Suolo e Salute

Category: Biologico (Mercato, Statistiche, Ricerca, Normativa, Estero)

Oggi a Cesena il convegno “Agricoltura biologica, dall’agronomia alla genetica”

Si svolge oggi a Cesena il convegno ” Agricoltura biologica, dall’agronomia alla genetica: problematiche attuali”, organizzato dal CRA, il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in agricoltura, insieme ad Arcoiris e al Mipaaf.  Il primo intervento della giornata è quello di Francesco Riva e Teresa De Matthaeis, Dirigenti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – Agricoltura biologica PQA V, che parleranno dei Progetti “bio” in corso. La gestione conservativa dei suoli in orticoltura biologica sarà invece al centro del contributo di Gabriele Campanelli, Ricercatore del CRAORA. Luca Riccioni e Laura Orzali, Ricercatori di CRA – PAV di Roma, parleranno invece sul tema della concia delle sementi biologiche, mentre gli sviluppi nel settore del recupero di varietà antiche e locali saranno discusse dal Responsabile del settore orticolo CRPV, ASTRA Innovazione e Sviluppo Vanni Tisselli. Il presidente AIAB Vincenzo Vizioli affronterà invece il tema della diffusione delle varietà idonee per il bio attraverso lo scambio di seme tra aziende, una pratica agronomica, come recita il titolo dell’intervento, da recuperare. Sarà quindi la volta di Bruno Campion e Maria Teresa Azzimonti del CRA-ORL di Montanaso L. (LO) che parleranno  di identificazione di cultivar e/o ibridi commerciali di ortive adatti in coltivazione biologica. Il progetto “Virgo” – frumenti teneri di antica costituzione sarà descritto dal progessor Giovanni Dinelli, del Dipartimento di Scienze Agricole dell’Università di Bologna , mentre Antonio Lo Fiego di Arcoiris tratterà il tema della moltiplicazione e commercializzazione delle varietà antiche.
Chiuderà gli interventi nuovamente Bruno Campiol, che affronterà il tema della  riproduzione delle sementi, le basi genetiche del metodo e l’applicazione nel caso specifico del biologico.  A seguire una discussione e tavola rotonda sul tema della riproduzione  diretta delle sementi biologiche in Azienda. L’incontro si svolge nell’ambito del Programma di Azione Nazionale per l’Agricoltura Biologica ed i Prodotti Biologici, DM (MiPAAF) n. 103 del 23 Aprile 2008 – Piano Nazionale Sementiero Biologico (PNSB). Ulteriori informazioni sul sito del CRA.
Fonte: CRA, AIOL

La Camera discute la proposta di legge sul biologico

Martedì scorso 11 marzo presso la XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il Comitato ristretto ha discusso nel merito delle disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico (seguito esame C. 302 Fiorio). La succitata proposta di legge C. 302 è stata presentata il 16 marzo dell’anno scorso è l’iter di discussione in Commissione è stato avviato il 4 giugno. La proposta intende fornire un quadro di riferimento legislativo aggiornato per il settore del bio, anche in conseguenza dell’evoluzione e degli sviluppi che, negli ultimi tempi, hanno riguardato il settore.
Fonte: Sinab, Fonte: Camera dei Deputati

Report FIBL e IFOAM a Biofach2014: cresce ancora il bio

Prosegue la crescita del biologico a livello internazionale, benché l’aumento registrato nel corso del 2012 sia stato di minore entità rispetto al passato. Questo quanto risulta dall’ultimo rapporto di FIBL e IFOAM presentato in occasione della recente Fiera Biofach di Norimberga. Nel corso del 2012 le superfici mondiali coltivate a bio sono arrivate al totale di 37,5 milioni di ettari, con una crescita dello 0,5% rispetto 2011, mentre più marcato è stato l’aumento degli operatori bio, a quota 1,9 milioni e in aumento del 7,6%. Il mercato mondiale del biologico è arrivato a toccare quota 50 miliardi di euro (+1,3% rispetto al 2011), interessando principalmente Nord America ed Europa. In Europa, in particolare, sono cresciuti sensibilmente sia le superfici destinate a biologico che il fatturato, entrambi attestatisi su un +6% rispetto all’anno precedente. Spicca in particolare la quota di mercato della Germania, che da sola ha un giro d’affari superiore ai 7 miliardi di euro, seguita da Francia (4 miliardi) el Regno Unito (1,95 miliardi). Quarto posto per il nostro Paese con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno che diventano 3,1 comprendendo anche l’export. Il peso dell’Italia sul mercato europeo del biologico oggi è pari all’8% circa, confermando il ruolo di primo piano nel settore, spoprattutto per quanto riguarda le esportazioni. Bene anche i consumi interni, come rilevato da ISMEA, in controtendenza rispetto al resto del comparto agroalimentare, anche se gli italiani investono ancora poco per l’acquisto di prodotti biologici rispetto ad altre nazioni europee (che arrivano anche a 190 euro a persona all’anno), con una spesa media pro-capite di 31 euro all’anno. Per questo motivo il peso dei prodotti biologici sul totale delle vendite agroalimentari rappresenta tutt’oggi solo l’1,5% del totale, contro il 7,5% della Germania. Il report completo presentato al Biofach 2014 è consultabile a questo indirizzo.
Fonte: Ismea Servizi, Sinab

Il 21 a Roma presentazione del volume “Organic in Europe”

Sarà presentato venerdì 21 marzo a Roma presso la sala del Comando Carabinieri del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari (via Torino 44, nei pressi del Ministero) il volume “Organic in Europe – Prospects and developments”. La pubblicazione, curata da IFOAM UE in collaborazione con FIBL e CIHEAM-IAMB, si inserisce nell’ambito della campagna “Mind the CAP” mirata a informare e sensibilizzare agricoltori e cittadini ruguardo la PAC per quanto riguarda gli aspetti più strettamente legati al biologico ed in particolare il contributo derivante dal bio alla riforma della Politica Agricola Comune e alla nuova programmazione dello sviluppo rurale. Al progetto partecipano 10 Stati Membri: oltre all’Italia, Belgio, Portogallo, Grecia, Slovenia, Irlanda, Lituania, Germania, Olanda e Spagna. Chiunque desideri partecipare può scrivere a l.guarrera@iamb.it  o telefonare alla Segreteria al numero 080-4606356. A tutti i partecipanti verrà data gratuitamente copia del volume. Il programma completo dell’evento è consultabile a questo link
Fonte: Sinab

Millésime Bio, il vino biologico francese è in ottima salute

Risultati importanti per il vino biologico francese quelli scaturiti dall’ultimo “Millésime Bio”, uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale per l’enologia biologica, che ha visto la partecipazione di oltre 4.000 addetti ai lavori e 750 espositori provenienti da tutto il mondo. Il salone, svoltosi a Montpellier a gennaio, ha confermato lo stato di salute del vino biologico francese che ha visto triplicate le superfici coltivate dell’arco di 4 anni. Particolarmente diffusa la coltivazione di vite con il metodo biologico nella Linguadoca-Rossiglione (20.795 Ha, con una crescita del 4 % rispetto al 2012), seguita dalla Provenza-Alpi-Costa Azzurra (+8%) e dall’Aquitania(+3 %). Secondo le stime, il 2014 potrebbe riservare nuovi record per il comparto, interessando addirittura l’8% di tutta la superficie complessivamente coltivata a vigna, per un totale di 60.000 ettari, il triplo rispetto ai 20.000 ettari censiti nel 2010. Per un settore che nel 2012 ha toccato i 413 miliodi di euro di fatturato, con una crescita del 15% in un anno e ottime performances anche sul fronte esportazioni (pari al 19% del fatturato totale). Un trend che rafforza la posizione della Franca, secondo al mondo dietro la Spagna per quanto riguarda il mercato del vino biologico. Un successo confermato anche dall’orientamento ai consumi dei francesi: stando ai risultati di uno studio dell’IPSOS, infatti, nel 2013 un francese su tre ha dichiarato di consumare vino bio regolarmente o saltuariamente. Secondo Patrick Guiraud, presidente di Subvindio, l’associazione interprofessionale di produttori di vini biologici della Linguadoca Rossiglione e promotrice di Millésime Bio, la sfida per il vino biologico adesso si gioca sulla comunicazione: il settore, a suo dire, deve imparare infatti a comunicare con il consumatore, facendone crescere il numero ma soprattutto illustrando in dettaglio i benefici ambientali e sociali di una scelta biologica. Con la consapevolezzae l’ottimismo dettati dal fatto che proprio il biologico è uno dei pochissimi settori che, in quest’epoca di crisi, continua nonostante tutto a crescere.
Fonte: Tutto Green

Conto alla rovescia per Vinitaly Bio

Conto alla rovescia per la 48esima edizione di Vinitaly, la più celebre e importante manifestazione enologica italiana, prevista dal 6 al 9 aprile 2014. Quest’anno, anche il mondo del biologico ha ottimi motivi per essere interessato all’appuntamento veronese grazie all’accordo realizzato tra Veronafiere e FederBio infatti, l’edizione di quest’anno vedrà per la prima volta svolgersi anche “Vinitalybio”, il nuovo salone specializzato dedicato ai vini biologici certificati, ospitato all’interno del padiglione 11.Un progetto pensato per valorizzare la produzione enologica certificata secondo le norme del regolamento UE n. 203/2012 sulla produzione e l’etichettatura del vino biologico, entrato in vigore il 1° agosto dell’anno scorso. “Il progetto – spiega il presidente di Veronafiere Ettore Riello – risponde alla logica dell’Ente di innovare continuamente i propri prodotti per adeguarli ai cambiamenti del mercato. Vinitalybio è una grande occasione di visibilità per le cantine biologiche italiane che rappresentano il 6,5% del vigneto nazionale con 53 mila ettari coltivati, ponendo l’Italia al secondo posto per estensione a livello mondiale. L’Italia, inoltre, con una quota del 13% rappresenta il terzo esportatore di vini bio negli Stati Uniti.”
«Con l’entrata in vigore nel 2012 del regolamento sulla produzione biologica anche per il vino – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo colto l’occasione per adeguare alla normativa europea la nostra offerta fieristica, dando uno spazio distinto alle produzioni certificate. Come tutte le iniziative che mettiamo in campo per le rassegne, anche Vinitalybio è pensato per favorire il business e per questo l’accordo con FederBio prevede anche un’attività di incoming per portare a Verona buyer provenienti dai mercati più interessanti per il consumo di vini biologici, in particolare Germania, Svizzera e Paesi Scandinavi.»
Il Presidente FederBio Paolo Carnemolla sottolinea l’importanza della certificazione anche nel caso dei vini biologici, in quanto è proprio la certificazione “ che rappresenta l’unica garanzia per chi intende acquistare un vino ottenuto secondo i principi e le rigorose normative dell’UE in materia di biologico. (…). Questo è l’unico requisito indispensabile per partecipare alla manifestazione e sul rispetto del quale FederBio supporterà Veronafiere con apposito personale e verifiche mirate. La certificazione biologica è del resto orami riconosciuta a livello internazionale pure fuori dall’UE, dunque è un’opportunità straordinaria anche per il vino italiano per migliorare ulteriormente il proprio posizionamento sui mercati”. La prima edizione conterà su 1000 mq di superficie e  oltre 100 espositori certificati. Nel corso dei 4 giorni di Vinitaly, oltre agli stand dei diversi produttori inoltre anche un’enoteca  dove apprezzare i vini biologici presentati all’appuntamento veronese. In calendario poi una serie di eventi di degustazione organizzati da FederBio e rivolti ai buyer e giornalisti che vogliono approfondire la conoscenza dei vini biologici e, a completare la proposta biologica dell’edizione 2014 di Vinitay, il convegno “Il vino biologico italiano alla sfida dei mercati”: un’occasione di confronto sulle potenzialità del mercato del vino biologico in Italia e all’estero e sulle opportunità commerciali della certificazione biologica per la filiera vitivinicola.

Il programma di dettaglio degli eventi di Vinitaly Bio è consultabile a questo link
Fonte: FederBio