Suolo e Salute

Category: Biologico (Mercato, Statistiche, Ricerca, Normativa, Estero)

UK verso l’uso di OGM?

Secondo quanto afferma il quotidiano inglese “The Indipendent”, la Gran Bretagna si appresterebbe a chiedere all’Unione Europea un allentamento delle restrizioni in merito all’utilizzo di colture geneticamente modificate per il consumo umano. Secondo The Indipendent, la prossima settimana il Ministro dell’Ambiente Owen Paterson terrà un discorso per sostenere la scelta del governo a favore dell’utilizzo di OGM. La scelta all’indomani di un sondaggio secondo il quale il 61% degli agricoltori inglesi si dichiara favorevole all’uso di OGM.
Fonte: Agrapress

Perclorato nelle derrate alimentari, alcuni chiarimenti

 

Una nota circolare di QS (http://www.q-s.de/) affronta il tema della presenza di perclorato in alcune derrate alimentari riscontrate negli ultimi tempi. La presenza era stata riscontrata soprattutto su campioni di frutta e verdura provenienti sia da agricoltura tradizionale che biologica. Stando alle informazionidi QS, allo stato attuale sono e effettuate verifiche su un totale di circa 1200 campionamenti, con risultati positivi in 159 casi, negativi in 660, e con tracce inferiori ai 0,01 mg per Kg nei restanti 422 campioni. In particolare la presenza del perclorato è stata rilevata con particolare frequenza nei pomodori, peperoni, cetrioli, zucchini, lattuga, prezzemolo, fagioli, fragole e arance
Le analisi non hanno riguardato solamente frutta e ortaggi ma anche campioni del suolo, delle acque e del substrato di coltivazione, oltre a fertilizzanti NPK e monopotassici e fuselöl (o borlande), residui di alcuni processi che prevedono la fermentazione e che costituiscono fertilizzanti ammessi nell’agricoltura biologica.
Stando alla nota di QS, al momento la presenza di perclorato è riconducibile non solo all’utilizzo di fertilizzanti, ma all’acqua presente nel terreno e quella superficiale: nell’acqua potabile utilizzata a fini irrigui infatti il perclorato potrebbe derivare dall’utilizzo del cloro per la disinfezione delle acque potabili stesse. Altro elemento di possibile contaminazione ambientale, infine, potrebbe essere riconducibile all’utilizzo di disinfettanti di superficie a base di ipoclorito di sodio. Da ciò consegue che la sola presenza di perclorato non può essere di per se stessa indice di violazione delle norme di coltivazione biologiche, anche se l’individuazione di questi residui necessiterà di ulteriori analisi per comprenderne l’origine ultima.

Crisi, agricoltura in controtendenza

Agricoltura in controtendenza rispetto alla crisi che continua ad affliggere gli altri settori produttivi. Questo ciò che emerge dagli ultimi dati diffusi dall’Istat e relativi al primo trimestre 2013: malgrado la crisi, il maltempo che ha a lungo flagellato la penisola ed una situazione di sostanziale recessione, il comparto agricolo sembra costituire un’eccezione: “L’unica nota positiva, in un quadro recessivo sia per l’industria che per servizi e costruzioni, arriva dall’agricoltura- conferma il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Giuseppe Politi-  il valore aggiunto del settore primario, infatti, cresce sia a livello congiunturale (+4,7 per cento) che tendenziale (+0,1 per cento). Questo vuol dire che, nonostante tutti i problemi che condizionano il comparto, dai costi produttivi record ai danni del maltempo sulle campagne, l’agricoltura riesce a svolgere una funzione “anticiclica” e a garantire, in assoluta controtendenza rispetto all’andamento generale, produttività e occupazione”.

Nel trimestre gennaio-marzo l’export è aumentato del 6,6% in valore (dato scaturito dal +6,9% dei prodotti agroalimentari e del +5,4 dei prodotti agricoli.), mentre salgono seppur di poco anche le assunzioni (+0,7%, con un notevole +12% al Centro e un + 2% al Nord Italia).

Giovani e donne riescono a trovare sbocchi altrove preclusi proprio nel comparto agricolo se, come rivelano i dati e conferma Politi, “oggi sono 44.128 le aziende agricole con a capo una donna di età compresa tra i 18 e i 40 anni, pari al 15,4 per cento, e percentuali più alte della media si riscontrano proprio al Sud (17 per cento), dove si trova quasi la metà delle imprese (20.369) condotte da donne ‘under 40’. Anche a livello di manodopera femminile, su un totale di 406 mila occupate nel settore, il 70 per cento è rappresentato proprio dalle lavoratrici della terra in Puglia, Calabria, Campania e Basilicata».

Stanti questi “chiediamo alla politica di investire sul serio sull’agricoltura, dopo averla lasciata nell’angolo per anni, perché può rappresentare davvero un volano per la ripresa dell’economia. E un segnale importante di fiducia che il governo può darci riguarda l’Imu, annunciando, dopo la sospensione della rata di giugno, la sua cancellazione per terreni agricoli e fabbricati rurali. Perché non si possono tassare strumenti e luoghi di lavoro come fossero patrimoni improduttivi, tanto più in un momento in cui l’agricoltura è l’unico settore che riesce a produrre lavoro e ricchezza”.

Fonte: Greenreport

Ad Istanbul l’anno prossimo il 18° Convegno Mondiale sul Biologico

Sarà Istanbul, ideale “ponte” tra Oriente ed Occidente, ad ospitare l’anno prossimo il diciottesimo Convegno Mondiale sul Biologico (Organic World Congress (OWC)) organizzato dall’IFOAM e previsto dal 13 al 15 ottobre 2014. Un appuntamento triennale che si pone l’obiettivo di mettere a confronto i principali attori del comparto biologico riguardo le strategie prossime venture e l’ideale “road map” del bio per il triennio successivo. E forse non è un caso che proprio il meeting 2014 abbia il significativo claim di “Costruire ponti biologici”: su questo argomento oltre 2.500 delegati si confronteranno su tre filoni tematici principali con oltre 250 interventi. Il tema principale riguarda lo sviluppo del settore bio e del suo futuro prossimo, mentre l’ambito scientifico vedrà al centro del dibattito i sistemi più moderni riguardo produzione vegetale, zootecnia, socio-economia, trasformazione, il commercio, ricerca e  nutrizione umana. In particolare verrà approfondito il problema della distanza, ancora molto grande, tra le aree ricche e povere del mondo, tra conoscenza e pratica scientifica, tra nuove e vecchie tecnologie. Il terzo grande filone tematico dell’OCW 2014 riguarderà invece il confronto e lo scambio di esperienze pratiche riguardo gli aspetti strategici, pratici e socio-culturali del nuologico, grazie a tre sottotemi principali: la costruzione di “ponti biologici” tra sistemi tradizionali e innovazione, tra le diverse parti interessate e tra differenti strategie di approccio all’”Organic Farming”. A completare il programma una serie di workshop ed eventi collaterali, tra cui visite ai mercati biologici e fattorie locali, escursioni a Istanbul, attività gastronomiche, mostre e proiezioni di film. Conferenze introduttive nazionali e internazionali legate alle diverse prospettive del settore bio saranno organizzate a margine dell’OWC da diverse istituzioni nel corso del  fine settimana precedente il congresso stesso, oltre ad un forum nazionale che riunirà le ONG impegnati nei settori agricoltura, ecologia, alimentazione,  biodiversità e conservazione della natura, cambiamento climatico. Le call per  i filoni tematici e i workshop sono già aperte sul sito per le iscrizioni. Il termine per la consegna dei moduli di partecipazione è fissato nel 30 settembre 2013. Per maggiori informazioni: www.owc2014.org

Fonte: Greenplanet, IFOAM

FederBio a proposito delle ultime frodi del bio

Commentando l’ultimo sequestro in ordine di tempo che ha riguardato il mondo del bio (numerosi prodotti falsamente dichiarati biologici ma contaminati in realtà dal pericoloso pesticida Clorquemat), il Presidente FederBio Paolo Carnemolla ha sottolineato l’efficacia e l’importanza del sistema di certificazione:  “anche in questo caso le indagini e l’intervento a garanzia dei consumatori svolto da un organismo di certificazione autorizzato dal Mipaaf per le produzioni biologiche ha consentito alle autorità di polizia giudiziaria di intervenire in maniera mirata ed efficace su partite di prodotti biologici contaminate da residui di sostanze non ammesse. Da tempo chiede al ministero competente di attivare una cabina di regia permanente per assicurare una condivisione di informazioni e una pianificazione delle attività’ di controllo più’ efficace fra le autorità’ pubbliche e gli organismi di certificazione autorizzati affinché’ si possa elevare ancora di più’ il livello di garanzie per i consumatori e per i produttori biologici onesti

Fonte: Agrapress

Giornata Mondiale dell’Ambiente 2013

Si è celebrata il 5 giugno la Giornata Mondiale dell’Ambiente, dedicata quest’anno alla lotta agli sprechi alimentari. Nata nel 1972 su iniziativa delle Nazioni Unite, la manifestazione quest’anno ha adottato il motto “Think, eat, save” (“pensa, mangia e risparmia”) ed ha avuto il suo centro principale in Mongolia, uno dei paesi con il più alto tasso di crescita al mondo in questo momento, capace intelligentemente di investire in maniera significativa sulla green economy e la riduzione degli sprechi nel suo processo di ammodernamento, grazie anche alla storia della gente di questa terra, popolazioni nomadi abituate a conservare il cibo e a considerarlo risorsa preziosissima.

Non si comporta altrettanto bene una buona fetta del resto del mondo, se si pensa che annualmente viene letteralmente gettato via un terzo del cibo prodotto, perduto in uno dei tanti passaggi che, dalla produzione, conduce gli alimenti sulle nostre tavole.

Una follia collettiva e una vergogna per tutti, se solo si pensa che questa montagna di cibo inutilmente gettato senza essere consumato sarebbe in grado di sfamare comodamente gli 870 milioni (ottocentosettantamilioni!!!) di persone che non hanno cibo a sufficienza. E non è un caso che l’Unep, l’agenzia dell’Onu per l’ambiente, abbia voluto focalizzare l’attenzione di tutti noi sul tema dell’”impronta alimentare”, per farci riflettere sul costo e sul valore ultimo del cibo per l’uomo e per l’ambiente, e per poter contribuire attivamente tutti nella direzione di uno sviluppo finalmente più equo e sostenibile.

Proprio con questo spirito Suolo e Salute, rendendo omaggio al 2013 dichiarato anno internazionale della cooperazione per la risorsa idrica, aveva deciso di concentrare l’attenzione proprio sul rapporto tra alimenti e costi ambientali (nella fattispecie, appunto, idrici), per aiutare a comprendere il vero costo (per le risorse, per noi, per il pianeta) di ciò che mangiamo, dedicando all’argomento l’agenda e il calendario 2013.

Ironia della sorte, il massimo spreco di cibo al mondo coincide con un livello di sviluppo tecnologico dell’umanità che ha resto assai più semplice ed efficiente di un tempo conservare gli alimenti. Il paradosso è alla base dell’interessante scelta dell’Unep e della Fao di raccogliere in un sito web tutti i metodi utilizzati dall’uomo tradizionalmente per conservare gli alimenti. ”Ridurre il cibo sprecato e’ una sfida economica, etica e ambientale – ha dichiarato il  direttore generale dell’Unep Achim Steiner  – uno dei modi e’ guardare a come culture meno ‘sprecone’ danno valore a ogni singolo boccone, e valutare come imitarle”.

Sperando, per una volta, di imparare dal passato per migliorare il futuro di tutti noi

Fonte: Unep, Fao, Ansa