OGM: Da FederBio la richiesta di una tutela immediata del bio e del Made in Italy
“Mentre il consiglio dei ministri dell’unione europea del 14 maggio scorso approva un documento che riconosce il ruolo fondamentale dell’agricoltura biologica nell’ambito delle politiche europee e il giorno seguente il ministro dell’agricoltura degli stati uniti annuncia importanti misure per favorire il settore biologico negli USA, il governo italiano e la sua maggioranza prendono tempo per tentare un compromesso impossibile sul divieto di coltivazione degli OGM in italia”. A dichiararlo il Presidente FederBio Paolo Carnemolla, secondo il quale “è paradossale che un governo che dovrebbe affrontare prioritariamente l’emergenza economica prenda ancora tempo su una vicenda su cui altri paesi europei hanno già deciso da tempo e non agisca invece con decisione e immediatezza per tutelare il Made in Italy alimentare e le produzioni biologiche, le vere e uniche leve sulle quali poter garantire futuro all’agricoltura e all’agroalimentare italiano”.
Le parole di Carnemolla all’indomani del rinvio al 21 maggio dell’esame da parte del Senato delle cinque mozioni in tema di OGM illustrate il 15 maggio scorso in aula parlamentare. Delle cinque mozioni, ben quattro (a firma di Sel, Pd, M5S, Lega e Gruppo delle Autonomie) chiedono al governo l’attivazione della clausola di salvaguardia sugli OGM mentre la quinta, di cui e’ primo firmatario il Presidente della Commissione Agricoltura Formigoni (Pdl), chiede di sostenere la ricerca biotecnologica e l’emanazione delle linee guida per la coesistenza.
La richiesta di rinvio è stata avanzata dal ministro delle politiche agricole De Girolamo, che ha sottolineato il fatto che l’agricoltura italiana si distingue per eccellenza, ribadendo di non avere “alcun pregiudizio ideologico rispetto alla clausola di salvaguardia”.
Commentando le mozioni De Girolamo ha aggiunto che “sarebbe un bel segnale per l’agricoltura italiana se le cinque mozioni diventassero una sola”. Da segnalare in particolare l’intervento di Leana Pignedoli, vicepresidente PD della Comagri, che ha sottolineato la necessità di attenersi al principio di precauzione rilevando la stretta connessione tra la questione OGM e quella relativa alla proprietà, privata o pubblica, dei semi.
Fonte: Agrapress