Suolo e Salute

Category: Bio News

Una campagna ICE per il made in Italy in Germania

Su mandato del Ministero dello Sviluppo Economico, l’ICE, Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione, avvierà nei prossimi mesi una campagna di promozione dei prodotti italiani presso i Grandi Magazzini Premium della catena tedesca Karstadt. Per preparare la campagna ed incontrare le aziende, i buyer della Karstadt saranno il 20 e 21 giugno prossimi a Milano: le aziende potenzialmente interessate all’iniziativa possono compilare il modulo di adesione entro i 6 giugno prossimo inviandolo all’indirizzo madeinitaly@ice.it , previa consultazione della nota informativa dell’ICE. Ulteriori informazioni possono essere richieste direttamente all’ICE al numero di telefono 06.89280349

La nota informativa http://www.federbio.it/files/898.pdf

Il modulo di adesione http://www.federbio.it/files/899.dat

Fonte: FederBio

Incontro De Girolamo – Borg

Il Ministro politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha incontrato il 30 maggio scorso il Commissario europeo per la Salute e politica dei consumatori, Tonio Borg. Sul tavolo una serie di problemi ancora in via di soluzione, tra cui la proposta sugli OGM della Commissione, il problema dell’etichettature di origine nell’UE, le direttive benessere di suini e galline ovaiole. In merito all’incontro, il Ministro De Girolamo ha dichiarato di essere convinta del fatto che “attraverso il confronto e il dialogo con la Commissione europea riusciremo a trovare una soluzione condivisa a tutte le questioni aperte che abbiamo affrontato nell’incontro con il Commissario per la Salute Tonio Borg. Ho trovato nel mio interlocutore quella disponibilità e quella predisposizione alla risoluzione dei problemi indispensabili per un lavoro comune”.

“Ho ribadito al Commissario – ha proseguito il Ministro – l’importanza di alcune questioni che sono particolarmente sentite nel nostro Paese. Ho ricordato l’ordine del giorno approvato all’unanimità la settimana scorsa dal Senato sugli Ogm nel quale il Parlamento impegna il Governo ad adottare la clausola di salvaguardia e/o la misura cautelare a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano. Da parte sua il Commissario ha ricordato la proposta di regolamento – ancora in discussione – che lascerebbe ogni Stato nella possibilità, secondo criteri prestabiliti, di scegliere se coltivare Ogm o no. Sul tema dell’etichettatura dei prodotti, quindi, ho sottolineato che in Italia è molto sentita la questione legata alla trasparenza e alla corretta informazione, esigenze sia dei consumatori che dei produttori”.

Fonte: AIOL

Suolo e Salute, Angelo Costa è il nuovo Presidente

Angelo Costa è il nuovo Presidente di Suolo e Salute. La decisione all’indomani dell’Assemblea dei Soci del 24 maggio scorso, nel corso della quale il neopresidente è stato nominato con voto unanime.
Nella medesima assemblea il Presidente uscente Augusto Mentuccia è stato nominato Presidente Onorario offrendo pieno supporto al nuovo gruppo dirigente.
Angelo Costa, 60 anni, ha ricoperto in passato numerosi incarichi di rilievo nel mondo agricolo, sia nel campo della rappresentanza sindacale e professionale, sia nell’ambito dei servizi di consulenza ed assistenza alle imprese agricole, soprattutto nel Veneto, dapprima a livello della provincia di Treviso e successivamente a livello regionale.
Fino a qualche mese fa e prima dell’incarico di Dirigente Amministrativo e Presidente di Suolo e Salute ha svolto, in particolare, il ruolo di direttore regionale della Confederazione Produttori Agricoli del Veneto.
I dipendenti, i direttori regionali, i collaboratori, gli ispettori e il personale tutto di Suolo e Salute augura al neo presidente Costa buon lavoro e saluta con stima il Presidente Onorario Augusto Mentuccia.

Una delegazione turca in visita presso un’azienda controllata da Suolo e Salute

Alla scoperta dell’agricoltura biologica italiana, come esempio di eccellenza e di settore trainante per l’economia in grado di offrire futuro all’agricoltura stessa, alla crescita del Paese, all’ambiente e alla biodiversità: martedì 28 maggio una delegazione di funzionari turchi, accompagnata da Suolo e Salute – organismo di controllo e di certificazione per l’agroalimentare e per l’ambiente – ha visitato la “Casearia di Sant’Anna” (www.caseariadisantanna.com) , azienda dell’Emilia Romagna specializzata nella produzione del Parmigiano Reggiano biologico.

La visita, che rientra nell’ambito del progetto “GAP Organic Agriculture Cluster Project” sostenuto dall’United Nations Development Programme (UNDP) dell’ONU, ha offerto l’opportunità alla delegazione di conoscere le caratteristiche del settore del bio in Italia grazie all’incontro tenutosi con FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e con  l’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia Romagna, della certificazione grazie all’approfondimento fatto dal Direttore Sviluppo e Marketing di Suolo e Salute Alessandro D’Elia, e di una produzione, quella del Parmigiano Reggiano, riconosciuta come simbolo di eccellenza del Made in Italy agroalimentare all’estero.

La “Casearia di San’Anna” – certificata da Suolo e Salute – sita nel comune di Anzola dell’Emilia (Bologna), produce Parmigiano Reggiano biologico; la delegazione ha visitato l’allevamento di bovini da latte e l’impianto di produzione di biogas che lavora a ciclo chiuso impiegando i liquami e gli scarti dell’allevamento. La visita è proseguita al caseificio dove si è potuto approfondire il tema della tracciabilità del prodotto bio e si sono osservate le varie fasi di lavorazione del prodotto sino alla stagionatura.

“La Casearia Sant’Anna ha destato un forte interesse nel gruppo di turchi per l’organizzazione che contraddistingue l’azienda, per la sapienza degli addetti e per la tradizione legata alla produzione del Parmigiano Reggiano, considerato anche nel loro Paese come il vero “re dei formaggi”. – commenta Alessandro D’Elia, Direttore Sviluppo e Marketing di Suolo e Salute – In particolare l’aver potuto comprendere la tracciabilità del prodotto bio e il valore aggiunto della certificazione ha suscitato particolare interesse nella delegazione turca. Il “GAP Organic Agriculture Cluster Project”, con l’obiettivo di far conoscere a un’economia che si manifesta come la più veloce in termini di crescita in Europa e che deve definire un progetto di sviluppo sostenibile, è una opportunità anche per il bio italiano e non solo. Suolo e Salute, in continua crescita, guarda ai mercati esteri che rappresentano una grande opportunità per poter esprimere l’esperienza più che quarantennale dell’azienda nell’ambito della certificazione per l’agroalimentare e per il bio. Nel caso specifico della Turchia Suolo e Salute ha manifestato la disponibilità a diventare parte attiva in un eventuale progetto futuro da svilupparsi nell’ambito del “GAP Organic Agriculture Cluster Project”.

Per ulteriori informazioni: sviluppo@suoloesalute.it – www.suoloesalute.it

De Girolamo a proposito di convergenza interna e pagamenti accoppiati

Intervenuta a Dublino nel corso del Consiglio informale dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione europea, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo è ritornato sulla questione della convergenza interna, dichiarandosi “convinta che la proposta del Consiglio e la controproposta del Parlamento europeo vadano nella giusta direzione. Per questo motivo chiediamo alla Commissione di tenerne conto. Credo che un appiattimento eccessivo dei pagamenti erogati ai nostri agricoltori, con l’obiettivo di pervenire a valori uniformi al 2019, penalizzerebbe settori specializzati e che hanno investito molto in termini strutturali e occupazionali”. In merito ai pagamenti accoppiati, secondo il Ministro “ci troviamo davanti a una questione particolarmente delicata perché essi costituiscono un’opportunità di sostegno per questi settori che hanno problematiche specifiche, in determinate aree geografiche, e che sono prive di alternative produttive e occupazionali”.

Un’ulteriore riflessione ha riguardato l’auspicato quadro normativo in materia di associazioni e interprofessioni. Per il Ministro “È necessario un migliore quadro giuridico finalizzato al rafforzamento della figura dell’agricoltore e all’aggregazione dell’offerta” .

Fonte: AIOL

Vino bio, il Wine monitor Nomisma fa un primo bilancio

A quasi un anno dalla normativa sul vino biologico, l’Osservatorio Wine monitor Nomisma fa il punto sulla situazione del comparto. Stando alle rilevazioni, nel nostro paese si è assistito ad un vero e proprio boom del vino bio: ad oggi ben il 6,5% di tutti gli ettari coltivati a vite è biologico, contro una media mondiale del 2%. In questa speciale graduatoria, l’Italia è seconda solo all’Australia, leader con l’8,6% della superficie destinata alle coltivazioni di viti biologiche. Anche considerando la superficie assoluta l’Italia dimostra una grande vitalità del settore con una superficie totale destinata alle uve biologiche di circa 53.000 ettari, seconda solo alla Spagna con 57.000. Un dato che si è tradotto in un aumento percentuale del 67% nel periodo 2003-2001. Performances che trovano riscontro anche nelle vendite: in un contesto di forte contrazione dei consumi, il biologico resta uno dei pochi settori in controtendenza, con un segno positivo del 7,3% nella GDO. Ad un anno dall’uscita della normativa che regolamenta il vino biologico, è presto per fare bilanci, ma è indubbio che, come tutto il comparto del biologico, anche il vino sembra ritagliarsi crescenti spazi di mercato. Se oggi oltre una famiglia su due compra biologico, già il 5% ha scelto almeno una volta nel corso dell’anno di acquistare un vino etichettato come biologico. Non a caso dal 2014 Vinitaly, il tradizionale e importantissimo appuntamento di settore, avrà un padiglione specifico dedicato all’enologia biologica, grazie all’accordo tra FederBio e Verona Fiere che ha suggellato la nascita di Vinitaly bio. E proprio il mercato internazionale sembra rappresentare la frontiera più promettente: secondo i dati di Wine monitor, negli Stati Uniti il vino italiano nella sola vendita al dettaglio rappresenta il 25% dell’importazione (secondo solo al 35% dei vini australiani). Nel caso sepcifico dei vini biologici, la quota di mercato dei vini italiani costituisce ad oggi il 13% del totale, dopo il Cile (45%) e l’Argentina (19%). Ma gli accordi di equivalenza UE-USA che consentono dal giugno del 2012 la vendita di vino biologico senza la necessità di una seconda certificazione americana, sembrano preparare il terreno ad una crescita importante nel prossimo futuro.

Fonte: AIOL