Suolo e Salute

Category: Suolo e Salute News

Una nuova fotografia dell’agricoltura europea

Due recenti pubblicazioni, a cura rispettivamente della Commissione Europea (Rural Development in the EU – Statistical and Economic Information Report 2012) e dell’ Eurostat (Agriculture, fishery and forestry statistics 2010-2011), restituiscono un quadro piuttosto dettagliato del settore agricolo europeo e dei cambiamenti che lo riguardano. Le aziende, nel tempo, sono diminuite di numero, ma cresciute in dimensioni. Oggi, nell’Europa a 27 Membri, il totale di aziende sfiora la quota di 12 milioni, interessando 170 milioni di ettari di SAU. Interessante e, per certi versi, stupefacente, il dato riguardante la distribuzione delle aziende in Europa: quasi quattro milioni (3.859.000 per l’esattezza, corrispondenti circa ad un terzo del totale) nella sola Romania, e 1.506.000 in Polonia. Questi due paesi, insieme, detengono quasi la metà di tutte le aziende agricole europee. Solo l’Italia, con 1.620.000, si inserisce tra i due stati dell’est europeo, mentre sono molto più staccati tutti gli altri stati dell’unione: al quarto posto infatti la Spagna con “solo” 989.000 aziende, la Grecia con 674.000, l’Ungheria con 576.000 e la Francia con 516.000. In questa classifica, la Germania può contare su un totale di “sole” 299.000 aziende. A parte il nudo dato numerico, interessante anche il trend. Come detto, in media i numeri sono in calo, a fronte di un aumento medio delle dimensioni (a volte eclatante, come la Scovacchia che dai 28 ettari del 2007 è passata ai 77 del 2010, con una crescita del 176%). In controtendenza solo l’Irlanda, con una crescita del 9,1%, insieme a Malta (+13,7%) e Portogallo (+11%). Altrove, cifre negative, pur con qualche differenza. In Italia il calo è stato del 3,5%. Radicale anche il mutamento degli occupati agricoli: nel periodo 2007-2010 i lavoratori a tempo pieno sono calati di circa 2 milioni di unità, portando il numero attuale a 9,7 milioni complessivi. Cresce invece la produzione, con risultati “esorbitanti” in alcuni paesi dell’est europeo.  Slovacchia (+285%),  Repubblica Ceca (+85%), Polonia (+77%) e  Lettonia (+68%) segnano crescite record che, in altri paesi, risultano assai meno eclatanti, per quanto significative. Il nostro paese segna un  +26.4%, la Francia +12,7%, la Spagna +8%, la Germania +16,3%. Cresce, come già detto in numerosi articoli, il biologico, con un aumento della SAU coltivata a bio del 42% nel periodo 2005-2010, ed una crescita media annuale del 7,23%. In questa speciale classifica, Spagna, Italia e Germania detengono rispettivamente il 18%, il 12,1% e il 10,8% del totale della superficie bio europea. E l’Italia, con quasi 48.000 aziende, continua a mantenere saldamente il primo posto per aziende biologiche a livello continentale.

Fonte: Sinab, Pianeta PSR

Salute e pesticidi, un convegno a Verona

Si è svolto il 9 marzo scorso a Verona l’incontro “Pesticidi e Salute”, organizzato da ISDE Italia (Associazione medici per l’ambiente) – Sezione Provinciale di Verona, con lo scopo di focalizzare l’attenzione sugli effetti, spesso poco o per nulla conosciuti, dei prodotti chimici di sintesi sulla salute umana. L’elenco è impressionante: sono più di ottomila i prodotti esistenti in commercio, riconducibili ad almeno 600 principi attivi dei quali spesso si sa ben poco per quanto riguarda i loro possibili effetti sull’uomo. Durante l’incontro sono intervenuti medici del lavoro, uno zoologo , un pediatra ed un agronomo. Quello che emerge è un quadr indubbiamente preoccupante e spesso poco noto: basti pensare all’incidenza dei tumori al cervello, alla prostata e alla pelle, maggiori negli agricoltori che utilizzano pesticidi. O alla crescente possibilità di patologie congenite nei loro figli. Fino al dato, già conosciuto ma sempre sconcertante, della presenza di tracce si pesticidi che spesso vengono trovati nelle analisi sul latte materno. Inquinando l’ambiente, in definitiva, avveleniamo noi stessi. Una considerazione che ha spinto l’ISDE ad organizzare l’evento con l’obiettivo di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica sul tema: ”E’ doveroso che i medici comincino a interessarsi di queste tematiche, per essere poi in grado di fornire le necessarie informazioni ai loro assistiti”, ha dichiarato Giampaolo Velo, presidente di Isde Verona.  “Per i pesticidi”, continua il farmacologo, “occorre l´approccio usato con le medicine. Ogni farmaco, è un dato di fatto, provoca un piccolo o grande effetto indesiderato, ma con gli studi approfonditi e soprattutto l´utilizzo a lungo termine siamo in grado di valutare il rapporto fra rischio e beneficio, così da decidere se rinunciare all´utilizzo di un dato farmaco. Con i pesticidi questo approccio è impossibile; le variabili in campo sono troppe e soprattutto il mercato continua o offrire prodotti nuovi. Il mio suggerimento? Sono realista. Azzerare l´uso dei pesticidi è impossibile, ma sarebbe già un buon punto di partenza rispondere a una domanda apparentemente banale: in Italia servono tutti i prodotti oggi in commercio oppure è solo business? Cominciamo a ridurne il numero e a usarne meno, così sarà più facile studiarne gli effetti indesiderati”. Parole che devono far riflettere sulla leggerezza con cui spesso vengono utilizzate queste sostanze, con il solo obiettivo di aumentare la produttività a breve termine ma senza la necessaria consapevolezza degli effetti di queste sostanze. Senza contare le gravi conseguenze sull’ambiente di cui spesso abbiamo trattato nella nostra newsletter, a cominciare da quelli sulle api e su molti altri insetti degli agroecosistemi, che impoveriscono ogni giorno di più gli ambienti già duramente stressati dalla pressione antropica. Un motivo in più per riflettere davvero sulle nostre scelte e orientarsi verso un’agricoltura davvero biologica e sostenibile.

Fonte: L’Arena, Sinab

Verso la filiera del latte bio, oggi un incontro a Brescia

E’ in programa per oggi presso la sede della Centrale del Latte di Brescia in via Lamarmora 189 a Brescia l’incontro “Verso una filiera del latte biologico: dalla produzione alla raccolta”, organizzato dall’Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici “La Buona Terra”, in collaborazione con la Centrale del Latte di Brescia Spa. Scopo della giornata quello di illustrare le modalità di produzione biologica del latte attraverso l’esperienza concreta di passaggio di un’azienda zootecnica dal convenzionale al biologico, entrando nel merito degli aspetti riguardanti la normativa e l’iter di certificazione. In particolare, verrà portata all’attenzione dei partecipanti la proposta di una filiera di latte biologico “locale” partendo dalla raccolta alla produzione. Il primo intervento in programma, alle 14.30, è quello di Antonio Fierro, Responsabile Qualità, Centrale del Latte di Brescia, che illustrerò la proposta di una filiera di raccolta del latte biologico. Sarè la volta di Renata Lovati e Dario Olivero, che porteranno l’esperienza dell’azienda agricola biologica da latte  Isola Maria, situata nel Parco Agricolo Milano Sud, descrivendo le dinamiche di transizione dall’agricoltura convenzionale a quella integrata e biologica. Gli aspetti di certificazione dell’allevamento bio dei bovini da latte saranno invece descritti da Gaetano Vertova,valutatore di IMC (Istituto Mediterraneo di Certificazione). Medierà l’incontro il presidente dell’Associazione La Buona Terra Silvano Delai.

Per informazioni: tel. 393 9242224  – e-mail: info@labuonaterra.it  – web: www.labuonaterra.it

Premio Biol: tre aziende di Suolo e Salute tra i produttori migliori al mondo

Si è concluso nei giorni scorsi il 18° Premio Biol, che cpme ogni anno ha premiato i migliori oli biologici italiani. La giuria, composta da 24 esperti olivicoli provenienti da diverse parti del mondo, si è riunita ad Andria il 13 e 14 marzo 2013 scorsi per assaggiare e valutare  gli oli finalisti, scelti al termine della fase di pre-selezione pre-selezione. Alla fase finale hanno preso parte tutti gli oli con un punteggio pari o superiore a 75/100. Tra gli oli premiati, ben tre sono prodotti da aziende controllate da Suolo e Salute: il Biolio dell’Oleificio Trisaia di Rotondella (MT), il Sole di Cajani, dell’Azienda agricola omonima di Caggiano (SA) e l’Olivicola Titerno della Coop.Olivicola Titerno di San Lorenzello (BN), già vincitore dell’Ercole Olivario 2012. Tutti e tre hanno ricevuto sia la Gold Medal (per punteggi superiori a 71/100 e il riconoscimento “Extragold”, introdotto quest’anno in conseguenza dell’altissima qualità dei prodotti presentati alla selezione. L’Extragold, destinato agli oli con punteggio superiore a 77/100, è stato ottenuto da tutti e tre gli oli delle aziende controllate da Suolo e Salute. Tutti gli oli finalisti rientreranno nella Guida BIOL dei Migliori Oli Biologici del mondo 2013, che verrà pubblicata entro il 30 aprile di quest’anno.

Fonte: Suolo e Salute – Premio Biol

La vite ad alberello di Pantelleria candidata come Patrimonio dell’Umanità

Tra le candidature italiane presso l’Unesco per redigere la lista del Patrimonio culturale immateriale, la Commissione Nazionale Italiana ha deciso di candidate la pratica agricola tradizionale della vita ad alberello di Pantelleria. A comunicarlo, il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania che ha dichiarato che si tratterebbe, nel caso l’iter andasse a buon fine, della prima pratica agricola al mondo a far parte della lista. “La candidatura dell’Unesco – ha dichiarato Catania – rappresenta un riconoscimento molto importante. Questa pratica agricola e’ diventata infatti un vero e proprio simbolo di una comunità che, grazie al duro lavoro nei campi, riesce a rinnovare quotidianamente il profondo legame tra l’uomo e la natura, in una terra difficile che nei secoli e’ diventata fonte di vita e sostentamento”. “l’italia – prosegue catania – ha candidato, nelle scorse settimane, i ‘paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato nell’altra lista, relativa dei beni materiali. “Per la prima volta – ha aggiunto- entrambe le candidature italiane nelle due liste prestigiose dell’UNESCO sono legate a paesaggi e pratiche agricole. Questo dimostra che il patrimonio rurale italiano e’ parte integrante dell’intero patrimonio culturale del nostro paese. Un’ulteriore riprova del fatto che l’agricoltura non può essere considerata solo un fattore meramente economico, ma piuttosto come parte essenziale della nostra storia”.

Fonte: Agrapress

Da Silva (FAO): la piccola agricoltura fondamentale per vincere la fame

L’agricoltura su piccola scala è fondamentale per contrastare efficacemente fame e malnutrizione. Questo quanto ha dichiarato , Jose’ Graziano Da Silva , Direttore Generale della FAO, nel corso di un incontro con docenti e studenti dell’Università di scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata da Slow Food. “La produzione su piccola scala, i circuiti locali di produzione e di consumo e il recupero di colture tradizionali sono tutti fattori che giocano un ruolo importante nella lotta alla fame – ha detto Da Silva –  “esistono molte possibilità di cooperazione tra la FAO e l’ateneo stesso per realizzare la visione di un mondo libero dalla fame e sostenibile”.

Fonte: Agrapress