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IL POLLO BIOLOGICO VA A SCUOLA: IL PROGETTO TIPIBIO

IL POLLO BIOLOGICO VA A SCUOLA: IL PROGETTO TIPIBIO

Vi sottoponiamo una splendida attività che ha coinvolto il CREA (Centro di Zootecnia e Acquacoltura, finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) con l’Istituto tecnico Agrario E. SERENI di Roma. All’interno del progetto TIPIBIO è stato deciso di ideare e produrre un video che raccontasse le capacità di adattamento di linee genetiche di pollo all’allevamento bio. Purtroppo la prima fase del progetto è coincisa con l’inizio dell’epidemia da Covid e la chiusura delle scuole, inoltre con l’espandersi del contagio da COVID 19 ed il successivo lockdown, l’idea iniziale non era più realizzabile. Il CREA-Zootecnia e Acquacoltura insieme al SERENI hanno deciso di produrre comunque un video utilizzando la DAD (didattica a distanza).

Qui di seguito il video: https://www.youtube.com/watch?v=rf8V7zy4DJo

 

Fonte: Sinab
Foto di Pexels da Pixabay

PASTA BIOLOGICA E ITALIANA: LA MIGLIORE PER LA NOSTRA SALUTE

PASTA BIOLOGICA E ITALIANA: LA MIGLIORE PER LA NOSTRA SALUTE

Rinunciare alla pasta è una follia! Grazie ad uno studio degli esperti di dietapersonalizzata.it, lo si può affermare con certezza. Questa affermazione però è soggetta ad alcune specifiche, innanzitutto stiamo parlando di grano italiano e biologico. Le coltivazioni italiane di questo tipo sono in assoluto le migliori perché non presentano tracce di glifosato e prediligono processi di lavorazione votate al mantenimento dei nutrienti essenziali per la nostra dieta mediterranea.
Il grano è presente sin dagli albori dell’evoluzione umana ed è un caposaldo della nostra dieta. L’utilizzo di questo alimento è precedente persino agli egizi, e l’apporto nutritivo secondo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) varia tra il 40 e il 60% delle kcal quotidiane. Il frumento, in particolare, è una delle fonti di glucosio essenziale per le nostre cellule. La pasta, il pane e gli altri derivati permettono al nostro corpo d’immagazzinare energie essenziali nello svolgimento dei nostri compiti giornalieri senza cedere alla stanchezza.
Da non dimenticare che quest’alimento è:

  • un perfetto antietà (in quanto le sostanze di cui è formato sono nemiche dei radicali liberi);
  • ricco di sostanze antitumorali e di calcio per le nostre ossa.

Nell’agricoltura italiana è assolutamente vietato l’utilizzo di antiparassitari nocivi per l’ambiente nelle ultime settimane prima della raccolta, e nell’agricoltura biologica il processo è completamente privo di sostanze dannose per l’ambiente e per la coltivazione.

L’Italia è un faro di sviluppo e mantenimento di cereali di qualità in generale, ed è leader per la produzione di grano biologico, con cui viene prodotta la migliore pasta apprezzata in tutto il mondo.

 

Fonte: h24 notizie
Foto di Divily da Pixabay

LE MARCHE PRIMA REGIONE 100% BIO D’EUROPA

LE MARCHE PRIMA REGIONE 100% BIO D’EUROPA

La lista Rinasci Marche Mangialardi Presidente, candidata alle prossime regionali, ha un programma molto ambizioso: rendere le Marche la prima regione Europea 100% biologica. I due candidati della lista Francesca Petrini e Roberto Rubegni hanno presentato questa parte del programma in cui s’impegnano a sviluppare una nuova visione d’agricoltura regionale, che porterebbe le Marche, in un lasso di tempo congruo, dall’attuale 21% di incidenza del biologico sull’intera superficie agricola utilizzata, al 100% del totale. Una visione ottimistica, che oltre al buon proposito massimo, sicuramente è portatrice di enorme crescita per il comparto a beneficio dei consumatori e dell’ambiente.

La lista (formata da +Europa, Civici e Verdi) trova nelle parole del coordinatore regionale della Federazione Verdi Marche Gianluca Carrabs un’esplicativa introduzione i due candidati: “Se rifletto su un modello di sviluppo di questa regione penso a questi due professionisti e alla loro lungimiranza. Roberto Rubegni e Francesca Petrini, professionisti di chiara fama che hanno costruito la loro storia personale sulla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari delle Marche. Qui c’è la sintesi della nostra terra, delle nostre colline, persone che hanno saputo tracciare un percorso. La sintesi che proponiamo per la nostra regione. La legge che ha istituito l’agricoltura biologica nelle Marche è partita con l’assessore dei Verdi Marco Moruzzi. Oggi proponiamo di estendere, con una legge regionale ad hoc, questo modello, a tutte le Marche, per diventare la prima Regione 100% Biologica d’Europa. Un valore assoluto che ci renderebbe più attrattivi non solo dal punto di vista agricolo, ma anche e soprattutto turistico. La sostenibilità, la qualità e la bellezza del nostro territorio vero e proprio vantaggio competitivo della nostra regione”.

fonte: adriaeco

Rivoluzione Bio 2020 al Sana Restart

Rivoluzione Bio 2020 al Sana Restart

Al Sana Restart si terrà l’evento Rivoluzione Bio: tavoli tematici, incontri e spazi dedicati a operatori professionali e consumatori finali.

L’evento sarà parte integrante del Sana Restart (9-11 ottobre 2020).

Si partirà il 9 ottobre con tavoli tematici per il settore biologico animati da esperti del settore che tratteranno argomenti come la nuova Pac e la transizione verso un modello economico più sostenibile.

Dopo i lavori della prima edizione (Manifesto del bio 2030) i curatori s’incentreranno sugli obiettivi di rafforzamento del settore biologico con il Green Deal, il reale contributo del mondo bio alle sfide ambientali future e all’affermazione del metodo biologico come modello sostenibile anche per i rischi pandemici.

Questi e altri temi animeranno l’evento, che noi di Suolo e Salute seguiremo con molta attenzione.

Fonte: agronotizie

A rischio la competitività del biologico italiano

A rischio la competitività del biologico italiano

A fronte di un aumento dei consumi nei prodotti biologici da parte degli italiani, la governance italiana non sta rispondendo con i dovuti strumenti.

Davanti ad un aumento delle vendite nel comparto pari al 20% (fra il 9 marzo e Pasqua), si assiste a un aumento delle superfici agricole convertite a biologico del solo 0,57%. Questi dati spostano subito il discorso sui pochi investimenti del governo italiano in materia bio, nonostante l’asticella dei consumi sia in forte rialzo, portando i consumatori a dirigersi verso i prodotti importati dall’estero.

In merito il presidente di AssoBio (Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici) Roberto Zanoni sostiene:
Ecco dunque l’opportunità che stiamo perdendo. Invece di rispondere alla crescente domanda interna con nuovi terreni coltivati con metodo biologico e nuovi posti di lavoro ci troviamo a dover aumentare le importazioni”.

L’Italia, grazie alla sua forte biodiversità e ai suoi molti settori d’eccellenza, dovrebbe far sua la strategia europea e divenire capofila di uno sviluppo dell’agricoltura sempre più votato al biologico.

Di seguito le parole del presidente di AssoBio che raccontano questa situazione: “La nuova legge che riconoscerebbe il ruolo ambientale e sociale dell’agricoltura biologica in Italia è coerente con l’obiettivo strategico della Commissione europea, ovvero fare del settore agroalimentare europeo una eccellenza assoluta anche in termini di sostenibilità socio-ambientale, esprimendo un nuovo riferimento di valore a livello globale. L’auspicio di AssoBio è che l’Italia sappia cogliere questa grande occasione, mettendo a sistema le esperienze che il settore biologico ha maturato negli anni

Fonte: http://www.corriereortofrutticolo.it/2020/07/09/legge-sul-bio-leuropa-accelera-litalia-ferma-al-palo/

Foto di Anna Shvets da Pexels
Come sono cambiati i consumi dopo il lockdown

Come sono cambiati i consumi dopo il lockdown

Con il lockdown causato dall’emergenza Covid-19, molti stakeholder hanno monitorato il mercato alimentare e assistito a un forte cambiamento delle abitudini dei consumatori. La quarantena ha portato gli italiani verso una richiesta di prodotti alimentari con maggiore sicurezza, sostenibilità e salubrità.

Il focus di Nomisma “The World after lockdown” sottoposto a 1000 italiani nella fascia d’età 18 – 65 anni ha portato a dei dati inaspettati. Durante il lockdown la popolazione italiana ha concentrato i suoi acquisti su prodotti Made in Italy e Km 0 (+22%) e la popolazione che si è avvicinata a queste categorie di prodotto è aumentata del 28%.

Riguardo al biologico  e  il basso impatto ambientale il campione  dichiara una forte propensione d’acquisto verso queste due categorie (20%), il 12% verso packaging più sostenibili e il 30% ha sperimentato i prodotti bio per la prima volta.

Ormai questi prodotti stanno prendendo sempre più spazio sugli scaffali portando a:

  • +76% di superfice agricola coltivata in biologico
  • +66% di operatori impegnati nella filiera
  • Aumento dell’export dei prodotti bio

*aumenti riferiti dal 2008 al 2018

 

Nella GDO (rispetto al 2014) i dati sono ancora più incoraggianti, grazie ad un aumento della richiesta di prodotti bio del 83%, raddoppiando così il peso del biologico nella spesa degli italiani (dati Nielsen).

Fonte: https://www.cronachemarche.it/studio-nomisma-il-lockdown-ha-cambiato-i-consumi-alimentari/