Torna a farsi sentire, preoccupata, la voce di Coldiretti, che sottolinea l’eccezionalità dell’anno in corso da un punto di vista meteorologico e climatico e in particolare le temperature insolitamente alte registrate negli ultimi tempi. Con conseguenze molto serie sui cicli vitali delle piante e degli animali. In un comunicato infatti la Confederazione ribadisce che “gli effetti del caldo si fanno sentire sulla natura, con le piante che quest’autunno hanno ancora le foglie perché non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, che aiuta a difenderle dal freddo”. Ma a preoccupare, in apparente contraddizione, ora è il freddo, che rischia di cogliere impreparate ai rigori invernali le piante, “con pesanti effetti sui raccolti”. “L’autunno più caldo dal 1800 con temperature superiori alla media di 2,1 gradi ha mandato la natura in tilt con gli insetti che prolificano come dimostra la presenza insolita di zanzare e mosche in gran quantità ma ha anche ritardato il letargo di molti animali”. E ora “l’arrivo del grande freddo troverà dunque le piante indebolite ed impreparate con il rischio di pesanti danni, soprattutto se la temperatura scenderà abbondantemente sotto lo zero come annunciato”.
Fonte: Agrapress, Coldiretti