Suolo e Salute

Category: Bio News

Presentata a Tuttofood la nuova “Guida ai migliori oli extravergini di oliva bio del mondo 2013”

Una vera e propria “bibbia” degli oli biologici. E’ questa in sostanza la nuova “Guida ai migliori oli extravergini di oliva biologici del mondo 2013”, pubblicazione edita dal Premio Biol e presentata in anteprima al Tuttofood di Milano, in occasione delle premiazioni del Biol che come ogni anno si è tenuto nel corso del mese di marzo ad Andria e che ha visto nell’ultima edizione ben 350 oli provenienti da tutto il mondo partecipare alla fase finale del concorso, nel corso della quale i vincitori sono stati selezionati dalle giurie territoriali e della giuria internazionale del premio (10 panel per un totale di oltre 100 esperti assaggiatori).

La giuda è patrocinata dal Ministero delle Politiche agricole, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione, dalla Città di Andria, da Ifoam, da AgriBio Mediterraneo e da CiBi e, oltre a riportare tutti gli oli premiati nel corso dell’ultima edizione, si apre con un prezioso capitolo introduttivo che illustra come riconoscere l’olio e prosegue con ben 174 schede descrittive dedicate ai migliori oli vergini bio dell’anno, suddivisi per aree geografiche e descritti tramite schede di approfondimento.

Tra le informazioni disponibili, il tipo di cultivar, il profilo aromatico con il peso delle componenti fruttato-amaro-piccante, i risultati dell’analisi sensoriale, le immagini del prodotto e i riferimenti delle aziende produttrici.

E’ possibile richiedere la guida inviando una mail all’indirizzo info@premiobiol.it.

Fonte: Greenplanet

Il Senato approva un ODG unitario sul tema degli OGM

In seguito al ritiro delle cinque mozioni presentate in merito agli OGM e alla loro trasformazione in un ordine del giorno unitario, si è raggiunta una posizione sostanzialmente unanime che ha condotto all’approvazione dell’ODG stesso da parte del Senato. Una convergenza accolta con soddisfazione dal ministro De Girolamo a riprova dell’”interesse da parte di tutti per l’agricoltura di qualità”. In seguito all’approvazione dell’ordine del giorno, il governo prende una serie di impegni: in primis, ad adottare la clausola di salvaguardia prevista dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/ce e/o ad adottare la misura cautelare di cui all’articolo 34 del regolamento (ce) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall’art. 54 del regolamento (ce) n.178/2002, a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano”; in secondo luogo “a rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l’eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate”; inoltre “a potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola”, limitando però la ricerca sugli OGM alla sperimentazione in laboratorio, per evitare ogni rischio di contaminazione.
L’esito dell’aula ha raccolto pareri unanimemente positivi: il Ministro De Girolamo ha dichiarato che “e’ davvero un segnale estremamente positivo che tutti i gruppi del senato abbiano trovato convergenza su un tema importante come quello degli organismi geneticamente modificati. Per questo mi sono impegnata per fare in modo che tutte le posizioni convergessero in un unico ordine del giorno. Quella geneticamente modificata e’ un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro paese, perché noi vinciamo solo puntando sulla qualità, la tipicità e sulla valorizzazione della nostra cultura. Dello stesso tenore le dichiarazioni di molti esponenti politici e del mondo delle associazioni di categoria. La Cia ha ribadito che “la clausola di salvaguardia contro gli OGM è essenziale per tutelare la nostra agricoltura diversificata e di qualità. Alla nostra agricoltura non servono gli organismi geneticamente modificati e bisogna far prevalere il principio di precauzione. La clausola di salvaguardia e’ un elemento essenziale per difendere la distinti vita’ del mondo agricolo italiano che fonda le sue radici sulla tipicità e sulla biodiversità”. Secondo il presidente Coldiretti Marini “quella raggiunta al senato in merito agli OGM e’ un’intesa positiva, che apre la strada all’avvio delle procedure per l’attivazione della clausola di salvaguardia da parte del governo per scongiurare in Italia qualsiasi rischio di contaminazione”. “Non va dimenticato – recita un comunicato Coldiretti – che sulla base di un’indagine Coldiretti-Swg relativa ad ottobre 2012, quasi sette italiani su dieci considerano oggi gli organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali: una motivazione in più che va a rafforzare l’esigenza di garantire l’agricoltura e il territorio da forme di inquinamento genetico e assicurare la competitività delle nostre produzioni tradizionali e di qualità”.
Commenti positivi anche da parte di FederBio, per voce del suo presidente, Paolo Carnemolla: “Siamo soddisfatti del voto all’unanimità al Senato sulla mozione per l’adozione della clausola di salvaguardia per il divieto delle coltivazioni OGM in Italia e il rafforzamento dei controlli. Si tratta di un segnale importante di coesione delle forze politiche rispetto a un tema che è direttamente connesso con la scelta per il modello di agricoltura su cui innestare il futuro dell’economia agricola e agroalimentare dell’Italia. Per questo ci auguriamo che analoga condivisione d’intenti e d’iniziative le forze politiche e il Governo la dimostrino nell’indicare l’agricoltura biologica certificata secondo le normative europee quale asset prioritario per l’EXPO’ 2015 e la prossima programmazione dei fondi per lo sviluppo rurale, che prenderà avvio nel 2014 e traguarderà fino al 2020, accompagnando la necessaria trasformazione e innovazione del sistema agricolo, rurale e agroalimentare nazionale.”
Da segnalare infine il commento del Presidente della Fondazione Diritti Genetici Mario Capanna secondo cui il voto del Senato che ha approvato l’ODG che chiede l’applicazione della clausola di salvaguardia contro gli OGM rappresenta un “risultato straordinario”.
Fonte: Agrapress, FederBio

A Roma un convegno su donne e agricoltura

In programma il 22 maggio a Roma presso la sede Unicef di Via Palestro 68 il Convegno “donne nell’agricoltura italiana. Questioni di genere e di età?”. L’incontro, organizzato dall’INEA, si propone di indagare i cambiamenti che sta subendo l’agricoltura italiana in termini di struttura produttiva, geografia agricola e demografia.

L’incontro offre anche lo spunto per un confronto sulle politiche agricole adottate a livello nazionale e comunitario e per approfondire gli strumenti a disposizione della forza lavoro agricola, soprattutto di quella giovanile e femminile.

In particolare in una fase, quale quella attuale, in cui restano aperte alcune questioni ancora non pienamente risolte, quali lo scarso ricambio generazionale, la presenza percentualmente importante di ultrasessantenni, la femminilizzazione del comparto. Anche se non mancano elementi di novità, rappresentati in particolare da giovani imprenditori, prevalentemente uomini, di istruzione medio alta, presenti nei settori produttivi ad alto valore (ortofloricoltura, allevamenti bovini, suinicoltura), e che a fronte di una percentuale sul totale degli agricoltori pari a circa il 10% gestiscono il 16% della SAU totale e il 38% delle imprese biologiche. Anche sul fronte dell’impiego femminile, il settore sta vivendo importanti traformazioni, già messe in evidenza nel recente sesto censimento dell’agricoltura: circa il 30% degli agricoltori è costituito da donne, particolarmente attente rispetto ai temi dell’ambiente e della qualità della vita, impegnate in prevalenza in attività di trasformazione dei prodotti, recupero di antiche cultivar, servizi sociali (agriasili, pet therapy, ecc.), l’accoglienza e la ristorazione, ecc, fornendo in questo modo una forte impronta multifunzionale all’agricoltura.

Il convegno, aperto dal Presidente dell’INEA Tiziano Zigiotto, prevede la partecipazione di ricercatori dell’INEA, organizzazioni professionali giovanili (Coldiretti giovani, ANGA, AGIA e Copagri giovani) e femminili (Coldiretti donna, Donne in campo, Confagricoltura donna e Copagri). L’invito è stato esteso anche al neo Mministro politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo.

Fonte: INEA

Al via Eco&food 2013. Domenica 26 la tavola rotonda “Il cibo e l’agricoltura che vogliamo”

Dal 24 al 26 maggio a Ferrara presso il Chiostro San Paolo, Piazzetta Schiatti, si terrà Eco&food, Festival per uno stile di vita Ecosostenibile. Al centro dell’evento i grandi temi della sostenibilità: mobilità, riciclo e gestione dei rifuiti, risparmio energetico, filiera corta e km 0.

Nell’ambito della manifestazione, domenica 26 maggio si terrà la tavola rotonda “Il cibo e l’agricoltura che vogliamo” a cui parteciperà tra gli altri il Presidente FederBio Paolo Carnemolla. Un’opportunità per confrontarsi sui temi dell’agricoltura integrata, biologica e biodinamica, comprendendone le caratteristiche e le differenze rispetto all’agricoltura convenzionale, per meglio orientarsi nelle scelte di ogni giorno. L’incontro darà la possibilità di comprendere meglio quali sono le motivazioni alla base delle scelte del consumatore, le caratteristiche dei diversi tipi di prodotto, l’importanza ed il ruolo della certificazione. Temi di stretta attualità, in particolare in un periodo come questo in cui i numerosi scandali alimentari hanno minato la fiducia dei consumatori. Si parlerà di farmer markets, vendita diretta, GAS (Gruppi di Acquisto solidale), acquisti verdi pubblici, scelte della GDO.  Ma anche di stili di vita, e del crescente spazio che le tematiche ambientali stanno assumendo all’interno delle scelte delle pubbliche amministrazioni, dai pasti biologici nelle mense scolastiche ed ospedaliere alla realizzazione di spazi urbani dedicati ai mercati contadini e alla vendita diretta.

Il programma completo di Eco&food 2013 è consultabile a questo link

Il sito web della manifestazione

Una nuova pubblicazione sull’agricoltura bio in Africa

E’ fresca di stampa la nuova pubblicazione della FAO “Agricoltura Biologica: Esperienze africane in resilienza e sostenibilità”, un lavoro scaturito dal convegno sull’Agricoltura Biologica nell’agenda di sviluppo africana , tenutosi a Lusaka, Zambia, dal 2 al 4 maggio 2012. I risultati emersi dai lavori confermano che le pratiche di agricoltura biologica aumentano la produttività, migliorano i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare delle popolazioni, aiutano a conservare il patrimonio di informazioni locale, la biodiversità vegetale ed animale indigene nonché lo sviluppo socio-culturale, e fornendo al tempo stesso maggiore capacità di recupero nel caso di eventi climatici estremi, come la siccità e le forti piogge.

La pubblicazione, partendo dalle risultanze dei lavori di ricerca presentati a Lusaka, approfondisce gli argomenti in una serie di capitoli dedicati ai diversi aspetti della gestione di un’agricoltura sostenibile.

Gli studi effettuati in vari paesi subsahariani dimostrano che unagricoltura biologica di successo coinvolge l’intera gestione delle aziende agricole, dove la ricchezza del suolo nutre le piante, un ciclo ottimale di nutrienti è conseguito attraverso un’oculata gestione di piante e animali nel corso del tempo (come nel caso delle rotazioni agricole) e dello spazio, e dove la qualità va di pari passo con il mercato.

La pubblicazione, a cura di Raymond Auerbach, Gunnar Rundgren e Nadia Scialabba, può essere scaricata dal sito della FAO all’indirizzo http://www.fao.org/docrep/018/i3294e/i3294e.pdf

OGM: Da FederBio la richiesta di una tutela immediata del bio e del Made in Italy


“Mentre il consiglio dei ministri dell’unione europea del 14 maggio scorso approva un documento che riconosce il ruolo fondamentale dell’agricoltura biologica nell’ambito delle politiche europee e il giorno seguente il ministro dell’agricoltura degli stati uniti annuncia importanti misure per favorire il settore biologico negli USA, il governo italiano e la sua maggioranza prendono tempo per tentare un compromesso impossibile sul divieto di coltivazione degli OGM in italia”. A dichiararlo il Presidente FederBio Paolo Carnemolla, secondo il quale  “è paradossale che un governo che dovrebbe affrontare prioritariamente l’emergenza economica prenda ancora tempo su una vicenda su cui altri paesi europei hanno già deciso da tempo e non agisca invece con decisione e immediatezza per tutelare il Made in Italy alimentare e le produzioni biologiche, le vere e uniche leve sulle quali poter garantire futuro all’agricoltura e all’agroalimentare italiano”.

Le parole di Carnemolla all’indomani del rinvio al 21 maggio dell’esame da parte del Senato delle cinque mozioni in tema di OGM illustrate il 15 maggio scorso in aula parlamentare. Delle cinque mozioni, ben quattro (a firma di Sel, Pd, M5S, Lega e Gruppo delle Autonomie) chiedono al governo l’attivazione della clausola di salvaguardia sugli OGM mentre la quinta, di cui e’ primo firmatario il Presidente della Commissione Agricoltura Formigoni (Pdl), chiede di sostenere la ricerca biotecnologica e l’emanazione delle linee guida per la coesistenza.

La richiesta di rinvio è stata avanzata dal ministro delle politiche agricole De Girolamo, che ha sottolineato il fatto che l’agricoltura italiana si distingue per eccellenza, ribadendo di non avere “alcun pregiudizio ideologico rispetto alla clausola di salvaguardia”.

Commentando le mozioni De Girolamo ha aggiunto che “sarebbe un bel segnale per l’agricoltura italiana se le cinque mozioni diventassero una sola”. Da segnalare in particolare l’intervento di Leana Pignedoli, vicepresidente PD della Comagri, che ha sottolineato  la necessità di attenersi al principio di precauzione rilevando la stretta connessione tra la questione OGM e quella relativa alla proprietà, privata o pubblica, dei semi.

Fonte: Agrapress