Suolo e Salute

Category: Suolo e Salute News

Salame Felino, una nuova IGP per l’Emilia-Romagna

Grazie alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea – serie L 62 – del 6 marzo 2013 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 186/2013 della Commissione , la Commissione europea riconosce al Salame Felino l’Indicazione Geografica Protetta, grazie alla quale salgono a ben 37 DOP e IGP prodotte nel territorio emiliano-romagnolo. Il noto salume prende il nome dal piccolo comune in provincia di Parma che già dal lontano 1927  aveva ricevuto dalle istituzioni pubbliche locali la denominazione di “Salame Felino” per i salami prodotti in provincia di Parma. Un iter di riconoscimento che giunge a conclusione di una lunga e complessa procedura di registrazione, contraddistinta da vertenze giuridiche e opposizioni sia in Italia che in Europa. Ottenuto a partire dalla carne di razze determinate o di tipi genetici compatibili con il suino pesante italiano, il Salame Felino è preparato con tagli selezionati, le carni sono poi macinate con tritacarne, impastate con sale, pepe intero e/o a pezzi e aglio pestato, cui possono essere aggiunti altri ingredienti facoltativi. L’insaccatura avviene esclusivamente nel budello naturale suino e non, come per moltissimi salami in commercio, in un budello sintetico; ad essa seguono le fasi della legatura con spago non a rete, dell’asciugatura e della stagionatura. Il Salame Felino IGP si per la sua compattezza e consistenza non elastica, per la sua omogeneità e magrezza, e per la colorazione rosso rubino. Al palato risulta dolce e di gusto delicato. Da un punto di vista alimentare, Il Salame Felino è privo di lattosio e di farine di latte, presenta un quantitativo proteine più elevato e una minore quantità di grasso rispetto agli altri salami di analoga tipologia.

Grande soddisfazione è stata espressa dall’Assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha sottolineato l’importanza del Regolamento a tutela di un’eccellenza nostrana:  “L’Unione europea ha registrato l’Indicazione Geografica Protetta “Salame Felino” proposta dai salumifici parmensi. Ora i consumatori avranno la certezza che i salami tutelati dall’IGP provengono effettivamente dal territorio del Comune di Felino e dagli altri Comuni della provincia di Parma, frutto di una lavorazione avvenuta nel pieno rispetto della tradizione e dalla quale derivano sapori e caratteristiche senza eguali. Il salame di Felino, grazie a queste qualità, è noto ed apprezzato in tutto il mondo ed è per questo che molti produttori “fuori zona”, in Italia e in Europa, hanno avviato produzioni che si richiamano ad esso. Da oggi, salvo deroghe transitorie, questo non sarà più possibile.”

Fonte: Ermes Agricoltura

Dall’11 marzo stop totale nell’UE ai test dei cosmetici sugli animali

Stop totale alla sperimentazione animale: a partire dall’11 marzo scorso arriva alla conclusione il processo di graduale eliminazione dei test effettuati sugli animali e finalizzati alla produzione di cosmetici. Un mercato che, solo in Europa, secondo le stime della Commissione UE, muove complessivamente circa 70 miliardi di euro, pari alla metà dell’intero mercato mondiale. La vicenda ha avuto inizio nel 2003, con la direttiva 2003/15/CE ce vietava già dall’anno seguente la sperimentazione sugli animali per i prodotti cosmetici e dal 2009 quella per gli ingredienti in essi contenuti. Dal mese di marzo 2009 inoltre veniva inoltre introdotto il divieto di commercializzare prodotti contenenti ingredienti testati sugli animali, termine prorogato proprio all’11 marzo di quest’anno nel caso di test relativi ad effetti più complessi sulla salute umana quali tossicità a dose ripetuta, tossicità riproduttiva e tossico cinetica. Ora, scaduta anche quest’ultima proroga,  nel caso di sostanze o prodotti per i quali non sarà possibile esprimere una valutazione certa riguardo ai possibili effetti sulla salute umana, anziché passare per la sperimentazione animale l’ingrediente non potrà più essere utilizzato.

Ovvia soddisfazione da parte del mondo ambientalista e animalista, ben riassunto dalle parole di Rossella Muroni, generale di Legambiente: “Il divieto imposto nell’Unione Europea – dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – segnerà una pagina importante a livello mondiale per il superamento dei tanti, troppi, e spesso inutili esperimenti fatti sulla pelle degli animali: le aziende cosmetiche utilizzeranno altri metodi per testare i vari prodotti, diventando così un esempio per tutti i settori che continuano, invece, ad utilizzare lo strumento della sperimentazione infliggendo agli animali terribili sofferenze”.

Fonte: Greenreport

Suolo e Salute incontra gli studenti di Scienza della Nutrizione di Urbino

Alessandro D’Elia, Responsabile del Settore Sviluppo, Marketing e Rapporti Istituzionali di Suolo e Salute, in qualità di esperto del settore terrà agli studenti dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo un intervento dedicato al rapporto tra alimentazione e benessere. L’incontro si inquadra nell’ambito del percorso didattico della Laurea Triennale in Scienza della Nutrizione dell’ateneo marchigiano, che prevede specifiche attività formative in grado di approfondire di specifiche tematiche all’interno delle diverse discipline che caratterizzano il corso. L’intervento, dal titolo “Cibo biologico: salute,benessere e valorizzazione del territorio” si svolgerà venerdì prossimo 22 marzo.

Fonte: Suolo e Salute

Pubblicati i materiali del progetto “Lazio Bio”

Sono stati pubblicati gli atti del convegno “L’educazione alimentare per il biologico” tenutosi a Roma il 12 ottobre 2012 presso il Centro Congressi di Eataly, e svolto nell’ambito del progetto “Lazio Bio”. Il progetto, elaborato dalla Direzione regionale Agricoltura della Regione Lazio ed approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), è stato realizzato nell’ambito delle azioni 3.1 e 3.2 previste dal “Programma di azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici per gli anni 2008 e 2009”. Oltre al convegno, il progetto si è concretizzato nell’evento “Le piazze del Bio – Regione Lazio”, nell’ideazione e creazione di un manuale didattico sull’agricoltura biologica e nella realizzazione del convegno sopra riportato. Il progetto è stato elaborato e seguito dal l’Area Produzioni agricole e marketing agroalimentare della Direzione regionale Agricoltura della Regione Lazio . Sul sito web della Regione Lazio, oltre agli atti del convegno (con contributi di Teresa De Matthaeis, Dirigente Ufficio Agricoltura Biologica – PQA V del Mipaaf, Roberta Sonnino e Ana Moragues Faus della Cardiff School of Planning and Geography, Laura Di Renzo dell’Università di Roma Tor Vergata e Roberto Pinton in rappresentanza di FederBio), come materiali relativi al progetto è disponibile anche la versione digitale del manuale didattico sull’agricoltura biologica, a questo indirizzo.

Fonte:Sinab, Regione Lazio

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De Castro: A Bruxelles è stata scritta una pagina importante per l’agricoltura europea

Commenti positivi per il voto dell’europarlamento sulla riforma della PAC arrivano dal Presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale Paolo De Castro. “È con grande soddisfazione che la commissione agricoltura registra oggi l’approvazione dei quattro dossier legislativi da parte dell’aula, un segnale che testimonia la ferma volontà di far proseguire l’iter di riforma della PAC”. Secondo De Castro quella di mercoledì 13 costituisce “una pagina importante per l’agricoltura europea” Soddisfazione anche per “l’adozione delle correzioni apportate dalla Comagri su trasparenza, doppi finanziamenti e condizionalità che ci consegnano una riforma molto migliorata rispetto alla proposta della commissione, più flessibile e meno burocratica, che torna a mettere al centro il lavoro e l’impresa, guardando in maniera consapevole al futuro. il voto positivo di oggi premia il lavoro svolto nell’ultimo anno dalla commissione agricoltura per la definizione di una politica che avrà un ruolo nevralgico di sostegno, crescita e sviluppo di un settore centrale nella dimensione europea, e ancor più in quella italiana, come quello dell’agricoltura”. “Con il voto di oggi – prosegue De Castro – la Comagri riceve da parte del parlamento il mandato negoziale per la fase dei triloghi che inizierà il prossimo 11 aprile. In questa fase ci confronteremo con consiglio e commissione sull’intero impianto della riforma, sul quale contiamo di raggiungere un accordo entro la conclusione del semestre di presidenza irlandese, ovvero entro il prossimo mese di giugno”.

Fonte: Agrapress

L’Europarlamento approva la riforma della PAC

Finanziamenti più equi e trasparenti, maggiori contributi per i giovani e i piccoli agricoltori, misure ambientali più flessibili, diminuzione della burocrazia e sanzioni più equilibrate, flessibilità nel settore per far fronte alle sfide dei mercati; aiuti ai produttori di latte ma nessuna proroga delle quote latte, mantenimento delle quote per lo zucchero e proroga fino almeno al 2030 del diritto d’impianto della vite. Questi alcuni dei punti più significativi della Riforma della PAC approvata mercoledì 13 marzo dall’Europarlamento, la prima in cui il Parlamento, insieme agli Stati membri, è depositario di pieni poteri legislativi.

Per quanto riguarda i finanziamenti agli agricoltori, la linea adottata è quella di ridurre le differenze esistenti e far si che nessuno possa ricevere meno del 65% della media Ue. Un sostegno particolare viene riservato ai giovani agricoltori, che dovrebbero poter beneficiare di un 25% in più sui pagamenti fino al limite massimo di 100 ettari; parallelamente, per i piccoli agricoltori i singoli Stati membri dovrebbero essere liberi di mobilitare maggiori risorse, riducendo invece i finanziamenti a quelli più grandi. Il Parlamento ha appoggiato infatti la proposta della Commissione di stabilire nella cifra di 300.000 € il tetto massimo per i pagamenti diretti a qualunque azienda, riducendo in maniera significativa i pagamenti per ci riceve più di 150.000 € (eccezion fatta per le cooperative, in quanto queste ultime ridistribuiscono ai membri i pagamenti). “Questa decisione riflette il pensiero dei cittadini europei su come dovrà essere la futura politica agricola dell’Ue. Dobbiamo fare in modo di mantenere e promuovere le economie rurali e di assicurare che competitività e protezione dell’ambiente siano compatibili. In questo modo saremo in grado di utilizzare al meglio il denaro pubblico per fornire beni pubblici per tutti“, ha dichiarato Luis Manuel Capoulas Santos, relatore per i regolamenti su pagamenti diretti e sviluppo rurale.

I deputati dell’Europarlamento concordano inoltre sul fatto che il 30% dei bilanci nazionali dovrebbero essere subordinati al rispetto delle misure di greening obbligatorie, pur sottolineando che le misure ambientali devono essere introdotte gradualmente ed essere più flessibili. Resterebbero confermate le tre misure ambientali principali (diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di aree di interesse ecologico), pur con qualche eccezione (ad esempio, inserendo nelle valutazioni le dimensioni dell’azienda). Inoltre, come azioni volte a sostenere gli agricoltori sul mercato, secondo l’Europarlamento le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero essere dotate di nuovi strumenti ed essere autorizzate a negoziare direttamente i contratti per conto dei loro membri. Sul tema, il relatore per il regolamento sull’organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin ha sottolineato la filosofia dell’indirizzo dato dai parlamentari: secondo Dantin queste regole “non devono consentire la formazione di cartelli, ma delle organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso“.

Al termine del voto, il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro ha così commentato: “Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell’Ue sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini dell’Ue. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri”.

Fonte: AIOL