituisce una prima risposta per definire un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese”.

Riguardo l’internazionalizzazione, De Girolamo ha dichiarato che “Su mia richiesta anche le organizzazioni agricole sono entrate nella Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, lo strumento operativo che consente di coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione. Un riconoscimento fondamentale per il sostegno all’export agroalimentare che, solo nel 2012, ha prodotto un fatturato di oltre 30 miliardi di euro”.

“Molto insomma è stato fatto – ha concluso il Ministro– e molto ci sarà ancora da fare. Credo che l’agricoltura e l’agroalimentare siano due fondamenti del sistema Paese, bisognerà lavorare ancora affinché siano posti in modo permanente al centro dell’attenzione”.

Fonte: AIOL,Mipaaf

Circolare dell’Agenzia delle Dogane sull’import bio

Con  Circolare N. 13/D del  2 agosto 2013, L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli  fornisce disposizioni in materia di importazione di prodotti biologici, sostituendo in questo modo quanto previsto dalla circolare n. 57/D del 20/10/2003.

La Circolare inoltee fornisce un’ampia panoramica della normativa vigente in materia, in due sezioni distinte, la prima riferita al quadro normativo UE, la seconda al quadro normativo nazionale. Il testo si sofferma sugli adempimenti a cura degli operatori e degli Organismi di Controllo e, in una sezione dedicata, sui controlli doganali previsti. Il testo completo della circolare è consultabile a questo link.

Fonte: Sinab, Agenzia delle Dogane e dei Monopol

Sicilia, dalla regione nuovo impulso alle imprese bio

Impulso e sostegno alle imprese bio siciliane viene dal progetto “Sicily Bio Project”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Sicilia. Grazie al progetto, le aziende siciliane interessate potranno ricevere supporto logistico ed economico per promuovere i propri prodotti in occasione delle più importanti manifestazioni fieristiche internazionali di settore. Il tutto attraverso una selezione dei richiedenti che consentirà di individuare le imprese che avranno occasione in questo modo di presentare i loro prodotti ai più importanti buyers internazionale e agli esperti del settore. Grazie ad un’interessante  combinazione di tradizione e innovazione, da tempo il biologico siciliano costituisce una delle realtà più interessanti e vive del panorama italiano. Con 8.000 aziende di produzione primaria e circa 500 imprese di trasformazione, l’agricoltura biologica sta assumendo un’importanza crescente nel panorama agricolo nostrano. Il bio siciliano spazia dai 22.000 ettari circa di terreno coltivato a grano agli 8.000 ettari destinati alla produzione olearia e a quasi altrettanti di frutta (7.500 ha), senza escludere gli ortaggi, che interessano complessivamente quasi 2.500 ha coltivati.

Fonte: MangiaBio

Prodotti verdi, nuova indagine della Commissione Europea

Una recente indagine della Commissione Europea, dal titolo “Opinioni degli europei riguardo alla costruzione del mercato unico dei prodotti verdi”, fa il punto sull’orientamento del consumatore europeo rispetto al mercato dei prodotti verdi. Stando ai dati del rapporto, la quasi totalità dei cittadini dell’Unione è effettivamente convinta del fatto che gli acquisti “green” possano recare effettivi benefici all’ambiente (l’89% degli intervistati), e una percentuale similare degli intervistati ritiene che l’efficacia di questi prodotti sia paragonabile a quelli “normali” (il 74% di chi ha risposto all’indagine”). Tra i cittadini europei, portoghesi, francesi, belgi e maltesi sono i più fiduciosi rispetto al fatto che i prodotti verdi siano effettivamente e concretamente meno dannosi per l’ambiente, mentre tedeschi, romeni e olandesi nutrono maggior perplessità.

Interessante anche la percezione e la considerazione espresse dai consumatori europei rispetto alle dichiarazioni dei produttori: solo poco più della metà dei cittadini interpellati ritengono affidabili le indicazioni fornite dalle aziende, sintomo questo di una certa diffidenza di fondo rispetto alle molte operazioni di “green washing” che sono fiorite negli ultimi anni sull’onda della crescente coscienza ambientale dei consumatori.

Anche sotto il profilo della garanzia dei prodotti, la richiesta dei consumatori è chiara: i due terzi degli europei si dichiara infatti disposta a pagare di più un prodotto che abbia una garanzia di cinque anni e ben il 92% dei potenziali acquirenti ritiene che dovrebbe essere riportata la durata di vita in un prodotto. Sfiduciata dai costi eccessivi, la metà dei cittadini oggetto dell’inchiesta hanno dichiarato che nell’ultimo anno hanno rinunciato a far riparare un prodotto per le spese troppo elevate che dovrebbero affrontare.

Prudenza anche nel caso specifico dei prodotti agroalimentari, dove il 45% degli intervistati considera poco sicuro consumare prodotti oltre la data di scadenza. Con molte sfumature: per i tre quarti degli inglesi e degli austriaci il consumo oltre la data riportata in etichetta non sembra particolarmente rischioso, mentre solo un romeno e un lituano su cinque farebbe altrettanto.

L’indagine della Commissione ha riguardato oltre 25.000 cittadini nei 28 stati membri dell’Unione, e ha riguardato diverse fasce sociali e demografiche.

Non aiuta di certo il fiorire di marchi e informazioni a volte in contraddizione tra loro, che rischiano seriamente di aggiungere confusione e disorientamento.Proprio per questo, all’interno della campagna di comunicazione “Costruire il mercato unico dei prodotti verdi” è stato lanciato un progetto pilota in cui i più importanti produttori del settore avranno l’obiettivo di elaborare nuove metodologie per misurare l’impatto ambientale dei loro prodotti, con l’obiettivo ultimo di aumentare la fiducia del consumatore, delle imprese stesse e degli investitori in un settore di mercato sempre più importante a livello globale.

Fonte: Corriere Ortofrutticolo – Mangia Bio

Le Associazioni green e bio chiedono un incontro sulla PAC con il Ministro De Girolamo

Il tavolo unitario delle 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica tornano a chiedere un incontro al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo e agli Assessori all’Agricoltura e all’Ambiente riguardo l’applicazione della nuova PAC.

E’ infatti unanime nel mondo bio e ambientalista la preoccupazione per un accordo, quello del 25 giugno u.s., in cui ambiente e sostenibilità restano ai margini delle scelte dell’Unione.

“L’accordo raggiunto a livello europeo non ha prodotto la riforma della PAC attesa dai cittadini e dalla componente più avanzata del mondo agricolo che in  questo momento di crisi economica chiedevano una svolta radicale verso un nuovo modello agricolo in grado di premiare le aziende  più virtuose, che producono i maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e capacità di creare  lavoro per i giovani. Adesso ci sono alcune scelte che spettano all’Italia e che possono cercare d’interpretare le aspettative e le richieste della maggioranza dei cittadini per un’agricoltura più sostenibile, attenta ai beni comuni e all’interesse generale e su queste scelte chiediamo di essere ascoltati per poter contribuire portando le nostre proposte ” ha dichiarato la portavoce del Tavolo Maria Grazia Mammuccini.

Le Associazioni chiedono inoltre che prosegua la definizione del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, utile anche per la definizione delle misure agroambientali della nuova programmazione dello Sviluppo Rurale, con lo scopo prioritario, rimarcano in un comunicato, che vengano tutelate innanzitutto la salute dei cittadini e degli agricoltori, la qualità dell’ambiente e delle aree rurali e  la sicurezza.

Fonte: Tavolo Unitario Associazioni