Suolo e Salute

Category: Suolo e Salute News

Regione Toscana: nuovi fondi per il comparto agricolo, il bio e la filiera

Possono essere presentate entro il 18 febbraio prossimo le domande per l’ultima apertura della misura 123° del Psr “Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” che prevede il sostegno a investimenti materiali e immateriali concernenti la raccolta, il condizionamento, la lavorazione e trasformazione, la conservazione, il confezionamento, e la predisposizione per le successive fasi di distribuzione commerciale o di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli primari. Il contributo a fondo perduto può variare dal 10 al 40%, a seconda dei diversi investimenti ammessi. Sono inoltre stati destinati nuovi fondi alla misura 214 “Pagamenti agroambientali” mesi a disposizione dalla Regione Toscana per sostenere metodi di produzione agricola a basso impatto ambientale. La scadenza in questo caso è fissata al 28 febbraio. Rientrano in questa categoria l’agricoltura biologica e integrata, le azioni di tutela biodiversità all’interno dell’agro-ecosistema, tutela delle risorse idriche, contrasto dell’erosione e della perdita di fertilità dei suoli nonché di riduzione dell’emissione dei gas serra. Inoltre, la misura ha anche la finalità di salvaguardare le risorse genetiche di interesse agrario originarie del territorio toscano, sia animali che vegetali.
Sono infine in fase di approvazione le misure del Psr 144 “Servizi di Consulenza” (domande dal febbraio al 12/15 marzo), 211 e 212 “Indennità compensativa” (domande dal 1 febbraio al 15 marzo), 214 b1 “Conservazione risorse genetiche animali”, così come l’Ocm vino per la ristrutturazione dei vigneti (scadenza prevista fine febbraio).
Per informazioni di dettaglio è possibile consultare il sito Coldiretti Toscana il sito alla sezione “Opportunità per le imprese” o rivolgersi alla sede più vicina.
Fonte: Agronotizie

Presentato il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale”

E’ stato presentato lunedì scorso 21 gennaio  dal Mipaaf, Google Italia, Fondaizone Symbola e Unioncamere il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale”.
Scopo del progetto quello di “avvicinare le imprese italiane alla rete ed al suo grande potenziale economico e di export” oltre a “far conoscere le eccellenze del belpaese in tutto il mondo attraverso una apposita piattaforma digitale”.
Si tratta di una piattaforma, www.google.it/madeinitaly, realizzata dal Google Cultural Institute al fine di di “raccontare le eccellenze del Made in Italy, a partire da artigianato ed agroalimentare”, e di un sito (www.eccellenzeindigitale.it), creato per “accompagnare le aziende, soprattutto le piccole, a scoprire e cogliere le opportunita’ che l’economia di internet puo’ offrire loro”.
Secondo , il Presidente sud e est Europa Medio Oriente e Africa di Google Carlo D’Asaro Biondo il progetto, primo nelsuo genere realizzato da Google, costituisce una “opportunità straordinaria di portare l’italia verso il mondo e viceversa”,.
Soddisfazione quella espressa dal ministro De Girolamo secondo cui l’iniziativa  e’ “un progetto a costo zero, ma con grandi ambizioni, una scommessa ambiziosa alla quale abbiamo partecipato tutti, in primo luogo il Ministero, Google ed il mondo dei consorzi”, con lo scopo di “creare l’agroalimentare 2.0″.
Secondo il Ministro, obiettivo primario è quello di dare maggiore visibilità alle tante eccellenze italiane, che non sfruttano ancora appieno le potenzialità del web. “Un link”, come lo ha definito De Gregorio”, “ tra la food valley e la silicon valley”, in grado di offrire ai consumatori “un accesso piu’ diretto al prodotto” ealle aziende di “allargare le proprie opportunita’ lavorative”.
Il ministro considera il progetto il punto di partenza di un’attività che ritiene fondamentale per le aziende italiane e ha aggiunto che il Mipaaf sta lavorando per raggiungere le zone rurali con la banda larga, offrendo connettività al mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano.
Secondo Ferruccio Dardanello, presidente  Unioncamere, “Made in Italy,: eccellenza digitale” rappresenta una “straordinaria opportunità per raccogliere le peculiarità che vengono da ogni parte del paese, coniugandole con il territorio. Questo progetto ha fatto sì che oltre 8000 imprese italiane si avvicinassero alla digitalizzazione”, ha concluso.
Per il Presidente Symbola, Ermete Realacci, il progetto ha come punto di forza la “possibilità di coniugare la qualità dei prodotti con l’innovazione”: una scommessa “sull’Italia e sull’uomo”, dato che l’iniziativa intende valorizzare il capitale umano, ricordando che l’economia non può essere letta “solo con algoritmi e numeri, senza tenere contro del fattore umano”, ha sostenuto realacci, spiegando che in questo senso il progetto consente di “valorizzare enormemente il capitale umano”.
Unanimemente positive le reazioni del mondo delle associazioni di categoria: secondo il Presidente Coldiretti Moncalvo “è significativo – ha dichiarato ad agra press – che un player del web di primo piano come google si metta a disposizione delle imprese”. Per Moncalvo “ la presenza di google consente al made in italy di rafforzarsi in maniera decisa: abbiamo trovato un importante alleato internazionale nella lotta al falso Made in Italy alimentare, che nel mondo fattura oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari”. Un indubbio “segnale positivo in vista dell’Expo, che deve rappresentare l’occasione per fare conoscere la vera identitaà del prodotto italiano all’estero, dove il nemico maggiore sono le imitazioni low cost”. Per la CIA quello presentato lunedì è un “progetto ambizioso”, che “non solo puo’ dare piu’ visibilita’ ai prodotti agroalimentari che rappresentano l’eccellenza del paese, ma puo’ aiutare a combattere l’agropirateria internazionale, che ‘scippa’ al nostro sistema economico 164 milioni di euro al giorno”. Un progetto che “puo’ contribuire a traghettare le nostre imprese nell’economia di internet”, e che “per il Made in Italy rappresenta una vetrina incredibile per crescere sui mercati stranieri e incrementare l’export del settore”. Per la CIA è assolutamente imprescindibile “colmare al piu’ presto possibile i ritardi dell’italia sulla banda larga”, anche in considerazione del fatto che “nelle aree rurali soltanto il 17% degli abitanti puo’ contare su una connessione costante e di qualita’, contro l’89% delle aree urbane”. Analoga posizione quella espressa da Copagri, secondo cui si tratta di “una strategia che puo’ portare a perseguire l’obiettivo di recuperare quote di mercato sottratte dalle imitazioni e conquistarne di nuove sulla base della vera identità del prodotto offerto”, spingendo “sempre piu’ le nostre aziende verso l’internazionalizzazione”.
Fonte: Agrapress

A Berlino 30.000 persone per difendere il mondo agricolo contro l’agroindustria

Il mondo dell’agricoltura si è fatto sentire scendendo in piazza a Berlino in concomitanza con la “Grune Woche”, la più importante fiera agraria mondiale, per chiedere all’Unione Europea che i fondi vengano utilizzati per sostenere e incentivare i piccoli agricoltori e i produttori di cibo biologico anziché le lobby agroindustriali. Oltre trentamila, secondo gli organizzatori, le persone che si sono riunite nella capitale tedesca chiedendo un’agricoltura OGM-free, che premi la qualità e si opponga al modello agricolo industriale delle multinazionali. Tra i partecipanti, anche il fondatore di Slow Food Carlo Petrini che è intervenuto nel corso della manifestazione prendendo la parola e rinnovando la richiesta del mondo agricolo di sostegno e tutela della qualità in opposizione al modello agroindustriale.
Fonte: Agrapress

Il DM n.15692: non conformità del bio

Il DM n.15692 del 20 dicembre 2013 riporta le “Disposizioni per l’adozione di un elenco di “non conformità” riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti e le corrispondenti misure che gli Organismi di Controllo devono applicare agli operatori ai sensi del Reg. (CE) n. 889/2008 modificato da ultimo dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 392/2013 della Commissione del 29 aprile 2013”.Il decreto riporta una serie di definizioni rispetto al mancato rispetto delle disposizioni previste dalla normativa europea, nazionale e regionale in materia di agricoltura biologica, nonché i relativi compiti che l’Organismo di Controllo è tenuto ad assumere in tali frangenti.
Nello specifico, il DM riporta le definizioni qui riassunte:
Non conformità: mancato rispetto delle disposizioni normative. Le non conformità a loro volta sono distinte in:
inosservanza: inadempienza lieve che non compromette la conformità della produzione, per le quali è prevista da parte dell’Organismo di Controllo di riferimento l’applicazione di una diffida. Il DM specifica inoltre le modalità di trattamento di tale non conformità.
irregolarità: inadempienza che invece compromette la qualificazione dei prodotti, senza tuttavia incidere sulla conformità del processo di produzione. Tale non conformità prevede, al contrario dell’inosservanza, la soppressione delle indicazioni biologiche, ovverosia il divieto, da parte dell’operatore, di riportare nell’etichettatura e nel prodotto indicazioni riferite al metodo di produzione biologica. Anche in questo caso, il DM specifica le modalità di gestione della non conformità da parte dell’OdC.
infrazione: inadempienza sostanziale che compromette la conformità del processo di produzione e che pertanto determina una variazione dello status aziendale e/o di conformità dei prodotti e/o di affidabilità dell’operatore. In conseguenza di un’infrazione, è prevista da parte dell’OdC la procedura di sospensione della certificazione (riguardante una o più attività, una o più attività produttive o l’intera azienda a seconda dei casi) o ll’esclusione dell’operatore dal sistema di controllo. In quest’ultimo caso, l’OdC è tenuto a ritirare il documento giustificativo e ad avviare la procedura di cancellazione dall’elenco degli operatori biologici. L’esclusione può comportare anche la soppressione delle indicazioni di prodotti già immessi sul mercato. L’operatore può aderire nuovamente al sistema di controllo solo previa rimozione della non conformità all’origine della soppressione.
Il DM illustra anche le modalità di ritorno in conversione, modalità e termini di gestione della non conformità, aree di non conformità e relative misure che l’OdC è tenuto ad adottare, nonché le modalità di comunicazione delle non conformità. Il Decreto specifica altresì l’obbligo da parte dell’OdC di prevedere la soppressione cautelativa nei casi di non conformità e le misure da adottare in caso di mancato adempimento e reiterazione.
Il testo completo del DM è disponibile a questo link.

Fonte: Sinab

Export bio in Corea del Sud ora più difficile

E’ entrata in vigore dal 1 gennaio 2014 in Corea del Sud la nuova normativa in materia, di agricoltura biologica. Si tratta di un insieme di disposizioni che il governo ha deciso di adottare malgrado le forti pressioni provenienti sia dall’UE che da altri Paesi interessati, a cominciare dagli Stati Uniti. La normativa, più stringente della precedente, prevede che con decorrenza 1 gennaio 2014 non potranno più essere esportati in Corea con l’etichetta “biologico” i prodotti di aziende non certificate secondo gli standard coreani. Poiché’ al momento sono solo due (l’olandese Control Union e la francese Eco-cert) gli enti europei riconosciuti dalle Autorità coreane anche sotto il nuovo regime, e quindi autorizzati a fornire tale certificazione, l’export italiano (oltre che di altri Paesi UE) di prodotti biologici verso la Corea rischia di subire un pesante contraccolpo. Lo stesso Ministro dell’agricoltura coreano tuttavia ha ribadito in proposito l’auspicio di un rapido avanzamento dei negoziati per un accordo di reciproca equivalenza, al fine di superare l’attuale impasse. Per queste ragioni, gli operatori italiani del comparto agricolo biologico possano decidere se adeguarsi al nuovo regime, oppure attendere la conclusione dei negoziati per un accordo di equivalenza, negoziati che tuttavia, allo stato attuale delle informazioni in possesso del Mipaaf e degli Organismi di controllo, potrebbero richiedere molti mesi.
Fonte: Mipaaf

In vigore dal 1° gennaio 2014 il Regolamento 392/2013

E’ entrato in vigore dal 1° gennaio di quest’anno il Regolamento di esecuzione (UE) n. 392/2013 della Commissione, del 29 aprile 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 in merito al sistema di controllo per la produzione biologica. Il Regolamento era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 118 del 30 aprile 2013 (si veda a questo proposito la notizia pubblicata all’epoca sul sito di Suolo e Salute all’indirizzo http://www.suoloesalute.it/?p=1994 e ripresa nella NL del 9 maggio 2013). Il Regolamento 889 prevede che gli operatori che producono, preparano, immagazzinano, immettono sul mercato, importano o esportano prodotti ottenuti in base alle norme di produzione del regolamento stesso, sono tenuti a sottoporre la loro impresa ad un sistema di controllo. A partire da tale sistema, il regolamento 392 introduce una serie di modifiche e migliorie volte a migliorare l’efficacia del sistema di controllo stesso. In particolare alcune novità riguardano lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo (autorità di controllo, organismi di controllo e autorità competenti) e quello tra Stati Membri e Commissione. Viene inoltre ribadita la necessità di adottare prescrizioni minime uniformi, con l’obiettivo di consentire interventi più rapidi nel caso si riscontrino irregolarità o infrazioni.
Il Regolamento inoltre, pur lasciando agli Stati Membri possibilità di attuare ulteriori misure aggiuntive, interviene riguardo la pubblicazione delle informazioni e sottolinea la necessità che si giunga ad un maggiore dettaglio riguardo le norme sui controlli in materia di produzione biologica, in particolare per rafforzare la vigilanza delle autorità competenti sugli organismi di controllo cui sono stati delegati compiti di controllo.
Il testo del Regolamento (UE) n. 392/2013 in Italiano è disponibile a questo link
http://www.sinab.it/share/img_lib_files/2204_reg_392_2013_controlli_ita.pdf
Fonte: Sinab