Suolo e Salute

Category: Biologico (Mercato, Statistiche, Ricerca, Normativa, Estero)

FederBio: cresce l’import di materie prime bio

Cresce l’import di materie prime biologiche nel primo semestre 2014: è quanto emerge da un articolo pubblicato sul sito di FederBio  a firma del presidente Paolo Carnemolla. Il fatturato è cresciuto del 17%  nella Gdo e di circa il 10% nel canale specializzato, stando alle rilevazioni Ismea. La maggiore crescita nella grande distribuzione è da imputarsi principalmente all’aumento della gamma di prodotti biologici disponibili sugli scaffali. Bene anche l’export, secondo l’osservatorio FederBio: pur mancando dati ancora ufficiali, la crescita resta in doppia cifra. I consumatori sembrano dunque sempre più orientati a scelte all’insegna della qualità del prodotto, della salubrità e della sostenibilità, ambiti in cui il biologico offre la garanzia di un sistema di norme, etichettature e controlli di livello europeo.

Per Carnemolla “il biologico per un Paese come l’Italia, già principale produttore in Ue e fra i primi esportatori sui mercati mondiali, è quindi un’opportunità per tutta l’agricoltura, in particolare in una Regione come l’Emilia Romagna dove la grande parte del tessuto produttivo agricolo è già collocato su frontiere avanzate di sostenibilità (agricoltura integrata). Del resto se questa opportunità non verrà colta nemmeno con il prossimo Psr regionale, questo mercato, nel quale ci sono oltretutto ampie possibilità di recupero di efficienza e marginalità a favore dei produttori agricoli, rischia di diventare sempre più occasione di reddito e occupazione per aziende di altri Paesi”. L’obiettivo primario, chiosa l’articolo, “ è la crescita significativa della base produttiva agricola bio, ovvero trasformare un’opportunità di mercato in miglioramento e stabilizzazione del reddito per gli agricoltori italiani e emiliano romagnoli. Ma ancora non si vede nelle bozze del Psr regionale un obiettivo quantitativo esplicito di sviluppo delle superfici coltivate bio : speriamo che la presidenza di turno italiana lavori efficacemente per modificare sostanzialmente la proposta della Commissione uscente e nel frattempo attrezziamo bene il Psr e il sistema regionale per far consolidare e far crescere i primati dell’agricoltura biologica italiana e emiliano romagnola”.

Fonte: FederBio, Agrimpresa on line

Importazione da Paesi terzi: pubblicato il regolamento Ue che modifica il Reg. (CE) n. 1235/2008

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L177/42 del 17 giugno 2014, il Regolamento di Esecuzione (UE) N. 644/2014 della commissione del 16 giugno 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 1235/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi. Il nuovo atto regolamento apporta modifiche agli allegati III e IV del Regolamento (CE) n. 1235/2008. Il testo del Regolamento di Esecuzione (UE) N. 644/2014 è disponibile a questo link.
Fonte: Sinab

Salmone bio: una ricerca denuncia le contaminazioni

Uno studio della rivista francese “60 millions de conssommateurs” ha analizzato 23 filetti di salmone provenienti da allevamenti sudamericani (Cile) ed europei (Irlanda, Scozia, Norvegia e Faroe) o pescati nell’Oceano Pacifico, scoprendo alcuni dati inattesi. La qualità complessiva del pesce, va detto, è risultata complessivamente più che buona: nessun campione infatti ha rivelato la presenza di antibiotici e il pesce classificato come “pescato in mare” lo è anche nei fatti, come testimoniato dai bassi tenori di Omega 6 riscontrati. Note parzialmente negative invece quelle provenienti dai salmoni biologici: quattro campioni esaminati su sei infatti risultano in realtà contaminati da pesticidi e metalli pesanti provenienti con ogni probabilità dalle coltivazioni limitrofe. Qualche ombra anche sul pesce proveniente da allevamenti: In sei campioni su diciotto è stata rilevata infatti l’etossichina, un antiossidante che si trova anche nell’olio e nelle farine di pesce utilizzate nel mangime che viene dato ai salmoni, per evitare l’ossidazione dei filetti durante il trasporto. L’etossichina è vietato come pesticida in agricoltura ma se esistono norme che pongono dei limiti per l’alimentazione animale, non esiste ancora una normativa che ponga limiti massimi nel caso del salmone destinato al consumo umano.

Fonte: Il Fatto Alimentare

Il biologico è più salutare del convenzionale

Secondo quanto emerge da un recente studio comparativo realizzato dalle Università di Washington e Newcastle e pubblicato dal British Journal of Nutrition,, i cibi biologici sono più salutari rispetto a quelli convenzionali. Per stabilirlo, i due atenei hanno riunito e messo a confronto i dati provenienti da oltre 300 studi scientifici dedicati all’argomento. Grazie a tecniche di meta-analisi così è stato possibile quantificare le differenze tra bio e convenzionale e aggiungere ulteriori conferme rispetto alla bontà della scelta bio. In particolare, frutta, verdura e cereali bio contengono mediamente una percentuale di antiossidanti del 17% superiore ai prodotti coltivati in modo convenzionale, percentuale che sale addirittura al 69% nel caso dei flavoni. La ragione di questa differenza è da ricercarsi in particolare nel fatto che, senza l’”aiuto” dei pesticidi chimici di sintesi le piante tendenzialmente producono più fenoli e polifenoli per difendersi dai parassiti e dalle lesioni. Secondo la ricerca quindi consumando prodotti bio si possono ottenere dal 20 al 40% di antiossidanti in più, a parità di apporto calorico. Al tempo stesso, i residui di pesticidi sono notevolmente inferiori rispetto a prodotti coltivati tradizionalmente, come era lecito attendersi, contenendo concentrazioni di antiparassitari  fino a 100 volte inferiori rispetto alle coltivazioni tradizionali.

Anche il cadmio, un metallo tossico per la salute umana, è presente in quantità decisamente inferiori nei prodotti biologici: secondo i ricercatori la ragione è da individuarsi nel fatto che alcuni tipi di fertilizzanti utilizzati nelle aziende agricole convenzionali agevolano l’assorbimento radicale di questa sostanza.

Lo studio questa volta è riuscito a dimostrare dati alla mano la maggiore salubrità dei cibi biologici, cosa che non era riuscita in precedenza ai ricercatori della Stanford University che nel 2011 avevano condotto una ricerca per certi aspetti simile, ma attingendo ad una bibliografia più limitata.

“Abbiamo beneficiato di una serie di qualità molto più grande e più alto di studi rispetto ai nostri colleghi che svolgono recensioni precedenti” ha dichiarato uno degli autori della ricerca, il professor Carlo Leifert, dell’ Università di Newcastle.

Fonte: Il Fatto Alimentare,  Teatro Naturale

Biologico ER: al via “Filiere Bio 2020”

Prende il via grazie a  Prober scarl il progetto “Filiere bio 2020”, una piattaforma di servizi dedicati ai produttori e trasformatori della filiera biologica dell’Emilia Romagna. A darne notizia un comunicato delle federazioni regionali di Cia e di Confagricoltura, che hanno così ufficializzato il loro ingresso nella nuova realtà societaria: “l’obiettivo – si legge nella nota – e’ far crescere il numero di operatori biologici in regione stimolando anche l’entrata di nuovi agricoltori”. “Vorremmo promuovere il bio anche nelle zone di pianura più vocate e produttive ove peraltro prevale ancora l’agricoltura convenzionale e ricreare convenienza economica a farlo nelle zone svantaggiate”. “il progetto ‘filiere bio 2020’ nasce per offrire all’operatore biologico piena assistenza nell’attuazione delle normative e nell’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie”.

Fonte: Agrapress

FederBio alla presidenza italiana UE: stop proposta sul bio

All’esordio del semestre italiano di presidenza dell’UE, si fa sentire forte la voce del mondo del biologico per voce di FederBio che in un comunicato chiede una seria riflessione sulla proposta di riforma della normativa europea sul biologico. FederBio, si legge in un comunicato, “reputa necessaria una valutazione approfondita sulle modifiche del quadro normativo attuale”. Secondo l’associazione “la discussione avvenuta lo scorso lunedì nell’ambito del Consiglio Agricolo ha confermato quanto sostiene FederBio, ovvero la lontananza della proposta della commissione dagli obiettivi annunciati e il rischio che si arretri sul versante della produzione agricola bio europea a tutto vantaggio delle importazioni”. “Siamo consapevoli dei ruolo delicato che l’Italia dovrà svolgere in quanto titolare della presidenza di turno”, ha dichiarato il presidente Carnemolla, chiedendo contestualmente a Martina di operare “affinché si fermi il percorso della proposta della commissione uscente”.

Fonte: FederBio