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Tutte le Novità di Sana 2014, il 26esimo Salone Internazionale del Biologico e del Naturale

Muffin biologici senza lattosio e pasticcini bio senza glutine; grissini bio iposodici per diete a basso contenuto di sodio; pani e piadine bio; pasta secca (penne) e olio ricavati  dai semi di canapa; latte a base di latte di capra biologico specifico per lattanti a partire dal 6° mese di vita: sono solo alcuni degli alimenti novità rigorosamente a marchio biologico che si troveranno esposti a SANA 2014, il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, in programma a BolognaFiere da sabato 6 settembre a martedì 9 settembre. Organizzato da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio, il Salone ha il patrocinio dei Ministeri delle Politiche Agricole e Forestali, dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, di EXPO 2015 e di Ifoam. Nel settore alimentazione si troveranno esclusivamente prodotti alimentari a marchio bio:  cereali, farine, prodotti da forno dolci e salati; paste alimentari secche, fresche e ripiene; confetture, marmellate, miele; bevande, formaggi; gelati e surgelati; carni, pesce; oli e vini; alimenti per neonati e bambini. Tra i prodotti molte le novità anche per il benessere, la salute e la cosmetica, dai riimedi floreali frutto di rivisitazioni dei Fiori di Bach al  plantare che migliora la postura, favorisce la circolazione sanguigna e combatte la ritenzione idrica, ai  make-up biologici certificati e ai prodotti erboristici a base di pappa reale. La lista dei prodotti novità che concorrono al premio SANA Novità 2014 si allunga di giorno in giorno e sarà a breve disponibile sulle pagine del sito web della manifestazione (www.sana.it). Come per le passate edizioni, saranno i visitatori di SANA con il loro voto a decretare i prodotti che si aggiudicheranno il premio, uno per ciascun settore in cui è articolato il Salone: Alimentazione, Benessere e Salute, Altri Prodotti Ecologici per il vivere quotidiano.

I prodotti novità, che saranno esposti in un’area dedicata posta nel cuore della manifestazione, saranno reperibili anche nell’ampia esposizione dei prodotti presenti nei tre settori di SANA 2014. Il settore Benessere ospiterà aziende produttrici di cosmetici derivati da ingredienti naturali e biologici, integratori alimentari, prodotti fitoterapici ed erboristici, cibi funzionali, alimenti destinati a una dieta particolare (per esempio privi di glutine, per diabetici, per sportivi). Infine, nel settore dedicato ad Altri Prodotti Naturali ci sarà spazio per prodotti ecologici per la pulizia della casa, mobili in legno non trattato, innovativi materassi in fibre naturali per un riposo sano e rigeneratore, elementi di arredamento, abiti e calzature in fibre naturali biologiche, prodotti per il tempo libero e l’hobbistica.
Fonte: Ufficio Stampa Sana

Annuario Isrpa: il biologico continua la sua crescita

Aumenta costantemente il biologico italiano. Secondo quanto l’edizione 2014 dell’Annuario dei dati Ambientali dell’Ispra, presentato nei giorni scorsi a Roma, alla fine del 2012 gli ettari di terreno coltivati a bio o in conversione ammontavano a 1.167.362, con un incremento del 6,4% rispetto all’anno precedente. Ad oggi, il 61,8% dei comuni italiani hanno entro i propri confini amministrativi almeno un’azienda biologica. Attualmente il biologico in Italia interessa il 9,1% della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) coinvolgendo quasi 50.000 operatori (49.709), in crescita del 3% rispetto al 2011. Di questi, l’81% sono produttori esclusivi, l’11% preparatori, il 7% preparatori misti, l’1% importatori. Ancora una volta è il sud del paese a detenere il record per aziende biologiche: al primo posto si conferma la Sicilia, seguita da Calabria, Puglia e Emilia Romagna. Proprio quest’ultima regione si conferma leader per imprese di trasformazione, seguita dal Veneto.Per quanto riguarda le coltivazioni, il 50% della superficie bio è utilizzata per il foraggio, i cereali e i pascoli; seguono le coltivazioni arboree, tra cui olivo, vite, agrumi e frutta (24%). Le colture biologiche più rappresentate sono il foraggio verde da seminativi (17,8%), i cereali (17,5%), i prati e i pascoli (17%), seguite dalla vite (4,7%) e dalle altre colture permanenti (4,7%). In campo agro-zootecnico, sono 7.700 le aziende condotte attualmente con il metodo dell’agricoltura biologica, con un incremento del 12% rispetto al 2011. Cresce anche il numero di capi bio rispetto all’anno precedente, in particolare nel settore suinicolo (+32,2%), meno invece nel caso dei bovini (+5,2%) e degli ovi-caprini (+1,2%). In ultimo, crescono anche le superfici foraggere utilizzate per l’allevamento di bovini e ovi-caprini, aumentate di circa 19.500 ettari (+3,7%) rispetto al 2011.
Fonte: ISPRA; ADN Kronos

L’agricoltura biologica, tutela della biodiversità.

Secondo uno studio condotto recentemente da ricercatori della Technische Universität München (TUM), l’agricoltura bio svolge un ruolo attivo nel preservare e favorire la biodiversità e, al tempo stesso, è proprio la diversità degli habitat a offrire un beneficio significativo alle pratiche agricole biologiche. I risultati della ricerca si basano sull’esame di dieci diverse regioni europee e due africane, effettuati nel periodo 2010-2013: partendo da una selezione casuale delle aziende agricole biologiche (che, come unico prerequisito, dovevano essere in possesso di una certificazione bio da almeno cinque anni) lo studio ha evidenziato l’impatto positivo dell’agricoltura biologica sulla biodiversità e, grazie all’instaurarsi di un circolo virtuoso, della stessa biodiversità sull’agricoltura biologica. Come era lecito aspettarsi, i campi coltivati secondo il metodo biologico sono più ricchi in specie di piante e di insetti impollinatori a differenza dei campi coltivati secondo il metodo convenzionale, in cui sono state trovate più specie di ragni e di lombrichi. Lo studio ha rimarcato inoltre l’importante contributo dell’agricoltura biologica nel preservare la diversità degli habitat, in particolare grazie alla frequente presenza nelle aziende agricole biologiche di terreni boschivi, aree incolte, habitat di siepe, che hanno un enorme impatto positivo sulla biodiversità e al tempo stesso sull’attività agricola.
Fonte: Bioagricoltura Notizie

FederBio plaude al sequestro di mezzi tecnici contenenti matrina

E’ partita da una segnalazione di FederBio l’operazione “Mela Stregata” condotta dai militari della Guardia di finanza del Nucleo di polizia tributaria di Cagliari e dell’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) che ha portato al sequestro di finti concimi contenenti il principio attivo “matrina”, pesticida non ammesso sia in agricoltura convenzionale che biologica. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente FederBio Carnemolla: “le indagini coordinate dalla Procura di Cagliari hanno preso avvio dal coordinamento attuato con l’ufficio di Cagliari di ICQRF al quale FederBio ha messo a disposizione il carteggio avviato già a luglio 2013 con i ministeri delle Politiche agricole e della Salute su questi prodotti, al tempo venduti come “preparati biodinamici”, e tutto il materiale raccolto dalla propria organizzazione territoriale. Già un anno fa infatti FederBio aveva diramato un allerta anche a tutti gli organismi di certificazione associati e alle organizzazioni dei produttori socie di UPBIO, l’Unione Nazionale dei Produttori Biologici e Biodinamici, affinché si evitasse l’impiego di questi preparati e fosse impedita la certificazione dei prodotti eventualmente trattati. L’allerta è stato poi reiterato anche a inizio 2014, nonostante le minacce di querela e i tentativi di contatto da parte di ICAS e la trasformazione delle etichette dei prodotti, diventati fertilizzanti. Da segnalare tuttavia che l’impiego di questi prodotti ha riguardato massicciamente anche l’agricoltura cosiddetta “integrata”, nelle quali non c’è un sistema di certificazione come quello del biologico in grado di monitorare l’effettivo impiego di questi prodotti. FederBio, che rappresenta tutto il comparto del bio italiano, ha l’obiettivo di tutelare tutti gli operatori onesti che fanno crescere un settore strategico per l’agroalimentare italiano. Le segnalazioni e le attività che la federazione porta avanti per evitare che realtà disoneste inquinino il settore fanno parte di questa nostra missione e riguarda tutti gli ambiti di possibile frode. Siamo quindi molto soddisfatti quando, come in questo caso, è possibile una collaborazione fattiva con le Autorità competenti che consenta di risolvere in tempi ragionevoli una situazione delicata non solo per il mondo del bio ma più in generale per l’agricoltura italiana, fiore all’occhiello del Made in Italy in tutto il mondo”.

Fonte: FederBio

FederBio: cresce l’import di materie prime bio

Cresce l’import di materie prime biologiche nel primo semestre 2014: è quanto emerge da un articolo pubblicato sul sito di FederBio  a firma del presidente Paolo Carnemolla. Il fatturato è cresciuto del 17%  nella Gdo e di circa il 10% nel canale specializzato, stando alle rilevazioni Ismea. La maggiore crescita nella grande distribuzione è da imputarsi principalmente all’aumento della gamma di prodotti biologici disponibili sugli scaffali. Bene anche l’export, secondo l’osservatorio FederBio: pur mancando dati ancora ufficiali, la crescita resta in doppia cifra. I consumatori sembrano dunque sempre più orientati a scelte all’insegna della qualità del prodotto, della salubrità e della sostenibilità, ambiti in cui il biologico offre la garanzia di un sistema di norme, etichettature e controlli di livello europeo.

Per Carnemolla “il biologico per un Paese come l’Italia, già principale produttore in Ue e fra i primi esportatori sui mercati mondiali, è quindi un’opportunità per tutta l’agricoltura, in particolare in una Regione come l’Emilia Romagna dove la grande parte del tessuto produttivo agricolo è già collocato su frontiere avanzate di sostenibilità (agricoltura integrata). Del resto se questa opportunità non verrà colta nemmeno con il prossimo Psr regionale, questo mercato, nel quale ci sono oltretutto ampie possibilità di recupero di efficienza e marginalità a favore dei produttori agricoli, rischia di diventare sempre più occasione di reddito e occupazione per aziende di altri Paesi”. L’obiettivo primario, chiosa l’articolo, “ è la crescita significativa della base produttiva agricola bio, ovvero trasformare un’opportunità di mercato in miglioramento e stabilizzazione del reddito per gli agricoltori italiani e emiliano romagnoli. Ma ancora non si vede nelle bozze del Psr regionale un obiettivo quantitativo esplicito di sviluppo delle superfici coltivate bio : speriamo che la presidenza di turno italiana lavori efficacemente per modificare sostanzialmente la proposta della Commissione uscente e nel frattempo attrezziamo bene il Psr e il sistema regionale per far consolidare e far crescere i primati dell’agricoltura biologica italiana e emiliano romagnola”.

Fonte: FederBio, Agrimpresa on line

Galletti: OGM priorità semestre italiano

“In campo ambientale, il dossier OGM rappresenta la priorità legislativa della presidenza italiana”. A dichiararlo il  ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti presentando alla commissione ambiente del PE il programma di azioni riguardanti il proprio dicastero. “In una materia così delicata, che investe tutta la società, dagli agricoltori ai consumatori, vanno riconosciute e garantite la sovranità e l’autonomia dei singoli stati”, ha proseguito il ministro. Secondo Galletti “l’opinione pubblica europea ha già dato segnali chiari riguardo alla coltivazione degli OGM ed è per questo motivo che riteniamo costituisca un dovere politico procedere il più velocemente possibile ad un accordo tra consiglio e parlamento”. “Il nostro principale auspicio è quello di poter lavorare insieme al fine di raggiungere un accordo entro fine anno”, ha dichiarato, ricordando che “dopo anni di stallo negoziale, il 12 giugno scorso il consiglio è finalmente giunto ad un accordo politico”. Per il ministro la posizione del Consiglio “mira a raggiungere un giusto equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione dell’unione e l’esigenza di garantire agli stati membri la facoltà di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, al fine di tutelare gli aspetti nazionali, regionali e locali specifici”.

Fonte: Agrapress