Suolo e Salute

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Il biologico finlandese in crescita

La vendita di prodotti alimentari bio in Finlandia è aumentata nel corso del 2012 del 24%, toccando quota 202 milioni di euro. A dichiararlo l’Associazione di Agricoltura Biologica Finlandese Pro Luomu, secondo la quale un aumento ancora più corposo si era registrato nel 2011, con una crescita del 46% rispetto al 2010. Le previsioni sono invece per un rallentamento del boom del bio in Finlandia, anche come conseguenza della stagnazione economica. Sul mercato finlandese sono reperibili oggi quasi 2.000 diversi prodotti bio, il 60% dei quali deriva dalla produzione nazionale. Ad oggi, il bio rappresenta l’1,6% di tutte le vendite alimentari finlandesi. In cima alle vendite bio il latte, ma negli ultimi due anni è sensibilmente aumentata anche la richiesta di carne vio. Ad oggi, per alcuni gruppi di prodotti (come le uova),la quota di mercato dei prodotti biologici sfiora addirittura il10%. Anche la birra biologica sta registrando importanti aumenti ed è cresciuta in vendite di circa il 30% dal luglio 2012 al giugno 2013, grazie in particolare al lancio di molte birre bio da parte di diversi birrifici finlandesi. E così, dopo un lungo periodo in cui la Finlandia è stata il paese nordico meno sensibile al biologico, lo stato scandinavo sta rapidamente colmando il gap, grazie ad una domanda in costante aumento al punto che molti prodotti biologici ad oggi sono ancora importati dai paesi limitrofi. Molto del futuro del biologico finlandese, in ultima analisi, dipenderà da quanto le aziende nazionali saranno risolute ad investire nel biologico per soddisfare la domanda interna.

Fonte: Organic Monitor

PAC De Girolamo: bene la votazione del Parlamento Europeo

Sulla riforma è intervenuto nuovamente il Ministro De Girolamo, secondo il quale “l’esito positivo della votazione del parlamento europeo, sia dell’intero pacchetto afferente la PAC che delle norme transitorie per il 2014 è una buona notizia”. “Il passaggio successivo sarà, quindi, nel prossimo consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione che si terrà a dicembre a Bruxelles, nel corso del quale saremo chiamati ad approvare ‘in prima lettura’ in modo definitivo l’accordo” . “ciò – ha proseguito De Girolamo – consentirà agli agricoltori di avere garanzia e certezze sul prosieguo della politica agricola comune dal primo gennaio 2014”. “Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la votazione odierna definisce il quadro giuridico necessario per far partire al più presto i nuovi programmi, attraverso i quali saranno destinati al settore circa 21 miliardi di euro, tra fondi comunitari e nazionali, a partire già dal prossimo 1 gennaio. La PAC nel suo complesso muoverà, nel prossimo settennato, circa 52 miliardi di euro”.

Fonte: Agrapress

De Castro: nuova PAC risultato importante per l’agricoltura europea

Intervenuto davanti alla plenaria del Parlamento Europeo, il presidente Comagri Paolo De Castro ha commentato gli esiti della riforma della PAC, esprimendo la sua soddisfazione per la conclusione della lunga trattativa: dopo tre anni di lavoro e dopo un negoziato faticoso e complicato, siamo finalmente giunti ad approvare la nuova politica agricola comune per i prossimi sette anni”. Il commento all’indomani del sì dell’aula che ha sancito l’avvio della riforma della politica agricola post 2014. Quello ottenuto, ha dichiarato De Castro, è “un risultato importante per l’agricoltura europea e per il ruolo che la partecipazione democratica, attraverso l’impegno del parlamento europeo, ha avuto nella definizione di una delle politiche di maggiore impatto per l’unione”. Si tratta di una PAC con la quale, ha proseguito il presidente Comagri, “siamo riusciti a dare nuova centralità al lavoro e all’impresa, abbiamo puntato sui giovani e sull’ambiente, abbiamo semplificato la parte burocratica e garantito un ruolo di responsabilità agli stati membri”. De Castro non nasconde che la riforma ha portato per certi aspetti ad un risultato di compromesso rispetto alle aspettative, ma ha ribadito che il suo impegno sarà costantemente profuso al miglioramento della politiche comunitaria:  “certo, questa non e’ la riforma che avremmo voluto, ma grazie alle modifiche apportate la abbiamo sostanzialmente migliorata e con la revisione del 2017, voluta fortemente dal parlamento, continueremo a farlo”. “Nei prossimi mesi, questo parlamento e in particolare la commissione agricoltura – ha proseguito – vigileranno con attenzione sulla Commissione Europea, affinché nella stesura degli atti delegati applicativi della PAC sia rispettato l’accordo politico che consiglio e parlamento hanno così faticosamente raggiunto”. “Il Parlamento Europeo – ha concluso De Castro – non si sottrarrà al ruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al trattato di Lisbona. Lo faremo con serietà e determinazione, per dare agli agricoltori e a tutti i cittadini europei una politica agricola più equa e più sostenibile, che sappia rispondere alle sfide del futuro”.

Fonte: Agrapress

Perugia, convegno Coldiretti sulla PAC

Si è svolto lunedì 18 novembre presso il Centro Congressi di Umbriafiere a Bastia Umbria (PG) il convegno “”la PAC 2014-2020. Tra innovazione e sostenibilità. L’impatto sulle imprese agricole e le scelte per l’Umbria. L’incontro, che ha visto l’affluenza di oltre 600 partecipanti, è stato promosso dalla Coldiretti Umbria insieme al Cesar (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale) e Europe Direct Umbria. Sono intervenuti tra gli altri l’Assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini, l capo dipartimento del Mipaaf Giuseppe Blasi, il presidente e il direttore della Coldiretti regionale Alberto Bertinelli e Albano Agabiti, Angelo Frascarelli, direttore di Cesar e Europe Direct Umbria, Franco Moriconi, Rettore dell’università’ degli studi di Perugia e presidente del Cesar, Stefano Leporati, dell’area economica della Coldiretti nazionale e claudia fedi della rappresentanza Coldiretti a Bruxelles. Il convegno ha avuto lo scopo di illustrare agli imprenditori agricoli le ultime novità riguardanti la PAC che, come si legge nel comunicato emesso da Coldiretti Umbria, “mai come questa volta lascia agli stati membri un ampio bagaglio di scelte per adattarla alle necessità delle singole agricolture, con il nostro paese che deve cogliere l’occasione per sostenere con gli interventi il modello agricolo italiano e le sue distintività'”. Secondo Agabiti “ci troviamo di fronte ad un’agricoltura sempre più multifunzionale, orientata alla produzione non solo di semplici derrate, ma di quel cibo di qualità che ogni giorno arriva sulle nostre tavole e di servizi per la collettività”. “Riguardo al negoziato sulla nuova PAC il nostro paese è partito da una posizione ‘difficile’,  ma ora la riforma offre finalmente una opportunità straordinaria per premiare chi vive di agricoltura, il lavoro e il vero Made in Italy”. “Ora – ha proseguito il direttore regionale Coldiretti – tocca agli stati membri e alle regioni l’importante compito della loro ripartizione: occorre incrementare la competitività del sistema produttivo umbro e valorizzare e difendere le vere filiere agricole regionali”. Le parole chiave della nuova PAC saranno selettività, innovazione, competitività e beni pubblici, ha detto il Presidente di Cesar e di Eirope Direct Umbria Frascarelli: “all’Umbria tra pagamenti diretti e sviluppo rurale, toccheranno circa 200 milioni di euro annui”. “Per i prossimi sette anni 2014-2020 – ha proseguito – avremo una nuova PAC”, specificando che “il nuovo sostegno al reddito sarà caratterizzato infatti da una forte selettività con pagamenti diretti più mirati, in direzione dell’agricoltura verde e di quella di montagna ad esempio, fino ad arrivare alla selezione dei soggetti che beneficeranno della PAC: gli agricoltori attivi”. Secondo Frascarelli sarà particolarmente importante la capacità di innovare da parte degli agricoltori, “ dai metodi di lavorazione del terreno alle tecniche di irrigazione per risparmiare l’acqua, dalle innovazioni finanziarie ai criteri per accrescere la sostanza organica nei terreni, dall’organizzazione della filiera corta al marketing nella filiera lunga, dalle tecnologie per la tracciabilità delle produzioni distintive agli imballaggi biodegradabili. Innovazione sia per aumentare la produttività che per migliorare la sostenibilità aziendale”.

Fonte: Agrapress

Friuli V.G., il consiglio Regionale approva una mozione anti OGM

E’ stata approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia una mozione contro la coltivazione di Organismi Geneticamente Modificati e un voto al Governo (proposto dal Movimento Cinque Stelle) a favore dell’adozione della clausola di salvaguardia sugli OGM. 31 i voti favorevoli e 14 quelli contrari, oltre ad un’astensione. Il documento impegna a “dare concretezza all’enunciata determinazione di giungere a una regione Ogm-free”. In Aula, il vicepresidente della Regione Bolzonello ha dichiarato di sostenere “le ragioni di un Friuli Venezia Giulia senza Ogm perché questa scelta darebbe un sicuro vantaggio, basato sulle produzioni tipiche, alla nostra agricoltura”.

Fonte: AIOL

De Girolamo incontra i rappresentanti del mondo ambientalista e bio

Il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti di quattordici tra associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, compresi rappresentanti di FederBio e di Slow Food, con l’obiettivo di avviare un confronto in merito all’applicazione su scala nazionale della Nuova PAC. De Girolamo si è confrontata con le associazioni che hanno proseguito i colloqui con il Direttore Generale delle Politiche Internazionali e dell’Unione Europea Felice Assenza e con il Capo della Segreteria Tecnica Raffaele Borriello. Per le associazioni ha parlato la portavoce Maria Grazia Mammuccini: “a partire da questo primo confronto – ha dichiarato – chiediamo al ministro che nell’ambito del partenariato siano opportunamente coinvolte tutte le associazioni del mondo agricolo, compreso quelle del biologico, e quelle di protezione ambientale, attraverso forme di partecipazione non solo formali ma sostanziali”.

Fonte: Agrapress