Suolo e Salute

Category: Biologico (Mercato, Statistiche, Ricerca, Normativa, Estero)

TP Organics presenta l’agenda strategica per la ricerca

TP Organics è la piattaforma tecnologica europea (PTE) per gli alimenti biologici e la ricerca agricola. L’approccio di TP Organics integra il punto di vista del settore biologico e quello della società civile con lo scopo di offrire una prospettiva di ampio respiro in grado di affrontare al meglio le sfide attuali. Come le altre piattaforme tecnologiche europee, TP Organics svolge un ruolo chiave nell’individuare i settori chiave in cui investire in termini di ricerca e sviluppo.

E proprio TP Organics, in occasione dell’ultimo Biofach, ha presentato la sua nuova Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione.

Questo documento descrive quali le priorità nei settori della ricerca e dell’innovazione per il settore biologico europeo, con uno sguardo al 2020. Affrontare queste sfide sarà fondamentale per sostenere ulteriormente lo sviluppo del settore e rafforzarne la competitività.

La nuova agenda sarà utilizzata come strumento prioritario per la mobilizzazione di finanziamenti dell’UE e per l’attivazione dei programmi nazionali di ricerca.

L’agenda è strutturata in otto capitoli:

  • Il processo di sviluppo dell’Agenda
  • Una visione per sistemi di agricoltura e alimentazione biologici sostenibili
  • Esigenze di ricerca e innovazione relative al regolamento del biologico
  • Potenziamento delle aree rurali: contributo del settore biologico al miglioramento delle condizioni di vita
  • Intensificazione eco-funzionale: produttività, stabilità e resilienza degli ecosistemi agricoli
  • Cibo per la salute e il benessere: la qualità degli alimenti, dieta sana e qualità della vit
  • Le priorità per la produttività e la sostenibilità agricola europea.
  • I prossimi passi

Secondo TP Organics è necessario destinare almeno il 10% del bilancio Horizon 2020 per l’agricoltura e la produzione alimentare (sfida sociale 2) al settore biologico Horizon 2020 è il nuovo Programma di finanziamento destinato alle attività di ricerca della Commissione europea: attivato a partire dal 1° gennaio 2014 durerà fino al 31 dicembre 2020 con un budget stanziato superiore ai 70 miliardi di €.

L’agenda è consultabile in lingua inglese a questo link.

Fonte: Ifoam EU

IFOAM EU: il regolamento del bio UE deve sostenere lo sviluppo del settore

L’11 febbraio 2015, giorno di apertura del Biofach, i responsabili politici dell’UE e moltissimi protagonisti del mondo del biologico si sono riuniti per discutere il futuro del regolamento bio nel corso dell’”Eu Policy Day” organizzato da IFOAM EU & BioFach. Il messaggio proveniente dal movimento biologico europeo è stato chiaro: il metodo biologico è l’unico criterio di produzione agricola realmente sostenibile disciplinato a livello UE e nonostante la crisi finanziaria in corso continua a crescere in tutta Europa. Il nuovo regolamento sul bio dovràquindi sostenere pienamente lo sviluppo dinamico del settore e non rappresentare un fattore di minaccia o rallentamento della sua crescita.

Nel corso della cerimonia di apertura, il nuovo Commissario Europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, ha promesso un rinnovamento del settore e un approccio mirato a trovare soluzioni concrete per tutto il biologico europeo. Gli hanno fatto eco diverse personalità di spicco di Bruxelles che hanno ribadito il loro impegno ad ascoltare le esigenze del settore.L’eurodeputato verde Martin Häusling, relatore del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Non vogliamo una revisione completa della normativa biologica europea, ma una riforma che funzioni in concreto. Questa è la nostra ambizione in Parlamento”.

Armands Krauze, Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole lettone (ricordiamo che la Presidenza di turno dopo il semestre italiano è oggi della LEttonia), ha ribadito l’importanza fondamentale del settore biologico per tutta l’Unione, dato il suo imprescindibile contributo al raggiungimento degli obiettivi si sostenibilità, competittività e crescita che si è data l’UE stessa.

Il vicepresidente di IFOAM Sabine Eigenschink ha voluto sottolineare l’importanza del nuovo regolamento in gestazione: “non si tratta di decidere solo di questioni politiche, dobbiamo garantire al settore del biologico che alla fine del percorso si avrà a disposizione un regolamento in grado di semplificare la vita quotidiana di tutti gli operatori del biologico”. “Al momento – ha proseguito la Eigenschink – sembra che le istituzioni dell’UE sottovalutino il tempo necessario perchè tutto ciò venga garantito. E proprio per questo motivo IFOAM UE ha offerto la propria esperienza per facilitare questo percorso. Tuttavia, realisticamente, non è possibile raggiungere questo obiettivo entro giugno 2015”. Dello stesso avviso Per Kolster, presidente di Organic Denmark, secondo il quale “la qualità della proposta finale è di fondamentale importanza, e questo non deve essere sacrificato sull’altare della velocità del processo.” Kolster ha anche sottolineato che il settore del biologico europeo deve guardare al futuro e pensare a nuove soluzioni in grado di raggiungere standard più elevati per affrontare al meglio le nuove sfide che si presenteranno nel prossimo futuro.

“E’ un bene che la Commissione abbia riconosciuto i problemi che ancora riguardano la proposta”, ha dichiarato Christopher Stopes, presidente IFOAM UE: “ci sono precise proposte che IFOAM UE ha messo sul tavolo, raccogliendo l’invito delle istituzioni dell’Unione Europea a fornire soluzioni concrete. Siamo ansiosi di continuare il lavoro con loro”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di IFOAM EU a questo indirizzo.Www.ifoam-eu.org

Fonte: Organic Market

Carnemolla su crescita del bio: “segnale che la politica deve cogliere”

Dopo i dati di Organic Monitor di cui abbiamo dato notizia nel numero precedente, continuano le conferme circa la crescita del biologico. In un comunicato stampa infatti FederBio riprende le ultime analisi Ifoam, divulgate proprio in occasione dell’ultimo Biofach, in cui si sottolinea il trand di crescita positivo del settore bio mondiale. “I dati di crescita significativa e costante del mercato e delle superfici biologiche a livello mondiale sono in linea con quello che accade in Italia ormai da diversi anni, frutto di un cambiamento di stili di vita che rimette l ‘alimentazione e l ‘ambiente coltivato al centro delle scelte per il benessere la salute delle persone”: il commento del presidente di FederBio Carnemolla confermano il cambio di paradigma in atto: per Carnemolla quello che giunge dal mondo del biologico è un segnale “che deve cogliere anche la politica, che parla ancora troppo genericamente di sostenibilità e territorio senza però fare scelte chiare quando si tratta di indirizzare le risorse europee e nazionali per l ‘agricoltura e quelle per la salute dei cittadini. Grazie al ministro Martina di biologico si parlerà in una delle aree tematiche di Expo, non a caso quella dedicata alla biodiversità, e abbiamo particolarmente apprezzato le parole del presidente del consiglio Matteo Renzi a conclusione dell’evento di “Expo delle idee” all ‘ hangar Bicocca, quando ha voluto ricordare la sua scelta di privilegiare i prodotti locali e biologici nelle mense del comune di Firenze come esempio di una politica che sa decidere e non so lo amministrare”.

Fonte: FederBio, Agrapress

Biofach, presentata “Data bio”, la banca dati sulla tracciabilità del biologico

In occasione del Biofach, il Salone Mondiale degli Alimenti Biologici appena conclusosi a Norimberga, FederBio e Accredia hanno presentato la “prima banca dati europea a disposizione di cittadini e imprese, in grado di raccogliere e mappare le informazioni sulla tracciabilita’ delle produzioni e delle transazioni biologiche “. “Data bio”, che debutterà proprio nell’anno di Expo, scaturisce dall’unione della banca dati di Accredia, riferita ai documenti di certificazione e sanzione degli operatori del biologico italiano, con quella di FederBio e coinvolge i principali OdC del settore e alcune delle imprese di filiera più importanti: come si apprende da una nota della Federazione, “la piattaforma prevede di registrare i volumi di prodotto e i flussi commerciali partendo dalle superfici agricole certificate in Italia e nei paesi da cui gli operatori italiani acquistano, seguendoli lungo tutta la filiera per verificarne la congruenza rispetto alle rese produttive certificate e garantire la tracciabilità delle transazioni”, garantendo in questa maniera che venga ridotta al minimo la possibilità di frodi e di immissione in filiera di falsi bio. Si tratta di un grande passo in avanti per tutto il mercato biologico italiano – ha dichiarato il presidente di Accredia Grazioli – “Da oggi tutti gli operatori del settore, ma anche i cittadini, potranno avere a disposizione la piu’ grande banca dati europea, frutto di un lavoro durato quasi due anni”.

Fonte: FederBio, Agrapress

Pubblicato Tutto Bio 2015

Giunge quest’anno alla sua 21esima edizione “Tutto bio, l’annuario del biologico realizzato da Bio Bank ed edito da Egaf Edizioni. 352 pagine stampate su carta ecologica che quest’anno sono dedicate in particolare al tema “Io? Riparto dal bio”: quattordici storie di altrettante persone che, con una scelta radicale, hanno deciso di cambiare vita e di dedicarsi integralmente all’agricoltura biologica. Oltre alle storie di questi “protagonisti del biologico”, l’annuario riporta ben 10.900 indirizzi di altrettanti operatori bio presenti nel nostro Paese e organizzati in settori: 37 fiere, 130 associazioni, 29 gruppi d’offerta, 2.903 aziende, 221 mercatini, 891 gruppi d’acquisto, 1.348 negozi, 13 supermercati e 241 e-commerce, cui si aggiungono 1.553 agriturismi, 406 tra ristoranti, trattorie e realtà simili, 11 organismi di controllo, 74 aziende e 105 aziende equosolidali. L’annuario si completa con una sezione dedicata alla Cosmesi e alla detegenza bio (con 10 organismi di controllo, 250 aziende, 105 profumerie e 104 e-commerce) e una alle realtà specificamente legate al mondo dell’infanzia (13 aziende di ristorazione, 1.249 mense scolastiche, 643 fattorie didattiche).

Oltre al volume, ulteriori informazioni sono disponibili sul nuovo portale responsivo http://www.biobank.it/ e su tutti i social media collegati: da Facebook a Twitter, da Google+ a Youtube, fino a Pinterest, per mostrare i mille volti del biologico italiano. E’ in fase di ultimazione poi ed atteso a breve il nuovo rapporto Bio Bank 2015, che riporterà le informazioni più aggiornate e le novità e riguardanti l’andamento degli ultimi cinque anni del biologico riferito a otto distinte categorie di operatori.

Fonte: Bio Bank

Biofach torna a crescere e l’Italia resta protagonista

Numeri confortanti quelli emersi dall’ultima edizione di Biofach, conclusasi la settimana scorsa a Norimberga. Dopo la flessione del 2014, che aveva fatto registrare un calo di circa 150 espositori rispetto all’edizione record del 2013 (con 2.413), quest’anno le realtà presenti alla kermesse sono state 2.348, segnando una ripresa di buon auspicio per le prossime edizioni. Sugli scudi ovviamente i padroni di casa della Germania, con 699 espositori, ma l’Italia resta in assoluto il primo paese “straniero” per presenze, con 322 espositori, seguita a grande distanza dalla Francia (156), dalla Spagna (121) e dall’Olanda (101). Malgrado il primato tra gli “ospiti”, il dato italiano in realtà rivela una flessione rispetto agli anni precedenti: dopo i 367 espositori dell’esposizione dei record del 2013, l’anno scorso gli italiani si son fermati a quota 350 per poi arrivare come detto ai 322 di quest’anno. A parte questo ristretto numero di Paesi, gli altri partecipanti hanno limitato la loro presenza a numeri inferiori ai 100 espositori. Resta significativa la presenza di paesi asiatici, su tutti Cina e India, presenti entrambe con 43 espositori a testa, il numero più alto di presenze per i due colossi orientali a Norimberga. Per quanto riguarda Vivaness, anche qui si è assistito a un recupero rispetto all’edizione precedente (202 espositori contro i 192 del 2014), anche se leggermente inferiori al 2013 (in cui era stata toccata quota 206). A Vivaness il primo espositore resta ovviamente la Germania mentre la Francia occupa il secondo gradino del podio con 42 espositori, seguita dal nostro Paese con 25.

Fonte: Greenplanet