Suolo e Salute

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Dossier della Commissione Europea sulle frodi alimentari

E’ stata presentata nei giorni scorsi dalla Commissione europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare un report sulle frodi alimentari in cui viene dato particolare rilievo al problema delle etichette ingannevoli. A parte i casi più eclatanti e conclamati di frode, come nel caso delle finte uova bio, della carne equina fino all’antigelo negli alimenti, dalla relazione emerge chiaramente il punto debole principale dell’attuale sistema anti frode europeo, la mancanza di una chiara e univoca definizione di frose alimentare. A differenza degli Stati Uniti infatti, l’UE come unico riferimento in materia ha il regolamento 178/2002, in cui viene specificato che etichettatura, pubblicità, presentazione e confezionamento dei prodotti “non devono fuorviare i consumatori”. Dato l’enorme campo di applicazione di una norma di questo tipo, la prima conseguenza è che il numero dei controlli è ampiamente inferiore al necessario, col risultato che non di rado le frodi riescono a penetrare le falle del sistema e ad arrivare sugli scaffali dei negozi.
E’ evidentemente giunto il momento di fare qualcosa se, come chiarisce il rapporto, il numero di frodi è in costante aumento. E che proprio i prodotti biologici sono tra quelli a maggior rischio frode. In questa speciale (e preoccupante classifica), infatti, in cima alla classifica troviamo l’olio d’oliva (con i molteplici casi di oli deodorati e venduti come oli extra vergine), seguito dal pesce e, appunto, dai prodotti bio. A seguire il latte, i cereali, il miele, il caffè ed il tè.
Ora, dopo il dossier, che auspica un raddoppio delle sanzioni da parte degli Stati Membri, si attendono passi più concreti dell’UE nella direzione di una maggiore tutela dei produttori, dei prodotti di qualità e, in ultimo, dei consumatori europei.
Fonte: Il Fatto Alimentare

Gli Emirati Arabi aprono al bio

Secondo un rapporto recentemente diffuse dal Ministero dell’Ambiente e dell’Acqua degli Emirati Arabi, sono attualmente oltre 40 le aziende agricole biologiche che operano nello stato della penisola araba, coprendo un’area di quasi 4.000 ha e coltivando una gamma di oltre 60 prodotti. La maggior parte delle coltivazioni riguarda le palme da dattero, i pomodori e i fagiolini, insieme ad altre varietà di frutta e verdura. Il crescente interesse verso il biologico negli Emirati Arabi è sostenuto dal ministero, che sta attivamente incoraggiando i produttori agricoli a convertirsi al biologico. Per questi scopi infatti sono stati distribuiti oltre 600.000 sacchi di fertilizzanti biologici a oltre 10.000 agricoltori. Inoltre, è stato promosso un programma di formazione sull’agricoltura biologica rivolto ad agricoltori e operatori del settore, con lo scopo di implementare una strategia complessiva sul bio negli Emirati Arabi. In ultimo, lo stesso ministero ha aperto due centri commerciali a Dubai specializzati nel bio.

 Fonte: khaleejtimes.com, Agra Press, Bioagricoltura Notizie

L’UE lancia la campagna “Taking care of our roots”

E’ stata lanciata dalla Commissione Europea una campagna di comunicazione con lo scopo di aumentare la consapevolezza circa l’importanza dell’agricoltura nella vita quotidiana e il ruolo giocato dalla Politica Agricola Comunitaria nel sostenerla. La campagna, dal titolo “Taking care of our roots” (prendersi curaa delle nostre radici, con un riuscito gioco di parole) è stata decisa in seguito ad una serie di ricerche che hanno messo in evidenza la grande lontananza, fisica, culturale ed emotiva, dei giovani rispetto alla vita rurale. Secondo il Commissario Europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos la campagna servirà a far meglio comprendere l’importanza nella vita di tutti i giorni del lavoro degli agricoltori e il ruolo insostituibile che l’agricoltura svolge per tutti noi.  La campagna sarà diffusa e sostenuta in tutti gli Stati Membri dellUnione nel biennio 2013-2014 tramite la pubblicazione di materiali di comunicazione, audiovisivi, organizzazione di eventi e pubblicazioni on-line. Ulteriori informazioni sul progetto possono essere ottenuti a questo link.

Fonte: AIOL

De Girolamo: la storia del vino italiano sia parabola per l’Italia e la politica

“Dobbiamo fare della storia recente del vino italiano una parabola per il Paese e per la politica. Siamo partiti dallo scandalo del metanolo, che ci ha fatto toccare il punto più basso con danni gravissimi sia in termini economici che di immagine, ma siamo riusciti a ribaltare il dato, a capovolgere la situazione sino a far diventare il vino una eccellenza assoluta del Made in Italy”. A dichiararlo il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione della prima edizione dell’Atlante dei territori del vino italiano”, svoltasi il 29 ottobre, presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.

“Sono certa – ha detto il Ministro – che questo Atlante avrà un grande successo. Si tratta di un lavoro straordinario, utile anche in vista dell’Expo 2015. Quando parliamo di vino non possiamo non fare riferimento alla passione e all’apporto umano dei nostri agricoltori che, anche in momenti difficili, hanno saputo tenere la schiena dritta. Noi dobbiamo aiutarli a svolgere al meglio il loro lavoro, utilizzando correttamente le risorse dell’Ocm vino e puntando alla semplificazione delle norme. Non è possibile – ha proseguito De Girolamo – che i nostri produttori debbano sottrarre preziose ore al loro lavoro per occuparsi di questioni burocratiche. Un altro grande tema da affrontare è quello dell’internazionalizzazione: il nostro vino è più buono di quello francese, ne sono convinta. Loro sono stati più bravi dal punto di vista commerciale ed è quello il gap che dovremo colmare, entrando nei mercati in cui siamo poco presenti”.

“Il nostro  è un territorio straordinario, è la nostra vera forza. Puntando sulla terra possiamo trovare le vie di uscita dalla crisi, che ancora c’è e ancora morde. Guardiamo sotto i nostri piedi, è lì il vero tesoro. Dovremmo introdurre una nuova norma, quella della ‘consapevolezza’, ricordandoci sempre di come siamo bravi a coniugare le nostre capacità con le materie prime che abbiamo a disposizione e il legame che queste hanno con i territori. Se, insieme a questo, ci renderemo conto dell’importanza di fare squadra potremo davvero dare un grande contributo allo sviluppo del nostro Paese”.

Fonte: AIOL

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Il Ministro della Salute, di concerto con quello dell’Agricoltura, ha risposto nei giorni scorsi all’interrogazione che Il Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, aveva presentato riguardo il bando di tre pesticidi considerati particolarmente nocivi per le api e all’eventualità che il Mipaaf prorogasse il bando dei neonicotinoidi. Nella risposta  si specifica che adottando il Regolamento di esecuzione UE n.485 del 24 maggio 2013 la Commissione vieta l’utilizzo e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari che contengano queste sostanze, consentendone il solo uso nella fase di post fioritura per i trattamenti fogliari. Il divieto entrerà in vigore dal 1° dicembre prossimo e sarà oggetto di riesame entro due anni. La risposta prosegue specificando che il Ministero della Salute, in coerenza con il citato Reg.485, ha disposto sia la revoca delle autorizzazioni al commercio e all’impiego dei prodotti fitosanitari in questione, sia la proroga della sospensione cautelativa all’impiego di sementi trattate con il fioroni, aggiungendo che il Ministero stesso sta procedendo alla modifica delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari in questione per consentirne l’uso solo in post-raccolta, in accordo con quanto previsto dal Regolamento Europeo.

Positiva la nota di commento diffusa dall’Ufficio Stampa dello stesso Realacci riguardante la risposta ottenuta dai Ministeri interpellati: “E’ positivo che il Ministro (…) abbia ritenuto opportuno prorogare  lo stop all’uso di pesticidi concianti nonché rivedere le autorizzazioni per la commercializzazione e l’uso di fitosanitari contenenti clotianidin, imidacloprid e tiametoxam, (…) visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api” – si legge nella nota. “E’  un passo avanti positivo anche lo stop all’uso dei tre cosiddetti pesticidi-killer delle api, approvato dalla Commissione Europea. La moratoria, che scatterà da dicembre e sarà in vigore per due anni, non è la soluzione definitiva ma va nella direzione giusta”.

“Auspico – ha aggiunto Realacci – che l’Italia si attivi per rendere definitivo il divieto dell’uso dei neonicotinoidi, visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api, così come (…) riconosciuto dalla stessa EFSA. Auspicabile, infine, anche rifinanziare il progetto Apenet, così da verificare l’efficacia delle misure di prevenzione individuate dal medesimo  progetto per limitare la contaminazione delle api”.

Fonte: Uff.Stampa On.Realacci

 

Lunedì 28/10 a Roma conferenza CIA-Anabio sulla zootecnia biologica

Lunedì 28/10 a Roma conferenza CIA-Anabio sulla zootecnia biologica

E’ in programma lunedì prossimo 28 ottobre a partire dalle ore 10.30 presso la sede nazionale della CIA, la Confederazione Italiana agricoltori, in via Mariano Fortuny 20 a Roma la conferenza stampa “Zootecnia per la fertilità – nutrire il suolo per nutrire il pianeta. obiettivo: più allevamenti bio”. Si tratta di un’iniziativa che la CIA promuove in collaborazione con Anabio (associazione nazionale agricoltura biologica), associazione promossa dalla CIA stessa che riunisce le associazioni territoriali costituite in diverse Regioni Italiane con lo scopo di fornire supporto agli agricoltori e allevatori interessati o impegnati nel settore del biologico. Tra gli interventi in programma quello di Francesco Riva, dell’Ufficio Agricoltura Biologica del Mipaaf, del Presidente della CIA Giuseppe Politi; del presidente di Anabio Federico Marchini e di Marcello Pagliai dell’Accademia dei Georgofili.

Fonte: Agrapress