Suolo e Salute

Category: Vino biologioco

Carnemolla: il vino bio sempre più richiesto

Il settore dell’enologia biologica sta vivendo un momento di grande crescita, che fa intravedere scenari molto promettenti per il futuro. A sostenerlo il Presidente FederBio Carnemolla, che ribadisce che  “il vino biologico certificato rappresenta l’unica garanzia per chi intende acquistare un vino ottenuto secondo i principi e le rigorose normative dell’UE in materia di biologico”. La forza del vino biologico, prosegue Carnemolla, “sta proprio nella certificazione, affidata a partire dalla coltivazione delle uve e fino all’imbottigliamento a organismi terzi, espressamente autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole”.  Secondo il Presidente FederBio la certificazione bio è cresciuta e continua a crescere anche fuori dai confini dell’Unione, e proprio per questo motivo rappresenta “un’opportunità’ straordinaria anche per il vino italiano per migliorare ulteriormente il proprio posizionamento sui mercati”.
Fonte: FederBio, Agrapress

Chi beve più vino rosso al mondo? I cinesi!

La nuova frontiera del vino? In Cina. Questo almeno quanto risulta dai dati di “Vinexpo” resi noti nei giorni scorsi da Coldiretti, secondo i quali il gigante asiatico sorpassa l’Italia e la Francia conquistando il primato di maggior consumatore al mondo di vino rosso nel 2013. “In Cina sono state stappate 155 milioni di casse per un totale di 1,86 miliardi di bottiglie di vino rosso nel 2013 rispetto alle 150 milioni dei francesi e ai 141 milioni degli italiani”. “Un incremento record pari al 136 per cento rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si e’ verificato un calo del 18 per cento in Francia e del 5,8 per cento in Italia”. Curiosamente, la popolarità del vino rosso in Cina deriva anche dal significato associato al colore rosso, associato nella cultura cinese alla salute, al potere e alla buona sorte. Malgrado il dato proponga interessanti scenari di crescita sul fronte delle esportazioni, Coldiretti ricorda che “la maggioranza del vino consumato in Cina e’ di produzione locale anche se le importazioni rappresentano complessivamente una quota di mercato di 19 per cento”.

Fonte: Agrapress

A fine mese a Montpellier Millésime Bio 2014

Appuntamento anche quest’anno a fine gennaio, e precisamente dal 27 al 29, per l’edizione 2014 di Millésime Bio, uno degli eventi più importanti su scala globale per il settore dell’enologia biologica. Nato nell’oramai lontano 1993 per iniziativa di alcuni agricoltori della Languedoc-Roussillon (Francia del Sud, con capoluogo Monpellier) aderenti all’Associazione Interprofessionale Sudvinbio, Millésime Bio nel tempo ha assunto dimensioni sempre maggiori, pur preservando lo spirito semplice e genuino degli esordi.

Lo “spirito” della manifestazione si esplicita anche nelle peculiari caratteristiche espositive del salone: ogni espositore infatti dispone dello stesso materiale per presentare i propri vini, composto da una semplice tavola ricoperta da una tovaglia, da un espositore, due sedie e bicchieri per la degustazione. Nessnu “effetto speciale”, quindi, ma unicamente il buon vino per parlare di sé, della propria storia, del proprio prodotto. Gli stand inoltre non sono raggruppati per paese, regione o denominazione di origine, ma disposti in modo tale da mescolare tra loro espositori di differenti paesi. Lo scopo è quello di creare un clima di curiosità conviviale e di scambio di esperienze che, se ad un primo impatto può disorientare il visitatore abituato a percorsi espositivi più standardizzati, alla lunga coinvolge per la schiettezza e la capacità di coinvolgere.

Tutti i prodotti presentati sono rigorosamente conformi rispetto alla legislazione vigente e soprattutto sono tutti di origine biologica garantita, secondo quanto previsto dalla normativa europea in vigore. Il salone non ammette vini prodotti da vigne ancora in conversione.

Tra gli eventi collaterali alla manifestazione ricordiamo in particolare Challenge Millésime Bio, concorso ch premia i migliori vini e i vini con il miglior rapporto qualità/prezzo tra quelli esposti. I vini premiati verranno quindi proposti in degustazione libera al Bar Challenge Millésime Bio.

Sede dell’evento è il Parco delle Esposizioni di Montpellier: per l’edizione 2014 si attendono circa 800 produttori provenienti da 12 paesi diversi, riuniti in occasione della manifestazione per far conoscere i propri prodotti agli acquirenti di tutto il mondo.

Ulteriori informazioni su Millésime Bio si possono trovare a questo indirizzo:

http://www.millesime-bio.com/

Fonte: Millésime Bio, Sinab

IFOAM UE pubblica una guida dedicata al vin bio

E’ stato pubblicato recentemente da IFOAM UE il dossier “Norme UE per la produzione di vino biologico”, con lo scopo di approfondire i diversi aspetti legati alla recente normativa in materia. La pubblicazione costituisce una guida completa di riferimento per gli operatori e  fornisce un utile strumento di promozione dell’enologia biologica con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo del settore. La prima parte della guida, composta nella sua edizione italiana da 48 pagine, inizia con un capitolo che approfondisce la storia e l’evoluzione della normativa europea per i vini biologici fino alla la pubblicazione del Regolamento (UE) N. 203/2012 l’8 marzo e alla conseguente introduzione del nuovo regime a partire dal 1° agosto 2012, con un excursus completo anche dei marchi di qualità e dei sistemi di indicazioni geografiche dell’UE oggi esistenti. Sempre in questa sezione viene inoltre discusso il tema della sostenibilità nell’enologia bio. Il secondo capitolo invece è incentrato sulla spiegazione e interpretazione delle norme UE per il vino biologico all’interno della PAC, riportando un elenco di sostanze vietate e consentite in fase di produzione, soffermandosi in particolare sulle limitazioni all’uso dei solfiti nei vini biologici grazie anche ad un’utile tabella riassuntiva che mette a confronto i limiti di SO2 per il vino bio se confrontato con analogo vino convenzionale. Seguono due paragrafi che illustrano in dettaglio le caratteristiche principali della viticoltura e della vinificazione biologiche, l’etichettatura dei vini biologici e la certificazione degli stessi. La seconda parte della guida è dedicata invece agli aspetti più strettamente commerciali della viticoltura bio, partendo dalla considerazione che attualmente in Europa il 5,6% dell’area viticola è coltivata a biologico, un valore che sale al 6,6% considerando i soli paesi dell’Unione e che è sensibilmente superiore rispetto alla percentuale di terreni agricoli coltivati a biologico (il 5,4% nel 2011), a testimonianza di una particolare e specifica vivacità di questo specifico settore dell’agricoltura biologica. Questa sezione del volume prosegue con un’analisi di dettaglio delle regole europee esistenti per l’esportazione di vino bio verso i paesi terzi, compresi gli undici paesi (tra cui USA, Canada e Giappone) per i quali è attualmente in vigore un regime di equivalenza. Il testo si conclude con un focus sul mercato attuale del vino bio a livello internazionale e con un intero capitolo, in quarto, incentrato sulle prospettive e gli sviluppi nella produzione del vino bio. La pubblicazione è disponibile in lingua italiana in formato pdf a questo link.

 

Vino, Coldiretti: l’Italia primo produttore al mondo nel 2013

Grazie alla produzione particolarmente importante di quest’anno, che oscilla tra i 45 e i 48 milioni di ettolitri, secondo le proiezioni, il nostro paese supera la Francia, ferma a quota 44 milioni di ettolitri, conquistando in questo modo il primato mondiale per produzione vinicola. A ribadirlo, in un comunicato, la Coldiretti, che sottolinea “un aumento del 2 per cento rispetto allo scorso anno con una qualità buona con punte eccezionali per i grandi rossi, dal Barolo al Chianti, dal Brunello di Montalcino all’Aglianico”. La Coldiretti si sofferma anche sull’andamento climatico particolarmente favorevole di quest’anno sia a livello quantitativo che qualitativo, ricordando che “la vendemmia si chiude in ritardo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno che in realtà significa un ritorno alla normalità per effetto dell’andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che hanno favorito una più lenta ma ottimale maturazione delle uve, e una qualità molto elevata”.  “la conclusione della vendemmia – continua il comunicato della confederazione – si festeggia in Italia con il record storico per il vino all’estero con un valore delle vendite che raggiunge per la prima volta i 5 miliardi di euro per effetto di un aumento del 9 per cento degli acquisti oltre confine”, secondo le proiezioni della stessa Coldiretti basate sui dati Istat riferiti ai primi sette mesi dell’anno. Un dato che lascia ben sperare per il futuro, una vera e propria “riscossa dei vitigni autoctoni del territorio che – ricorda sempre la Coldiretti – hanno conquistato ben tre premi su quattro assegnati dalle principali guide 2014, a conferma di una tendenza che nel tempo della globalizzazione, vede gli italiani bere locale a ‘chilometri zero'”.

Fonte: Agrapress, Coldiretti

Vino: nel 2013 quasi 48 milioni di ettolitri. De Girolamo: un settore che può fare la differenza

Secondo quanto si apprende in un comunicato del Mipaaf, grazie al clima favorevole degli ultimi mesi la produzione vinicola italiana per il 2013 dovrebbe attestarsi tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri: ad oggi, secondo il Ministero, è oramai terminata la raccolta di circa il 95% dell’intera produzione nazionale. Sui dati del Mipaaf il commento del Ministro De Girolamo, che sottolinea l’importanza della performance del settore: secondo il Ministro, si tratta di “una delle migliori notizie di quest’anno: il merito e’ unicamente dei produttori e delle organizzazioni di categoria”, ribadendo l’importanza della “tenacia e professionalità” degli operatori del comparto. “Il valore del nostro vino si misura anche attraverso l’export, che quest’anno ha generato un fatturato che si aggira intorno ai cinque miliardi”, ha ricordato il Ministro, auspicando che il governo, pur considerando l’attuale situazione economica, sappia agire nella maniera migliore, e con la massima determinazione, per sostenere  “un settore che davvero può fare la differenza nel processo di ripresa del nostro paese”. Su questo punto in particolare De Girolamo ha comunicato che il suo Ministero sta lavorando già da settimane alla semplificazione di molte procedure, dichiarando altresì che i primi risultati di questo lavoro saranno visibili entro la fine di quest’anno.

Fonte: Agrapress