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Regolamento Covid-19 in alcune deroghe sui controlli

Regolamento Covid-19 in alcune deroghe sui controlli

Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’8 Luglio 2020 è stato pubblicato il Reg. (UE) 2020/977 che prevede diposizioni e deroghe dei regolamenti (CE) n. 1235/2008 a causa dell’emergenza Covid-19 e dalle conseguenti forti restrizioni imposte negli stati membri e nei paesi terzi.

 

Il regolamento è entrato in vigore dal giorno seguente la sua pubblicazione:

Reg. (UE) 2020/977 – ITA

Reg. (UE) 2020/977 – EN

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/covid-19-il-regolamento-relativo-ad-alcune-deroghe-sui-controlli

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I finanziamenti e l’accesso al credito:  i temi del webinar di B/Open

I finanziamenti e l’accesso al credito: i temi del webinar di B/Open

Il prossimo 16 luglio si terrà il secondo webinar organizzato da B/OPEN in cui si tratterà il tema dei finanziamenti e dell’accesso al credito per le aziende agricole.

Negli ultimi anni il mondo agricolo ha assistito a una vera e propria rivoluzione, gli operatori hanno iniziato una ricerca dei migliori investimenti, cercando di conoscere le nuove esigenze dei consumatori e applicando un’agricoltura più rispettosa del nostro tempo.

Con l’emergenza Covid-19 questi temi si sono fatti ancora più urgenti, ed è proprio per questo che B/Open  tratterà questi argomenti con la partecipazione di Giuseppe Romano di AIAB, cercando di portare i partecipanti verso le soluzioni più innovative e utili al comparto.

Suolo e Salute, partner di B/OPEN, è felice di condividere il programma di quest’evento.

Programma dettagliato:
L’agricoltura biologica nella PAC e nella strategia Farm to Fork e Biodiversity
, Paolo Torrelli, Ufficio PQAI 1 – Agricoltura Biologica e Sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali, Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali
Linee di credito e finanziamenti Ismea per il biologico, Giorgio Venceslai, Direzione Servizi per le Imprese ISMEA
Finanziamenti, servizi e soluzioni innovative per migliorare il cash flow delle imprese bio, Paolo Zaggia, Servizio Prodotti Finanziari Finlombarda
Le proposte della finanza etica per il biologico, Banca Etica

La parola agli stakeholder: le nuove esigenze delle imprese bio nell’era post Covid-19.

Modera: Angelo Frigerio, Ceo e Direttore Responsabile Tespi Mediagroup

 

Fonte: Aiab

GLI ULIVI E L’AGRICOLTURA BIOLOGICA CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

GLI ULIVI E L’AGRICOLTURA BIOLOGICA CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

Ebbene si, per combattere il riscaldamento globale, l’ulivo e l’agricoltura biologica possono essere dei validi alleati.
Uno studio durato sette anni su delle coltivazioni d’olivo ha evidenziato che questa pianta riesce ad immagazzinare ben 6mila tonnellate di carbonio, che equivalgono a 22mila tonnellate di anidride carbonica.

I gas serra presenti nella nostra atmosfera sono di diversi tipi, e non tutti sono dannosi; dalla rivoluzione industriale, però, alcuni di questi gas dannosi sono sensibilmente aumentati, e inoltre si sono aggiunti numerosi elementi non presenti in natura (CFC, HFC, PFC etc..).

L’utilizzo dei combustibili fossili e il forte aumento degli allevamenti animali, sono tra le cause che hanno portato i gas serra dai 280ppm ai 415ppm. Gli scienziati sono convinti che quest’alterazione sia alla base dell’aumento della temperatura terrestre (1,2° in più nel 2019) che ha portato ai cambiamenti climatici in atto.
L’accordo di Parigi del 2015, che impegna tutti gli stati firmatari a mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2° rispetto al periodo preindustriale, ha stilato varie ipotesi per raggiungere questo target:
• Diminuire l’utilizzo dei combustibili fossili
• Aumentare di pari passo l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili
• Miglioramento dell’efficienza produzione e consumo di energia (per ora in fase di sviluppo)
• Miglioramento degli ecosistemi e sfruttamento delle risorse naturali per la cattura dei gas serra
Proprio quest’ultimo punto, è per ora una delle strade più certe e facilmente percorribile. Basti pensare che, la creazione delle foreste, la lotta agli incendi, la conservazione della biodiversità e l’agricoltura biologica possono catturare fino a 14 miliardi di tonnellate di CO2.

L’agricoltura biologica include molte pratiche atte a salvaguardare l’agroecosistema e a sequestrare carbonio nel suolo, come: la rotazione delle colture, la riduzione e l’intensità delle lavorazioni meccaniche del terreno, l’uso del maggese e l’utilizzo di fertilizzanti organici.
E’ stato dimostrato il forte connubio della coltivazione dell’ulivo con la pratica dell’agricoltura biologica.
In generale, un miliardo e mezzo di piante di ulivo in 10 milioni di ettari rappresentano nel mondo un fantastico alleato contro il degrado ambientale. Una coltura presente in tutto il globo, con una presenza notevole nell’area del Mediterraneo (95% della produzione mondiale di olio di oliva). In Italia vengono coltivati 180 milioni di olivi su una superficie di 1,2 milioni di ettari, di cui 80% secondo il metodo convenzionale di produzione agricola e il 20% secondo il metodo (disciplinato da uno specifico Regolamento Ue) dell’agricoltura biologica.

Uno studio, durato sette anni, ha dimostrato che il terreno coltivato ad olivo riesce ad immagazzinare circa 6mila tonnellate di carbonio in più rispetto ad uno stock iniziale. Questa quantità equivale a 22mila tonnellate di anidride carbonica. Delle 6mila tonnellate di carbonio: 4mila provengono da colture convenzionali e 2mila da coltura biologica; questo significa che un 20% della superficie totale coltivata con metodi biologici contribuisce per circa il 33% del sequestro totale di carbonio. Pertanto il carbon sink della olivicoltura nazionale può aumentare in maniera significativa se, nei prossimi anni, avverrà una crescita delle coltivazioni biologiche, come richiede la strategia Ue per la biodiversità per il 2030 e la strategia Farm to Fork.

Fonte: https://www.vglobale.it/2020/06/23/ecco-come-il-biologico-aiuta-il-clima/

CLORATI NEI PRODOTTI BIOLOGICI: LA NOTA DEL MIPAAF

CLORATI NEI PRODOTTI BIOLOGICI: LA NOTA DEL MIPAAF

E’ stata predisposta una nota del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (nota n. 37766 del 6 luglio 2020) per chiarire l’applicazione del DM 309/2011 per quanto riguarda la contaminazione da clorati su prodotti biologici, in risposta alla pubblicazione del Reg. UE 020/749 che ha modificato parte del regolamento (allegato III del regolamento CE n. 396/2005 del Parlamento  e del Consiglio) in riferimento ai livelli di clorato in o su determinati prodotti.

 

fonte: http://www.sinab.it/bionovita/livelli-massimi-di-residui-di-clorati-nei-prodotti-biologici-una-nota-del-mipaaf

SANA RESTART: 9/11 OTTOBRE A BOLOGNA

SANA RESTART: 9/11 OTTOBRE A BOLOGNA

Il Salone internazionale del biologico e del naturale, non si ferma e riparte ad ottobre.

Il SANA, è ormai la manifestazione del biologico e del naturale più importante in Italia, ed è un punto di riferimento per le aziende e gli operatori bio.  I settori della kermesse saranno come di consueto food, care&beauty e green lifestyle, ma da quest’anno di uniranno anche:

  • Free From Hub: vetrina che da risalto a prodotti biologici e naturali che sono anche free from (es. prodotti che non contengono ingredienti che per ragioni diverse possono portare a intolleranze od allergie alimentari)
  • Sana Organic Tea: un’area dedicata al tea e ai suoi mille utilizzi,

 

Come ogni anni Suolo e Salute sarà presente con il suo stand e sarà parte attiva dell’evento.

L’AGRICOLTURA INTENSIVA MIGLIORE O UGUALE DI QUELLA BIOLOGICA? UNO STUDIO SU NATURE SMENTISCE QUESTA TESI

L’AGRICOLTURA INTENSIVA MIGLIORE O UGUALE DI QUELLA BIOLOGICA? UNO STUDIO SU NATURE SMENTISCE QUESTA TESI

Su Nature è stato pubblicato uno studio di tre scienziati europei che smentisce il metodo per valutare gli impatti ambientali di un prodotto sul suo intero ciclo di vita: Life Cycle Assesment (LCA).  Questo sistema favorisce le produzioni derivanti da agricoltura intensiva, ma non tiene conto di alcuni dati che ribaltano i calcoli derivanti dal metodo LCA.

L’analisi LCA non tiene conto di alcuni punti essenziali come:

  • Perdita della biodiversità: molti studi affermano che nei terreni biologici si ha in media il 30% in più di biodiversità.
  • Degradazione del suolo: l’utilizzo smisurato di un campo porta ad una graduale aridità del terreno. Grazie alle rotazioni e all’utilizzo di fertilizzanti naturali, nell’agricoltura biologica, si ha un mantenimento ottimale delle qualità organiche del suolo.
  • L’impatto dei pesticidi sulla salute dell’ecosistema: la presenza di queste sostanze porta gravi danni per i terreni e per le falde acquifere presenti sul territorio interessato.

 

Secondo i tre ricercatori il metodo LCA falsa la valutazione calcolando l’impatto per kilogrammo di prodotto. I sistemi intensivi, infatti hanno una maggiore resa per kilo, però se spostiamo il calcolo sull’ettaro i dati cambiano sensibilmente spostando fortemente l’asticella verso il metodo biologico.

 

Le analisi Lca hanno bisogno di un approccio a grana più fine e non fermarsi a guardare semplicemente alle rese complessive. Occorre cogliere i vantaggi dei sistemi più piccoli e diversificati che dipendono maggiormente dai processi ecologici e si adattano alle caratteristiche locali del suolo, del clima e dell’ecosistema” sostiene Christel Cederberg della Chalmers University of Technology, Svezia.

 

fonte: https://www.cambialaterra.it/2020/07/una-valutazione-su-misura-per-lagricoltura-intensiva/