Suolo e Salute

Category: Biologico (Mercato, Statistiche, Ricerca, Normativa, Estero)

Il mondo del bio plaude al governo per l’impegno contro gli OGM

L’Italia si conferma leader nella battaglia contro gli OGM, in linea con le sue caratteristiche di paese produttore di un’alimentazione diversificata e di alta qualità. Complimenti al governo che, subito dopo l’approvazione della direttiva Europea che sancisce la libertà degli Stati membri di vietare o meno la coltivazione di Ogm, tiene fede a un impegno preso, di salvaguardia della nostra biodiversità e del nostro Made in Italy”. Le tre associazioni rappresentative del biologico in Italia – AIAB, FederBio e Associazioneper l’Agricoltura Biodinamica – esprimono la loro soddisfazione dopo l’approvazione del decreto che sancisce il divieto di coltivazione di mais Ogm Mon810 prorogando per un altro anno e mezzo il divieto già emanato con il precedente decreto interministeriale del 12 luglio 2013. Ci auguriamo che il divieto divenga presto a tempo indeterminato, mettendo una volta per tutte il nostro paese al riparo da contaminazioni transgeniche e preservando definitivamente la produzione biologica e di qualità”.

Fonte: FederBio

Export Vino: il primato italiano minacciato dalla Spagna

L’Italia potrebbe perdere il primato mondiale di maggiore esportatore di vino, beneficio della Spagna. A dirlo i dati provenienti da Gta (Global Trade Area) elaborati da Ismea e riferiti ai primi nove mesi del 2014, in base ai quali il nostro paese si attesta su un totale di 15 milioni di ettolitri di export contro i 16,5 milioni di euro spagnoli. La situazione si è determinata grazie all’enorme progresso delle spedizioni spagnole, che hanno fatto segnare una crescita del 24%, contro il modesto 0m7% italiano. Un dato questo che è da riferirsi quasi completamente al settore degli sfusi spagnoli, cresciuti addirittura del 41% in 9 mesi.

Per l’Italia, l’unica consolazione deriva dalla spumantistica, dove ci confermiamo leader mondiali con 1,6 milioni di ettolitri esportati ed una crescita del 23% rispetto al 2013 che consente al nostro paese di collocarsi al secondo posto in assoluto in termini di fatturato, dietro solo alla Francia

Fonte: Ismea

UE, semestre Lettone: obiettivo accordo sul bio a maggio

In un’intervista concessa all’Informatore Agrario il capo Unità per l’agricoltura della Rappresentanza permanente delle Lettonia presso l’UE, Aivar Lapins, illustra le priorità in politica agricola del semestre di presidenza lettone. Lapins sottolinea l’importante ruolo svolto dall’Italia nel semestre precedente.Devo riconoscere alla presidenza italiana che ci ha preceduto sforzi enormi su un dossier che non è per niente facile” ha continuato Lapins. “Raggiungere un accordo tra gli Stati già in dicembre non è stato possibile per diversi motivi, ma noi continueremo dal punto cui siamo arrivati grazie all’Italia, non vogliamo ripartire da zero. Riteniamo possibile un accordo tra i paesi nel Consiglio di maggio, dopo che a marzo avremo avuto un dibattito orientativo su questo tema. Credo sia impossibile, per motivi procedurali, terminare il lavoro con il Parlamento entro giugno, ma il nostro obiettivo resta definire una posizione comune del Consiglio”. Per quanto riguarda gli altri punti dell’agenda “in termini generali le nostre priorità sono la crescita sostenibile per la creazione di occupazione in Europa, l’agenda digitale e il miglioramento delle relazioni con i paesi del Partenariato orientale. Per quanto concerne l’agricoltura, esamineremo la proposta di riforma per il settore biologico. Su questo file il programma di lavoro 2015 della Commissione raccomanda progressi significativi entro sei mesi. Questa era anche la nostra idea come Stato membro e con la presidenza questo diventa il file agricolo più importante del nostro semestre. (…) Ci interesseremo anche di semplificazione della Pac, su cui abbiamo l’obiettivo di raggiungere un accordo in Consiglio a maggio”.

Fonte: L’informatore agrario

E’ controllata da Suolo e Salute la produzione del miglior extravergine del Crotonese

Nei mesi scorsi l’Assessorato Foreste e Forestazione “Settore 2” (Valorizzazione e promozione produzioni agricole e filiere produttive) della Regione Calabria ha avviato un progetto per la realizzazione di un “Carrello degli Oli Extravergini di Calabria” che ha portato tra l’altro alla pubblicazione di una guida ufficiale, denominata “Olivum Nostrum”, in cui vengono presentate le 27 aziende selezionate per la qualità dei loro prodotti. Tra queste, segnaliamo in particolare l’azienda agricola Pino Maida di Scandale, controllata da Suolo e Salute e unica scelta per rappresentare la provincia di Crotone.
Come si legge nel testo della guida, l’azienda, che produce tra l’altro anche arance, legna e miele, “si trova immersa nel verde delle colline di Scandale, occupandone una superfice di circa 30 ettari ed a Santa Severina per altri 50 ettari, tutti territori ricadenti nella provincia di Crotone. L’azienda,si occupa principalmente di olivicoltura coltivando la varietà Carolea, esclusivamente col metodo dell’agricoltura biologica. (…). L’extravergine Maida, per le caratteristiche sensoriali olfatto/gustative è consigliato per l’abbinamento con verdure cotte dal gusto deciso, bolliti di manzo e preparazione di brasati”.

Fonte: arealocale.com, Suolo e Salute

OGM, le reazioni del mondo del bio italiano

Pur riconoscendo l’importanza del voto del Parlamento Europeo riguardo allle limitazioni alla coltivazione di OGM nei territori dell’Unione, il mondo del bio italiano ribadisce le proprie preoccupazioni, sostenendo che l’esito del voto di Bruxelles “ rischia di essere un regalo alle multinazionali del biotech che mirano a tenere in ostaggio la sovranità alimentare. Allo stesso tempo, ponendo limiti all’obbligo di etichettatura, si ignora la volontà di gran parte dei cittadini che, a più riprese, hanno detto ‘no’ agli OGM”.Per alcuni Paesi europei questo voto può rappresentare senz’altro un passo avanti. Gli Stati sono un po’ più liberi di decidere ed esiste un nuovo modello per il resto del mondo. Per un paese come l’Italia, però, che ha nell’agricoltura biologica e di qualità un fiore all’occhiello della produzione, si tratta di un pericoloso arretramento. Ulteriore elemento di debolezza, come sottolinea anche IFOAM UE, è che i paesi che non opteranno per il divieto, non sono obbligati a prendere misure di tutela verso l’agricoltura non transgenica”. A detta di AIAB, FederBio e Associazione Agricoltura Biodinamica, permangono troppi punti vaghi soprattutto per quanto riguarda le motivazioni che uno Stato membro può ora addurre a sostegno del divieto. Lo Stato non potrà appellarsi a ragioni ambientali per vietare gli Ogm ma solo a ragioni socio-economiche. Un modo per rendere giuridicamente deboli i singoli paesi e per lasciare un pericoloso spazio di contestazione alle multinazionali che acquisiscono, così, un grande potere. Inoltre, la possibilità che l’etichettatura obbligatoria sia considerata un ostacolo alla libera circolazione delle merci diventa, con il testo approvato, un pericolo reale che mette a rischio il diritto dei consumatori a essere correttamente informati“.
Per il presidente AIAB Vizioli il voto del Parlamento “indica chiaramente una volontà da parte dei governi europei di spianare la strada al TTIP, la cui trattativa sta andando avanti in segreto tra Usa e UE”.Un notevole danno anche economico – secondo Carlo Triarico, presidente dell’ Associazione Agricoltura Biodinamica – se si pensa al boom di domanda interna ed esportazioni che ha avuto negli ultimi anni l’agricoltura biologica e biodinamica. Così si tagliano le gambe a uno dei pochi settori in crescita, che fa dell’Italia un gioiello nella produzione dell’agroalimentare di qualità”.
FederBio parla per bocca del presidente Carnemolla, che auspica “che il Governo italiano utilizzi al meglio il nuovo quadro normativo e anche in relazione al voto odierno confermi il divieto di coltivazioni OGM in Italia anche dopo la scadenza del decreto interministeriale attualmente vigente, sulla cui legittimità già a suo tempo si è pronunciato il TAR Lazio”. “Non resta che ribadire che il biologico rimane l’unico sistema agricolo e di filiera alimentare che vieta gli OGM” ha concluso Carnemolla.

Fonte: Agrapress, FederBio, AIAB

Bio sotto accusa in UK

E’ polemica in Gran Bretagna per le dichiarazioni di Lord Krebs, già direttore della Food Standard Agency dal 2000 al 2005 e attualmente consigliere del governo riguardo i cambiamenti climatici. Krebs ha dichiarato infatti che l’agricoltura biologica, richiedendo maggiori estensioni di terreno per avere la stessa resa del convenzionale, non è da questo punto di vista benefica per l’ambiente. Perorando al contempo la causa dell’agricoltura cosiddetta “no till”, che contempla l’uso di OGM e di erbicidi. Un punto di vista, quello sulla scarsa produttività del biologico, recentemente confutato da una ricerca di Berkeley secondo la quale la produttività del bioogico è superiore alle previsioni tanto da essere potenzialmente in grado di sostituirsi a quella convenzionale per soddisfare le esigenze dell’intero pianeta. A Krebs ha risposto a stretto giro Helen Browning, direttore generale della Soil Association, che promuove l’agricoltura biologica. LA Browing si è detta “confusa” dall’ostilità di Krebs ricordando come gli studi più recenti dimostrino che le rese del biologico in molti casi sono paragonabili a quelle del convenzionale.Aggiungendo che il metodo biologico ha l’importante funzione di arricchire di materia organica il suolo e migliorare l’efficienza d’uso dei fertilizzanti. Senza contare che agricoltura intensiva è sotto accusa proprio per l’erosione dei suoli che Krebs invece imputa all’agricoltura biologica.

Fonte: Greenbiz.it