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Biologico: è importante investire nel digital marketing

Biologico: è importante investire nel digital marketing

“Comunicare in maniera efficace la filiera dei prodotti biologici (e non) significa trasferire agli individui la consapevolezza delle azioni positive che genera l’agricoltura biologica a favore delle aziende e del territorio. Avere un consumatore ben informato significa avere persone consce di ciò che acquistano in fase di shopping-time”.

Simona Riccio, esperta del biologico e digital specialist, riflette sul ruolo del web marketing nel comparto del bio.

“Investire in professionisti seri che possano aiutare a comunicare attraverso strategie di comunicazione e l’utilizzo di strumenti digitali in maniera corretta, trasparente, innovativa, coinvolgente, veloce al numero più alto possibile di persone, aiuta a essere unici e riconoscibili in un mercato che ha fortemente bisogno di essere valorizzato per quello che è e per quello che fa: eccellenze italiane e aziende che lavorano nel rispetto delle persone, dell’ambiente e degli animali”.

Fonte: https://www.greenplanet.net/qual-e-limportanza-del-digital-marketing-nel-bio/

Il Governo italiano e la scarsa ambizione a combattere i cambiamenti climatici

Il Governo italiano e la scarsa ambizione a combattere i cambiamenti climatici

La Coalizione #CambiamoAgricoltura si dichiara delusa e preoccupata. Durante il Consiglio Europeo Agri-Fish, ritrovatosi per discutere della PAC, è intervenuta la Ministra italiana all’agricoltura, Teresa Bellanova, durante la quale ha espresso di poter investire risorse pubbliche della PAC per alleviare i costi crescenti delle coperture assicurative per danni dovuti a eventi atmosferici, trascurando quindi la vera causa dei cambiamenti climatici. Insomma è come mirare ad alleviare i dolori e non a curare la malattia.

La ministra, infatti, considera come obiettivo principale quello del risarcimento economico dei danni causati dalla grave crisi climatica, puntando a inserire negli eco-schemi i pagamenti a sostegno dei fondi di mutualizzazione, da attivare in caso di danni alle produzioni agricole causate da eventi metereologici, piuttosto che dirigersi verso una scelta che miri a prevenire il cambiamento climatico.

Punto di vista differente da quello della Commissione Europea, che ha invece posto gli obiettivi climatico-ambientali a fondamento della riforma PAC.

Comunicato stampa rilasciato da WWF Italia per conto della Coalizione #CambiamoAgricoltura

Biologico: on. Gadda sbloccare legge sul Bio ferma al Senato

Biologico: on. Gadda sbloccare legge sul Bio ferma al Senato

“Nel nostro Paese il biologico è in crescita, rappresentando oltre il 15% della superficie agricola nazionale.- ha dichiarato Maria Chiara Gadda, capogruppo Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera e prima firmataria della proposta di legge sulle produzioni con metodo biologico, intervenendo oggi al convegno “Produzione biologica: rafforzamento del settore e garanzie per i cittadini” promosso da AIAB, ANABIO- CIA, AssoCertBio.” – La legge sul bio, nonostante l’approvazione a larghissima maggioranza alla Camera, è ferma al Senato da mesi. Non va bene, anche perché tutte le associazioni ne hanno chiesto la sua rapida approvazione. Per dare maggiore organicità a un settore così rilevante in termini occupazionali e di export, caratterizzato da un elevato grado di innovazione e imprenditoria femminile, infatti è necessario dare dare corso a tre pilastri fondamentali: legge sul bio, piano strategico, decreto controlli.

Sul tema dei controlli, i cittadini chiedono standard sempre più elevati e criteri di trasparenza. Ripartiamo dal decreto legislativo 20, tenendo ben saldi due principi importanti come quello della terzietà dei controlli e la proporzionalità nelle sanzioni. Se servono aggiustamenti sono disponibile fin da subito ad aprire una riflessione, coinvolgendo gli operatori nel collegato agricolo alla manovra. È nell’interesse del Paese – ha concluso Gadda – che il nostro sistema agricolo sia competitivo. Non servono polemiche sterili o contrapposizioni strumentali tra bio e convenzionale perché ricerca, innovazione, riduzione dell’impatto della chimica nel suolo, sono elementi chiave per guidare a livello nazionale e comunitario la transizione verso un modello più sostenibile.”