Suolo e Salute

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Le associazioni scrivono a Monti e Catania

Le associazioni aderenti alla “Campagna per la riforma della PAC” (tra le quali FederBio,Slow Food e AIAB), in concomitanza con il Consiglio Agricolo, svoltosi il 18e 19 marzo a Bruxelles, hanno scritto una lettera al presidente del consiglio Mario monti ed al ministro delle politiche agricole Mario Catania, auspicandosi che “nel rappresentare il nostro paese nel consiglio agricolo, tengano conto delle nostre richieste e sostengano il reale interesse della collettività, per un’autentica riforma ‘verde’ della PAC in grado di riconciliare economia ed ecologia”, ha dichiarato la portavoce della Campagna Maria Grazia Mammuccini. L’iniziativa all’indomani del sì espresso dal Parlamento europeo alla riforma della Politica Agricola Comune 2014-2020, alla base dei negoziati nell’ambito del Consiglio Europeo nei prossimi mesi.

Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 14 Associazioni, parla di un voto “deludente per quelli che come noi chiedono una profonda riforma della politica agricola”. Anche se, prosegue nella sua analisi, “ è positivo che l’assemblea plenaria del Parlamento europeo abbia bloccato i peggiori aspetti della proposta della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, compresi i doppi sussidi illegali e la cancellazione dalla condizionalità di metà dei requisiti esistenti in materia di ambiente e di salute pubblica”.

Particolarmente penalizzante, secondo Mammuccini, il fatto che “non sono state inserite adeguate misure per premiare le pratiche agricole veramente sostenibili come l’agricoltura biologica e biodinamica né si è fatto nessun passo in avanti per rafforzare il secondo pilastro che è il vero strumento per investire in progetti innovativi per il territorio rurale. Ancora una volta si è persa un’occasione strategica per una vera riforma della Pac in grado di dare un contributo al superamento della crisi economica e ambientale che stiamo vivendo. La proposta uscita dal parlamento non e’ ciò che serve per sostenere adeguatamente sistemi agricoli in grado di produrre cibo sano, natura, paesaggio ed occupazione per i giovani. La proposta votata dal parlamento e’ ancora molto annacquata e di fatto continua a premiare vecchie posizioni di rendita”. La richiesta rivolta ai rappresentanti del nostro governo è ”di sostenere una serie di obiettivi ancora in discussione a Bruxelles, tra cui misure minime per un greening efficace come l’obbligo delle rotazioni colturali, del mantenimento dei pascoli e delle aree di interesse ecologico e la riduzione del tetto massimo ai pagamenti aziendali (da 300 a 100.000 euro) in modo da assicurare risorse sufficienti per le piccole aziende multifunzionali, che sono il tessuto predominante e più vitale dell’agricoltura italiana ed europea”. Le associazioni sottolineano che “ le aziende agricole che reggono meglio l’impatto della crisi sono le aziende biologiche e multifunzionali, che realizzano attività innovative con modelli di produzione e consumo basati sulla sostenibilità ambientale, in grado di garantire efficienza economica, equità sociale, tutela e valorizzazione delle risorse naturali e del paesaggio”. Ma la direzione imboccata dalla riforma non soddisfa la Campagna: la maggior parte dei sussidi della politica agricola comune sono stati distribuiti tra gli agricoltori in modo diseguale a favore delle produzioni intensive ad alto impatto ambientale negativo, senza garantire la sostenibilità economica delle imprese e l’occupazione”. A questo punto, è si ribadisce nella lettera indirizzata a Mario Monti e Mario Catania “servono decisioni responsabili e lungimiranti per un cambiamento reale in grado di assicurare che con i fondi pubblici siano premiate le aziende agricole più virtuose, che producono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e della biodiversità, manutenzione del territorio, salvaguardia del paesaggio, mitigazione dei cambiamenti climatici e creano lavoro per i giovani dando un contributo fondamentale al superamento della crisi economica. Al presidente Monti e al Ministro dell’Agricoltura Catania le 14 associazioni ricordano che i cittadini europei si aspettano una vera riforma della politica agricola comune in grado di favorire questo tipo di agricoltura”.

Fonte: Agrapress, Terra Nuova

De Castro: la riforma PAC opportunità importantissima contro la volatilità dei mercati

A margine della seduta della Commissione Agricoltura di lunedì scorso 18 marzo, nel corso della quale si è discusso nel merito della regolamentazione dei prodotti finanziari legati alle materie prime e delle pratiche commerciali nella catena alimentare, il Presidente Paolo De Castro, commentando l’incontro, ha parlato di un “appuntamento di grande importanza per l’analisi e l’individuazione di possibili soluzioni al fenomeno della volatilità dei mercati agricoli. L’instabilita’ dei mercati agricoli, legata alle speculazioni sui mercati finanziari – ha detto De Castro – rappresenta un fenomeno destinato a diventare sempre più sistematico e pressante per gli agricoltori. Ecco perché l’incontro di oggi, durante il quale il commissario (Michel Bariner,  commissario competente per il mercato interno e i servizi,  Ndr) ci ha presentato le sue osservazioni in merito alla regolamentazione dei prodotti finanziari sulle materie prime agricole e le conclusioni sui risultati del forum ad alto livello per un migliore funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare, ha rappresentato un momento di riflessione di grande interesse. Tutti gli interventi dei colleghi deputati hanno posto l’accento sulla riforma della politica agricola comune che abbiamo votato la scorsa settimana in aula, un’opportunità’ importantissima per arginare la diffusione della volatilità’ dei prezzi e rendere il futuro dei nostri agricoltori più certo e ottimistico”.

Fonte: Agrapress

”È tempo di cambiare”, la prima rassegna nazionale di teatro eco-sostenibile. Suolo e Salute tra gli sponsor

Per cinque sabati, a partire dal 6 aprile prossimo e fino al 18 maggio, ambiente e sostenibilità saranno al centro di ”È tempo di cambiare”, prima rassegna nazionale di teatro eco-sostenibile in programma a Pesaro e Urbino. Cinque spettacoli che vedranno sul campo nomi quali Jacopo Fo, Patrizio Roversi, Andrea Segrè, Diego Parassole e Massimo Cirri. Il primo appuntamento è in programma sabato 6 presso la Sala Capponi di Cantiano con Jacopo Fo con lo spettacolo “Ecologia, follia e dintorni”. Il successivo sabato 13 aprile al Castello Brancaleoni di Piobbico “Waterfront – Dialogo sull’acqua” di Patrizio Roversi e Andrea Segrè. Il 20 aprile al Teatro Comunale di Apecchio sarà l’associazione Eco-fatto, organizzatrice della rassegna, a cimentarsi dello spettacolo omonimo con Massimiliano Martini. Il 4 maggio invece al Teatro Conti di Acqualagna andrà in scena “I consumisti mangiano i bambini” di Diego Parassole. Giornata conclusiva della manifestazione il 18 maggio con Andrea Segrè e Massimo Cirri che, al Teatro Comunale di Cagli, porteranno in scena“-SPR+ECO”, dall’omonimo testo di Segré, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e fondatore di “Last Minute Market”. Gli spettacoli saranno accompagnati da degustazioni di prodotti tipici locali a km zero eincontri formativi con le scuole.

La rassegna è realizzata con il contributo e il patrocinio di Provincia di Pesaro Urbino; Comunità Montana Catria e Nerone; Ambito Sociale 3 Comuni di Cagli, Cantiano, Acqualagna, Apecchio, Piobbico, Serra Sant’Abbondio, Frontone; Istituzione Teatro di Cagli. Suolo e Salute partecipa all’iniziativa tra gli sponsor della manifestazione.

Info e prenotazioni: ass.eco-fatto@libero.it – telefono 333.9833151/329.3271880

Biglietti 10€ – Pre-vendita: on-line www.liveticket.it oppure in teatro entro due giorni dallo spettacolo.

Fonte: Suolo e Salute

L’albero e la bacchetta: cambiare abitudini e salvare le foreste

A volte anche per le abitudini più consolidate abbiamo il dovere di domandarci quali siano gli effetti sull’ambiente. Difficile, probabilmente, domandare ai cinesi di abbandonare l’utilizzo delle tradizionali bacchette di legno utilizzate come posate, ma sembrano proprio queste le intenzioni del Governo cinese. Considerata la popolazione della superpotenza asiatica, è facile comprendere quanto possa risultare importante l’adozione di politiche di sostenibilità anche in un ambito come questo, a costo di infrangere i tabù della tradizione: la produzione di bacchette monouso infatti costa al pianeta la cifra-monstre di 20 milioni di alberi superiori ai 20 anni abbattuti ogni anno. Tanto per capirci, 260 volte Piazza Tienanmen.

Paese con uno dei ritmi di crescita più alti di tutto il mondo, già da qualche anno la Cina sta gradualmente virando verso il green. E, anticipando molte democrazie occidentali, da qualche tempo ha  adottato provvedimenti significativi nella direzione della sostenibilità, come nel caso della tassa del 5% su bacchette e pavimenti in legno. Non a caso la Cina resta saldamente in cima all’elenco degli importatori mondiali di legname, con un consumo di essenze straniere triplicato in meno di 15 anni e giunto nel 2011 alla cifra record di 180 milioni di metri cubi, secondo le stime prodotte dall’Environmental Investigation Agency.

“Abbiamo bisogno di cambiare le nostre abitudini e incoraggiare le persone ad utilizzare le posate”, ha dichiarato durante la sessione annuale del parlamento in corso a Pechino il deputato cinese Bo Guangxin , che è anche presidente della Jilin Forestry Industry Group.

Una scelta lungimirante, incoraggiante e senza dubbio fondamentale per noi tutti dato che, come concludeva il rapporto dell’EIA,” il destino di gran parte delle foreste naturali del pianeta sia nelle mani della Cina”.

Fonte: Greenme

Dissesto idrogeologico: necessari 7 miliardi di euro in 10 anni

In occasione del convegno “La Salvaguardia del territorio in Italia: una priorità per lo sviluppo”, svoltosi il 6 marzo scorso a Roma (di cui abbiamo dato notizia in questo articolo), sono state presentate le “Linee guida per la valutazione del dissesto idrogeologico e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale”. L’incontro,  promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Maree organizzato dall’ISPRA e da AGEA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ha posto al centro dell’attenzione la necessità di interventi rapidi di mitigazione per arginare il grave dissesto idrogeologico in cui versano molte aree del paese. Ammontano infatti a 4 milioni di ettari i terreni agricoli e forestali in erosione a rischio frane, pari a ben il 13% dell’intera superficie nazionale. Ingenti le spese ipotizzate, che si aggirano intorno ai 7 miliardi di euro per i prossimi 10 anni. Secondo stime del Ministero dell’Ambiente, mettere in sicurezza l’intero territorio italiano costerà compessivamente almeno 40 miliardi di euro. Cifre elevatissime, ma indispensabili, dati i costi sempre più insostenibili della situazione attuale: fronteggiare i danni a colture e aziende causati da eventi alluvionali è costato allo Stato circa 2 miliardi di euro erogati dal Mipaaf alle Regioni in 10 anni, mentre la perdita di suolo agricolo e produttività delle superfici forestali ha comportato danni stimati ini circa 2,5 miliardi di euro in 10 anni. Più in generale, sono stati spesi oltre 3,5 miliardi di euro per fronteggiare le diverse calamità idrogeologiche.

“Il finanziamento degli interventi e le misure proposte per la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, oltre alla manutenzione e al presidio del territorio, produrrebbe anche un consistente aumento in termini occupazionali in zone cosiddette ‘marginali’. Sono state, infatti, stimate in circa 410 milioni le ore di lavoro incrementali in 10 anni, pari a circa 19.000 posti di lavoro equivalenti per anno. Contrastare il dissesto idrogeologico non è solo necessario, quindi, ma conviene” – ha dichiarato il  sottosegretario del ministero delle Politiche agricole, Franco Braga.

Le linee guida prevedono uno stanziamento superiore ai 3,2 miliardi di euro per la protezione delle superfici a seminativo, 1,4 miliardi per il ripristino del potenziale ecologico, protettivo e produttivo dei boschi italiani e 1,6 miliardi di euro per la lessa in sicurezza e manutenzione del reticolo idrografico minore. Altri 700 milioni di euro inoltre saranno destinati agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, al ripristino e alla ricostruzione dei terrazzamenti agricoli.

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L’INEA dedica all’acqua un Workshop internazionale

Il 22 marzo l’INEA partecipa alle iniziative della Giornata mondiale dell’Acqua con l’organizzazione di un workshop internazionale “#Share Water Save Water. Cooperate for a new water culture“, che si terrà a Palazzetto Mattei presso Villa Celimontana a Roma. L’evento è realizzato con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di Roma Capitale, della Società Geografica Italiana Onlus e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il workshop affronterà temi di grande interesse quali l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua nelle aree a scarsa disponibilità e il riutilizzo irriguo dei reflui ai fini del risparmio idrico e dell’adattamento dell’agricoltura ai cambiamenti climatici. Partendo dalla consapevolezza che un uso razionale e sostenibile delle risorse idriche può essere realizzato solo a seguito di un cambiamento culturale comune, il workshop si propone di coinvolgere l’opinione pubblica nel dibattito e in particolare le nuove generazioni attraverso l’uso dei social network.

 L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, ha dichiarato il 22 marzo come Giornata mondiale dell’acqua, al fine di aumentare la conoscenza e la consapevolezza sui problemi connessi alle risorse idriche e al tempo stesso di rafforzare la consapevolezza sulla gestione sostenibile delle risorse idriche. Ogni anno la Giornata viene celebrata con iniziative locali, nazionali e internazionali su uno o più temi legati all’acqua, in base agli obiettivi indicati dall’UNESCO. Quest’anno la giornata è dedicata alla cooperazione internazionale dell’acqua (cooperazione acqua, risoluzione A/RES/65/154), e l’intero 2013 è stato dichiarato

dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Anno Internazionale della cooperazione nel settore idrico – 2013”. Questa iniziativa intende sottolineare l’importanza cruciale dell’acqua nei processi di sviluppo sostenibile, inclusa l’integrità dell’ambiente e l’eliminazione della povertà e della fame. L’acqua è indispensabile per la salute e il benessere delle persone ed è elemento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.

Suolo e Salute, impegnata nella direzione della Responsabilità Sociale di Impresa, ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e desidera dare il proprio contributo.  A partire dall’Agenda 2013, dedicata proprio al tema dell’acqua. Nell’agenda, della quale riproponiamo sul nostro sito in formato pdf i contenuti testuali e grafici, abbiamo deciso di “dare i numeri”, riportando alcuni tra i dati più significativi sull’acqua, sui suoi impieghi e sulla disponibilità di questa risorsa sempre più preziosa.

Fonte: Rete Rurale, Suolo e Salute