Suolo e Salute

Category: Suolo e Salute News

A San Pietroburgo il Forum “Eco Beauty – cosmetici naturali e biologici”

Si svolgerà a San Pietroburgo dal 25 al 27 febbraio prossimi il Forum “Eco Beauty – cosmetici naturali e biologici. Destinatari del forum specialisti e i rivenditori naturali e biologici,, distributori e negozi Internet, estetiste, proprietari di salone di bellezza, giornalisti e altri professionisti del settore. Il programma prevede numerose presentazioni rivolte a professionisti esperti  e tavole rotonde.  Il Forum si terrà il 2015/02/26 al padiglione 3, al secondo piano nella sala conferenze No H28. Per paertecipare è necessario inviare una mail a ekokosmetika@t-online.de oppure inviare una mail all’indirizzo  evgenia.karaseva@reedexpo.ru

Fonte: Organic Market.info

Commissione ambiente PE approva accordo trilogo su OGM

E’ stato approvato dalla Commissione Ambiente del PE l’accordo sugli OGM raggiunto dal trilogo. A darne notizia il presidente della Commissione stessa, Giovanni La Via, secondo il quale tramite l’accordo “viene ribadito il principio della sussidiarietà” garantendo “flessibilità agli stati membri che vorranno restringere o negare la possibilità di coltivare OGM nel proprio territorio”. L’entrata in vigore dell’accordo è prevista per la primavera del 2015. La Via ribadisce la soddisfazione per l’accordo raggiunto, accordo che “aspettavamo da tempo e sono soddisfatto del risultato raggiunto durante il negoziato, e ratificato oggi ad ampia maggioranza dalla commissione Envi”. In questo modo “gli stati membri che vorranno vietare la coltivazione adesso potranno farlo senza correre il rischio di essere citati dinanzi alla corte di giustizia”. In altre parole “il testo approvato consentirà agli stati membri di proibire la coltivazione anche dopo l’ottenimento dell’autorizzazione a livello europeo. Sarà inoltre possibile per gli stati membri basare il divieto sulla scorta di motivazioni relative a politiche ambientali, oltre che legate ai rischi di impatto per la salute e l’ambiente, già testati durante la fase autorizzativa”. Inoltre, proprio in base all’accordo raggiunto, entra in vigore “l’obbligo per gli stati membri di assicurare che le coltivazioni OGM non contaminino altre aree interessate dalla coltivazione di prodotti non OGM, e di impegnarsi per evitare contaminazioni transfrontaliere con paesi confinanti”. Per La Via “abbiamo assicurato flessibilità e certezza del diritto, dando ascolto ai nostri cittadini e alle loro esigenze, visto che quello degli OGM è un tema molto sensibile e su cui c’è un forte dibattito nell’opinione pubblica”.

Fonte: Agrapress

Berkley: nuove conferme sull’efficacia del bio

Nuove conferme circa l’efficacia del biologico anche da un punto di vista squisitamente produttivo. Il responso questa volta viene dalla prestigiosa università americana di Berkley, California, che ha condotto uno studio comparando un centinaio di ricerche dedicate all’agricoltura biologica e a quella convenzionale. Secondo i dati comparativi elaborati dai ricercatori americani, i raccolti bio sono più ricchi del previsto e, con alcuni accorgimenti, possono avvicinarsi quanto a resa anche alle coltivazioni convenzionali.

Obiettivo della ricerca quello di verificare la fondatezza dell’idea secondo la quale l’agricoltura biologica, benché sostenibile, non sarebbe in grado di fornire cibo sufficiente per lee esigenze della popolazione mondiale. “Un lavoro di questo tipo – ha dichiarato la professoressa Claire Kremen, co-direttrice del Berkeley Food Institute – è fondamentale” sia perché “il fabbisogno alimentare mondiale dovrebbe aumentare notevolmente nei prossimi 50 anni”, sia perché “la capacità dei fertilizzanti sintetici di aumentare la resa delle colture è in calo”.

Fonte: Agrapress

India: autorizzate colture sperimentali di OGM

Cattive notizie dall’India per gli oppositori degli OGM. Il Ministro indiano dell’Ambiente ha infatti autorizzato la realizzazione di campi sperimentali di colture GM dichiarando che non vi è alcuna prova scientifica che gli organismi geneticamente modificati siano un male per la salute o l’ambiente. In una risposta scritta sottoposta alla Rajya Sabha, la camera alta del Parlamento indiano, riguardo le interrogazioni riguardanti la recente decisione della GEAC (Il Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica) di consentire prove sul campo, il ministroha dichiarato che “le colture geneticamente modificate hanno caratteristiche utili come la resistenza agli insetti e la tolleranza agli erbicidi, allo stress, resistenza alle parassitosi fungine, alle malattie, elevata tolleranza al sale e alla siccità ed una maggiore resa che può aiutare nella sicurezza alimentare “. Il ministro ha detto che le colture GM ed in particolare mais, colza, soia, cotone vengono coltivate e utilzzate come cibo, mangimi e prodotti trasformati in molti paesi del mondo. “Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che le colture GM danneggino il suolo, la salute umana e l’ambiente”, ha detto. In ogni caso, “in considerazione delle diffuse preoccupazioni relative alla sicurezza, all’efficacia e alle rese delle sementi transgeniche, prima che una qualsiasi coltivazione GM venga autorizzata verrà effettuata un’accurata valutazione e verrà seguito un rigoroso processo di regolamentazione prima che venga concessa l’autorizzazione alla coltivazione. Il Ministro ha infine reso noto che lo stesso Comitato di Valutazione sull’Ingegneria Genetica ha recentemente autorizzato colture sperimentali di cotone, riso, ricino, grano, mais, arachidi, patate, sorgo, melanzana, senape, canna da zucchero, e ceci, al fine di raccogliere informazioni accurate in merito alla sicurezza di queste coltivazioni.

Fonte: Crop Biotech Update

OGM, da FederBio cauto ottimismo

Parere positivo, ma al tempo stesso prudente, quello espresso dal presidente FederBio Paolo Carnemolla in merito alla questione OGM in discssione attualmente nell’agenda europea: “per ora non possiamo che commentare positivamente l’accordo di principio raggiunto tra consiglio, commissione e parlamento UE, che segue il netto pronunciamento della commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento Europeo, che già aveva emendato l’accordo raggiunto dai ministri lo scorso giugno, reintroducendo il potere decisionale degli stati membri sull’autorizzazione all’uso di OGM nel proprio territorio”. Ma, sottolinea Carnemolla, “in ambito europeo nel passato non sono mancate retromarce dell’ultima ora, per cui, in materia di OGM è bene attendere l’emanazione dell’atto conclusivo”. “Attendiamo ora che il comitato dei rappresentanti permanenti presieduto dall’Italia confermi questa decisione di civiltà”, prosegue Carnemolla, che esprime al contempo grande apprezzamento “per la posizione netta dell’Italia sostenuta con determinazione dai ministri Martina e Galletti”. “Auspichiamo – conclude il presidente FederBio – che il governo saprà predisporre strumenti per valorizzare l’assenza di OGM dalle nostre filiere agroalimentari e la ricchezza della biodiversità della nostra campagna, che potranno apportare un contributo cruciale al rafforzamento del Made in Italy”.

Fonte: FederBio, Agrapress

A Bruxelles il convegno CIA sul biologico

Si è svolto ieri a Bruxelles il convegno “La riforma dell’agricoltura biologica nell’Ue”, organizzato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori presso il Comitato economico e sociale europeo, alla presenza di numerosi membri della Commissione e del Parlamento Ue, del presidente Cia Scanavino e di numerosi rappresentanti del mondo del biologico, a cominciare dal presidente FederBio Carnemolla. Un’occasione importante per fare il punto sulla situazione del settore e confrontarsi riguardo le misure di rafforzamento e innovazione possibili. Il biologico, come noto, è uno dei pochi settori che continua a crescere malgrado la crisi: crescono i fatturati (+6%), con un giro d’affari a livello europeo pari a 18 miliardi di euro l’anno. In Germania il mercato del “bio” supera i 7 miliardi di euro l’anno, seguito dalla Francia (4 miliardi) e dal Regno Unito (2 miliardi). Subito dopo l’Italia, con 1,9 miliardi di valore del mercato interno (3,1 comprendendo anche l’export). Crescono le superfici coltivate a biologico, anch’esse del 6%. E continua a crescere la richiesta di biologico da parte dei consumatori. Sia per motivi legati alla sicurezza e qualità alimentare, sia per una maggiore sensibilità rispetto ai temi della sostenibilità ambientale, di cui il biologico è indubbiamente una delle espressioni più compiute. Si rende pertanto necessario un adeguamento delle norme che regolano il settore, per poter consentire uno sviluppo armonico del comparto e per far fronte alle sfide future. In particolare, favorendo un processo di conversione delle aziende agricole convenzionali verso metodi colturali biologici, pur preservando la fiducia dei consumatori nei confronti del bio. Perché senza ombra di dubbio negli ultimi 10-15 anni il biologico si è trasformato “da movimento circoscritto, per lo più locale e poco organizzato, a fenomeno esteso e tendenzialmente di massa”, come si legge in un comunicato della Confederazione. “Proprio per questo, però, è fondamentale giungere al più presto a una nuova regolamentazione del settore, che elimini gli ostacoli alla produzione biologica ancora presenti nell’Ue. Secondo la Cia serve una normativa uniforme a livello europeo, che favorisca i consumatori ma che sia anche strumento più efficace di contrasto delle frodi. E’ necessario inoltre un processo di semplificazione degli adempimenti, snelliti di tutte le disposizioni poco utili e/o efficaci, e un sistema di controllo più efficiente e incisibo. Inoltre, è importante puntare ad un miglioramento delle performance ambientali del metodo produttivo, anche come risposta al problema sempre più pressante dei cambiamenti climatici in atto. Anche sulla riforma del bio proposta a livello europeo la Cia ha una posizione chiara: apprezzamento per una serie di novità introdotte dalla proposta (come la riduzione delle disposizioni, l’uniformità europea, le norme sulle importazioni e sull’etichettatura), critica su altri aspetti. Secondo la Cia ad esempio è fondamentale introdurre una soglia di “declassamento” da bio a convenzionale unica per tutta l’UE e superiore a quella attualmente in vigore in Italia (0,01 mg/kg), considerata dalla confederazione oggettivamente troppo bassa. In più, ad avviso della Cia, “è necessario tendere verso aziende che siano integralmente biologiche e non miste, ma prevedendo deroghe per situazioni eccezionali, specie per colture permanenti o per particolari allevamenti”. Chiara e netta resta l’opposizione all’uso di OGM, anche se a giudizio della Cia è necessario un sistema di deroghe dinamico in grado di consentire all’agricoltore di coltivare “ specie e varietà non ancora consolidate nella filiera sementiera biologica”.

Accordo con la Commissione circa l’obiettivo di ridurre i costi della certificazione per le piccole imprese, ma restano le perplessità riguardo le certificazioni di gruppo, che per la Cia sono possibili solo per quelle aziende associate a un’unica impresa di commercializzazione che vende a suo nome il prodotto conferito dai soci. Infine, secondo la Confederazione è importante una rapida approvazione del nuovo Regolamento Ue sul bio, assicurando però una fase ordinata e controllata di transizione verso la nuova normativa”. Chiudendo il convegno, il presidente Cia Scanavino ha dichiarato che “l’obiettivo strategico, che vorremo che con quest’iniziativa fosse condiviso, è quello di far crescere le dimensioni della base produttiva e imprenditoriale del biologico a livello nazionale e comunitario. Perché il bio, oggi, rappresenta una grande opportunità strategica per un’agricoltura che vuole rispondere alle attese dei consumatori, ma capace anche di interpretare le sfide del futuro che richiedono sempre di più un equilibrio tra produttività e sostenibilità”.

Fonte: CIA