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Europa, tiene banco la riforma del biologico

Il  15 settembre scorso a Bruxelles si è svolta l’audizione pubblica sull’agricoltura biologica tenuta dal Comitato Economico e Sociale dell’UE. Tema dell’incontro “L’avvenire della produzione biologica in Europa”, nel corso del quale sono emerse posizioni ancora distanti tra i diversi portatori di interesse.

Da parte UE, il rappresentante della DG Agricoltura Joao Onofre ha dichiarato che è tempo di ridurre al massimo la flessibilità delle norme di produzione, per garantire ai consumatori prodotti ottenuti al 100% con metodo biologico. Ifoam da parte sua ha ribadito la propria contrarietà alla proposta di regolamento elaborata dalla Commissione, in quanto carente sotto il profilo delle valutazioni di impatto che l’introduzione di un regolamento così modificato avrebbe sull’intero settore del biologico. Impatto che, secondo Ifoam, comporterebbe il rischio concreto di una forte riduzione della produzione biologica europea.

Dal canto suo, l’European Organic Certifiers Council ha evidenziato l’eccessivo ricorso agli atti delegati chiedendo contestualmente il mantenimento sia delle norme attualmente vigenti in materia di etichettatura sia dell’annuale visita di controllo che gli OdC eseguono sugli operatori bio.

La Germania invece, pur elogiando gli sforzi dell’Unione per incentivare l’agricoltura biologica, si è dichiarata contraria ad una revisione completa della legislazione vigente: per Berlino è ancora efficace l’ultima riforma del settore e una modifica radicale rischierebbe di destabilizzare l’intero comparto. L’Italia, rappresentata all’incontro da Coldiretti, ha da un lato avallato la proposta di regolamento della Commissione, opponendosi al contrario al Piano d’azione, giudicato troppo generico. Il nostro Paese ha auspicato al contrario azioni mirate per la formazione degli imprenditori agricoli  e per l’ incentivazione della produzione di colture proteiche destinate all’alimentazione animale e  chiedendo un maggiore sostegno alla ricerca.

Posizioni in sintesi ancora distanti quelle emerse dai lavori di Bruxelles, rispetto alle quali il Comitato economico e sociale è adesso chiamato a comporre le divergenze e a ridurre le distanze tra le diverse anime del biologico europeo, stante anche l’imminenza di un documento di sintesi in cui il Comitato stesso esprimerà ufficialmente i propri orientamenti in materia.

Fonte: Agrapress

Xylella, le azioni di intervento previste

Al termine dell’ultima riunione sul tema Xylella, tenutasi presso il Ministero delle politiche agricole, sono stati resi noti i contenuti dell’incontro del Comitato Fitosanitario nazionale, riunitosi per elaborare azioni e strategie in grado di affrontare l’emergenza riguardante l’organismo nocivo che sta flagellando il territorio della Provincia di Lecce.  Alla riunione hanno preso parte anche i membri del Comitato tecnico-scientifico voluto dal Ministro Martina a supporto del Servizio fitosanitario nazionale. In particolare nel corso della riunione sono stati valutati gli adempimenti previsti dalla Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso, che richiedeva l’identificazione delle zone infette e delle circostanti zone cuscinetto. In base ai rilevamenti effettuati, la Regione Puglia ha indicato buona parte della Provincia di Lecce come “zona infetta”, proponendo al contempo una fascia di protezione dallo Ionio all’Adriatico profonda 2 km nella area indenne e di 1 km nella area infetta. In tali aree verranno effettuate le misure fitosanitarie indicate dal Comitato e che costituiranno l’ossatura del decreto di lotta obbligatoria che verrà presto sottoposto alla Conferenza Stato Regioni per il previsto parere. Gli interventi in programma prevedono un’analisi a tappeto dei margini dell’area infetta, da compiersi entro il prossimo 24 ottobre, per individuare con accuratezza i limiti della zona cuscinetto, interventi mirati all’interno della stessa zona cuscinetto compresi trattamenti con fitofarmaci, interventi contro gli insetti vettori, eliminazione delle piante ospiti erbacee e non produttive ed estirpazione di eventuali piante infette; è previsto inoltre il potenziamento dei controlli su vivai e prodotti potenzialmente a rischio. Il programma di indagini sarà esteso all’intero territorio nazionale e sarà accompagnato da una specifica campagna di comunicazione e informazione. Contestualmente, verrà avviata una nuova fase di confronto con la Commissione europea con lo scopo di aggiornare ed attivare Piano d’azione nazionale presentato alla Commissione stessa integrando le misure prima citate nel contesto di quanto previsto dalla Decisione del 23 luglio ultimo scorso.
Fonte: Mipaaf

FederBio plaude all’esperienza di Malles Venosta

In un comunicato congiunto FederBio e UpBio (Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici) hanno voluto sottolineare l’importante esperienza di Malles Venosta, piccolo comune dell’omonima Valle in provincia di Bolzano, che  in seguito al risultato di un referendum comunale, “sta intraprendendo la via dell’agricoltura sostenibile”, agevolando “l’adozione dell’agricoltura biologica in una valle nella quale da sempre domina la monocultura delle mele, con processi ormai industrializzati a base di insetticidi, anticrittogamici e altri pesticidi”. Sull’esito della consultazione popolare ha espresso un parere positivo anche il Presidente FederBio Paolo Carnemolla, secondo il quale  “la sensibilità degli agricoltori sta cambiando, a favore di un’agricoltura sostenibile per l’ambiente e attenta al benessere dell’uomo”, dato che il referendum ha coinvolto uno dei bacini produttivi frutticoli più importanti in Europa in un comune ad elevata presenza di agricoltori fra la popolazione. “Ci auguriamo – ha concluso Carnemolla – “che il risultato del referendum diventi effettivo e che questa esperienza sia da esempio a molti altri comuni e non solo”.
Fonte: FederBio

Olivero: biologico settore dinamico da sostenere con appositi strumenti

In chiusura del Congresso Europeo del Biologico di Bari, il vice ministro Olivero è ritornato sulla riforma del biologico sui tavoli della Commissione e sugli ottimi dati del bio italiano: “il tema del congresso è di particolare interesse per il nostro paese impegnato nella presidenza europea a portare avanti la revisione del regolamento di settore”. “Il congresso – ha proseguito Olivero – è stato organizzato a pochi giorni dalla diffusione dei dati sul biologico in Italia, dove segnali incoraggianti mostrano una crescita della domanda e dell’offerta. Un settore dinamico, quello del biologico, a cui occorre dare slancio con un insieme integrato di strumenti, dalla ricerca alla corretta informazione del consumatore, dalla migliore organizzazione della filiera ai controlli”. Olivero ha ribadito che “il biologico costituisce un’opportunità’ anche per le aree rurali marginali, in quanto permette di combinare in modo armonico la multifunzionalità’ dell’agricoltura”. In conclusione il viceministro ha ribadito che “il piano strategico della ricerca, presentato lo scorso luglio, i piani di sviluppo rurale e la revisione del regolamento sul biologico sono strumenti di estremo rilievo per uno sviluppo intelligente ed equo dell’agricoltura sostenibile”.
Fonte: Agrapress

PSR nuova PAC, Martina: investimenti per il bio per oltre 1,5 miliardi

Intervenendo all’8° Congresso del biologico svoltosi a Bari dal 10 al 12 settembre scorsi, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottolineato le disponibilità di fondi per il settore del biologico nei prossimi anni, in conseguenza dei PSR della nuova PAC: “Nei prossimi sette anni – ha dichiarato il ministro – “il comparto biologico potrà contare su oltre 1,5 miliardi di euro dei Piani di sviluppo rurale della nuova Politica agricola comune. Risorse considerevoli che saranno investite per la crescita di questa esperienza e della sostenibilità del modello agricolo che vogliamo portare avanti. La sfida che abbiamo è portare il tema agricolo oltre gli addetti ai lavori e far capire a tutta l’opinione pubblica l’importanza del settore per il futuro dell’Europa”. “Siamo davanti ad un momento molto importante per il comparto, per la riforma del regolamento Ue sul biologico” – ha proseguito Martina. “Un impegno fondamentale del semestre di presidenza italiana è proprio chiudere un accordo politico sulle principali questioni del nuovo regolamento”. “Non è un caso  che il Congresso europeo si svolga in Italia e più in particolare in Puglia. Nel nostro Paese il biologico è un comparto per nulla residuale, con 3 miliardi di euro di fatturato e con più di 52mila operatori. Un ettaro su dieci in Italia è bio e proprio la Puglia rappresenta la Regione con la maggiore estensione di superficie destinata ad agricoltura biologica del Paese. Una realtà che troverà senz’altro spazio nel contesto di Expo Milano 2015, dove le buone pratiche sviluppate in questi anni dal settore potranno essere raccontate al mondo”.
Fonte: Sinab, Ufficio Stampa Mipaaf

Al via a Bari l’Ottavo Congresso Europeo del Biologico

Ha preso il via oggi a Bari l’ottavo Congresso Europeo del Biologico, dove gli addetti del settore si riuniscono per confrontarsi con politici e decisori della presidenza italiana del consiglio europeo, della commissione e del parlamento europeo  riguardo il futuro del biologico in Europa. Suolo e Salute partecipa all’evento in qualità di sponsor.
Il convegno è organizzato da Ifoam EU insieme al Centro di Alti Studi Agronomici Mediterranei (Ciheam) di Bari, unitamente alla presidenza italiana del Consiglio Europeo e al Mipaaf sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e di Expo 2015. Al centro della discussione in particolare i nuovi programmi di sviluppo rurale, il partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura e la revisione del regolamento del bio, al centro del dibattito negli ultimi mesi.
Alla giornata inaugurale, oltre al Ministro delle Politiche Agricole Martina e al Segretario Generale Ciheam Cosimo Lacirignola, sono intervenuti tra gli altri il vice capo gabinetto della DG agricoltura della Commissione Europea Alina-Stefania Ujupan, il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro e il presidente Ifoam Christopher Stopes.
La Ujupan ha ricordato che “il settore biologico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e c’e’ ancora ampio margine di crescita soprattutto se rimane salda la fiducia dei consumatori”. “Il pacchetto biologico proposto dalla commissione – ha proseguito – intende migliorare il quadro in cui il settore biologico può svilupparsi. Tutto ciò e’ importante per mantenere la credibilità del marchio biologico europeo”.
Secondo il Vice Capo Gabinetto “la Commissione è consapevole dell’importanza di questo pacchetto e di un dialogo continuo e proficuo con tutti coloro che sono coinvolti in questo settore”.
Sul tema della riforma del biologico che tante perplessità ha destato nel mondo del biologico, De Castro in collegamento da Bruxelles ha ribadito che “il biologico continua a svilupparsi in modo dinamico in tutta Europa” e che “ il parlamento e’ consapevole delle preoccupazioni nel settore biologico relative alla proposta della commissione di un nuovo regolamento”. “Vi garantisco – ha ribadito l’ex presidente Comagri – una partecipazione attiva del settore in ogni fase del processo per assicurare un regolamento che equilibri principi e fattibilità, e assicuri la crescita continua dell’agricoltura biologica”.
Per Lacirignola “i numeri confermano che il biologico rappresenta una grande opportunità non solo per l’agricoltura italiana, ma anche per l’Europa e per il bacino del mediterraneo: produrre più cibo inquinando di meno e’ la sfida globale che deve essere affrontata attraverso una crescita intelligente.
Dello stesso tenore il commento del presidente Ifoam UE Christopher Stopes, che ha ricordato che “la commissione ha rinnovato il proprio impegno nei confronti dell’agricoltura biologica lanciando un nuovo programma operativo europeo sottolineando l’importante ruolo svolto dalla produzione biologica per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura”. “È pertanto fondamentale la commissione e gli stati membri attuino un piano concreto per stimolare la crescita della produzione biologica in Europa”. Per Stopes “tutto ciò può essere realizzato avviando un programma biologico innovativo nell’ambito di Horizon 2020, linee di ricerca transnazionali, fornendo supporto alla produzione biologica nel nuovo programma di sviluppo rurale e tramite un approccio equilibrato allo sviluppo del regolamento biologico europeo lavorando in sintonia con i decisori politici”.
Fonte: Agrapress